Il ruolo dell’oggetto nell’educazione scientifica Paola Catalani Seminario di formazione per operatori museali 11 giugno 2007 PROCESSO DI CONOSCENZA SCIENTIFICA Come partire? REALTA’ RAGAZZO Enorme varietà di stimoli Deve dare un senso Mette ordine INDIVIDUA CARATTERISTICHE COMUNI (insiemi di oggetti, fenomeni…osservati) DOMANDA/IPOTESI/ IDEA Paola Catalani 11-6-2007 MODALITÀ DI CONOSCERE DELLE SCIENZE Osservazione Pasticciamento vedere/guardare Considerare diverse realtà Quali sono le cose che contano? prova ed errore Cosa vede il bambino Cosa vede l’adulto? ESPLORARE SPERIMENTARE Descrizione Classificazione tanti modi tanti livelli tanti codici simbolici per organizzare la realtà: ad es. i fenomeni PER Individuare domande Formulare ipotesi Paola Catalani 11-6-2007 CLASSIFICARE PER • imparare ad osservare con tutti i mezzi possibili • abituare al confronto di idee • guardare alcuni aspetti e tralasciarne altri ORGANIZZARE LA REALTÀ UN MODO PER ORGANIZZARE LE CONOSCENZE Ma allora, come scegliere gli oggetti? Paola Catalani 11-6-2007 COME SCELGO GLI OGGETTI PER CLASSIFICARE 1. MATERIALE CASUALI contenuto della borsa, della cartella, materiale da cucina, … La realtà è molto ricca, quindi usiamo materiale vario, non strutturato. Come raggruppare? Quale criterio? Uno? Tanti? Possibili finalità classificazione elementare e gerarchica Paola Catalani 11-6-2007 COME SCELGO GLI OGGETTI PER CLASSIFICARE 2. OGGETTI NATURALI conchiglie, piante, foglie, semi, …. Il mondo naturale •è un caso particolare di applicazione dei principi generali della classificazione, •serve considerare più caratteristiche contemporaneamente. La “classificazione spontanea” funziona meglio se non si conoscono i nomi Concetti sottesi variabilità interspecifica e intraspecifica concetto di specie, rapporto forma-funzione, …. Paola Catalani 11-6-2007 COME SCELGO GLI OGGETTI PER CLASSIFICARE 3. OGGETTI ARTIFICIALI chiavi, chiodi, bulloni,… Il mondo antropico L’intervallo di variabilità è più ristretto che negli oggetti naturali (scarti di produzione) Si tiene conto di una sola caratteristica per volta. Possibili finalità: fuzione, ergonomicità, funzionamento, introduzione al concetto di grandezza, misura, numero irrazionale….. Paola Catalani 11-6-2007 COME SCELGO GLI OGGETTI PER CLASSIFICARE Gli ambiti disciplinari aperti da ciascun tipo di classificazione sono diversi. DIFFICOLTÀ dei ragazzi – Non si riesce a far rientrare tutto nei criteri scelti – Scelta di criteri soggettivi o poco riproducibili – Tendenza a non mantenere lo stesso criterio – Necessità di conoscere il “nome” – Rendere discrete grandezze continue (lunghezza, peso,…) Paola Catalani 11-6-2007 1.MODALITÀ DI CONOSCERE DELLE SCIENZE Osservazione Pasticciamento vedere/guardare Considerare diverse realtà Quali sono le cose che contano? prova ed errore Cosa vede il bambino Cosa vede l’adulto? ESPLORARE SPERIMENTARE Descrizione Classificazione tanti modi tanti livelli tanti codici simbolici per organizzare la realtà: ad es. i fenomeni PER Individuare domande Formulare ipotesi Paola Catalani 11-6-2007 2.MODALITÀ DI CONOSCERE DELLE SCIENZE Osservazione mirata Classificazione di un ambito specifico dei fenomeni ESPLORARE SPERIMENTARE Formulare ipotesi/domande Verifica Paola Catalani 11-6-2007 3. MODALITÀ DI CONOSCERE DELLE SCIENZE INTERPRETARE Stabilire relazioni Individuare fenomeni Individuare variabili Correlare variabili SISTEMATIZZARE GENERALIZZARE-MODELLIZZARE Paola Catalani 11-6-2007 COME SCELGO L’OGGETTO PER o Individuare i fenomeni o Individuare le variabili o Correlare e controllare le variabili Le tappe del percorso corrispondono a situazioni sperimentali diverse. Un esempio: l’interazione con acqua Paola Catalani 11-6-2007 INTERAZIONE OGGETTI - ACQUA Materiale comune, volutamente vario, ricco, diversificato e numeroso Osserviamo, descriviamo Cogliamo proprietà, stabiliamo relazioni per INDIVIDUARE e CLASSIFICARE i FENOMENI Paola Catalani 11-6-2007 Interazioni con acqua Classifico i FENOMENI Fenomeni Concetti Superficie libera orizzontale Bagnarsi Galleggiare/andare a fondo/ stare a galla Gravità Capillarità - Adesione Peso specifico - densità galleggiamento tensione superficiale Coesione Solubilità – Concentrazione Diffusione Formare goccioline Sciogliersi Evaporare/bollire Paola Catalani 11-6-2007 Stati della materia Passaggi di stato Linguaggio naturale e linguaggio specifico sciogliere soluzioni diverso da fondere passaggi di stato diverso da mescolare miscugli Paola Catalani 11-6-2007 Individuazione delle VARIABILI la solubilità dello zucchero in acqua dipende da variabili costanti (spesso sottintese) “quantità” di zucchero “quantità” di acqua sostanze azione del mescolare pressione tempo temperatura Paola Catalani 11-6-2007 Correlazione delle VARIABILI 1. 2. Solubilità del sale in acqua del solfato di rame in acqua (sostanza volutamente poco nota, la cui solubilità varia nettamente con la T) Ipotesi: a parità delle altre condizioni • • • se aumento la temperatura, allora il tempo… se aumento la temperatura, allora la quantità di soluto… se diminuisco …. Domande: a parità delle altre condizioni • qual è la quantità massima di sale che si scioglie in una determinata quantità di acqua? • qual è la quantità massima di sale che si scioglie ad una certa temperatura? Calcoliamo la concentrazione Paola Catalani 11-6-2007 Concetti • SOLUBILITA’ • sostanza • concentrazione, • proprietà chimico fisiche: temperatura, volume, peso,… • saturazione, • … Paola Catalani 11-6-2007 Come proseguire? Ritorno alla situazione di partenza ...alla luce delle nuove conoscenze per • costruire un modello particellare della materia, • studiare la relazione tra la temperatura e la saturazione di una soluzione • studiare un altro fenomeno Paola Catalani 11-6-2007 Galleggiare - Andare a fondo Stare a galla Esploriamo e sperimentiamo per mettere a fuoco le tre situazioni - Quali variabili si riconoscono? -Quali variabili sono utili per interpretare il fenomeno? - ….. Paola Catalani 11-6-2007