1861 – 2011 150° Anniversario Unita’ d’Italia MARSALA: 150 anni da … …… meditazione! I TEMPI SONO MATURI Il primo marzo 1860 Francesco II di Borbone si incontrò a Napoli con Vincenzo Florio; lo aveva convocato perché riferisse sulla situazione nell’Isola. Di certo il Florio non disse al Re tutta la verità: la rivolta nell’animo dei Siciliani era ormai matura,con o senza Garibaldi, che dal canto suo non solo era al corrente di quanto stava per accadere, ma era pronto ad intervenire. La rivolta era nell’animo dei Siciliani e lo dimostravano i numerosi esempi di poesia popolare sgorgata a ricordare quelle vicende. I TEMPI SONO MATURI 4 Aprile 1860 All’erta all’erta pri li quattru Aprili. Sangu pri sangu nu l’avemu a fari… All’ordine cuteddi e cutiddini, Scupetti e baddi, pruvuli e lupari; Sta setta impia l’avemu a finiri, La Sicilia l’avemu a libbirari. CANTO PATRIOTTICO SICILIANO Giuseppe PITRE’ – Studi di poesia popolareIl Vespro, Palermo 1978 LO SBARCO DEI MILLE 11 Maggio 1860 MARSALA, l’antica Lillybeum diventa per gli arabi MARS-EL-ALLAH che significa “ porto di Dio”. LO SBARCO DEI MILLE Da Malta partì il messaggio in codice; Garibaldi, dopo qualche titubanza dovuta ad un’ errata interpretazione del messaggio stesso, salpò da Quarto e l’11 maggio di quell’ anno sbarcò a Marsala. La rivolta del 4 aprile non aveva avuto l’esito sperato, ma aveva dimostrato che il popolo era pronto; al convento della Gancia si era sparato. Erano le ore 14 quando Garibaldi mise piede a Marsala, senza che le navi della marina borbonica aprissero il fuoco. Molto è stato scritto sull’argomento e una cosa è certa: in quel giorno nel porto di Marsala v’erano due navi della flotta inglese e il viceconsole di S.M. Britannica Richard Cossins intervenne presso il comandante delle cannoniere borboniche per chiedere “ che risparmiassero i magazzini e gli edifizi dei sudditi inglesi” e che consentissero, prima di aprire il fuoco, a due suoi ufficiali di far ritorno a bordo delle loro navi. Niente di preordinato, dunque, ma un appoggio indiretto, certamente d’ordine morale. L’impresa di Garibaldi era ben vista anche a Washington e a Londra, in Francia e in Germania. Quando la ruota della storia gira, non c’è più niente da fare. Ingham proteggeva i suoi magazzini e quelli degli altri Inglesi; Florio non era estraneo nell’appoggio. VEDUTA DEL PORTO DI MARSALA 11 MAGGIO 1860 LA STORIA INCONTRA IL MARSALA Garibaldi, intanto, predisposto un servizio d’ordine e di sentinella nei pressi della Porta Nuova e del porto, provvide alle prime necessità dell’incombente sera. Mandò a prelevare, presso il Grand’Italia, vari generi alimentari e, tra questi, “12 bottiglie di vino inglese” per lire 3,20. Il bar esiste ancora oggi, soltanto la piazza ha cambiato nome: la vecchia piazza della Loggia è divenuta piazza della Repubblica. Erano bottiglie di Marsala Ingham. Garibaldi andò a letto presto e l’indomani mattina lasciò Marsala da Porta Mazara alla volta di Salemi e, poi, di Calatafimi. Lo seguivano non soltanto i Mille, ma anche numerosi picciotti, rimasti affascinati dalla figura di quel silenzioso personaggio. IL “VINO INGLESE” Il Marsala è un vino liquoroso che nasce nel 1773 con John Woodhouse, ed e’ il primo vino italiano ad aver ottenuto la D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata) nel 1961. E’ molto versatile in quanto può essere servito come aperitivo con formaggi erborinati (tipo Gorgonzola) e dolci secchi. Inoltre è una bevanda da meditazione e da seduzione CONOSCERE IL MARSALA VITIGNI: Grillo, Catarratto, Ansonica ( Insolia), Damaschino, Perricone ( Pignatello), Calabrese ( Nero d’Avola) , Nerello Mascalese COLORE: Oro, Ambra e Rubino SAPORE : Secco, semisecco e dolce TIPOLOGIE : Fine, Superiore, Superiore Riserva, Vergine o Soleras, Vergine stravecchio riserva INDICAZIONE IN ETICHETTA IP = Italy Particoular ( per il Fine) Vecchio (per il Superiore) e le sigle: S.O.M. = Superior Old Marsala G.D. = Garibaldi Dolce L.P. = London Particoular UN TIPICO BAGLIO E STABILIMENTO DI PRODUZIONE DEL VINO DI MARSALA L’INCONTRO A TEANO TRA GARIBALDI E VITTORIO EMANUELE II GARIBALDI ED IL VINO DI MARSALA Garibaldi tornò, a Marsala, nel luglio del 1862 e la popolazione lo accolse con “grandi manifestazioni e festeggiamenti”. Fu allora che tornò a bere quel vino. La sua preferenza cadde sul Marsala superiore di quel tempo, a concia tradizionale, dolce, quel tipo che, in suo ricordo, venne poi chiamato G.D., proprio “Garibaldi Dolce”. Dopo questa visita, da Marsala furono più volte inviate a Garibaldi, a Caprera, bottiglie di quel vino ormai famoso. Servivano a Garibaldi più per offrire un bicchierino agli amici e ai visitatori che per suo uso personale. Beveva, infatti, pochissimo. Il popolo accolse Garibaldi e lo seguì e le sue gesta sono entrate nel patrimonio popolare. LAPIDE DEL MUSEO FLORIO IN RICORDO DELLA VISITA DI GARIBALDI NEL 1862 IL GENERALE GIUSEPPE GARIBALDI Onorando di sua visita lo STABILIMENTO FLORIO nel 19 Luglio 1862 prendendo qui un momentaneo riposo Assaggiando i vini allora in preparazione in questo stabilimento diede la preferenza ad una qualità che da quell’epoca porta il glorioso nome dell’EROE. FINALMENTE…… UNITI! Vinni cu vinni e c’è lu Tri-culuri, Vinniru milli famusi guirrieri; Vinni ‘Aribaldi lu libiraturi, Nta lu so cori paura nun teni… CANTO POPOLARE SICILIANO ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL TURISMO “ MARCO POLO “ PALERMO ANNO SCOLASTICO 2010/2011 CLASSE 5° D Coordinata dai Docenti Frisina Cristina e Parisi Mario • • • • • • • • • • • • Bruno Maria Elena Ficarra Laura Fontana Flavia Giammona Verdiana Mangano Angela Manzella Angela Manzella Laura Romano Oriana Scelta Rosaria Traina Stefania Troia Angelica Vitale Fabiana Testi tratti da: Luigi Papo - Anna Pesenti / Il Marsala / Fabbri Editori