“Archivio:
riserva di
memoria”
Classe V B “A. Dasso” – Chivasso
a.s.2002/2003
Il progetto è stato finalizzato al raggiungimento di obiettivi
e competenze previste nella programmazione di classe:
OBIETTIVO
GENERALE
•Ricostruire il
passato usando
fonti di vario tipo.
OBIETTIVO
SPECIFICO
•Leggere e
comprendere
documenti di tipo
storico: lettere,
diari, registri,
immagini,
testimonianze.
•Acquisire
procedure per
utilizzare fonti
d’archivio
COMPETENZE
•Analizza e utilizza
fonti.
•Formula ipotesi.
•Problematizza una
situazione.
•Confronta
documenti
Il lavoro si è sviluppato nelle seguenti fasi :
•scoperta della funzione dell'archivio
•archivio scolastico
•archivio comunale
•consultazione dei documenti presenti nell'archivio
•acquisizione di altre informazioni da testi scolastici
•confronto tra le informazioni ricavate dai documenti e
dal testo in uso
• collocazione spaziale degli eventi citati nei documenti:
•visita alla frazione di Pratoregio
•scuola di Pratoregio
•ricerca di ulteriori informazioni sulla realtà analizzata
Il lavoro ha preso avvio con
la visita all’archivio scolastico
per scoprire:
l’esistenza, all’interno della
scuola, di un luogo
solitamente non conosciuto e
non vissuto;
le caratteristiche spaziali ed
organizzative di tale luogo;

la funzione che un archivio
riveste all’interno
dell’istituzione scolastica.
Contemporaneamente
alla
percezione spazio-archivio, si
sono presi materialmente in
mano
alcuni
documenti
scolastici: registri di classe,
pagelle,
registri
d’esame,
giornale dell’insegnante.
Ogni
alunno
ha
avuto
l’opportunità di esaminare un
diverso tipo di documentazione
scolastica e lo ha analizzato
secondo
uno
schema
predisposto per cogliere alcune
significative caratteristiche.
Si può definire la prima fase del
percorso una esplorazione
percettiva.
“Giovedì 10 aprile la maestra Antonella ci ha portato a vedere
l’archivio della scuola. L’archivio è un posto dove ci sono tanti
scaffali pieni di documenti; in questo caso gli scaffali erano
pieni di registri, documenti relativi agli alunni (verifiche,
elaborati d’esame), elezioni scolastiche (Eurolandia), faldoni
contenenti circolari.”(Michela e Sabrina)
“Molti documenti (carte e
cartelloni)
sono
ancora
custoditi in scatoloni, in attesa
di essere messi in ordine e
quindi archiviati, a causa di
una recente ristrutturazione
dell’edificio. “(Giulia)
“I registri hanno una copertina abbastanza grande e
lunga, con impresso lo stemma del Regno d’Italia; i fogli
sono enormi, di carta grezza ed ingialliti dal tempo: la
carta è così vecchia da pensare che sia stata bruciata.”
(Sabrina)
“Tutti i documenti sono stati
compilati a mano, con
caratteri
che
sembrano
ricamati ma che non si
capiscono
facilmente.”
(Cristina)
“Le
insegnanti
usavano
un
linguaggio che alcuni di noi hanno
definito
espressivo,
formale,
complicato, strano, diverso e
difficile, complesso ed articolato;
adoperavano termini come idoneo,
mediocre o approvato.
Le materie di studio erano molte:
oltre a matematica, italiano, storia
e geografia si studiavano anche
computisteria, agraria, economia
domestica, lavori donneschi e
manuali; l’ortografia e la calligrafia
erano le materie fondamentali
nella lingua italiana. Anche il
comportamento (condotta) veniva
valutato.”
“Le valutazioni venivano espresse con i numeri,
dallo zero al dieci, a volte scritti in lettere a volte in
cifre. Abbiamo trovato voti alti (8-9-10) ma anche
votazioni molto basse (2-0): ragazzi molto bravi?
Maestre molto severe?”
“Inoltre abbiamo scoperto che:
•durante il periodo storico considerato
gli alunni erano sottoposti ad esame
ogni anno
•nelle scuole più grandi esistevano
sezioni maschili e femminili, mentre
nelle frazioni le sezioni erano miste
•la scuola era obbligatoria solo fino
alla classe seconda
•lo stipendio delle maestre era di 200300-700 lire al mese
•uno dei cognomi più ripetuti negli
elenchi degli alunni è Cena”
Dopo la conversazione, la
discussione ed i confronti
per
differenze
e
somiglianze,
si
è
proposto a tutti i ragazzi
l’analisi di un particolare
documento: il registro
dell’insegnante, cronaca
ed
osservazioni
dell’insegnante sulla vita
della
classe,
anno
scolastico
1942-43,
scuola elementare di
Pratoregio.
L’annuale della Marcia su Roma ci ha trovati tutti intenti al
nostro lavoro. Così vuole il Duce: lavorare e aver fiducia nei
destini della Patria, della nostra bella Italia che vent’anni di
regime fascista hanno completamente trasformata. Io ho
ricordato ai bambini, in modo particolare, il martire
fascista al quale è dedicata l’aula.
Sanzioni. Ho cercato di illustrare bene ai miei scolari quale
significato abbia per noi italiani la data odierna. La nostra
bandiera è rimasta tutto il giorno al balcone a ravvivare,
anche in questa piccola frazione, il ricordo dell’ingiustizia
consumata contro l’Italia…
In seguito agli ultimi violenti bombardamenti a Torino sono
state chiuse le scuole. Proprio oggi…..
La lettura della cronaca
•ha fornito spunti di riflessione sul linguaggio usato,
definito formale, espressivo, strano, complicato, diverso e
difficile; sulla valutazione (maestre molto severe ed alunni
molto bravi);
•ha suscitato curiosità sul personaggio dell’insegnante che
aveva redatto i documenti;
•ha spinto alla ricerca di informazioni da altri testi
scolastici, al confronto di queste con il libro di testo in
uso;
•ha sollecitato collegamenti storici, ritrovati puntualmente
nelle pagine del sussidiario;
•ha avuto un rimando anche geografico nella volontà di
vedere il luogo, il posto fisico che la scuola rurale di
Pratoregio occupava.
Per dare una collocazione spaziale agli eventi citati nei
documenti esaminati si è organizzata un’uscita con lo
scuolabus comunale: la visita alla frazione e alla scuola di
Pratoregio.
“Giovedì 8 maggio siamo andati a Pratoregio; la nostra
maestra ha organizzato questa gita per dare un senso a
tutto il lavoro di storia svolto sui documenti trovati
nell'archivio della scuola.” (Raffaele)
“Pratoregio è una
frazione
di
Chivasso situata in
un
posto
di
campagna,
dove
abbiamo osservato
alberi, campi, prati
e molte altre cose.”
(Sabrina)
La nota più rilevante della gita fuoriporta è stato l’incontro con
alcuni testimoni, ex alunni dell’insegnante Bolla Margherita e
contattati fortuitamente, interpellati casualmente per avere
delle indicazioni sull’edificio scolastico…
“La scuola di Pratoregio era una scuola rurale; finita la
guerra è stata chiusa, poi venduta e ora è diventata una
villa.” (Michela)
“La scuola di oggi è proprio cambiata! Le cose cambiano:
prima c'era una scuola, ora non c'è più e abbiamo una
villa!” (Jun Jun)
Da qui la classe è partita alla ricerca di altre fonti … è
toccato all’archivio comunale.
“Giovedì 8 maggio siamo andati a
visitare l'archivio del Comune di
Chivasso
per
ricercare
delle
informazioni più approfondite sulla
scuola elementare di Pratoregio nel
periodo tra il 1935 e il 1945.”
(Damiano T.)
“L'archivio comunale si è
presentato molto più grande
ed ordinato rispetto a quello
della nostra scuola.”
“Abbiamo cercato informazioni circa la scuola elementare di
Pratoregio per capire meglio la realtà descritta nella cronaca
dell'Insegnante Margherita Bolla.
La nostra guida ci ha lasciato consultare dei documenti
storici riguardanti il periodo della Seconda Guerra Mondiale.”
La conoscenza e la ricerca in archivio ha contribuito a
rendere i ragazzi più consapevoli della centralità del
documento, del fatto che il discorso storico non può essere
solo piacevole narrazione ma è il risultato di un metodico e
ordinato lavoro che prende avvio da un dato reale.
L’analisi dei documenti storici ha consentito di riflettere
sulla specificità del mestiere dello storico, il carattere
interpretante della ricostruzione storica e della sua
infinita possibilità di approfondimento, allargamento,
revisione
Il ricorso ai documenti è
servito a puntualizzare,
sottolineare,
esplicitare,
connotare l’evento
L’archivio inteso come cuore e
memoria ed i documenti presi
in esame è stato emotivamente
coinvolgente
Questo lavoro ha rappresentato
per i ragazzi una grande
occasione: quella di scoprire e
anche semplicemente toccare
documenti
dei
primi
anni
del 1900, ingialliti dal tempo,
che ancora oggi conservano un
grande fascino, quello di essere
stati scritti da qualcuno che non
conoscono, a mano, tanti anni fa.
Non capita tutti i giorni ai
ragazzi
avere tra le mani
qualcosa di antico che parli del
passato.
Le
riflessioni
che
seguono ci permettono di capire
quanto questo semplice lavoro
sia stato per loro interessante.
L’archivio è una stanza dove vengono conservati i
documenti, dove sono custoditi carte antiche e documenti
recenti.
(Giulia e …)
E’ un luogo importante, tanto importante da poter essere
definito come il cuore del luogo in cui si trova (Cristina),
oppure come la memoria di un posto (Stefania).
Un archivio viene creato perché si vogliono custodire
documenti che vengono suddivisi per ordine cronologico,
alfabetico, per argomento o materia. La classificazione
consente di ritrovare e consultare i documenti con più
facilità.
Il documento è il mezzo attraverso il quale si tramanda la
memoria di un fatto e può essere usato come studio,
consultazione, indagine o ricerca. (Damiano T)
Il documento è
importante perché ci
permette di fare un salto
nel passato e di
immergerci nell’anno di
riferimento. (Giulia)
I documenti servono per
provare se quello che dici,
o ti dicono, è vero.
(Gabriele)
Esistono archivi in
Comune, nelle banche,
negli enti pubblici e nelle
scuole.
(Cristiano e
Roberta)
Prima di fare questo lavoro
sugli archivi, non immaginavo
che questo luogo avesse
davvero
questa
grande
importanza. (Cristina)
Io penso che l'Archivio
comunale sia molto utile per
chi debba fare delle ricerche
sulla nostra città e sui suoi
abitanti. Mi sarebbe piaciuto
fermarmi ancora un po' per
curiosare in mezzo a tutte
quelle scartoffie per cercare
notizie interessanti. (Barbara)
Alla fine del nostro lavoro ho
pensato dentro di me a
quanto sia difficile scrivere
e registrare tutti i documenti
che si trovano in un
archivio, ma al tempo stesso
ho capito che il lavoro fatto
in passato è tornato utile a
noi oggi e un domani potrà
servire a chiunque voglia
venire a conoscenza di
notizie. (Damiano T.)
Scarica

riserva di memoria - secondocircolosettimotorinese