S.Agapito
martire prenestino
La storia di uno di noi
Benvenuti nella nostra scuola.
Nell’intergruppo dell’anno scolastico 1998/99
siamo andati a conoscere più da vicino il
Santo Patrono di Palestrina,
un ragazzo della nostra età.
La città di Palestrina
E’ adagiata sulle
pendici del
monte Ginestro,
uno sperone dei
monti prenestini.
Per le attrattive naturali e la dolcezza del clima, è stata
scelta, sin dall’antichità, come luogo di villeggiatura.
Oggi l’urbanizzazione segue i terrazzamenti dell’antico
tempio della dea Fortuna Primigenia e si estende in
tutta la campagna circostante.
Giustiniani Rita
Il santuario della dea
Fortuna fu costruito
circa II secoli prima di
Cristo e frequentato
fino al IV sec. d.C.
quando, l'idolatria
pagana cadde in
disuso.
Per sei secoli la vita quotidiana intorno al tempio fu in
continuo fermento tra le bancarelle e le locande per i
pellegrini che salivano al tempio
per interpellare
l'oracolo.
La predicazione
cristiana della
"Buona Novella"
giunse a Praeneste
probabilmente
nello stesso
periodo in cui
giunse a Roma, in
quanto Praeneste
era raggiungibile
da una delle più
antiche e
importanti strade
dell'Italia
preromana.
Agapito
a Roma
Circa 250 anni dopo la
nascita di Cristo, da
una nobile famiglia
prenestina, che lo
storico
Orazio
Marucchi
individua
nella famiglia Anicia,
nasce Agapito.
Il giovane risiede a Roma dove studia “diritto”,
conosce Porfirio, un venerabile uomo che lo
introduce alla dottrina del Vangelo e ben presto si
distingue per la sua bontà d'animo.
Giustiniani Rita
Aureliano
In quel periodo ( 270/275
d.C.) a Roma regnava
l’imperatore Aureliano che
aveva
importato
dall’oriente anche il culto
del dio Sole e, pur non
essendo particolarmente
crudele verso i cristiani,
chiedeva a tutti di offrire
sacrifici agli dei pagani.
I cristiani erano costretti a professare la loro fede in
segreto.
Giustiniani Rita
Agapito viene
arrestato
Il giovane Agapito rifiuta
l'idea che i cristiani
debbano venerare gli dei
pagani e si lamenta con il
suo amico Porfirio,
manifestando il proposito
di disubbidire
all'imperatore.
Un pagano sente tutto il discorso e va a
riferirlo all'imperatore Aureliano il quale ordina
di condurre Agapito immediatamente alla sua
presenza.
Giustiniani Rita
Agapito e
l’imperatore
L'imperatore riprende
Agapito per ciò che aveva
proposto a Porfirio e gli
consiglia di sacrificare agli
dei pagani. Agapito risponde
che mai si allontanerà dal suo
Redentore.
Allora Aureliano irritato, ordina che sia crudelmente
bastonato ma, durante le percosse, il giovane afferma di
non sentire dolore ma refrigerio.
L'imperatore ancora più irritato consegna Agapito a
Flavio Antiochiano.
Giustiniani Rita
Tribunale del
prefetto di Roma
Il giovane, allora
quindicenne, viene
portato in un’aula del
tribunale, davanti a
Flavio Antiochiano
prefetto di Roma per
condannarlo a morte
qualora non avesse
sacrificato agli idoli.
Agapito è irremovibile.
Giustiniani Rita
Agapito e
Anastasio
Nulla convince il giovane che
viene così condannato al
carcere.
Nel tribunale
vicino al giudice
assiste un certo
Anastasio che
con lusinghe
vorrebbe
convincere
Agapito a
ripudiare la fede
cristiana.
Giustiniani Rita
Carcere
Agapito viene
rinchiuso in
un oscuro e
tetro carcere
di Roma per
quattro giorni,
senza
mangiare e
senza bere,
ma non cessa
di pregare e
lodare Dio.
Giustiniani Rita
Anfiteatro
prenestino
Nell'anfiteatro
prenestino è radunata
una grande folla
pagana proveniente
da tutti i paesi vicini.
Agapito viene esposto ai leoni, ma diversamente dalle
aspettative della folla pagana,i leoni, benchè affamati, si
rifiutano di divorarlo.
Alla vista di questo prodigio, gran parte della folla
esclama che l'unico vero Dio è quello adorato da
Agapito.
Giustiniani Rita
Decapitazione
Allora i ministri
dell'imperatore e i
sacerdoti del Tempio
della dea Fortuna
s'affrettano a togliere
Agapito dall'anfiteatro
e lo portano in un
luogo fuori dalla città
"dove c'erano due
colonne" e qui Agapito
viene decapitato.
Giustiniani Rita
S.Agapito
Era il 18 agosto del 274 d.C. il
corpo del giovane martire,
raccolto dai cristiani, viene
sepolto in località Quadrelle.
La fede in Dio Padre,
dimostrata con il
comportamento e il coraggio,
colpisce tutta la popolazione
di Praeneste e dei dintorni,
così ben presto inizia la
venerazione e il culto di
S.Agapito sempre vivo fino
ad oggi.
Giustiniani Rita
fine
Si ringraziano tutti gli alunni dell’intergruppo di multimedialita’
dell’anno scolastico 1998/99 e gli ex alunni di V elementare.
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Sant`Agapito