A.S. 2014/15 - Ins. Patrizia D’Errico referente Area musicale scuola primaria plesso Spinelli
I.C. 28 Giovanni XXIII Aliotta Napoli
In Africa la musica tradizionale, ma non solo, è caratterizzata
dall'utilizzo di particolari strumenti musicali, spesso prodotti
con materiali naturali anche se attualmente è in uso una
vasta tipologia di materiali artificiali, perlopiù in alluminio o
in metallo come lattine, stringhe, tappi di bottiglia, bidoni.
Oltre agli strumenti in senso proprio, troviamo una serie di
oggetti che, pur non essendo classificabili come strumenti,
vengono di fatto suonati e definiti da queste stesse
popolazioni come “strumenti ritmici”, vale a dire: sonagli,
pendagli, fischietti, bracciali, conchiglie etc. Larghissimo uso
hanno infine le campane, di diverse dimensioni e materiali.
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La kora (1) è lo strumento tradizionale a
corde dell'Africa Occidentale. Assieme
al balafon (2) (una sorta di xilofono) e
allo n'goni (3) (uno strumento avvicinabile
al benjo) rappresenta la triade di
strumenti musicali utilizzati dai griot
musicisti, cantastorie e custodi delle
tradizioni orali dell'Africa occidentale.
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L'Agogo è uno
strumento a percussione
originario della Nigeria.
Oggi è molto diffuso in
Brasile.
Lo shekere è uno strumento tradizionale in diverse regioni dell ‘
Africa Occidentale. In seguito alla tratta degli schiavi, lo
strumento si è diffuso anche in Sudamerica.
E’ costituito da una zucca, svuotata e lasciata essiccare per mesi.
La zucca viene poi levigata e rivestita da una retina a maglia
quadrangolare, ai cui vertici sono annodate perline,
conchigliette, sassolini, semi o simili.
Sanza è uno dei nomi usati in Africa per designare
questo strumento. E’ composto da una tavoletta di
legno, piena o scavata, su cui sono disposte un certo
numero di lamelle, di metallo, di canna, o di giunco, di
diversa lunghezza. Lo strumento si suona pizzicando con
i pollici le lamelle.
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Lo Djembè è il tamburo dell'Africa.
Originario dell'Africa Occidentale è
oggi diffuso nel mondo intero.
E' un tamburo di medie dimensioni,
composto da una struttura di legno
"a calice", da una pelle di capra
tirata da corde e cerchi di metallo.
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Il tamburo parlante è senz'altro quello più
curioso e sotto molti versi il più affascinante.
Originario dell'Africa Occidentale, è un
tamburo bipelle (con due membrane tese) a
clessidra (ricavato da un unico blocco di legno),
che viene suonato con una bacchetta ricurva
e tenuto sotto l'ascella (a volte è anche per
questo chiamato tamburo d'ascella).
La musica asiatica è caratterizzata da due tradizioni differenti:
una popolare, che deriva dalle musiche tribali delle comunità primitive,
spesso ancora legata ad antiche credenze e rituali magici
l'altra, invece, colta e destinata alla nobiltà delle corti e delle antiche città.
Accanto a questi due generi c'è la musica legata alle diverse religioni (Indù,
Buddiste, Shintoiste, Confuciane, Islamiche...), strettamente legate alle
cerimonie religiose.
In generale le civiltà orientali hanno elaborato dei sistemi musicali che
mettono in relazione i suoni con l'ordine dell'universo ed hanno quindi un
significato più profondo legato alla spiegazione della vita.
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Per il buddismo tibetano la musica e il canto sono
elementi essenziali della religiosità e gli strumenti
musicali, come oggetti magici carichi di valore
simbolico, prendono voce durante le cerimonie
monastiche accompagnando i momenti dedicati
alla meditazione. Ci sono strumenti a percussione
come il grande tamburo da preghiera suonato
durante le cerimonie, strumenti che producono
tintinnii o scampanellate, strumenti a fiato e
strumenti da pizzicare, persino conchiglie.
CAMPANE TIBETANE
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GONG TIBETANO
DUNG CHEN
SITAR (fig.1) è uno strumento musicale a corde dell'India settentrionale; è lo strumento
della musica classica indiana più conosciuto in Occidente. Si pensa che sia stato importato
in India dalla Persia, letteralmente significa ‘tre corde’, la cassa armonica del sitar è fatta
con una zucca tagliata a metà, a cui viene aggiunto un sottile strato di legno che fa da
coperchio.
KOTO (fig.2) Strumento a corde giapponese, derivato dal cinese k’in, è costituito da una
cassa di risonanza lunga circa 2 metri, lungo la quale corrono 13 corde di seta di eguale
lunghezza che poggiano su altrettanti ponticelli mobili. Il suonatore si inginocchia davanti
allo strumento, che poggia in terra con piccoli piedi di legno, e pizzica le corde con plettri di
avorio infilati sulle dita della mano destra, mentre con la sinistra preme la corda vicino al
ponticello per modificarne l’intonazione.
GUZHENG (fig 3), chiamato anche semplicemente zheng è uno strumento
musicale tradizionale cinese. E’ dotato di 21 corde e veniva originariamente utilizzato dalle
orchestre che suonavano alla corte imperiale cinese, mentre risale solo al XIX secolo il suo
uso solistico.
Si suona con l'utilizzo di un plettro con la mano destra, con il quale si pizzicano le corde,
mentre la sinistra viene utilizzata per premere le corde stesse ed ottenere note diverse.
OSSERVA LE IMMAGINI NELLA PAGINA SEGUENTE
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SITAR
KOTO
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GUZHENG
La DARBUKA è un tamburo tipico del nord Africa, del medio
oriente e dei paesi balcanici. E' costituito da un vaso di
ceramica o di terracotta a forma di clessidra su un lato del
quale viene applicata una pelle di montone, di capra o di pesce,
incollata o tesa con delle corde. Il musicista appoggia la
darbouka su una coscia in orizzontale o la trattiene fra le
gambe. Si suona con 2 mani.
Il flauto arabo,il NAY, è un flauto di canna (non
di bambù), lungo e aperto alle due estremità.
Viene suonato mantenendolo in diagonale e
appoggiandolo al labbro inferiore. Produce
nove suoni diversi Il suo nome prende origine
dal termine persiano che indica la canna.
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Il liuto arabo l’OUD è uno strumento a corde
appartenente alla famiglia dei liuti, anzi, della
famiglia si può considerare il progenitore. E’ il
principe della musica araba; incarna l’essenza
stessa della cultura musicale araba, si presta ad
essere strumento solista così come strumento
di accompagnamento, in particolare, del canto.
Dall'oud nacque in Andalusia, la Spagna
meridionale che fu conquistata dagli Arabi, la
Kithara, che si evolse nell'odierna chitarra.
Il QANUN deriva dall’antica arpa egizia e
ricopre un ruolo importante nella musica
classica araba fin dal X secolo. Fu introdotto in
Europa durante il XII secolo e si diffuse durante
il XIV e il XVI secolo come salterio o cetra. Le
corde sono poste in una cornice di legno con
una cassa armonica piatta.
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Molti strumenti dell’ America centro meridionale sono di origine africana, perché legati
alla tratta degli schiavi che tra il XVI e il XIX secolo portò in America milioni di africani.
Il bastone della pioggia è uno strumento
musicale a scuotimento.
È uno strumento tradizionale diffuso
in Africa ed Oceania fin dall'antichità Era
originariamente legato, come suggerisce il suo
nome, ai riti propiziatori della pioggia. Le pietruzze
o le conchiglie sminuzzate, inserite nella cavità del
cactus essiccato da cui si ricava e sigillato alle
estremità, col movimento urtano le spine e le fanno
vibrare, producendo una cascata di delicati suoni,
ricordanti il rumore dello scorrimento dell'acqua.
L'Agogo è uno strumento a percussione
originario della Nigeria. Oggi è molto diffuso in
Brasile. E’ costituito da due diverse campane
metalliche che si suonano con un battente,
ottenendo suoni di intonazione diversa.
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Il güiro costituisce una delle
percussioni più importanti
della musica cubana e caraibica. In
passato veniva utilizzato dagli
schiavi africani in cerimonie
religiose .Tradizionalmente il viene
realizzato svuotando un frutto da
cui prende il nome, ma oggi ne
esistono versioni in legno e metallo.
Si suona sfregando un bastoncino
lungo le scanalature della
superficie.
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Le maracas sono
uno strumento a
percussione che ha origine
nel Sudamerica, costituite da
una zucca cava riempita di
sassolini o semi secchi. Lo
strumento produce il suo
caratteristico suono per
scuotimento: i grani interni
picchiano tra di loro e contro la
parete interna.
Il flauto di Pan è costituito da
più canne, il cui numero può
variare, di lunghezza diversa e
legate o unite tra loro. Per
ottenere il suono si soffia
trasversalmente sulle aperture
superiori delle
canne. E’utilizzato soprattutto
negli altopiani andini.
La musica delle tribù Pellerossa, che abitavano
l’America del Nord prima dell’invasione da parte
degli Europei del loro territorio, era legata al canto
e alla danza rituale , con accompagnamento ritmico
di strumenti quali tamburi, sonagli, flauti e zufoli. Le
melodie e i testi erano generalmente brevi, ripetuti
o combinati in serie. Le danze più note sono quelle
degli indiani delle praterie, che comprendevano
assolo per uomini e danze rituali di coppia o di
gruppo.
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Il banjo è uno strumento a corde di
origini africane, già popolare nella sua
versione a cinque corde tra i neri
americani del Nordamerica durante
la Guerra di secessione americana e da
allora largamente usato nella
musica nordamericana.
La sua caratteristica principale è data
dalla cassa di risonanza, la cui tavola
armonica non è di legno come quella
della maggior parte degli strumenti a
pizzico ma è costituita da una pelle tesa
su una cassa circolare.
Il banjo a quattro corde ha goduto di
una grandissima popolarità nella
musica jazz degli anni venti e trenta del
Novecento.
In questa sezione abbiamo scelto di mostrare alcuni strumenti tipici di alcuni paesi europei.
La storia della musica in Europa ha origini antichissime, fin dall’antichità presso i Greci e i
Romani la musica aveva un posto molto importante nella vita dei popoli. Così come nel
tempo la musica in Europa ha subito l’influenza di altri popoli, da cui ha conosciuto nuovi
strumenti.
In Europa gli strumenti musicali sono stati nel tempo utilizzati sia nella musica popolare che
nella musica più raffinata presso le corti. Proprio in Europa è nata quella che noi chiamiamo
«musica classica», che ha avuto poi la sua massima espressione nella musica orchestrale.
Le nacchere sono lo strumento musicale
spagnolo più antico. Sono costituite da due
pezzi di legno a forma di conchiglia che
vengono uniti da un cordino. Dopo esser
state fissate al pollice, vengono fatte
battere l'una contro l'altra tramite un
movimento di apertura e chiusura
della mano.
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La balalaika è uno
strumento musicale a
corde tipico della
Russia. Deriva da uno
molto simile, che pare
fosse stato introdotto
dai Mongoli in Russia
nel XIII secolo.
La sua caratteristica
principale è la cassa
armonica triangolare.
Il bouzouki ) è uno strumento
musicale a corde greco, le cui origini
risalgono all'antico strumento
chiamato panduro. la caratteristica
forma - cassa panciuta e ovale,
manico stretto e allungato .
Lo strumento può essere utilizzato
per l'accompagnamento di canzoni,
ma anche per esibizioni
virtuosistiche che mettonono in
evidenza la velocità nel pizzicare le
corde del musicista.
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L'arpa celtica è uno
strumento a corda usato
nell'area celtica (Irlanda
e Scozia) fin dal
Medioevo E', tra gli
strumenti antichi, uno
tra i più completi,
perché permette di
eseguire insieme sia la
melodia che
l'accompagnamento
Il bodhrán è un tamburo a
cornice irlandese, usato
soprattutto nel repertorio
della musica popolare
irlandese. Viene suonato
percuotendolo con un
piccolo mazzuolo di legno
arrotondato ad entrambe le
estremità, che il suonatore
tiene tra pollice ed indice.
Didgeridoo è una parola di origine
onomatopeica con la quale gli Europei
denominano un antico strumento a
fiato degli australiani aborigeni. Il didgeridoo
tradizionale è ricavato da un ramo
di eucalipto (pianta assai diffusa nel Nord
dell'Australia), scelto tra quelli il cui interno è
stato scavato dalle termiti. Scortecciato,
ripulito e accuratamente rifinito, lo strumento
viene poi decorato e colorato con pitture
tradizionali che richiamano
la mitologia aborigena. Gli aborigeni lo
utilizzano non solo come strumento a fiato, nel
quale soffiano e al tempo stesso pronunciano
parole, suoni, rumori, ma anche come
strumento di percussione, se colpito dei
bastoncini in legno usati come percussionio
con un boomerang.
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Gli strumenti musicali nel mondo