3.0
POPOLAZIONE
3.1
POPOLAZIONE
CONCETTO e DEFINIZIONE
Gruppo di individui, appartenenti alla
stessa specie, che vivono in uno stesso
luogo e nello stesso tempo, simili in tutti i
principali caratteri, e capaci di riprodursi
fra di loro dando origine a prole fertile.
3.2
STESSE POPOLAZIONI
A
B
I due gruppi di Caprioli (A e B) non
costituiscono due popolazioni diverse perché
vivono nello stesso ambiente e i componenti
del gruppo A hanno le stesse probabilità di
riprodursi fra loro che con i componenti il
gruppo B e viceversa. La gestione dei due
gruppi può essere la stessa.
3.3
POPOLAZIONI DIVERSE
A
B
I due gruppi di Caprioli (A e B) sono due
popolazioni diverse perché, a causa di un
ostacolo naturale (montagna), i componenti
del gruppo A hanno maggiori probabilità di
accoppiarsi fra loro anzi che con soggetti il
gruppo B e viceversa.
3.4
Modelli fondamentali dell’accrescimento
delle popolazioni
DENSITÁ
K
ACCEL. NEGATIVA
A
B
ACCEL. COSTANTE
M
ACCEL. POSITIVA
TEMPO
3.5
Modelli fondamentali dell’accrescimento
delle popolazioni
A) Nella curva di accrescimento
esponenziale (o teorico), la
densità della popolazione aumenta
in modo rapido (esponenziale)
perché si suppone che non
esistano fattori limitanti (malattie,
predazione, ecc.) e quindi tutti gli
individui possono esprimere il massimo di natalità e il minimo di
mortalità . L’accrescimento si arresta bruscamente quando il numero
degli individui (N) supera il numero massimo di capi che l’ambiente può
mantenere (K o capacità portante): in genere, nel nostro caso,
determinato dalle risorse alimentari pascolabili. Segue quindi un
altrettanto rapida flessione senza che si raggiunga mai un equilibrio
stabile e duraturo nel tempo.
3.6
Modelli fondamentali dell’accrescimento
delle popolazioni
B) Nella curva sigmoide
(o di accrescimento logistico o reale)
la popolazione aumenta
molto velocemente all’inizio
(accelerazione numerica positiva),
poi in modo costante (accelerazione
costante ) e infine sempre più
lentamente (accelerazione negativa), a causa della Resistenza
ambientale, fino a raggiungere e mantenere un livello di equilibrio assai
Prossimo a K. Lo spazio tratteggiato fra le curve A e B rappresenta la
Resistenza ambientale che si intensifica con l’aumentare di N
determinando una diminuzione di natalità(es. con la competizione) e
aumento della mortalità (es. con la predazione).
3.7
Modelli fondamentali dell’accrescimento
delle popolazioni
La linea tratteggiata M indica la densità minima necessaria per iniziare
l’accrescimeno.
K = numero massimo di individui che possono vivere nell’ambiente
considerato.
N = numero di individui, delle varie età e di entrambi i sessi, che
compongono la stessa popolazione.
La Densità è il numero di individui presenti per unità di superficie
(ha,kmq, ecc.)
3.8
CONOSCENZA DELLA POPOLAZIONE
La conoscenza della popolazione animale
prevede la definizione dei seguenti parametri:
• Distribuzione
• Struttura (PC e PS)
• Consistenza
• Natalità
• Densità
• Mortalità
3.9
DISTRIBUZIONE
Carta n° 1- Distribuzione del capriolo sul territorio provinciale
Maglia di riferimento lato di 2000m (sup. 400 ha)
Presenza della specie
Prevede la
definizione delle
aree con
presenza
assenza della
specie di
interesse.
3.10
CONSISTENZA
Prevede la conoscenza del numero
di animali presenti nella popolazione.
3.11
CONSISTENZA
La consistenza è un parametro che
difficilmente può essere definito con
precisione Specialmente per animali che
vivono in ambienti boscosi.
3.12
CONSISTENZA
Frequentemente si parla di:
consistenza minima accertata,
questa informazione si ottiene
attraverso censimenti sul campo.
3.13
DENSITÁ
Prevede la conoscenza del numero
di animali in funzione della superficie
di riferimento.
3.14
DENSITÁ
Per la densità, l’unità territoriale di
riferimento è il chilometro quadrato
(Km²) e quindi si definisce:
N° CAPI / 100 ha
3.15
DENSITÁ
N° CAPI / 100 ettari
3.16
DENSITÁ
N° capi/100 ettari
•
Ogni quadrato = 100 ettari
•
Ogni ettaro = 10.000 m² (100 m x 100 m)
•
100 ettari = 1.000.000 m²
•
Ogni quadrato è 1 Km x 1 Km = 1.000 x 1.000 m = 1.000.000 m² = 100 ettari
3.17
DENSITÁ
In funzione delle densità ottimali
degli animali si può parlare di:
•Densità Biologica (DB)
•Densità Agro-Forestale (DAF)
3.18
DENSITÁ
Densità biologica
La DB è la
massima
densità di
animali in un
certo territorio.
Superata la quale
compaiono segni
di decadimento
fisico all’interno
della popolazione
tale come:
3.19
DENSITÁ
Densità biologica
Animali deboli e malati.
Diminuzione del peso medio del trofeo.
3.20
DENSITÁ
Densità agro-forestale
La DAF è la massima
densità di animali in un
certo territorio, superata
la quale si verificano
danni intollerabili alle
colture agro-forestali.
3.21
DENSITÁ
In condizioni naturali con habitat idonei,
il Capriolo si stabilizza su densità di:
15-30 capi/Km² (prima dei parti).
3.22
DENSITÁ
In Italia, in presenza di popolazioni
stabili, le densità oscillano tra i 7-8
capi/100 ha in alcune aree alpine.
Fino a 30 in alcune aree appenniniche.
3.23
DENSITÁ
Valori di densità del Capriolo riferita alla superficie totale:
• Meno di 5 capi/Km² = molto bassa
• Tra 5 e 10 capi/Km² = bassa
• Tra 10 e 15 capi/Km² = media
• Oltre 15
capi/Km² = alta
3.24
STRUTTURA
adulti
Una struttura di popolazione si può
rappresentare nel seguente modo:
giovani
piccoli
maschi
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
età
Piramide
dell’età
femmine
3.25
STRUTTURA
adulti
Teoricamente è possibile distinguere
tante classi di età quanti sono gli anni
di vita della specie:
giovani
piccoli
maschi
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
età
Piramide
dell’età
femmine
3.26
STRUTTURA
Ma più frequentemente si distinguono le
classi di età riconoscibili con sicurezza
sul campo con l’osservazione
3.27
STRUTTURA
Femmina
sottile
Femmina
adulta
gravida
Maschio
adulto
3.28
STRUTTURA
Per il Capriolo la suddivisione più
semplice è la seguente:
Maschi adulti
Età maggiore di 24 mesi
Maschi giovani
Età compresa tra 12 e 24 mesi
Femmine adulte
Età maggiore di 24 mesi
Femmine giovani (sottili)
Età compresa tra 12 e 24 mesi
Piccoli maschi e femmine Età minore di 12 mesi
3.29
STRUTTURA
La PC “Proporzione Classi di Età” è il
rapporto percentuale tra le varie classi di età
presenti nella popolazione.
3.30
STRUTTURA
Proporzione Classi di Età
La PC può dare indicazioni sulla
dinamica di popolazione.
3.31
STRUTTURA
Proporzione Classi di Età
In generale si può dire che popolazioni
che hanno elevate percentuali di
giovani e piccoli sono in crescita.
3.32
STRUTTURA
Proporzione Classi di Età
Popolazioni che hanno basse
percentuali di piccoli e giovani sono
stabili o in declino.
3.33
STRUTTURA
Proporzione Classi di Età
Esempi di PC in popolazioni stabili:
Produzione Classi di Età
50%
40%
30%
20%
% min
% max
10%
0%
piccoli giovani adulti
% min
40%
20%
30%
% max
50%
25%
40%
3.34
NATALITÁ
La natalità è il numero di piccoli per femmina di
età maggiore di 1 anno.
3.35
NATALITÁ
Il rapporto n. piccoli / n. femmine, dipende
dallo stato di salute della popolazione femminile
che a sua volta dipende dalla densità della
popolazione dal nutrimento e dal clima.
3.36
NATALITÁ
In ambienti a buona vocazionalità, il rapporto
n. piccoli / n. femmine è 1.0-1.2
3.37
NATALITÁ
In ambienti a bassa vocazionalità, il rapporto
n. piccoli / n. femmine è 0.35-1.0
3.38
NATALITÁ
In ambienti a media vocazionalità, il rapporto
n. piccoli / n. femmine è 0.8-1.0
3.39
Indica la
percentuale
(%) di individui
morti nelle
varie classi di
sesso e di età
rispetto al
totale degli
individui.
MORTALITÁ
3.40
MORTALITÁ
Esempio di mortalità annuale in una popolazione di capriolo
CLASSE DI ETÁ
% MORTALITÁ
CAUSA DI MORTALITÁ
PICCOLI
50 %
CONDIZIONI
CLIMATICCHE AVVERSE
MASCHI E FEMMINE
GIOVANI
20-30 %
INESPERIENZA
MASCHI E FEMMINE
ADULTI
5-10 %
CAUSE CONNESSE
ALLA RIPRODUZIONE
VECCHI
10-20 %
CAUSE NATURALI
3.41
MORTALITÁ
L’accrescimento numerico di una
popolazione di un anno si chiama:
I. U. A.
INCREMENTO UTILE ANNUO
E SI INDICA IN PERCENTUALE
VALORI
DI
I. U. A.
%
Zone montane con inverni rigidi
70%
Boschi di querce e condizioni ottimali (poca neve)
120%
3.42
MORTALITÁ
Consistenza
iniziale
+
Nascite
-
Morti
+
Esci
* Immigrati Emigrati =
*
I. U. A.
numero degli animali immigrati e
* Ilemigrati
dipende dalla densità della
nostra popolazione e di quelle limitrofe.
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