“ASCOLI SANT’EMIDIO ANNO SCOLASTICO 2014-2015 E … IL SUO PATRONO” LA LEGGENDA DEL BASILICO LA VITA DI SANT’ EMIDIO LA VITA DI SANT’ EMIDIO A FUMETTI I LUOGHI GLI AUTORI INDIETRO SANT’EMIDIO ROSSO SANT’ EMIDIO ALLE GROTTE LA CATTEDRALE LA VITA DI EMIDIO Emidius nel Latino classico o a volte Emigdius, Sancto Migno nel Medioevo. Nato da una famiglia pagana sotto l'Impero Romano nella allora da poco sede vescovile quale Trevirii, nell'anno del Signore 273, divise la sua prima parte di vita fra studi e addestramenti militari nell'esercito romano. Cresciuto in una famiglia dove era ancora forte il legame con il rito pagano, Emidio si convertirà al Cristianesimo adirando su di se la famiglia e la comunità locale, che furiosa lo condurrà in un tempio sacro agli dei, per costringerlo e convincerlo ad abiurare la sua nuova fede. Leggenda vuole che appena condotto nel tempio, la costruzione sia inspiegabilmente crollata, gettando nel panico la popolazione, che aveva preso come segno di sventura l'accaduto. Intraprese un viaggio alla volta dell'Italia, con storici compagni di vita e di spirito come Germano, Euplo e Valentino, giungendo a Mediolanum (Milano), dove fu ordinato sacerdote. La sua fama ed il costante impegno lo portarono alla ribalta del papa Marcellino, che lo nominò Vescovo di Asculum, al quale spettava l'imponente missione di catechizzare e creare una comunità cristiana nel Piceno, ancora totalmente pagano. Ad Ascoli Emidio ebbe presto molti seguaci. Tanti si fecero battezzare da Emidio e per il Santo sgorgò miracolosamente una fonte dove oggi si trova il Lavatoio di Porta Cappuccina Fra le persone che subirono il fascino di Emidio ci fu anche Polisia, figlia del Prefetto Polimio, una delle prime a convertirsi alle parole del vescovo. Più volte avvertito e minacciato dal prefetto, Emidio continuò con grande fervore la sua opera di evangelizzazione, fino all'ordine d’arresto emesso contro di lui. Il giovane, fu decapitato nel luogo dove oggi sorge la chiesa di Sant’ Emidio Rosso (“ Rosso” in ricordo del sangue delSanto) Si dice poi che il martire, raccolta da terra la propria testa, camminò fino alle grotte ai piedi della collina, già rifugio dei primi cristiani e che ora portano il suo nome. Nelle grotte il santo spirò e vicino alla sua fossa pare che sia spuntata una piantina di basilico. Molti anni più tardi, dopo un terremoto che sconvolse la zona, ma risparmiò Ascoli, il Santo fu eletto patrono della città e le sue spoglie furono trasferite nella cripta della basilica in città. Della giovane Polisia che cercava di scappare alle guardie del padre, non si seppe più nulla : si dice che una voragine si aprì improvvisamente nella montagna e inghiottì la fanciulla. Oggi in quella zona sorge Polesio, un piccolo borgo sotto il monte Ascensione, e pare che là, fra i boschi si possa udire ancora il battito del telaio d’oro al quale tesse la giovane Polisia in compagnia dei pulcini INDIETRO Secondo la tradizione,Emidio nacque a Treveri nel 273 d.c. da una nobile famiglia. Compiuti gli studi si convertì al Cristianesimo. Siamo nell’ anno 291 ,Emidio discute con i suoi amici :Euplo ,Valentino, Germano … MA SEI PAZZO? ESSERE CRISTIANO E’ PERICOLOSO! MA NO! NON PREOCCUPATEVI, E’ BELLO ESSERE CRISTIANI E POI TI POSSONO UCCIDERE! Emidio viene condotto a forza in un tempio pagano per rinnegare la sua fede. Un violento terremoto distrugge il tempio FORSE IL SUO DIO E’ PIU’ POTENTE DEL NOSTRO! PER GIOVE IL TEMPIO CADE LASCIATELO ANDARE O IL SUO DIO CI PUNIRA’ Emidio abbandona il suo paese e scende in Italia con i suoi amici A Milano diventa sacerdote, a Roma viene ordinato vescovo di Ascoli dal papa Marcellino CONSACRO TE EMIDIO VESCOVO DI ASCOLI. TU EUPLO SARAI DIACONO E LO AIUTERAI NELL’EVANGELIZZAZIONE Emidio compie molti “miracoli”,soprattutto guarendo i malati. Tante persone si convertono al Cristianesimo. PREGATE FRATELLI , DIO VI SALVERA’ SALVA MIO FIGLIO AIUTAMI EMIDIO EVVIVA EMIDIO… EVVIVA EMIDIO Tra i pagani convertiti vi fu anche Polisia, figlia del prefetto romano Polimio CON QUEST’ACQUA TI BATTEZZO NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO Polimio, alla notizia della conversione della figlia, ordinò una vasta repressione tra i cristiani. Emidio venne arrestato e decapitato NON HO PAURA DI MORIRE PERCHE’ DIO E’ CON ME QUESTO E’ CIO’ CHE SPETTA AI CRISTIANI Una volta decapitato, S.Emidio raccolse la sua testa e dal luogo del martirio – dove ora sorge il tempietto di “ S. Emidio Rosso” - si incamminò verso le grotte di Campo Parignano dove spirò. Da quel momento S. Emidio ha vegliato per proteggere gli Ascolani dalle catastrofi e dai terremoti. Dopo il 1000 le spoglie del Santo vennero traslate dalle grotte di Campo Parignano alla Cattedrale. INDIETRO LA LEGGENDA DEL BASILICO Sin dai tempi antichi il 5 Agosto , festa di S. Emidio, davanti al Duomo si vedono erbaioli che vendono le piantine di basilico Con tale usanza si rinnova la gratitudine alla profumata pianticella dai fiori bianchi tenui. Si racconta infatti che quando, mille anni fa, i resti di S. Emidio vennero trasferiti dalle grotte di Campo Parignano nella Cattedrale, sulla sepoltura, nel buio intenso e umido , si trovò una piccola pianta di basilico, verde e fiorita. Si credette che la piantina di basilico avesse voluto tenere compagnia alle spoglie del Santo Martire. Da allora il basilico è chiamato dal popolo “ il fiore di S. Emidio” INDIETRO ll tempietto di Sant'Emidio Rosso è stato edificato al di fuori delle vecchie mura cittadine di Ascoli Piceno e rappresenta uno dei siti religiosi dedicati a sant'Emidio, patrono della città. Sorge nel quartiere di Porta Solestà poco distante dal ponte Romano e dalla fonte di sant'Emidio. La piccola chiesa, a pianta ottagonale, finestrata e con basamento di travertino liscio, nasce come ampliamento del capitello votivo che custodiva il sasso della decapitazione. La pietra è identificata col nome de “la cona de Santo Migno”. “Cona” è una parola che deriva dal greco bizantino che vuol dire “ritratto o immagine” e “Santo Migno” che significa di modesta statura, piccolo, grazioso. Il popolo dei fedeli ascolani ha destinato questa pietra a divenire la reliquia della memoria del martirio del santo cefaloforo , primo vescovo di Ascoli, conservandola ancora oggi al di sotto dell'unico altare all'interno della chiesetta. Il tempietto si distingue per essere interamente dipinto di rosso. INDIETRO Il tempietto è addossato alla parete tufacea dell'altura. Il piano inferiore della bipartizione è in stile dorico e trova il suo elemento caratterizzante e di raccordo alla porzione superiore, nel cupolino centrale, sporgente a base ellittica, sorretto da sei colonne doriche. Mostra al centro lo stemma araldico del vescovo Gambi . Le colonne delimitano l’area del piccolo portico da cui si accede all’ambiente interno della chiesa attraverso la porta fiancheggiata da 2 colonne. Nel piano superiore della facciata troviamo un frontone circolare che ospita al centro l’arme di Papa Clemente XI ingentilita da due puttini che sostengono le chiavi ed il triregno. Ai lati della discesa delle volute rovesciate ci sono festoni di frutta . Alle estremità, in corrispondenza delle nicchie, due statue di angeli, con dimensioni maggiori del naturale, recano in mano un ramo di palma quale simbolo del martirio e concludono la composizione della facciata. INDIETRO La cattedrale di Sant'Emidio, duomo della città di Ascoli Piceno dedicato al suo patrono, si trova con il palazzo dell'Arengo a piazza Arringo, il centro della vita cittadina nel periodo comunale. Sulla facciata del duomo costruita in blocchi di travertino troviamo quattro colonne corinzie. Al di sopra di esse corrono orizzontalmente architrave, fregio e l'importante cornicione sorretto da mensole. Al centro della facciata si apre il portale d'ingresso alla cattedrale. Ai lati del portale ci sono due grandi nicchie che ospitano due sedie in travertino. Agli estremi della facciata si innalzano due torri a base quadrata di travertino: quella di destra è adorna di una cuspide in laterizi e di una balaustra, quella di sinistra è di poco più alta della facciata della chiesa L'ingresso laterale alla cattedrale è chiamata Porta della Musa. I suoi battenti in legno, decorati da formelle con rose intagliate in rilievo e da figure zoomorfe, sono opera dell'ascolano Francesco di Giovanni, che si firmò sulla transenna. Alla porta si accede tramite una scala ornata da una balaustra in travertino. L‘interno del duomo si sviluppa da una pianta a croce latina ed è suddivisa in tre navate ripartite da sei pilastri ottagonali che sorreggono le volte a crociera. A ridosso del terzo pilastro di sinistra verso la navata centrale, si trova un pulpito in noce . Sopra l’altare maggiore si trova un ricco baldacchino episcopale di legno dorato e colonne di marmo nero. Dietro è posizionato un coro ligneo. Nella navata di destra sta la Cappella del Sacramento. Come pala d’altare troviamo il polittico del Crivelli La cripta di sant'Emidio si apre nello spazio sotterraneo ed è costituita da un ambiente quadrangolare.Vi si accede scendendo dalle scale che si trovano in fondo alle navate laterali della cattedrale. Lo spazio della cripta è ripartito in sette piccole navate scandite complessivamente da 63 colonne, di cui alcune di travertino e altre di marmo. L’altare maggiore è dato da un sarcofago con dentro le reliquie di Sant’Emidio e dei suoi compagni “cum sociis aliis Emindius hic requiescit” (qui riposa Emidio con i suoi compagni), così recita l'iscrizione scolpita nel bordo frontale superiore. Le figure del gruppo marmoreo di Sant'Emidio e Santa Polisia sono rappresentate con dimensioni più grandi del naturale e scolpite in un unico blocco di bianchissimo marmo di Carrara Nella cripta troviamo, inoltre pregiati mosaici. Questi rievocano avvenimenti ascolani accaduti durante l'ultimo anno della seconda guerra mondiale e la benevola protezione di sant'Emidio nei confronti dei fedeli della città. Leggendoli, iniziando dalla parete destra, si susseguono in questo ordine: “Processione di penitenza”, “Ascoli dichiarata città aperta”, “Messa al campo”, “Processione di ringraziamento”, “Carità sui monti”, “Scena del terremoto” e la “Ritirata dei soldati tedeschi”. INDIETRO Polittico di Sant'Emidio di Carlo Crivelli della cappella del Sacramento indietro INDIETRO