La poesia del Novecento
Appunti per la classe Quinta
Poesia degli anni Venti
• Poesia nuova, nata da una lunga e intricata serie
di tentativi e soluzioni che incomincia con i
Crepuscolari e passa attraverso Palazzeschi,
Govoni e Campana.
• Tale poesia si chiama Ermetica ma di ermetismo
come vera scuola si può parlare solo più tardi,
verso la metà degli anni Trenta, con Salvatore
Quasimodo.
• Influenze sulla nuova poesia: Poeti francesi di
fine Ottocento, Poetica del Frammento, Ronda e
poi Solaria.
Caratteristiche della Nuova Poesia
• Produzione quantitativamente più esigua rispetto
alla triade (Carducci, Pascoli, D’Annunzio):
maggiore consapevolezza critica.
• Rifiuto del canto a voce spiegata che diventa
eloquenza e vaticinio e rifiuto del linguaggio
paludato e ridondante. Si cerca un tono umile e
una dimensione musicale.
• Visione della realtà senza ottimistiche fiducie. Il
poeta non ha più certezze politiche da cantare!
Caratteristiche della Nuova Poesia (2)
• Si punta sull’essenzialità della parola e sul gioco
analogico: ricerca di una espressione che riesca
ad attingere l’essenza della realtà che si vuole
esprimere.
Il poeta cerca folgorazioni liriche per esprimere
l’inesprimibile, per portare alla luce frammenti
della nascosta sostanza della realtà. Per fare
questo ricorre all’ANALOGIA cioè una similitudine
in cui è stato abolito il “come”.
Si elimina in questo modo ogni nesso logicodiscorsivo.
UNGARETTI
“QUANDO TROVO NEL MIO SILENZIO UNA
PAROLA, SCAVATA E’ NELLA MIA VITA COME
UN ABISSO”
La scoperta della PAROLA è un tutt’uno con la
scoperta della GUERRA, della PRECARIETA’
UMANA, della FRATERNITA’, in quella
esperienza di una sentimento immediato e
senza veli nei confronti del mondo.
UNGARETTI (2)
• Nella prima raccolta (Allegria di naufragi) c’è una
forte affermazione del soggetto: egli è fermo
nella sua specifica condizione di uomo di pena.
• Tale soggettivismo è superato nella seconda
raccolta (Sentimento del tempo). Recupero delle
antiche certezze della religione. La Ronda
richiama ad un ritorno all’ordine, a recuperare la
poesia e metrica tradizionali. Ungaretti recupera
il settenario e l’endecasillabo.
Ungaretti (3)
ITINERARIO POETICO
• Dall’iniziale rivolta contro le
forme poetiche tradizionali
ad una lenta e faticosa
realizzazione di una volontà
di canto che lo porta a
riconquistare
l’endecasillabo
ITINERARIO UMANO
• Constatazione della
solitudine e dolore
dell’uomo ma successiva
riconquista delle certezze
della fede e coscienza di un
percorso comune a tutti gli
uomini.
Poesia degli anni Trenta
• La Firenze degli anni Trenta vede la presenza
di quasi tutti i poeti, critici e scrittori
importanti: Vittorini, Gadda, Quasimodo, Bo,
Contini, Pratolini, Montale.
• Montale proviene dallo stesso ambiente degli
ermetici ma ha aperture politiche ( contro il
fascismo, entra nella Resistenza) e culturali
(traduttore di poeti inglesi).
MONTALE
1925 Ossi di seppia: questa raccolta lo impone al
pubblico come simbolo dell’avversione al fascismo che
si inserisce in una amara meditazione sul “male di
vivere”.
• La sua poesia cerca di comunicare, di trasformare in
discorso, l’irrazionale della vita, dei sentimenti e delle
illuminazioni.
• La poesia non indica un’uscita dal male di vivere ma
può solo trascrivere questa situazione negativa.
• Ambientazione precisa nella Riviera Ligure e lessico che
mira ad una naturalistica precisione.
MONTALE (2)
1939 Le Occasioni. La figura della donna non è
vista nella concretezza carnale ma è apparizione
salvifica, angelica, unica depositaria delle
possibilità del miracolo della salvezza.
• Il dato di partenza di Montale è sempre reale,
legato ad occasioni precise, ma la concretezza del
dato di partenza si apre a significazioni ulteriori
fino ad esiti di vere e proprie visioni; le occasioni
sono come le “Epifanie” di T.S. Eliot
MONTALE (3)
• Le occasioni, come le epifanie, sono guizzi,
segni improvvisi, che danno delle improvvise
rivelazioni, risposte agli enigmi umani,
lasciando poi lo spazio alla quotidianità.
• La sua poesia diventa “difficile” perché si
riferisce continuamente a contingenze
specifiche dell’esistenza che assumono diversi
significati che il lettore fatica a decifrare.
SOLARIA 1926-1934
• Rivista fiorentina fondata da Carocci. Compie una
sintesi tra le istanze dell’europeismo del Baretti e il
rigore letterario della Ronda.
• Inclinazione per un’arte (soprattutto narrativa) che
faccia posto ai problemi dell’uomo. Si cerca una prosa
più ampia della “prosa d’arte” rondiana.
• Ricerca di una dimensione europea: attenzione alla
cultura francese (Proust) e ad un filone ebraico della
cultura europea (Kafka, Saba, Svevo); questo attira le
diffidenze del fascismo.
• Rivista esclusivamente letteraria, estranea ad ogni altro
impegno
L’influenza di Solaria
• E’ fondamentale per comprendere la produzione
letteraria degli anni Trenta.
• L’ermetismo trova in Firenze e in Solaria il suo
terreno più adatto: congiunzione di sottigliezza
introspettiva (Proust) e cura stilistica.
• Gusto per una narrativa di carattere lirico,
evocativa, fondata sulla memoria. Su questo culto
della memoria si formano i narratori che più tardi
rappresenteranno il neorealismo: Vittorini,
Pavese, Cassola, Pratolini.
La scuola ermetica
• Negli anni Trenta si afferma nell’ambito di
Solaria una corrente intimamente legata ad
Ungaretti e Montale che ne esaspera moduli
lirici, temi e tecniche.
• La scuola ermetica crea una elite di raffinati
cultori della poesia che non fanno altro che
accrescere il divario tra letteratura e pubblico.
• Quasimondo
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