Salvatore Quasimodo
esci
LAMENTO PER IL SUD
La luna rossa, il vento, il tuo colore
di donna del Nord, la distesa di neve...
Il mio cuore è ormai su queste praterie,
in queste acque annuvolate dalle nebbie.
Ho dimenticato il mare, la grave
conchiglia soffiata dai pastori siciliani,
le cantilene dei carri lungo le strade
dove il carrubo trema nel fumo delle stoppie,
ho dimenticato il passo degli aironi e delle gru
nell'aria dei verdi altipiani
per le terre e i fiumi della Lombardia.
Salvatore Quasimodo
LAMENTO PER IL SUD
Ma l'uomo grida dovunque la sorte d'una patria.
Più nessuno mi porterà nel Sud.
Oh, il Sud è stanco di trascinare morti
in riva alle paludi di malaria,
è stanco di solitudine, stanco di catene,
è stanco nella sua bocca
delle bestemmie di tutte le razze
che hanno urlato morte con l'eco dei suoi pozzi,
che hanno bevuto il sangue del suo cuore.
Salvatore Quasimodo
LAMENTO PER IL SUD
Per questo i suoi fanciulli tornano sui monti,
costringono i cavalli sotto coltri di stelle,
mangiano fiori d'acacia lungo le piste
nuovamente rosse, ancora rosse, ancora rosse.
Più nessuno mi porterà nel Sud.
E questa sera carica d'inverno
è ancora nostra, e qui ripeto a te
il mio assurdo contrappunto
di dolcezze e di furori,
un lamento d'amore senza amore.
Salvatore Quasimodo
Salvatore Quasimodo
MODICA (Ragusa)
20 – 8 – 1901
NAPOLI
14 – 6 - 1968
Tutti gli autori siciliani risultano
accomunati da un sentimento ora
d’amore, ora d’odio, ora di nostalgia
verso la propria terra natale, tanto da
poter parlare di una linea "siciliana"
della letteratura italiana.
Nella poesia, Salvatore Quasimodo
rappresenta il massimo esponente di
tale tendenza.
Per lui, infatti, la Sicilia è
contemporaneamente la terra reale
della propria infanzia e quella mitica che
affonda le sue radici nella grecità
classica
Il poeta avverte in sé come una linfa
vitale il richiamo delle proprie origini:
la Sicilia divina e arcaica, verso cui
Quasimodo si protende con animo
nostalgico, diviene protagonista di
tante liriche, come "Vento a Tindari",
dove l’elaborazione delle forme
ermetiche lascia ampio spazio ad un
certo afflato lirico, o come "Lamento
per il Sud", nostalgico e doloroso
canto per la propria terra.
Il ritorno alla Sicilia inteso come ritorno
alle proprie radici, ma anche come
viaggio dentro se stessi e dentro le
leggi eterne del mondo è il tema
centrale anche del romanzo di Elio
Vittorini "Conversazione in Sicilia".
L’autore stesso avvisa in una nota
finale al testo che "il protagonista non
è autobiografico e la Sicilia è solo per
avventura Sicilia":
ciò significa che egli va oltre la realtà,
pur descrivendola;
i personaggi della sua terra diventano
simbolo di una qualità o di un’idea,
così come la Sicilia rappresenta
metaforicamente il mondo.
Nella letteratura del Novecento la
Sicilia, dunque, diviene simbolo delle
proprie radici attraverso cui si può
arrivare a comprendere se stessi,
ma resta anche una realtà amata ed
odiata allo stesso tempo, oggetto
d’indagine storica o attuale.
Tratto da:
http://www.heliosmag.it/2001/7/sicilia.html
Il mio cuore è ormai su queste praterie,
In queste acque annuvolate dalle nebbie
ho dimenticato il passo degli
aironi e delle gru
nell'aria dei verdi altipiani
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Quasimodo - San Leone IX