Il 24 marzo 2011 siamo andati a visitare il sito archeologico di Canne della Battaglia e il Ponte Romano di Canosa di Puglia. Vi guideremo in questo percorso con notizie e foto. Parco archeologico di Canne della battaglia Partiamo da un po’ di storia Il territorio si identifica con il luogo in cui si svolse la famosissima battaglia tra Annibale e i Romani nel 216 a.C., ma Canne ha una storia molto lontana. Canne si trova su di un'altura, estrema propaggine dell’altopiano delle Murge, affacciata sulla piana dell'Ofanto: la notevole rilevanza strategica che caratterizza da sempre la sua posizione determinò da tempi lontanissimi la scelta dell’uomo di insediarsi in questi luoghi. Di Canne ce ne sono state nella storia almeno quattro: la prima in periodo preistorico, risalente al periodo compreso tra il Neolitico e l’Eneolitico (IV – II millennio a.C.); una seconda daunio – apula (IV – III secolo a.C.); una terza romana, non lontana dai luoghi in cui si svolse la battaglia; una quarta ed ultima in periodo medievale (con una prima fase bizantina tra il VI e il IX secolo e una seconda normanno – sveva tra l’XI e il XIII). Nel Neolitico (età della pietra) quando il clima è diventato più mite c’era una vegetazione rigogliosa e ci fu l’arrivo di nuovi uomini. Sono stati ritrovati negli scavi resti di ceramica, frammenti, sepolture. Si trattava di una civiltà che pian piano si è evoluta. Nell’età dei metalli in questi territori nel XIII sec sono arrivati gli Illiri dai Balcani guidati da Miocleziano Messano e secondo la leggenda Diomede fondò la città. Nel territorio della Daunia si sviluppa una grande civiltà che vede il suo apice nel V e IV sec. Canne è legata all’ influenza romana e diventò il teatro delle battaglie. Saliamo una collinetta per andare… a vedere quella che era…. la cittadella Appena siamo in cima ci troviamo di fronte a una vera città, ma … un po’ distrutta La cittadella è circondata da mura, e si vedeva che erano antiche. In essa si mescolano 2 epoche : quella romana (imperiale) e medioevale. Per entrare in questa città c’era una porta e ai suoi lati ci dovevano essere due statue togate, prive della testa che si trovavano nel museo di Barletta. Entriamo nella città e ci troviamo di fronte ad un …. Castello costruito in più fasi nel VI e nel VII secolo la prima struttura era una torre quadrangolare di circa 900 metri quadrati poi venne ampliata da un muro perimetrale con agli angoli. Nel XII e nel XIII secolo i Romani aggiungono 3 ambienti verso nord. Sono stati trovati diversi strati di pavimentazione,gli Svevi e i Romani lo utilizzavano come difesa. Poi arrivò Federico II e in questo periodo fu utilizzato soprattutto per le botteghe. La strada principale veniva chiamato Decumano, tagliato trasversalmente da una serie di stradine, da dei cardi, per individuarli ci sono delle incisioni con i nomi delle strade, ma sono casuali. Notiamo che ad alcuni elementi romani, come può essere la strada si innescano costruzioni medioevali, le abitazioni sono medioevali, un arco di tempo che va dal V al X XI secolo. Si possono notare resti di alcune colonne in marmo e in granito provenienti da Canosa materiale di spoglio. Il materiale delle epoche precedenti veniva riutilizzato per abbellire le città e rimpiegato per nuove costruzioni. Entrando in una stradina laterale abbiamo incontrato questi resti di aree votive; una serie di lapidi che avevano la funzione di ricordare il defunto. Erano collocate nell’area della necropoli canosine. Ce n’erano anche di piccole, si pensa potessero essere di bambini. Questa è una fossa granaria, che serviva per conservare il grano. Sono state trovate 3 fosse in una stradina e una si trova all’esterno, era l’emporio granaio di Canosa, tutta la produzione cerealicola veniva conservata qui. È un Miliardo e proviene dalla via Traiana. Lungo la via venivano messe pietre miliari. I miliari avevano delle incisioni con i km percorsi, partendo da Benevento. Il complesso religioso-episcopale è situato alla fine del decumano, a nord-ovest, a ridosso delle mura. Si compone di tre edifici di culto sovrapposti ed ampliati nel tempo, tra i quali tuttora visibili la cosiddetta cripta (chiesa inferiore) a tre navate divise da colonne con bei capitelli; la grande basilica superiore, anch'essa a colonne e con pavimento musivo; una terza cappelletta a navata unica circondata da un vasto sepolcreto. Al centro del complesso era collocato il sarcofago, contenente probabilmente le reliquie di S. Ruggiero, traslate, nel XIII sec., a Barletta. Dopo il 313 d. C. in seguito all’Editto di Costantino la religione cristiana diventa ufficiale e inizia la costruzione di luoghi di culto: le basiliche. La chiesa di S.Maria delle Canne edificata nel VI sec. dal vescovo Sabino, patrono della città di Canosa, ha svolto un ruolo importante anche perché aveva molti contatti con l’Oriente. Questo è l’abside della Chiesa, la parte principale e di fronte si collocava l’altare. All’interno di questa zona ci sono delle tombe perché quando iniziò a diffondersi la religione cristiana i fedeli si facevano seppellire in luoghi religiosi, come ad esempio la zona vicino alla basilica. Questa era una piccola chiesa a 3 navate, si desume dai resti delle colonne. Questa doveva essere la pavimentazione della chiesa maggiore la parte esterna, probabilmente c’era un atrio non coperto, infatti le tessere sono più grandi, forse per resistere alle intemperie. Cripta, parte sotterranea della chiesa, ha un abside semicircolare e alle spalle c’era l’altare. Il vescovo Ruggiero rimase qui fino al 276 d.C. e poi fu portato nella chiesa di S. Giacomo a Barletta. Saliamo su una collinetta e troviamo ….. una colonna che ricorda un evento importante. Nel 1938 in seguito a scavi fu ritrovato una fossa con 2000 teschi, si pensò che fosse una fossa annibalica, resti di militari uccisi e per questo si fece questo elemento celebrativo. Questa scoperta fu smentita nel 1958, perché emerse che la maggior parte dei teschi era di origine medioevale. Questo, però, non esclude che qui ci sia stata la battaglia, perché in una zona vicina sono state ritrovati molte sepolture (a Pezze di sangue ). Questo era il posto strategico da cui Annibale poteva vedere che facevano i Romani. Il museo è allestito all'interno della vasta area archeologica che comprende anche la Cittadella di Canne della Battaglia, sito famoso per la vittoria di Annibale sui Romani nel 216 a.C. Ordinato nel 1957, raccoglie reperti archeologici dall'età neolitica al Medioevo (ornamenti in bronzo e ambre, corredi tombali, ceramiche, antefisse, iscrizioni, monete di epoca bizantina), e in particolare vasi dipinti a disegni geometrici dauno-peuceti (IV-III secolo a.C.) provenienti dai sepolcreti di Canne. L'Antiquarium dispone di plastici, grafici e pannelli didattici sulla battaglia e sui ritrovamenti nell'area archeologica. Nell’antiquarium ci sono delle teche e possiamo notare l’evoluzione nei materiali e nella lavorazione. Ci sono dei frammenti di ceramiche con lavorazioni ad unghiate perché nelle lavorazioni primitive le mani costituivano l’elemento principale o con bastoncini; poi si evidenziano le prime tracce di colore. Sono stati ritrovati anche delle olle o contenitori stilizzati e decorati con colori rossi, alcuni usati per conservare i cereali . monete Venivano costruiti anche ciondoli, pendagli a cavalluccio, orecchini, fibule in bronzo o in osso. vasi Proseguiamo il nostro percorso, andiamo a Canosa dove un arco di mattoncini di terracotta ci fa pensare all’ingresso della città romana e che dovevano esserci delle mura di cui non abbiamo traccia e la città si sviluppava al di là, dove c’è quella attuale. Oltre l’arco verso l’Ofanto c’era la cosiddetta città dei morti la necropoli romana. Le tombe dei romani erano realizzate al di fuori delle mura delle città. Oltre le mura ci sono i Mausolei funerari: il mausoleo bagnoli fatto in mattoncini laterizi rivestito in marmo con iscrizioni latine. Monumento - E' posto lungo il rettilineo della Via Traiana, vicino al Ponte Romano sull’Ofanto, dall’Arco Onorario e da altri mausolei funerari, come il Mausoleo Barbarossa, e la Torre Casieri. Dall’osservazione dei ruderi si nota che esso ha pianta rettangolare ed aveva il pianterreno coperto a botte. Il ponte romano sull’Ofanto si trova al confine tra due territori, due province, due comuni: provincia di Foggia e vecchia provincia di Bari ora Barletta -Andria-Trani. Il ponte è un monumento antico più volte ristrutturato e parzialmente ricostruito; era l’unico ponte che metteva in comunicazione il nord con il sud della Puglia. L’Ofanto nasce dei monti dell’Irpinia nell’Appennino gira intorno al Monte Vulture ( intorno al cono del vulcano dividendo le due province). È un ponte importantissimo, passava la via Traiana e raggiungeva Brindisi, è l’unico ad essere stato utilizzato 2000 anni. È un classico ponte a schiena d’asino, il ponte è stato più volte ristrutturato e livellato per far passare i carri dei Canosini e dei Cerignolani. È molto resistente perché poggia sopra dei piloni che sono stati costruiti su una piattaforma sul letto del fiume e il ponte diventa un tutt’uno. La base è un’enorme parallelepipedo costituita da grossi cubi di pietra uniti da una massa di ferro all’interno per creare una grossa base su cui poggiano i pilastri. Giuliana Alessia Sarah Emanuel Gianmarco Riccardo Agnese Marco Demy Simone Giuseppe Michela Roberta Giulia Domenico Gianmaria Niccolò Danilo Sara Camilla Rosa Damiano Coordinamento multimediale inss. De Luca M.P. - Colangelo A. - Solomita C.