SCIENZE NATURALI
RICERCA delle
MICROMETEORITI
prova N. 1
slide n. 15
classe IA LICEO SCIENZE APPLICATE
Prof. Fabrizio CARMIGNANI
[email protected]
www.fabriziocarmignani.com
INTRODUZIONE
Una delle esperienze scientifiche più divertenti che possiamo
svolgere a casa nostra è la raccolta e l’analisi delle cosiddette
“MICROMETEORITI”
particelle sub-millimetriche (più piccole di un millimetro) di
origine prevalentemente asteroidale che cadono continuamente
sulla superficie del nostro pianeta Terra
Ricordiamo che l'atmosfera ci protegge da una "pioggia" di
materiale extraterrestre, valutata in media intorno alle
220.000 tonnellate l'anno, che altrimenti nel corso del tempo,
ridurrebbe la superficie della Terra come quella della Luna o di
Marte (più o meno “polverose”)
Nei tempi lunghi i corpi cosmici che danno in percentuale i due
maggiori contributi al flusso di oggetti che cadono sulla Terra sono
quelli di taglia intorno al Km e quelli di dimensioni vicine ai 10 m.
Mentre nei tempi brevi c'è un terzo picco significativo, che
corrisponde alla popolazione delle particelle sub-millimetriche
rappresentate dalla POLVERE COSMICA e dalle MICROMETEORITI
Queste ultime particelle si dividono in:
1. MICROMETEORITI FERROSE
2. MICROMETEORITI ROCCIOSE o VETROSE
(a causa del loro aspetto vetroso scuro-nero, simile all'ossidiana
che è una roccia vulcanica)
Le MICROMETEORITI possono essere raccolte e identificate anche
da un dilettante con l'impiego di una semplice attrezzatura
MATERIALE OCCORRENTE
Il materiale necessario per effettuare questa esperienza della
raccolta e dell'analisi casalinga delle MICROMETEORITI
è il seguente:







vaschette di plastica (superficie totale circa 1 mq)
2 aghi da cucito
calamita
sacchetto di plastica trasparente
microscopio ottico (usato in biologia)
acqua distillata
pentola e fornello
VASCHETTA
plastica
Microscopio
OTTICO
PROCEDIMENTO
Per cercare queste microscopiche palline, particelle quasi
perfettamente tonde che come abbiamo detto possono essere
“ferrose” o “vetrose”, si può prelevare il materiale raccolto nei
pozzetti di scarico delle acque piovane delle grondaie, oppure
mettere sul terrazzo un’apposita “trappola”
.
In pratica, si tratta di porre all’aria delle bacinelle di plastica pulite
con una superficie esposta di circa un metro quadrato.
Si lasciano fuori finché non si riempiono di pioggia, oppure le
riempiamo noi di acqua distillata lasciandole all’aperto per alcuni
giorni
Il periodo migliore per raccogliere micrometeoriti è
quello degli SCIAMI METEORICI
(distribuiti in tutti i mesi dell’anno)
Successivamente si lascia evaporare l’acqua dai recipienti e se ne
raschia pareti e fondo con un ago disteso.
Poi si poggia l’ago su un vetrino e lo si esamina al microscopio.
Già a bassi ingrandimenti si potranno individuare le micrometeoriti
ferrose, sotto forma di piccole sferette metalliche lucide, alcune
con piccole depressioni sulla superficie, altre a forma di goccia
Oltre a queste particelle, si
potranno osservare anche
granuli di polline, cenere e, se
si è fortunati, delle
micrometeoriti vetrose che
hanno la forma di sferule
praticamente perfette di colore
vario, dal giallo al trasparente,
al verdastro, al nero
A) POZZETTI di scarico delle GRONDAIE
Nei pozzetti di scarico delle grondaie, però, non troveremo le
micrometeoriti vetrose, che sono troppo leggere per rimanervi e
dunque per raccogliere quest'ultimo tipo di micrometeoriti
useremo il sistema delle bacinelle.
Per estrarre le micrometeoriti ferrose dal materiale prelevato in
tali pozzetti, in pratica si pone una potente calamita in un
sacchetto di plastica e lo si passa sopra il materiale in questione:
estraendo poi il magnete dal sacchetto, sarà facile far cadere,
picchiettando sullo stesso, in una vaschetta la polvere rimasta
attratta, che conterrà molte particelle ferrose di origine spaziale
Comuni esempi di "false" meteoriti,
raccolti sull'altipiano di Asiago.
Sono in realtà noduli di ossidi-idrossidi
di ferro, frequenti in alcune rocce
sedimentarie
FALSE METEORITI
B) BACINELLE esposte all’aperto
Per isolare le micrometeoriti ferrose dalle bacinelle, invece, si
procede in questo modo:
1) Si immerge il magnete protetto dalla busta di plastica
direttamente nell’acqua presente nelle bacinelle, spazzando
lentamente le pareti e il fondo dei recipienti
2) Poi si immerge la busta con il magnete in un recipiente
pulito pieno di acqua distillata e si estrae il magnete dalla
busta, che va agitata a quel punto nell’acqua per far cadere sul
fondo le micrometeoriti
3) successivamente si fa evaporare l’acqua ponendo
il recipiente sul fuoco
4) Poi si magnetizza un ago strofinandolo su un magnete per
un minuto e dopo lo si struscia, coricato, sulle pareti
e sul fondo del recipiente
5) Infine, si pone l’ago su un vetrino portaoggetti e lo si
esamina con attenzione al microscopio.
MICROMETEORITI FERROSE
Sono collegate a formare
collanine per via del magnetismo
residuo dovuto all'uso del magnete per la loro ricerca.
Diametro della più grande = 0,25 mm.
Micrometeorite vista al
microscopio elettronico a
scansione (SEM)
È composta principalmente
da barre di olivina (silicato di
magnesio e ferro) e cristalli
scheletrici di magnetite
(ossido di ferro)
ATTENZIONE!!
Non tutte le sferette metalliche che troverete saranno delle
micrometeoriti, ma per la maggior parte si tratterà di particelle di origine
terrestre, prodotte da attività umane
Per esempio, le mole che vengono usate per togliere le sbavature su pezzi
metallici producono getti di scintille, spesso costituite da goccioline di
metallo fuse le quali nel breve tragitto prima di toccare terra solidificano
mantenendo una forma sferoidale
Anche il cosiddetto "flessibile", attrezzo
dotato di disco abrasivo che viene
usato per tagliare materiali duri,
quando viene usato per tagliare tubi di
ferro produce getti di sferette
metalliche
Perfino un comune accendino può
produrre minuscole sferette metalliche
E' quindi preferibile cercare le
micrometeoriti lontano da
insediamenti umani
Alcuni esempi di
METEORITI e CRATERI
famosi
METEOR CRATER
Chiamato anche Canyon Diablo crater, è un cratere meteoritico situato in
ARIZONA (USA) ed è l più famoso al mondo
Il Meteor Crater è stato il primo cratere meteoritico terrestre di cui si sia
accertata l'origine. Da allora è stata accertata sulla Terra l'origine
meteoritica di oltre 170 crateri o gruppi di crateri
Si stima che la velocità di impatto del meteorite sia stata di circa 70.000 km/h
Ovviamente l'impatto è stato devastante, in quanto l'energia sviluppata è stata
l'equivalente a 4 la bomba di Hiroshima. Il cratere ha attualmente un diametro di circa
1.200 m con un bordo rialzato irregolare che arriva fino ad un'altezza di 45 m rispetto
al terreno circostante ed una profondità di circa 170 m
Si calcola che circa 300 milioni di tonnellate di sedimenti siano
stati spostati dalla violenza dell'impatto, mentre il fondo del
cratere è stato riempito con circa 210-240 m sempre di sedimenti
I passato il fondo del cratere ha ospitato un lago oggi non più
esistente. L'età del cratere, misurata con vari sistemi, risulta
essere d i circa 49.000 anni, quindi formatosi durante il periodo
del Pleistocene (ERA CENOZOICA o TERZIARIA)
A quell'epoca c'era una vasta pianura con molte piante e molti
animali, i quali sono stati spazzati via fino a 150 km di distanza ed i
frammenti del meteorite sono ricaduti nel raggio di oltre 10 km.
Per quanto possa sembrare strano, il METEOR CRATER è stato
causato da un meteorite giudicato piccolo, in quanto aveva un
diametro di appena 25-30 metri
Francobollo emesso nel 1988 dall'Africa SudOccidentale, oggi NAMIBIA, che ritrae il meteorite HOBA.
Meteorite FERROSO (84% Fe – 16% Ni) trovato nel
1920 e caduto ,forse, circa 80.000 anni fa
HOBA:
la più grande meteorite ferrosa al
mondo (circa 60 ton. - Namibia)
FINE della PROVA N. 1
Ricerca delle MICROMETEORITI
Grazie per l’attenzione!
E ricordatevi…
…Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
DANTE ALIGHIERI
(Divina Commedia, INFERNO, canto XXVI , 118-120)
Prof. CARMIGNANI FABRIZIO
[email protected]
www.fabriziocarmignani.com
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