Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Il primo dovere è creare consapevolezza: Non solo formare ma in-formare Dr.Paolo Paganelli Biologo nutrizionista - Bergamo Comitato Tecnico-Scientifico, Programma "Scuola e Cibo", MIUR ….come Biologo sono affascinato dai margini indefiniti della scienza, dalle fugaci apparizioni di strane ombre che scorgiamo appena sotto la superficie della comprensione attuale…. Lyall Watson, 1981 Ecco perché, parlando di Cibo, credo non lo si debba e non si possa ridurre l’analisi sul Cibo ad un unico singolo problema: La tendenza è quella di pensare al cibo in termini di costituenti chimici, ascrivendo ad ogni prodotto un valore in chilocalorie che ne esprime la sua componente energetica, ma questo è vero solo in parte… L’educazione ad un consumo consapevole non può prescindere dal rapporto con il cittadino, quindi con il territorio Oggi dobbiamo pensare ed elaborare una nuova visione del cibo meno restrittiva, più dinamica, più ecologica, più inserita nella nostra cultura e più vicina al territorio. Potremmo pensare al cibo non come una cosa, ma come una relazione. In Natura, mangiare è sempre stato esattamente questo: una relazione tra specie diverse inserite in sistemi che chiamiamo catene o reti alimentari che chiudono un ciclo. Comitato Tecnico Scientifico Programma "Scuola e Cibo" MIUR Tuttavia un consumo critico e consapevole non è qualcosa che appartiene alla persona ma va costruito attraverso la scuola e quindi la famiglia L’Uomo, soprattutto in questi ultimi decenni, ha esercitato una forte pressione ambientale fino a modificare profondamente le caratteristiche del territorio in cui vive La scuola diventa così elemento proattivo e si fa da tramite tra l’alunno ed i genitori attraverso l’elaborazione di un processo educativo Nell’esperienza umana i valori portanti della nutrizione si relazionano sempre con un percorso culturale, il quale prevede inevitabilmente la trasformazione del territorio, l’addomesticamento e la reinterpretazione del rapporto Uomo Ambiente Comitato Tecnico-Scientifico, Programma "Scuola e Cibo", MIUR 9 Quando pensiamo all’ambiente,difficilmente ci caliamo nella realtà del territorio in cui ci troviamo ed ancor meno pensiamo alle sottili interazione tra gli animali e le piante che su quel territorio vivono, si riproducono e sviluppano complessi meccanismi preda/predatore. Ancor meno pensiamo all’aspetto climatico, alla presenza o assenza di acqua, a tutto ciò che può aver determinato nell’ambiente modificazioni più o meno significative e forse, irreversibili. Una delle risorse principali è il cibo in tutte le sue forme Comitato Tecnico Scientifico Programma "Scuola e Cibo" MIUR Il concetto di Ambiente è centrale nel Pensiero Biologico moderno, quindi possiamo parlare di Ecologia della Nutrizione Comitato Tecnico-Scientifico Programma “Scuola e Cibo” MIUR Allora è normale porsi delle domande: • Nella società del benessere, come si collocano la Scuola e • • • l’Università? La scuola oggi è in grado di dare delle risposte adeguate alla forte pressione che arriva dal Mercato? Quanto il Mercato condiziona le scelte dei nostri ragazzi? Quali sono gli strumenti che possiamo dare come docenti ai nostri giovani per arrivare ad una lettura critica e costruttiva? • Recupero della sensorialità, del gusto dei sapori, • • • • • degli odori attraverso la sperimentazione Quali sono i terreni sui quali si gioca la “scommessa” sul Cibo? Il Biologico? Il commercio Equo e solidale? Il Transgenico? La Globalizzazione? Quali sono dunque i punti di interesse sui quali, dobbiamo riflettere per trovare una strategia comune? • Analisi dei cambiamenti psico-fisico-comportamentali • che si verificano nei giovani dalla scuola dell’infanzia all’Università Analisi quali – quantitativa della Società del benessere e di tutte le “Nicchie” che spesso si propongono anche con violenza. Cosa si intende per benessere riferito al cibo? • • Cosa si intende per qualità dell’alimentazione? I valori della qualità alimentare 1. valore nutrizionale (calorie e nutrienti presenti); 2. valore tecnologico (resa, resistenza alle 3. 4. 5. manipolazioni, ecc.); valore ecologico (naturalità, ecocompatibilità); valore etico (sensibilità verso le modalità di produzione, rispetto della sicurezza dei lavoratori); valore igienico-sanitario, (livello di salubrità e di sicurezza d’un alimento); Comitato Tecnico-Scientifico, Programma "Scuola e Cibo", MIUR La qualità complessiva di un alimento è data dalla sommatoria dei valori che noi attribuiamo ad esso. Vi è anche un valore edonistico di un alimento, cioè la sua capacità di soddisfare tutte le attese “meno razionali”, ma collegate alle cosiddette “cinque esse”: sensi, sapere, status, simpatia, servizio. • In questo contesto storico di “benessere” diffuso, il valore edonistico d’un alimento assume sempre maggiore importanza nelle scelte di consumo. Status Oggi il cibo non è solo un mezzo di sussistenza, ma viene vissuto come mezzo di espressione, come evento culturale e sociale: il cibo come vero e proprio status sociale e culturale. Un modo per trasformare il gesto nutrizionale dell’alimentarsi in un fatto eminentemente culturale e sociale. Territorialità e non tipicità Sono i prodotti che rispondono positivamente a tutte le attese e racchiudono in se tutti i molteplici valori di un alimento (ecologici, etici, edonistici ma non solo) Perché i prodotti locali rispondono ad una serie di aspettative: economiche, ambientali, etiche, sociali, culturali. Il prodotto locale è l’espressione d’una filiera locale Le scelte alimentari È importante quindi che tutte le volte che si acquista un alimento bisogna essere consapevoli che stiamo facendo delle scelte che incidono profondamente non solo sulla nostra personale salute, ma anche sul futuro benessere dei nostri figli e del nostro pianeta. Quali dunque sono gli obbiettivi che ci proponiamo ? • Favorire l’adozione di corretti comportamenti alimentari. • Incentivare la consapevolezza del rapporto cibo-salute. • Promuovere la conoscenza del sistema agroalimentare • Promuovere la trasversalità dell’educazione alimentare. Per fare tutto questo è necessario favorire l’equilibrio che è il concetto nutrizionale che deve essere maggiormente posto in risalto. • Equilibrio come bilancio energetico • Equilibrio come base di una sana alimentazione • Equilibrio come fulcro di ogni attività fisica La realtà che ci circonda è di una tale complessità che…...spaventa! Ma l’obiettivo, è quello di recuperare questa complessità per poi “ridurla” ad una “complessità” psico-fisica associata all’età dei nostri giovani interlocutori. Nutrirsi oggi significa attraversare continui paradossi: fame nel mondo, malnutrizione, pandemie planetarie, obesità, diabete che sono spesso facce della stessa medaglia. Paradossalmente se voglio mangiare bene sono un elitario, se rispetto la tradizione sono ancorato al passato, se seguo regole di buona ecologia sono noioso, se guardo all’importanza del mondo rurale sono in cerca di bucoliche sensazioni…. Grazie per la vostra cortese attenzione • • • • • • • • Pisa, USP: 5 ottobre 2010 Cenate Sotto (Bg) : 22 ottobre 2010 Arcene (Bg): 24 novembre 2010 Alzano L.do (Bg): 23 febbraio 2011 Salemi (Tp): 16 marzo 2011 Chiuduno (Bg): “Lo spirito del Pianeta” 28 maggio 2011 Nembro (Bg): 18 settembre 2011 Ravenna : 16 febbraio 2012 Comitato Tecnico-Scientifico per il Programma "Scuola e Cibo",MIUR