IL SURREALISMO
1924
LO SCRITTORE ANDRÉ BRETON PUBBLICÓ IL
MANIFESTO DEL SURREALISMO
“Surrealismo è il dettato del pensiero con assenza di ogni controllo esercitato dalla ragione,
al di là di ogni preoccupazione estetica e morale … Si basa sulla fede nell’onnipotenza del
segno, nel gioco disinteressato del pensiero”
(A. Breton)
NEL MANIFESTO BRETON INVITA GLI ARTISTI A
• ABBADONARE LE CONVENZIONI
• LASCIARE IL LIBERO PENSIERO
• SEGUIRE LE ASSOCIAZIONI SPONTANEE E IMMEDIATE DI IMMAGINI E IDEE
Andrè Breton
IL CONTESTO STORICO E CULTURALE FAVORISCE IL DIFFONDERSI DI TALI IDEE
INFLUENZATE DAGLI STUDI E DAGLI SCRITTI DI SIGMUND FREUD (1856-1939)
SULL’INCONSCIO COMPRENSIBILE SOLO ATTRAVERSO L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI.
BRETON
INFATTI
VENNE
FORTEMENTE
INFLUENZATO
DALLA
LETTURA
DE
“L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI” SCRITTO DA FREUD ED EDITO NEL 1899.
FREUD SOSTENEVA CHE DURANTE IL SONNO L’UOMO NON RIESCE A CONTROLLARE LA
PROPRIA COSCIENZA E PER QUESTO I PENSIERI INCONSCI EMERGONO SOTTOFORMA DI
SIMBOLI.
Sigmund Freud
IL MOVIMENTO ARTISTICO RIVOLSE LA SUA ATTENZIONE PROPRIO ALLA DIMENSIONE
ONIRICA,
LA MENO CONOSCIUTA E CONTROLLATA, MA FONDAMENTALE PER LO
SVILUPPO LIBERO DELLA CREATIVITÀ E DELL’ARTE.
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Prof.ssa Dora Meroni
COME MOVIMENTO ARTISTICO SI DIFFUSE IN TUTTA EUROPA PERDURANDO FINO ALLA SECONDA GUERRA
MONDIALE E FU CARATTERIZZATO DA UN ASPETTO UNICO E FONDAMENTALE LA VOLONTÀ DI RINNOVARE L’ARTE
SENZA DISTRUGGERE LA FORMA O TRALASCIARE LA TECNICA TRADIZIONALE.
I PRINCIPALI ESPONENTI FURONO
MAX ERNST
(1891-1976)
JOAN MIRÒ
(1893-1983)
SALVADOR DALÌ
RENÈ MAGRITTE
(1904-1989)
(1898-1967)
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1
4
3
6
7
8
IL GRUPPO SURREALISTA. 1.Man Ray; 3. Tanguely; 4 Breton; 6 Dalì; 7. Duchamp; 8. Ernst
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Tristan Tzara, Paul Éluard, André Breton, Hans Arp, Salvador Dalí, Yves Tanguy, Max Ernst, René Crevel e Man Ray.
Parigi 1933.
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SPERIMENTARONO NUOVE TECNICHE COME IL
FROTTAGE: un foglio sovrapposto ad una superficie con rilievi viene strofinata con una matita
creando effetti di impronta più o meno marcata a seconda delle superfici.
Una variante di questa tecnica prevede che i pigmenti freschi applicati sulla tela vengono
raschiati creando una superficie ruvida e irregolare e ottenendo segni disordinati e intricati di
colore che si dispone in modo casuale
FUMAGE: pittura realizzata su carta o tela con il fumo di lampade a kerosene o candele.
Questa tecnica venne inventata da Wolfang Paalen e consiste nel dirigere sul supporto il
fumo di una fiamma, attentamente controllata, delineando le immagini con i depositi di
carbonio prodotti dalla combustione.
DRIPPING: deriva dal verbo inglese to drip (sgocciolare) e consiste nello spruzzare
o sgocciolare il colore sulla tela, in modo che le immagini che si formano sul
supporto siano dovute prevalentemente al caso. È collegata al concetto di
automatismo psichico e quindi all'idea di gestualità automatica: in questo modo
sono le pulsioni inconsce a emergere, irrazionali e istintive, non sottoposte ai
vincoli della ragione.
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O MODIFICANO TECNICHE GIÀ NOTE IN ALTRI AMBITI, COME LA DECALCOMANIA
QUESTA TECNICA VENNE INVENTATA IN INGHILTERRA
DALL’INCISORE FRANCESE SIMON FRANCOIS RAVENET, A METÀ
DEL XVIII SECOLO) COME
PROCEDIMENTO DI STAMPA E
DECORAZIONE DIFFERENTI MATERIALI COME CARTA O
CERAMICA. CONSISTE NEL TRASFERIMENTO A PRESSIONE DI
DISEGNI E DECORI STAMPATI SU PELLICOLE COLORATE, SUL
SUPPORTO.
NEL 1936 VENNE USATA PER LA PRIMA VOLTA CON FINALITÀ
PRETTAMENTE
CREATIVE
DAL
SURREALISTA
OSCAR
DOMÍNGUEZ (artista surrealista) E DOPO DI LUI DAGLI ARTISTI
SURREALISTI CERCARONO IL MODO DI RENDERE PIÙ ‘CASUALE’
IL RISULTATO DURANTE L’OPERAZIONE DI TRASFERIMENTO
DELLA MATRICE, PERTANTO
ESEGUONO UN MOVIMENTO
DISORDINATO, GRAZIE AL QUALE L’IMMAGINE IMPRESSA
DIVIENE MENO CHIARA E “SFUOCATA” APPARENDO COME
UN’ALTRA IMMAGINE IMPREVEDIBILE E NON CONTROLLABILE. È
STRETTAMENTE ADERENTE AL CONCETTO DI AUTOMATISMO
PSICHICO, CHE È IL CARDINE DELLA CREATIVITÀ SURREALISTA
IN TUTTE QUESTE TECNICHE È FONDAMENTALE L’IDEA DI
PITTURA AUTOMATICA
DISEGNARE O DIPNGERE SENZA ALCUN PROGETTO, LASCIANDO
LA MANO LIBERA DAL CONTROLLO DELLA MENTE
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IL 7 GENNAIO 1938 8 A PARIGI VENNE INAUGURATA L’ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DEL SURREALISMO
NEL CORRIDOIO D'INGRESSO
DELL'ESPOSIZIONE ERANO POSTI 15
MANICHINI, CIASCUNO REALIZZATO
DA UN ARTISTA DIVERSO SULLA BASE
DI UN MANICHINO DA SARTORIA, CHE
DIVENTA UNA TELA BIANCA DA
TRASFORMARE.
TRA QUESTI ARTISTI TROVIAMO
SALVADOR DALÍ, ÓSCAR DOMINGUEZ,
MARCEL DUCHAMP, LEO MALET,
ANDRÉ MASSON, JOAN MIRÓ,
WOLFGANG PAALEN, KURT
SELIGMANN, YVES TANGUY, MARCEL
JEAN, MAX ERNST, ESPINOZA,
MAURICE HENRY, SONIA MOSSE, E
MAN RAY.
DUCHAMP RICREÒ UNA GROTTA
DELLE MERABIGLIE APPENDENDO AL
SOFFITTO 1200 SACCHI DI CARBONE.
MAN RAY CURERÀ
ANCHE L'ILLUMINAZIONE DELLA
MOSTRA OCCUPANDOSI DI UN
REPORTAGE FOTOGRAFAFICO.
TUTT ELE MOSTRE DEI SURREALISTI
CREARONO SCALPORE E
AMMIRAZIONE VENNERO ALLESTITI E
ORGANIZZATI COME SPETTACOLI
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GLI ARTISTI SURREALISTI CERCARONO DI DARE VITA, ATTRAVERSO LA PITTURA, AD UN MONDO FANTASTICO CHE
DESTASSE COSTANTE MERAVIGLIA.
LO FANNO SOVVERTENDO IL NORMALE RAPPORTO TRA LE COSE O SUGGERENDO ATMOSFERE DA SOGNO
MISTERIOSE E FORTEMENTE EVOCATIVE.
L'ARTE DIVENTA STRUMENTO PER INDAGARE, CONOSCERE ED ESPRIMERE CIÒ
CHE COMUNEMENTE GLI ESSERI UMANI CONSERVANO NASCOSTO NELLE PARTI PIÙ SEGRETE DI LORO STESSI..
VOGLIONO DARE FORMA A CIÒ CHE SFUGGE ALLE LEGGI DELLA RAGIONE PER POTER ESPRIMERE STATI D'ANIMO ED
EMOZIONI FINO A QUEL MOMENTO ESCLUSI DAL MONDO DELL’ARTE.
REALIZZANO LIBERE ASSOCIAZIONI DI PAESAGGI E OGGETTI
RECUPERANO LE IMMAGINI E I TEMI INFANTILI E FANTASTICI
SALVADOR DALÌ
La tentazione di Sant’Antonio
1946
Arte e Immagine: Surrealismo
RENÈ MAGRITTE
La firma in bianco
1965
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MAX ERNST
I SUOI STUDI DI FILOSOFIA E PSICHIATRIA DETERMINANO LE SUE SCELTE ARTISTICHE:
DIPINGE LE SUE VISIONI SENZA PERÒ RINUNCIARE TOTALMENTE ALLA REALTÀ, CHE RESTA UN PUNTO DI RIFERIMENTO
IMPORTANTE.
ANCHE LA SCELTA DI SPERIMENTARE TECNICHE PITTORICHE E SCULTOREE DIFFERENTI INDICA LA VOLONTÀ DI
RICERCARE EFFETTI SEMPRE PIÙ SUGGESTIVI.
I DIPINTI SONO TRASPOSIZIONI, ATTRAVERSO LA PITTURA
AUTOMATICA, DI INCUBI.
Coppia zoomorfica
1933
olio su tela, 89x70 cm
Venezia, Collezione Peggy Guggenheim
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Giardino acchiappa aeroplani
1935–36
Olio su tela, 54 x 64,7 cm
Venezia, Collezione Peggy Guggenheim
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COMPARE UNA
FORESTA
PIETRIFICATA,
CARATTERIZZATA DA
UNA VEGETAZIONE
IRREALE FORMATA DI
PIANTE ESOTICHE,
STATUE, TORRI, VOLTI
E ANIMALI,
CONCHIGLIE E PIETRE
PREZIOSE
INCASTONATE.
NELLA FORESTA
VIVONO CREATURE
FANTASTICHE E
MISTERIOSE.
VIENE ANNULLATA LA
DIFFERENZA TRA
REGNO ANIMALE E
VEGETALE
L’OPERA NEL SUO COMPLESSO UNISCE LA FANTASIA E IL DISAGIO CHE SCATURISCE DALLE
PAURE ANCESTRALI CHE ANIMANO OGNI UOMO SOPRATTUTTO IN PERIODI DI GUERRA.
IL DIPINTO, INFATTI, VENNE REALIZZATO IN PIENO CONFLITTO MONDIALE.
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L’occhio del silenzio
1943-44
olio su tela,
Saint Louis, Washington University
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PARTICOLARE È LA
PRESENZA DI UN
QUADRO NE QUADRO
CHE RITRAE LA
STESSA FIGURA
FEMMINILE IN UN
CONTESTO
DIFFERENTE,
NATURALE, ROCCIOSO
E FANTASTICO, IN CUI
ANCHE IL MANTELLO
DELLA SPOSA SEMBRA
DIVENTARE PIETRA
PER REALIZZARE QUESTO
DIPIINTO OLTRE ALLA
TRADIZIONALE TECNICA AD
OLIO, ERNST UTILIZZA ANCHE
LA DECALCOMANIA PER
OTTENERE EFFETTI UNICI E
INCONTROLLATI.
IL SOGGETTO RISULTA
INCONGRUO E
CARATTERIZZATO DA FIGURE
MOSTRUOSE, METÀ
ANIMALI E METÀ ESSERI
UMANI.
LA SPOSA,
RAFFIGURATA CON
TESTA DI GUFO, VESTE
UN SONTUOSO
MANTELLO ROSSO DI
PIUME ED È
RAFFIGURATO CON
UN VOLTO DI GUFO.
LO SPAZIO PROSPETTICO È
EVIDENZIATO DALLE
MATTONELLE BICROME BIANCHE E NERE- DEL
PAVIMENTO.
ERNST NEL 1929
INVENTÒ UN ALTER
EGO: LOPLOP L’ESSERE
AI PIEDI DELLA SPOSA
COMPARE UNA CREATURA
MOSTRUOSA CHE PIANGE,
RIEVOCA I BESTIARI
MEDIEVALI
SUPERIORE DEGLI
UCCELLI. LA CRITICA
PER QUESTO HA
INTERPRETO L’UOMOUCCELLO SULLA
SINISTRA COME LA
RAFFIGURAZIONE
DELL’ARTISTA STESSO
Arte e Immagine: Surrealismo
La vestizione della sposa
1940
Olio su tela, 129,6 x 96,3 cm
Venezia, Collezione Peggy Guggenheim
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FA PARTE DI UNA SERIE DI CINQUANTA LAVORI EFFETTUATI
NEL 1919–20.
QUESTO È PROBABILMENTE IL PIÙ FAMOSO ESEMPIO DEI
LAVORI DI ERNST BASATO SU DIAGRAMMI DI STRUMENTI
SCIENTIFICI.
I DIAGRAMMI VENIVANO PRIMA DISEGNATI E QUINDI
COLORATI CON DIVERSE TECNICHE: GUAZZO, ACQUERELLI E
FROTTAGE.
L'OPERA MOSTRA ANCHE L'INTERESSE CHE L'AUTORE AVEVA
NEI CONFRONTI DELLA TIPOGRAFIA:
MOLTRE PARTI DELLA MACCHINA POSSONO ESSERE VISTE
COME LETTERE DELL'ALFABETO COME AD ESEMPIO
LA “Y” E LA “J” ROSSE IN ALTO A SINISTRA,
LA“L” E LA “P” GIALLE IN BASSO A DESTRA
LA “I” BLU IN BASSO A SINISTRA.
Piccola macchina costruita da minimax dadamax in persona
1919–20
matita e frottage a inchiostro, acquerello e guazzo su carta, 49,4 x 31,5 cm
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia 76
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Capricorno
1948
Bronzo
Berlino, Nuova Galleria di Stato
Il re gioca con la regina
1954
bronzo
New York, MoMA
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RENÈ MAGRITTE
MAGRITTE NON ABBANDÒ MAI LA PITTURA FIGURATIVA NÉ MAI ABBANDONO I SOGGETTI NATURALISTICO IN CUI GLI
ELEMENTI FOSSERO TUTTI BEN RICONOSCIBILI.
ATTUÒ PERÒ PROCEDIMENTI PITTORICI E ILLUSINISTICI TALI DA STIMOLARE LA FANTASIA E CREARE UN MONDO
FANTASTICO AL DI FUORI DI OGNI LOGICA.
QUESTI PROCEDIMENTI AIUTANO A IMMAGINARE UN MONDO ALLA ROVESCIA ATTRAVERSO:
•LA SOSTITUZIONE E IL CAMBIAMENTO DI MATERIALI, LO STRAVOLFGIMENTO DELLE DIMENSIONI DEGLI OGGETTI
•LA SOSTITUZIONE E IL CAMBIAMENTO DEL CONTENSTO IN CUI È NORMALMENTE INSERITO L’OGGETTO
•LA FUSIONE IMPOSSIBILE DI ELEMENTI
Arte e Immagine: Surrealismo
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“Le immagini vanno viste quali sono, amo le immagini il cui significato è sconosciuto poiché il significato della mente
stessa è sconosciuto “
(R. Magritte)
MAGRITTE DÀ VITA AI PARADOSSI VISIVI
“I sogni non vogliono farvi dormire, al contrario, vogliono svegliare”
(R. Magritte)
Falso specchio
1928
olio su tela
New York, MoMA
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IN MOLTE OPERE
STRAVOLGE LE DIMENSIONI DEGLI OGGETTI E
GIOCA SUL SIGNIFICATO DELLE PAROLE CHE
SCEGLIE PER I TITOLI
I valori personali
1952
olio su tela, 100x80 cm
New York, Collezione Torczyner
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MAGRITTE REALIZZÒ UNA SERIE DI TELE IL
CUI SOGGETTO PRINCIPALE È IL QUADRO
NEL QUADRO E PONE COME CENTRALE IL
RAPPORTO TRA REALTÀ
E LA SUA
RAPPRESENTAZIONE.
IL QUADRO AL CENTRO DELL’IMMAGINE è
RICONOSCIBILE SOLO DA PICCOLI INDIZI
COME IL BORDO DELLA TELA E IL
CAVALLETTO.
SULLA TELA COMPARE IL PAESAGGIO
VISIBILE DALLA FINESTRA, MA LA FINESTRA
STESSA, I VETRI, LE PARETI, LE TENDE, IL
PAVIMENTO SONO A LORO VOLTA DIPINTI.
È UN GIOCO VISIVO, UN’ILLUSIONE CHE
VUOLE RENDERE CHIARO IL CONCETTO
ALLA BASE DEL LAVORO DI MAGRITTE:
IL LINGUAGGIO ARTISTICO È
CONVENZIONALE ED AMBIGUO
LA RAPPRESENTZIONE DELLA REALTÀ
NON È LA REALTÀ
La condizione umana
1935
olio su tela, 100x81 cm
Washington DC, National Gallery of Art
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Prof.ssa Dora Meroni
IN UN SOGGETTO APPARENTEMENTE NORMALE IRROMPE
L’ASSURDO: IL VETRO ROTTO DELLA FINESTRA NON È
TRASPARENTE MA PEZZI DEL PAESAGGIO CHE SI VEDE
SULLO SFONDO
LA
COMPOSIZIONE
È
SEMPLICE
E
RIGOROSA.
SIMMETRICA
E
TRADIZIONALE,
PRFETTAMENTE
SADERENTE ALLA REALTÀ, MA NELLA TELA DOMINA LA
DIMENSIONE FANTASTICA.
PROTAGONISTA DEL DIPINTO È IL LEGAME TRA REALTÀ E
APPARENZA.
QUAL È IL PAESAGGIO REALE?
MAGRITTE METTE IN DUBBIO LA CAPACITÀ DEGLI UOMINI
DI VEDERE E RICONOSCERE LA REALTÀ. IRONIZZA SULLA
TENDENZA DEGLI ESSERI UMANI DI DARE PER SCONTATO
COME CERTEZZA CIÒ CHE CONOSCE O VEDE.
MAGRITTE VUOLE FAR RIFLETTERE SU COME SIA
FRAGILE IL CONFINE TRA REALTÀ E FINZIONE.
LA CONDIZIONE UMANA È QUELLA DI NON POTER
DISTINGUERE CHIARAMENTE LA REALTÀ, PERCHÉ SI
CONOSCE SOLO ATTRAVERSO GLI OCCHI DI ALTRI O
ATTRAVERSO SPECCHI ANCHE DEFORMANTI, CHE
CONFONDONO CHI PROVA A CAPIRE.
La chiave dei campi
1936
olio su tela, 80x60 cm
Bruxelles, Museo d’Ixelles
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Prof.ssa Dora Meroni
Il tradimento delle immagini
1928
olio su tela, 54,5x72,5 cm
New York, MoMA
“QUESTA NON È UNA PIPA”
INFATTI È LA RAPPRESENTAZIONE DI UNA PIPA, NON
UNA PIPA
AD OGNI DISEGNO CORRISPONDE UNA
SCRITTA
DIFFERENTE
DA
QUELLA
CHE
RIPRODUC IL SUO NOME, PERCHÉ CIÒ CHE
APPARE NON È LA REALTÀ.
La chiave dei sogni
1930
olio su tela
Collezione privata
Arte e Immagine: Surrealismo
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Prof.ssa Dora Meroni
MAGRITTE RENDE OMAGGIO, IN CHIAVE
SURREALSTA, AD UN GRANDE PITTORE …
Arte e Immagine: Surrealismo
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Prof.ssa Dora Meroni
JOAN MIRÒ
ARTISTA CATALANO DAL 1919 SITRASFERISCE A PARIGI (TORNÒ IN SPAGNA QUANDO LA FRANCIA SUBÌ L’INVASIONE TEDESCA) E
STUDIA SOPRATTUTTO LE OPERE DEI FAUVES E DEI CUBISTI, MA AD AFFASCINARLO DI PIÙ RESTA IL LINGUAGGIO
INFANTILE CHE LO PORTÒ A REALIZZARE IMMAGINI FANTASTICHE E UMORISTICHE CON:
• SEGNI CONTORTI
• SIGNIFICATI STRAVOLTI
“il più surrealista di tutti noi…”
• COLORI FORTI E DI GRANDE IMPATTO
(A.Breton)
MIRÒ TORVA
ISPIRAZIONE
NELL’ARTE
PRIMITIVA E NEI
DISEGNI DEI
BAMBINI, PERCHÉ
SOLO QUESTI
ERANO
CONSIDERATI DA
LUI, COME
CAPACI DI
ESPRIMERE
L’AUTENTICA
CREATIVITÀ
Il cacciatore
1923-1924
olio su tela, 65x100 cm
New York, MoMA
Arte e Immagine: Surrealismo
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Prof.ssa Dora Meroni
Mirò compose questo quadro prima che Breton scrivesse il manifesto surrealista, ma in esso applica già la tecnica surrealista
dell'automatismo psichico e della rappresentazione di visioni e sogni.
NEL DIPINTO SI
RICONOSCONO
ALCUNI ELEMENTI
REALI COME UN
GATTO, UN TAVOLO,
UN PESCE E UNA
SCALA. A PIOLI
(CHE RICORRE SPESSO
NELLE SUE OPERE, COME
EMBLEMA DEL
TRAMPOLINO CHE
CONSENTE DI ANDARE
OLTRE LA REALTÀ).
DALLA FINESTRA UN
TRIANGOLO NERO
CHE EMERGE
SIMBOLEGGIA LA
TOUR EIFFEL; IL
CERCHIO VERDE
TRAFITTO DA UNA
FRECCIA SOTTILE,
POSTO SU UN
TAVOLO,
RAPPRESENTA UN
MAPPAMONDO.
TUTTO PERÒ SI
TRASFORMA DANDO
ORIGINE ALLA
VISIONE.
I COLORI SONO VIVACI E IL SENTIMENTO CHE
MIRÒ, CONE LE SUE OPERE, VUOLE SUSCITARE
È QUELLO DELLA GIOIOSA ALLEGRIA
Arte e Immagine: Surrealismo
Scuola Paritaria S. Luigi
Il carnevale di Arlecchino
1924-1925
olio su tela, 66×90.5 cm
Buffalom Albright-Knox Art Gallery
Prof.ssa Dora Meroni
LE SUE OPERE. APPARENTEMENTE CASUALI E IMPROVVISATE, NASCONDONO UN CONTROLLO ASSOLUTO,
FINALIZZATO ALLA RAPPRESENTAZIONE DELLE SUE PERCEZIONI, DELLA MEMORIA E DELL’INCONSCIO.
LO SPAZIO TRA CIELO
E TERRA È DIVISO DA
UNA LINEA
ORIZZONTALE.
A POPOLARE LA TELA
CI SONO SEGNI, LINEE,
CREATURE BIZZARRE.
SI RICONOSCONO
ALCUNI ELEMENTI
COME LA FATTORIA,
UN ORECCHIO, UN
OCCHIO, BANDIERE
CHE SVENTOLANO E
ANIMALI DI VARIE
SPECIE.
ANCHE GLI OGGETTI
O GLI ANIMALI REALI
VENGONO DA LUI
TRASFORMATI.
La terra arata
1924
olio su tela, 66x92,7 cm
New York, Gugenheim Museum
Arte e Immagine: Surrealismo
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Prof.ssa Dora Meroni
“Mi servo di cose trovate per provvidenza
divina, di pezzi di ferro, pietre,
come mi servo di un sogno abbozzato sulla carta
o di un incidente capitato per caso
è soltanto questa scintilla magica
che conta nell’arte”
(Joan Mirò)
Le Coq
1940
Arte e Immagine: Surrealismo
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Prof.ssa Dora Meroni
MIRÒ FU ANCHE SCULTORE
Luna-uccello
1966
Donna
1970
Donna e uccello
1981
Arte e Immagine: Surrealismo
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Prof.ssa Dora Meroni
SALVADOR DALÌ
COME MIRò DALLA CATALOGNA SI TRASFERÍ A PARIGI E ADERÍ APPIENO AL MOVIMENTO SURREALISTA A PARTIRE DAL
1929, DOPO AVER SUBITO L’INFLUENZA DEL FUTURISMO E DEL CUBISMO.
PARLANDO DELLA SUA PITTURA DALÌ LA DEFINIVA
“CRITICO-PARANOICA … Nel guardare un oggetto
ne vedo e quindi ne dipingo un altro”
“Le mie sono fotografie di sogni”
REALIZZA OPERE INQUIETANTI IN CUI ROCCE DIVENTANO UMANE,
STAUTE E OGGETTI VENGONO INVECE DEFORMATI…
Arte e Immagine: Surrealismo
Scuola Paritaria S. Luigi
Prof.ssa Dora Meroni
IN UN PAESAGGO COSTIERO DESOLATO CARATTERIZZATO DALLA SCOGLIERA SULLO SFONDO E UN ULIVO SECCO POGGIATO
SU UN RIPIANO, SPICCANO ALCUNI OROLOGI, TRE DEI QUALI MOLLI, PRIVI DI QUALSIASI CONSISTENZA E UN QUARTO
CHIUSO MA RICOPERTO DI FORMICHE (FREQUENTI NEI DIPINTI DI DALì, COME SIMBOLO DI DECADENZA).
LA LIQUEFAZIONE
DELL’OROLOGIO
RICHIEDE ALLO
SPETTATORE DI
RIFLETTERE SUL
CONCETTO DI
TEMPO, CHE HA
CAMBIATO
CONSISTENZA E
SENSO, NON È PIÚ
LEGATO A REGOLE
RAZIONALI MA ALLA
NOSTRA PERCEZIONE
SOGGETTIVA.
L’ULIVO SECCO RIEVOCA L’IDEA
CHE IL TRASCORRERE DEL
TEMPO PORTA CON SÈ
DISTRUZIONE E DECADENZA.
Arte e Immagine: Surrealismo
AL CENTRO DEL PAESAGGIO COMPARE
ANCHE UNA TESTA MOSTUROSA IN CUI
SI RICONOSCERE L’AUTORITRATTO
DEFORMATO DELL’ARTISTA
Scuola Paritaria S. Luigi
La persistenza della memoria
1931
olio su tela, 23,5x32,5 cm
New York, MoMA
Prof.ssa Dora Meroni
DALÌ RAPPRESENTA L’IMMAGINE PRODOTTA DA
UN SOGNO DISTURBATO, PERÒ, DAL RONZIO DI
UN’APE, FATTO DALLA MOGLIE.
TUTTE LE IMMAGINI HANNO CARATTERISTICHE
INUSULI.
DALÌ CREA UNA CATENA DI ELEMENTI CHE ESCONO
DA UNO PRECEDENTE: DA UN MELOGRANO
SOSPESO NELL’ARIA FUORIESCE UN ENORME PESCE
DALLA CUI BOCCA ESCE UNA TIGRE A SUA VOLTA
CON LA BOCCA APERTA DA CUI EMERGE UN’ALTRA
TIGRE CHE HA RILASCIATO UN FUCILE CON LA
BAIONETTA CHE COLPISCE UNA DONNA
ADDORMENTATA CHE LEVITA NELL’ARIA.
SULLO SFONDO UN ELEFANTE CHE SOSTIENE UN
OBELISCO, POGGIA SU ZAMPE SOTTILI TIPICHE
DEGLI INSETTI E CAMMINA SULL’ACQUA IMMOBILE.
IL LINGUAGGIO È IPEREALISTA CON FORME
PERFETTAMENTE RICONOSCIBILI E CON DETTAGLI
RESI CON GRANDE PRECISIONE.
Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un
attimo prima del risveglio
1944
olio su tela, 51x41 cm
Madrid, Collezione Thyssen-Bornemisza
Arte e Immagine: Surrealismo
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Prof.ssa Dora Meroni
Fotografia intitolata Dalì atomico
Fotografia che ritrae Dalì al lavoro
Arte e Immagine: Surrealismo
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