Parrocchia Madonna di Loreto – Frati Cappuccini - Chivasso
San Francesco d’Assisi
Fondatore dei Tre Ordini Francescani
Patrono d’Italia
Anno Catechistico 2010-2011
Created by Christian
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La sua vita…
San Francesco d'Assisi, nato Francesco Giovanni di
Pietro Bernardone (Assisi, 26 settembre 1182 – Assisi,
3 ottobre 1226), è stato un diacono ed un religioso
italiano. Fondatore dell'ordine mendicante che da lui poi
prese il nome, è venerato come santo dalla Chiesa
cattolica. Il 4 ottobre ne viene celebrata la memoria
liturgica in tutta la Chiesa cattolica. È stato proclamato,
assieme a Santa Caterina da Siena, patrono principale
d'Italia il 18 giugno 1939 da papa Pio XII.
Conosciuto anche come "il poverello d'Assisi", la sua
tomba è meta di pellegrinaggio per decine di migliaia di
devoti ogni anno.
Oltre all'opera spirituale, Francesco, grazie al Cantico
delle creature, è riconosciuto come l'iniziatore della
tradizione letteraria italiana.
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La sua vita…
-1181 (Estate o Autunno) Nasce ad Asssi, è battezato Giovanni di
Pietro Bernardone, chiamato Francesco da suo padre.
-1202 (Novembre) Guerra tra Perugia e Assisi. Vittoria di Perugia a
Collestrada. Francesco passa un anno in prigione (si ammala) fino a
quando non viene riscattato da suo padre.
- 1205 Francesco parte per unirsi all’armata di Walter de Brienne (IV
Crociata). Ritorna dopo una visione-messaggio a Spoleto. Inizia un
periodo graduale di conversione.
- 1205 (Autunno) Messaggio del Crocefisso di San Damiano.
Conflitto con suo padre.
-1206 (Gennaio o Febbraio) In giudizio davanti al vescovo di Assisi.
- 1206 (Primavera) Francesco cura i lebbrosi a Gubbio.
- 1206 (Estate) Ritorna ad Assisi e comincia a ricostruire San
Damiano; fine del processo di conversione. (Estate fino a
Gennaio/Febbraio) Ripara San Damiano, San Pietro della Spina e Santa
Maria degli Angeli, “Porziuncola”.
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La sua vita…
-1208 – 1209 (Autunno e Inverno) Francesco riceve l’assicurazione del
perdono dei suoi peccati e della crescita della sua fraternità. Andranno
due a due a predicare.
- 1209 Ritornano alla Porziuncola e Francesco scrive una breve Regola
per se stesso e i suoi undici compagni. A Roma ricevono l’approvazione
del Papa Innocenzo III. Ritornano a Rivotorto e poi alla Porziuncola.
-1212 (Notte di Domenica delle Palme) Accoglienza e vestizione di
santa Chiara alla Porziuncola. Dopo un periodo con le Benedettine
Chiara va a vivere a San Damiano.
- 1216 A Perugia Francesco riceve l’Indulgenza della Porziuncola da
Papa Onorio.
-1219 (24 Giugno) Francesco va in Terra Santa.
- 1219 (Autunno) Francesco incontra il Sultano d’Egitto.
-1221-1222 Francesco predica in vari regioni d’Italia.
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La sua vita…
-1223 Francesco va a Fontecolombo per scrivere la Regola definitiva
per l’Ordine dei Frati Minori.
-1223 Il primo presepe durante la messa di mezzanotte a Greccio.
-1224 Lungo ritiro alla Verna dove riceve le Stimmate.
-1225 Il problema agli occhi si aggrava. Su insistenza di Fra Leone si
sottopone a delle cure mediche senza esiti positivi. Quasi cieco
compone la maggior parte del “Cantico di Frate Sole”.
-1226 (Settembre) Stando nella casa del Vescovo in Assisi Francesco
sente avvicinarsi la fine, detta il Testamento e chiede di essere riportato
alla Porziuncola.
-1226 (3 Ottobre) Muore alla Porziuncola la sera di questo Sabato e
seppellito nella chiesa di San Giorgio.
-1228 (16 Luglio), Viene canonizzato ad Assisi dal suo amico Cardinale
Ugolino, ora Papa Gregorio IX.
- 1230 (25 Maggio), Il corpo del santo viene trasferito nella nuova
Basilica papale in Assisi dedicata a San Francesco.
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La spiritualità di San Francesco…
"Povertà", "obbedienza" e "castità" sono aspetti fondamentali
della vita di Francesco e dei suoi discepoli. Dopo un primo periodo
passato in solitudine, Francesco iniziò a vivere la propria vocazione
insieme a dei compagni che volevano imitare il suo esempio.
L'umiltà e l'ascetismo al quale si accompagnò l'opera del santo gli
valse il nome di Imitator Christi ("Imitatore di Cristo"): da qui
inizia l'esperienza della "fraternità", nella quale ciascun membro è
dunque un imitator Francisci ("Imitatore di Francesco"), e dunque
un imitator Christi. Secondo la regola dettata da Francesco, la vita
comunitaria deve cercare di conformarsi a questi principi:
1. Fraternità: i frati non devono vivere soli, ma devono
prendersi cura dei propri fratelli (e in generale di tutti) con
amore
e
dedizione.
La
stessa
cura
si
estende
incondizionatamente non solo alle creature umane, ma a tutto il
creato in quanto opera di Dio e dunque sacro, vivendo in questo
modo la fraternità universale.
2. Umiltà: porsi al di sotto di tutto e di tutti, al servizio
dell'ultimo per essere davvero al servizio di Dio, liberarsi dai
desideri terreni che allontanano l'uomo dal bene e dalla giustizia
3. Povertà: rinuncia a possedere qualsiasi bene condividendo
tutto ciò che ci è dato con i tutti i fratelli, partendo dai più
bisognosi.
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La spiritualità di San Francesco…
Alla preghiera e alla meditazione, la Regola francescana
aggiunge lo "spirito missionario", in conformità ai precetti
evangelici, assumendo una condotta completamente diversa
rispetto alla norma seguita fino ad allora. È chiaro come a San
Francesco interessassero soprattutto i ceti sociali più deboli,
tendesse con amore fraterno verso quel "prossimo" spesso
respinto e disprezzato dalla società, cioè verso il povero, il malato,
il perdente, l'ultimo.
Francesco vuole essere il «minore tra i minori» (umile tra gli
umili). Si sostiene che egli applicò ai compagni l'appellativo
minores, dato in spregio ai popolani dai ricchi, perché lui stesso
voleva incarnare la figura di "uomo del popolo".
A imitazione dei poveri e dei mendicanti, è l'aspetto itinerante dei
francescani, secondo il principio di portare il proprio sostegno
materiale e spirituale al prossimo andandogli incontro là dove
egli si trova: applicando questa regola alla prima persona
Francesco visse e scontò un incessante vagare, portandosi fino ai
confini dell'Europa, sostentandosi del frutto del lavoro che gli
veniva offerto per strada e dove questo non fosse possibile,
attraverso l'elemosina
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Aneddoti…
L'ammansimento del feroce lupo che terrorizzava la città di Gubbio,
episodio che si conclude con un vero e proprio patto di pace fra il
lupo e la città (il lupo depone la sua ferocia, e i cittadini si
impegnano a nutrirlo ogni giorno). Pare che successivamente il
paese si legò così tanto a questo animale che, quando il lupo morì,
i cittadini si rattristarono profondamente.
A differenza di altri sermoni, le sue sono prediche semplici per
gente semplice. Quando Francesco parla, rapisce la folla. Le sue
parole hanno una presa incredibile. A Carnano (tradotto in alcuni
casi come Cannara), gli abitanti rimangono affascinati, a tal punto
che susciterà una specie di conversione di massa: tutti infatti
intendono seguirlo. È in questa circostanza che Francesco pensa
alla creazione del Terz'Ordine oggi denominato Ordine
Francescano Secolare, o forse per una volontà pregressa: la
stessa volontà che lo rendeva così credibile alle folle.
Uno degli episodi più famosi dei Fioretti, la predica agli uccelli,
avvenne fra due paesini ai piedi di Assisi: Cannara e Bevagna. Più
che la cronaca di un avvenimento, le agiografie descrivono un
passo di vera poesia.
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Cantico di Frate Sole
Altissimu, onnipotente, bon Signore,
Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedizione.
Ad Te solo, Altissimo, se konfane,
e nullu homo ène dignu Te mentovare.
Laudato si’, mi’ Signore, cum tutte le Tue creature,
spezialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significazione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l’ai formate clarite e preziose e belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento
e per aere e nubilo e sereno e onne tempo,
per lo quale a le Tue creature dai sustentamento.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’Acqua,
la quale è multo utile et humile e preziosa e casta.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la notte:
et ello è bello e iocundo e robustoso e forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta e governa,
e produce diversi frutti con coloriti fiori et herba.
Anno Catechistico 2010-2011
Laudato si’, mi’ Signore,
per quelli ke perdonano per lo Tuo amore
e sostengo infirmitate e tribulazione.
Beati quelli ke ‘1 sosterrano in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’, mi’ Signore,
per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po’ skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue santissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘1 farrà male.
Laudate e benedicete mi’ Signore et rengraziate
e serviateli cum grande humilitate.
Created by Christian
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