La dislessia: problemi e
strategie educative
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Come definire la dislessia: una malattia, una disabilità, un ritardo
dell'apprendimento?
Si tratta di una disabilità della lettura; un disturbo specifico
nell'apprendimento della decodifica di lettura. Non implica problemi a livello
cognitivo. Per dislessia occorre intendere uno specifico disturbo
nell'automatizzazione(velocità) e nella correttezza della lettura. Disturbi di
lettura e scrittura sono spesso legati: il bambino disortografico non è
semplicemente lo studente che non conosce le regole ma è lo studente che
ha delle difficoltà processuali sottostanti, per esempio fatica ad analizzare la
composizione fonologica delle parole e a passare da un codice fonetico ad
uno grafemico. Questo disturbo può accompagnarsi anche dalla disgrafia
che è una specifica difficoltà nella realizzazione manuale dei grafemi e quindi
nel grafismo(di cui la calligrafia rappresenta un'esemplificazione
emblematica)
Si parla di dislessia solo quando il disturbo di transcodifica è isolato e non
può essere messo in relazione con altri disturbi
Le cause?
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La dislessia è classificata tra i disturbi specifici dell'apprendimento
Le cause sono di tipo neurobiologiche e genetiche: ultimamente si
insiste molto sulle cause neurobiologiche (il neurologo americano
Albert Galaburda aveva scoperto , attraverso l'esame autoptico
condotto sui cervelli di soggetti che in vita avevano sofferto di difficoltà
di lettura, l'esistenza di piccole alterazioni delle aree cerebrali coinvolte
nell'elaborazione del linguaggio. Ha descritto alcune piccole
esfoliazioni del tessuto corticale). Gli studi di risonanza magnetica
funzionale e di microbiologia hanno ulteriromente precisato la natura di
queste piccole alterazioni). Oggi se vi è accordo sul perché della
dislessia (natura neurobiologica del deficit) e sul come si
trasmette(origine genetica prevalente) , non vi è altrattanto accordo sul
dove (le sedi)o le funzioni che sono responsabili del disturbo della
lettura)
Ma vi è solo una spiegazione di tipo neurobiologica? La domanda
rimane aperta
Vi sono due tipi di dislessia: la dislessia evolutiva e quella acquisita
Dislessia evolutiva e dislessia acquisita
 La dislessia evolutiva: si manifesta all'inizio del processo di
apprendimento della lettura. Il bambino mostra difficoltà a
riconoscere le lettere dell'alfabeto, a fissare la corrispondenza fra i
segni grafici e i suoni, e ad automatizzarle cioè a compierle in modo
rapido e senza sforzo apparente. Il primo segno riconoscibile della
dislessia evolutiva è il lento e faticoso apprendimento della lettura ad
alta voce
 La dislessia acquisita: un soggetto che leggeva normalmente
comincia ad avere difficoltà , queste sono la conseguenza di qualche
evento patologico che ha determinato delle lesioni nelle aree corticali
che sono coinvolte nel processo di transdecodifica(danno
neurobiologico)
 Nel caso della dislessia evolutiva si parla di tecniche di educazione
assistita poiché il soggetto deve acquisire una funzione che ancora
non possiede. Non vi è nulla da riparare o reintegrare ma si tratta
piuttosto di mettere in atto misure per aiutare l'acquisizione del
processo di transdecodifica e la sua automatizzazione
 Nel caso della dislessia acquisita è più corretto parlare di
rieducazione poiché si tratta di reintegrare la funzione persa o
danneggiata
Cosa succede ad un bambino dislessico?
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I bambini dislessici sono bambini che, pur avendo buone capacità intellettive,
hanno limitate capacità di riconoscimento visivo o limitate capacità di analisi
fonologica delle parole
L'impatto che le difficoltà in lettura e in ortografia hanno nella vita di tutti i giorni
con particolare attenzione non solo alle problematiche presenti nello studio e
nella riuscita scolastica, ma anche alle possibili ripercussioni sul piano emotivo
e relazionale
Nascono ansie, angosce e paure; possono condurre ad atteggiamenti
aggressivi o anche di ripiegamento su se stesso; senso d'insicurezza e
costruzione di una immagine negativa di sé
La disabilità di lettura provoca conseguenze importanti sull'apprendimento
scolastico: instabilità sia degli errori che delle acquisizioni(il sistema di controllo
è sempre al limite), lentezza, instabilità delle prestazioni(confusione tra lettera
o sillabe simili , scambio di lettere con suono simile, omissioni)
I dislessici non sono in grado di apprendere il corsivo e riescono invece ad
utilizzare con più facilità lo stampatello maiuscolo in quanto più stabile e più
facile da discriminare dal punto di vista percettivo
Conoscere per comprendere ed
accompagnare
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La dislessia è una disabilità invisibile; per questo i genitori ed insegnanti
spesso non comprendono le difficoltà dei bambini dislessici e tentano
semplicemente di forzarli a impegnarsi di più provocando frustrazioni,
umiliazioni e un forte senso d'insicurezza
La conoscenza del disturbo è anche uno strumento di comprensione e la
comprensione favorisce l'intervento centrato sui bisogni specifici e le
caratteristiche del bambino dislessico
Esistono alcuni metodi di educazione assistita e di riabilitazione(educatori
preparati, insegnanti specializzati e logopedisti devono
collaborare):Metodo Tomatis , Metodo Bakker e Metodo Geiger-Lettvini
L'approccio deve essere integrato e rendere complementare metodi e
strumenti nonché l'interazione tra contesti e figure professionali cioè fra
competenze diverse
Alcuni Metodi
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Metodo Alfred Tomatis: metodo per il trattamento dei disturbi del
linguaggio e del comportamento. Alfred Tomatis è un medico
francese(Mulhouse) oto-rino-laringoiatrico. Si tratta di un matodo
audio-psico-fonologico che fa interagire orecchio, linguaggio e psiche.
La sua pedagogia è una pedagogia integrata dell'udito e del linguaggio.
Che permette al soggetto ipo-acustico di ritrovare il desiderio di
comunicare. Tomatis afferma che la lettura, sia silenziosa o ad alta
voce, è correlata con l'analisi e l'elaborazione del suono. Se la coclea
non ha la possibilità di analizzare i suoni in maniera accurata, può
apparire la dislessia. Lavora anche sulla coordinazione tra orecchio ed
occhio; orecchio-voce, udito e comunicazione.
Metodo Bakker o falsh-word programma: questo metodo s'ispira dal
Balance Model che interpreta la lettura come frutto di un equilibrio tra i
contributi dell'emisfero cerebrale destro e quello sinistro. Il trattamento
consiste nel ripristinare un minimo di equilibrio. Propone l'utilizzo del
computer: vengono presentate al bambino parole di diversa lunghezza
e complessità e con una frequenza variabile, che lui deve leggere il più
velocemente possibile.(sedute di 45 minuti). Stimolazione dell'emisfero
debole(stimolazione tachistoscopica rivolta ad un solo dei due emisferi
cerebrali)
Altri metodi
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Metodo Geiger-Lettvini: un trattamento che si può eseguire a casa.
Prevede l'utilizzo di una mascherina che si fa scorrere sul testo e che
permette di focalizzare la parola da leggere, nascondendo quello che si
trova intorno. A questo si associano esercizi di coordinazione occhiomano: cucire, infilare perline, dipingere, modellare la plastilina
Esercizi e apprendimenti con ausili tecnologici: gli ausili sono strumenti
compensativi: per esempio il testo digitale/orale: l'uso di un software
particolare con un riconoscitore ottico di caratteri e la sintesi
vocale(converte il testo digitale in parlato permettendo quindi di
ascoltare il brano). Software educativo-didattico-abilitativo per quanto
riguarda le difficoltà di letto-scrittura.
Altri ausili: il libro digitale, l'audio-libro o libro parlato(formato audio dei
testi). Questi strumenti permettono diversi interventi: fonologici; sulla
percezione visiva e sulle abilità visuo-motorie, sulle abilità sublessicali,
arricchimento lessicale e di produzione di testo. Favorisce le abilità di
studio.
Come hanno fatto i famosi
dislessici?
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Leonardo da Vinci
Albert Einstein
Wiston Churchill
J.F Kennedy
Mozart
Walt Disney
Napoleone
Pablo Picasso
Ovide Decroly e Maria
Montessori
 O.Decroly e la globalità degli apprendimenti : l'uso di tutti i
sensi , la centralità della sfera affettiva e i centri d'interesse.
 Metodo ideo-visivo; importanza del disegno; metodo ideotattile
 Partire dalla globalità dei sensi e dal significato delle cose nel
vissuto del bambino
 Il concetto di Mente assorbente in Maria Montessori:
Importante per chi lavora con un bambino dislessico. Come
tutti gli altri assorbe tutto quello che lo circonda e lo elabora
mentalmente. Concetto di pedagogia emendativa ripresa dal
lavoro di Sante De Sanctis.
Alcune considerazioni di Sante De
Sanctis e Edouard Séguin
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“Il nostro procedimento consiste nell’insegnamento degli elementi alfabetici mediante
tavolette mobili che portano traforate le diverse lettere. In dette tavolette nere o di colore
noce, le lettere, oltre che traforate, appaiono quasi in rilievo, essendone colorate tutto il
contorno. Il colore della lettera differisce dal colore delle tavolette e il colore delle
consonanti è diverso da quello delle vocali. Abbiamo alfabeti interi, diversamente
colorati. “(Sante de Sanctis)
“Molti bambini parlano male, e anche molti uomini; la maggioranza degli idioti parla in
un modo incomprensibile e molti neanche parlano. Le ragioni del mutismo o del quasi
mutismo, quando non hanno per causa l’assenza della parete del palato, la paralisi o la
sordità, sono innumerevoli, le sfumature che separano il muto dall’individuo che parla
sono infinite. Bisogna esaminare con attenzione lo stato degli organi produttori della voce
e l’articolazione delle parole. “(Edouard Séguin)
“Il correlato della scrittura, è la lettura; scrivere, è rappresentare un’idea con dei segni,
leggere è ritrovare un’idea in un segno. Ogni segno è una convenzione, ma tutte le
convenzioni grafiche non si assomigliano, le prime furono delle immagini, le seconde
delle analogie, le terze delle astrazioni. I geroglifici furono tutte delle rappresentazioni
sia dirette, sia per analogie, sia per causalità. Gli alfabeti, al contrario, sono una
collezione, un arrangiamento di segni astratti, ma convenuti e consentiti. Per di più, la
scrittura, questa materializzazione del pensiero, accettò per prima la materia, queste tre
dimensioni: fu scolpita, fu impressa, dipinta e più tardi disegnata; si finì per stamparla, e
il galvanismo ci prepara da questo punto di vista nuovi miracoli. Questo doppio
passaggio dalla rappresentazione della cosa alla rappresentazione del nome, e dal
carattere solido al carattere lineare, costituisce incontestabilmente la storia dei segni
grafici. È così che lo spirito umano, per arrivare all’astratto, doveva passare attraverso
tutte le fasi del concreto.” (Edouard Séguin)
La lingua, le immagini, le parole e i
vissuti
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“Vi è un abisso d’ipotesi tra le lettere scritte e le lettere parlate, nessun rapporto li
lega, o li identifica, nessuna logica lega tale suono a tale figura piuttosto che ad
un’altra. Nella scrittura geroglifica tra il nome e la cosa vi era solo l’immagine,
meraviglioso agente di comprensione e di ricordo; nella scrittura alfabetica, invece,
tra il nome e la cosa, vi sono dei segni bizzarri e arbitrari che non hanno nessun
rapporto rispetto alla logica con il loro oggetto. “(Edouard Séguin)
Séguin propone di partire dalle cose vissute dal bambino per imparare a scrivere e
leggere; l'apprendimento deve basarsi sui vissuti e sui vissuti che abbiano un senso e
provocano un interesse nel bambino: «Ciò che importa… è che il bambino non
associ una sola parola senza comprenderla e perciò occorre che questa parola sia
anzitutto un sostantivo, poiché la sostanza che questa parola rappresentata colpisce,
con il nome, le facoltà percettive del soggetto».
La grammatica pratica: «Fare toccare con il dito e vedere con l’occhio il senso di
ogni parola, è, come lo dice Sant'Agostino, non soltanto mettere nella memoria un
gran numero di parole, ma anche fare osservare il senso di queste parole in
particolare, cioè dare una idea precisa delle cose e di tutti i loro rapporti possibili: è
spiegare la vita in azione a dei bambini che rischiano di deperire nell’inazione».
Tatto, suono, disegno: Maria Montessori
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“Si fanno pronunciare al bambino le lettere, quando già ha imparato a riconoscerle, e
anche a scriverle: allora l’alfabeto si dispone per ordine fonico e si dispone diversamente
secondo i difetti individuali, che si sono rilevati quando il bambino spontaneamente
ripeteva il suono delle consonanti e delle vocali o la parola che si riferiva alle varie
consonanti nei cartelloni illustrati. Cominceremo a presentare, a far leggere le lettere
(prima a sillabe e parole) che il bambino sa pronunciare, per passare a grado a grado a
quelle che pronuncia con maggior difficoltà o non pronuncia affatto (correzione del
linguaggio); per la correzione del linguaggio col metodo fonominico è necessario un
capitolo a parte; nella scuola dei bambini è desiderabile per questo insegnamento anche
una maestra a parte, come per la ginnastica, pei lavori manuali, pel canto. “(Maria
Montessori)
Si offre al bambino una pagina dove stanno delineati un cerchio e un quadrato; si fa
riempire col lapis colorato rosso, il cerchio; col turchino, il quadrato (incastri). Si danno
cerchi e quadrati, sempre più piccoli, cerchi e triangoli; veramente combinati nella
disposizione, e si fanno riempire coi lapis colorati. Poi si fa delineare, ripassando il segno
nero sugli stessi modelli, coi lapis colorati: il cerchio, il triangolo, il quadrato; a ciò viene
più facilmente il bambino educato a toccare con l’asticina di legno le figure delineate sui
cartelloni degli incastri. Alla scrittura direttamente passa dopo gli esercizi eseguiti con
l’asticina di legno sui cartelloni dell’alfabeto scritto. Si potrà aiutare in principio il
bambino, facendogli ricalcare il segno da noi fatto sul quaderno a lapis. Quando il
bambino scrive, gli si fa osservare che egli scrive su un piano delimitato, che continua
dall’alto, che va da sinistra verso destra, che a poco a poco scende in basso, ecc. Il Séguin
insegna la scrittura cominciando coi bastoncelli e le curve. Prepara i quaderni di
bastoncelli disegnandoli così: il bastoncello che il bambino deve eseguire è delimitato da
due punti e segnato con una fine linea; ai lati, come modello, ci sono due bastoncelli
eseguiti dal maestro. Analogamente per le curve… “
Il metodo globale: Decroly e la pedagogia
dei centri d’interesse
 Metodo globale: globalità dei linguaggi e degli apprendimenti
 Metodo integrato : sfera affettiva, coordinamento sensi, corpo,
gesti e simbolizzazione
 L’importanza del disegno come preparazione alla scrittura e
alla lettura(scrive i primi saggi di psicologia del disegno).
Metodo ideao-visivo e ideo-tattile
 Sviluppo globale e rispetto dei ritmi e tempi di apprendimento
 “La regola fondamentale è la seguente: scoprire o svegliare
dei bisogni, fare applicare i possibili movimenti alla
soddisfazione di questi bisogni, ad aumentare gradualmente
le difficoltà , via via che i movimenti divengono più facili”
 Individuare e creare dei centri d’interesse: le molle
dell’apprendimento(sforzo, attenzione, memoria e
concentrazione)
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La dislessia: problemi e strategie educative