Le pagine HTML
(Tratto dal corso WEB dic. ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Gli ipertesti e la
documentazione elettronica
Un autore di pagine è tanto più bravo quanto più sa porsi in un’ottica “di
servizio”, ovvero sa allargare il campo delle informazioni e favorire libertà di
navigazione.
Nel progettare e realizzare un ipertesto, indicare sempre un percorso di
lettura indipendentemente dalla struttura, palese o meno, del documento in
modo da consentire al lettore di individuarne l’ordine logico, tenendo traccia
della sequenza degli argomenti esaminati, anche se, pur aiutando il lettore,
soprattutto quello meno esperto, costituirebbe una prevalenza dell’autore
dell’ipertesto.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Le unità di informazione
La mente umana lavora meglio con modeste quantita’ di informazioni distinte!
Queste unità di informazione in sostanza sono componenti di un documento che




rispondono appieno al quesito dell’utente;
si leggono nella loro interezza;
sono accessibili singolarmente;
sono percepite come un tutt’uno.
Da ricerche condotte nel campo della comunicazione elettronica, un utilizzatore
alla ricerca di informazioni su un determinato argomento cesserà di cercarle,
anche senza averle trovate, dopo aver esaminato tre unità di informazione.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Le unità di informazione








predisporre unità distinte e separate;
evitare le prolissità;
arricchire il più possibile l’unità inserendo i rimandi alle altre unità
correlate;
corredare l’unità di espliciti percorsi e strumenti di navigazione;
non vincolarsi a un determinato ordine di lettura.
limitare la lunghezza delle pagine: la lettura di un testo a video è
circa il 25% più lenta rispetto alla carta e una pagina di ipertesto
dovrebbe perciò essere del 50% più breve rispetto a un analogo
documento cartaceo .
associare a ogni unità di informazione una semplice illustrazione
dalla quale sia possibile dedurre il modo in cui essa e tutto il
documento sono strutturati;
assegnare a ogni unità di informazione un titolo e un nome
distinti e univoci per evitare che scegliendo tra un elenco di titoli,
l’utente possa confondersi tra unità di informazione aventi titoli e
nomi simili;
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Principi fondamentali
Il supporto utilizzato per un documento di per sé non ne garantisce il successo o il fallimento.
Il principale difetto di molti documenti elettronici è invece quello di riflettere un’impostazione
tipicamente cartacea come se fosse stato progettato per essere diffuso su carta invece che
consultato a video.





la lettura di un testo a video è decisamente poco confortevole per via delle ridotte
dimensioni in cui appare il documento, della minore risoluzione o dei riflessi causati
dallo schermo per cui è sconsigliabile per documenti che richiedano una lettura
attenta;
la lettura di un testo a video è circa il 25% più lenta rispetto alla carta per cui il
contenuto della pagina di un ipertesto dovrebbe essere inferiore del 50% rispetto a
un omologo documento cartaceo;
gli utenti tendono in generale a non scorrere le pagine e a valutare la qualità di un
sito dalle informazioni che appaiono subito sulla parte centrale dello schermo all’atto
del caricamento, per cui dalla percezione di queste informazioni dipende anche la
possibilità che si addentrino nella lettura delle altre;
studi recenti sulle reazioni degli utenti ai tempi di risposta dei sistemi informativi
suggeriscono una soglia massima di accettabilità non superiore ai 20 secondi per
servizi di particolare complessità, interesse e utilità e inferiore ai 5 per attività
elaborative considerate di routine;
un documento elettronico è pur sempre qualcosa di intangibile e astratto, quasi
“virtuale”, per cui urterà sempre con il generale atteggiamento di rifiuto dovuto alla
necessità che impone di abbandonare vecchie e consolidate abitudini di
consultazione.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Principi fondamentali
Ricerche nel campo dell’interazione uomo-macchina hanno dimostrato che facilità e
rapidità di reperimento delle informazioni determinano in massima parte il successo di un
documento elettronico: gli utenti che non saranno in grado di trovare rapidamente e
facilmente una risposta alle loro domande semplicemente lo rifiuteranno,
indipendentemente dalla ricchezza con cui sarà loro offerto.
Perché un documento elettronico sia considerato fruibile, l’accessibilità alle informazioni
contenute in esse deve essere almeno due volte più rapida ed efficace di una eventuale
corrispondente versione cartacea.
Maggiori sono le dimensioni del documento migliore deve essere l’accessibilità alle
informazioni che contiene.
Perché la ricerca di un documento o di un argomento all’interno di un documento sia
efficace occorre sapere con esattezza cosa si sta cercando ed essere in grado di
esprimersi nei termini in cui il documento è organizzato. Inoltre è necessario esser certi
che ciò che si sta cercando sia esattamente dove lo si sta cercando, e in questo caso
conoscerne possibilmente anche il nome.
Tuttavia, se di un documento o di un’informazione si conoscono l’ubicazione e la
descrizione con tutta probabilità essi non sono di alcuna utilità.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Principi fondamentali
Ricerche nel campo dell’interazione uomo-macchina hanno dimostrato che facilità e
rapidità di reperimento delle informazioni determinano in massima parte il successo di un
documento elettronico: gli utenti che non saranno in grado di trovare rapidamente e
facilmente una risposta alle loro domande semplicemente lo rifiuteranno,
indipendentemente dalla ricchezza con cui sarà loro offerto.
Perché un documento elettronico sia considerato fruibile, l’accessibilità alle informazioni
contenute in esse deve essere almeno due volte più rapida ed efficace di una eventuale
corrispondente versione cartacea.
Maggiori sono le dimensioni del documento migliore deve essere l’accessibilità alle
informazioni che contiene.
Perché la ricerca di un documento o di un argomento all’interno di un documento sia
efficace occorre sapere con esattezza cosa si sta cercando ed essere in grado di
esprimersi nei termini in cui il documento è organizzato. Inoltre è necessario esser certi
che ciò che si sta cercando sia esattamente dove lo si sta cercando, e in questo caso
conoscerne possibilmente anche il nome.
Tuttavia, se di un documento o di un’informazione si conoscono l’ubicazione e la
descrizione con tutta probabilità essi non sono di alcuna utilità.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Organizzazione di un sito Web
Ordine e organizzazione sono gli elementi caratteristici di un buon sito, ma oltre che per gli
utenti che vi accedono in consultazione, sono utili anche per chi lo gestisce. La gestione di
un sito risulta infatti di molto facilitata dall’adozione di una struttura logica e coerente per i
documenti e le directory in cui sono conservati.





utilizzare un file system gerarchico annidando le directory;
isolare le directory contenenti script ;
conservare tutti gli elementi grafici comuni nella stessa directory (Es. Image);
predisporre altre directory per quegli elementi grafici pertinenti a documenti
specifici all’interno delle directory che contengono questi ultimi;
per documenti lunghi e/o complessi, creare per ciascun documento una directory
riservata a contenere le varie pagine del documento e un’altra contenente i file
grafici da utilizzare al loro interno.
Collocando gli elementi grafici comuni nella stessa directory si semplifica l’inserimento dei
relativi rimandi degli appositi marcatori e si aumenta la velocità di composizione delle
pagine che utilizzano questi elementi giacché si evita al browser di doverle scaricare ogni
volta e di prelevarle invece dalla propria memoria temporanea (la cache).
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Organizzazione di un sito Web
WebRoot
 Immagini
 Sfondi
 Icone
 PuntiElenco
 GIFAnimati
 ...
 Progetto1 (alias)
 Immagini Progetto1
 Progetto2 (alias)
 Immagini Progetto2
 Script (alias)
 Script Progetto1
 Script Progetto2
 FtpRoot

© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Consultazione
Se si desidera favorire un’eventuale consultazione off-line anche su macchine DOS, e
permettere al browser di interpretare correttamente i rimandi, attribuire ai file nomi di 8
caratteri con estensione di 3 caratteri e limitare al massimo i rimandi esterni all’ambiente di
consultazione principale per evitare il rischio di dover dipendere da altri per informazioni che
potrebbero rendersi non più disponibili.
Se si sviluppa su piattaforme DOS-Windows o Macintosh e si progetta il successivo
trasferimento su piattaforma Unix, ricordare che il file system Unix distingue tra lettere
maiuscole e lettere minuscole e che, per convenzione, in Unix, ai nomi delle directory viene
assegnata l’iniziale maiuscola, mentre i nomi dei file sono scritti in minuscolo.










utilizzare la barra normale “/” non quella inversa “\”;
utilizzare le estensioni appropriate;
utilizzare solo i caratteri ASCII base (A-Z, 0-9, “_”, “-”);
non utilizzare caratteri ANSI o caratteri speciali;
non utilizzare il carattere maiuscolo per il testo: è di difficile lettura, è più lungo e nel
linguaggio di Internet significa gridare;
non usare parole sottolineate che potrebbero sembrare rimandi ipertestuali;
non utilizzare l’apostrofo o gli apici per l’accentazione: usare la relativa sequenza &;
organizzare i titoli per livelli e con un ordine strutturale coerente;
non utilizzare i marcatori di titolo per formattare il testo;
indicare il set di caratteri per le impostazioni del browser (ISO 8859-1 Latin-1).
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Progettazione

non utilizzare colori scuri per lo sfondo delle pagine che renderebbero
necessario cambiare anche il colore del testo perché non risulti illeggibile;

indicare il titolo del documento per non far comparire “Untitled” sulla zona
superiore della finestra del browser o lo stesso titolo su decine di pagine;
indicare copyright e nome dell’autore con collegamento all’eventuale
indirizzo di posta elettronica;
inserire almeno un rimando alla home page in ogni file;
predisporre una barra di navigazione con rinvii alla pagina di ingresso,
all’indice generale del documento, all’argomento precedente e a quello
successivo e magari all’indice analitico, al glossario e a una guida di
consultazione;
inserire la data dell’ultimo aggiornamento indicando il mese per esteso per
evitare ambiguità.




© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Home page
La home page dovrebbe contenere i puntatori ai documenti presenti sul sito
o i puntatori alle “pagine” che costituiscono gli elementi dei documenti
complessi: volumi, sezioni, capitoli.

predisporre una mappa con la struttura ad albero del sito in modo da
garantire la navigazione verticale e trasversale tra i vari documenti
appartenenti logicamente a categorie omologhe;

dichiarare la versione di HTML utilizzata.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
I colori
Attenzione all’uso dei colori per il testo e lo sfondo delle pagine:




i browser di prima e seconda generazione non prevedono l’uso del
colore per il testo o per lo sfondo;
lo sfondo scuro costringe a modificare il colore del testo e può quindi
creare problemi di leggibilità;
lo sfondo non viene stampato: se si usa un’immagine questa non
apparirà in stampa;
il colore nero per lo sfondo, nel metalinguaggio del World Wide Web
ha un significato particolare: i provider di tutto il mondo vi hanno fatto
ricorso per protestare contro il CDA (Common Decency Act) che
limitava la libertà di espressione in Rete.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
I colori
Colore
Nome
AQUA
BLACK
BLUE
FUCHSIA
GRAY
GREEN
LIME
MAROON
NAVY
OLIVE
PURPLE
RED
SILVER
TEAL
WHITE
Codice
Codice decimale
esadecimale
#00FFFF
#000000
#0000FF
#FF00FF
#808080
#008000
#00FF00
#800000
#000080
#808000
#800080
#FF0000
#C0C0C0
#008080
#FFFFFF
255,
0,
0,
255,
128,
0,
0,
128,
0,
128,
128,
255,
192,
0,
255,
255,
0,
0,
0,
128,
128,
255,
0,
0,
128,
0,
0,
192,
128,
255,
14
0
255
255
128
0
0
0
128
0
128
0
192
128
255
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Copyright
L’imitazione fa parte del processo di ricerca della propria voce (Raymond
Carver).


prendere spunti da altre pagine Web
catturare elementi
 sfondi
 immagini statiche e animate
 testo
 codice HTML
 programmi e script
Non inserire elementi protetti da copyright senza aver prima ottenuto
esplicita autorizzazione dal titolare del copyright, citando sempre e
comunque la fonte di eventuali “prestiti”.
Verificare preventivamente attentamente il materiale proveniente da Internet, da
CD-ROM e floppy disk acquistati in edicola o ricevuti in omaggio dai fornitori.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Pagine HTML e documenti Word
Le “pagine” HTML sono file ASCII che possono essere realizzati anche utilizzando
Word e al cui interno possono essere inseriti anche oggetti grafici e multimediali.
Le “pagine” HTML devono essere




brevi
semplici
strutturate
facilmente leggibili
Un primo livello di strutturazione si può ottenere redigendo i documenti utilizzando
gli stili.
Le pagine HTML devono anche poter essere stampate.
Con Microsoft Office 95 e Microsoft Office 97 sono disponibili dei modelli che
consentono di realizzare documenti HTML direttamente o tramite conversione; è
anche disponibile un driver stampante per Windows 95 che consente di produrre
documenti HTML a partire da qualunque formato tramite una semplice operazione
di stampa; tuttavia è opportuno non limitarsi a trasformare semplicemente un
documento Word in un documento HTML.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Modalità di lavoro

ognuno con il suo ambiente abituale (Notepad, FrontPage etc.)

una postazione di conversione e sviluppo per effettuare le conversioni in
HTML, ritoccare e/o realizzare le immagini, realizzare gli script
 editor HTML
 editor grafici
 ambienti di sviluppo
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Microsoft Word 97
Trasformazione di documenti Word in documenti HTML
 realizzare il documento Word da convertire facendo attenzione a non
utilizzare elementi di formattazione estranei all’HTML quali:
 testo bordato
 ombreggiature
 elementi grafici liberi
 rientri e tabulazioni
 copiare il contenuto del file da convertire;
 aprire un nuovo documento utilizzando il modello Pagina Web vuota nella
cartella Pagine Web;
 incollare il contenuto del file da convertire;
 riapplicare gli stili del modello propri dell’HTML agli elementi del documento
ai quali sono stati applicati stili propri di Word (p. es. Titolo1  H1 ecc.):
non limitarsi a salvare semplicemente in formato HTML;
 utilizzare l’opzione Proprietà del menu File per impostare gli elementi di
intestazione.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML





Immagini
inserire solo componenti grafiche significative, poiché le immagini, per
quanto piccole, sono sempre lente da caricare e difficili da creare;
associare un’immagine ad una funzione ed usare sempre le stesse
immagini per le stesse funzioni per facilitarne la corretta interpretazione da
parte dell’utente;
nel caso delle mappe sensibili, inserire una o più stringhe di testo sotto o
sopra la mappa contenenti gli stessi rimandi presenti all’interno di essa; per
evitare che qualora l’utente non abbia impostato il caricamento automatico
delle immagini pur non visualizzando la mappa, la navigazione sia
ugualmente possibile;
contenere dimensioni e risoluzione delle immagini e limitare il numero di
colori;
assegnare sempre un nome ad ogni immagine tramite l’attributo ALT in
modo che serva da riferimento per gli utenti che non desiderino visualizzare
le immagini.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Immagini
GIF o JPEG?
Il formato JPEG offre alta fedeltà di resa ed è l’ideale per le immagini di origine e
qualità fotografica, ricche di colori o di toni di grigio (si tratta di un formato a 24 bit
quindi a 16 milioni di colori); inoltre, se compresso, consente di produrre file di
dimensioni anche molto ridotte, ma è “a perdita di informazioni” ed è soggetto ad
alonatura.
Il formato GIF, invece, è più adatto ad immagini povere di colori e di toni (ne
prevede un massimo di 256), ma se i colori sono netti e precisi, la compressione
operata nel salvataggio può rivelarsi migliore.
In generale, comunque, il rapporto tra le dimensioni originali di un file in formato GIF
e di uno in formato JPEG contenenti la stessa immagine è di quattro a uno. Quindi,
nella realizzazione di immagini da inserire in documenti HTML ricordarsi sempre di:
 ridurre le dimensioni dell’immagine: a parità di altri fattori, dimezzando la
grandezza dell’immagine le dimensioni del relativo file si ridurranno a un
quarto;
 ridurre il numero di colori: anche se il formato GIF prevede fino a 256
colori, riducendoli a 16 si riducono della metà le dimensioni del file
corrispondente.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Immagini
Conversione da GIF a JPEG
 limitari a convertire immagini di grandi dimensioni e di qualità fotografica che
offrono sensibili possibilità di compressione (evitando immagini GIF 100
Kbyte);
 eliminare i bordi dell’immagine: sono inutili, “costano” diversi byte di file
JPEG e possono tradursi in bordi “fantasma” a scapito della velocità e della
qualità di visualizzazione;
 prima di cancellare l’immagine GIF originale fare una prova di
visualizzazione con l’immagine JPEG prodotta per procedere, se
necessario, a un nuovo tentativo di conversione;
 prima di cancellare l’immagine GIF originale confrontarne la dimensione in
byte con quella dell’immagine JPEG prodotta per verificare la convenienza
della conversione.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Immagini animate
Il formato GIF89a è multifotogramma, vale a dire che può contenere più di un
blocco di dati che un visualizzatore può mostrare in sequenza; ogni blocco è
associato a uno o più parametri di controllo, compreso un intervallo di
visualizzazione in modo da determinare la velocità della sequenza, o di
aggiornamento dell’immagine.
Per realizzare un’immagine GIF animata è necessario innanzitutto produrre le
immagini di ogni singolo elemento della sequenza avendo cura di assegnare loro le
stesse dimensioni e, possibilmente, gli stessi colori in modo da evitare
sfarfallamenti, quindi combinarle in un unico file utilizzando un apposito editor.
Le immagini GIF animate possono essere visualizzate solo da Netscape Navigator
2.0 e successivi e da Microsoft Internet Explorer 3.0 e successivi.
Ricordarsi di utilizzare come prima immagine della sequenza un’immagine
che sia significativa anche se statica.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
I frame
I frame consentono di suddividere un documento HTML in più pagine da scorrere
anche separatamente, quindi di presentare le informazioni in modo più flessibile,
gradevole ed efficace. A ciascun frame è possibile:
 assegnare un URL separato in modo che da esso sia possibile passare ad
altre informazioni in un altro frame sulla stessa pagina o su un’altra pagina;
 assegnare un nome, per fare in modo che vi si possa puntare da altri URL;
 fare in modo che la dimensione di un frame cambi automaticamente al
modificarsi delle dimensioni della finestra di visualizzazione oppure che resti
fissa.
L’uso dei frame è particolarmente indicato per visualizzare elementi che si desidera
far apparire in tutte le pagine, come le barre di navigazione, le informazioni sul
copyright o testo ed elementi grafici ricorrenti. O ancora per contenere gli indici
generali dai quali sia possibile accedere a tutti gli elementi correlati da visualizzare
nel frame adiacente.
Tuttavia i frame possono essere stampati solo singolarmente e riducono l’area dello
schermo a disposizione. Inoltre il comportamento dei browser che li supportano non
è omogeneo.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
Fogli di stile
Generalità
Per stile si intende un gruppo di istruzioni di formattazione archiviato con un certo
nome che consente di assegnare una struttura predefinita a un documento e di
apportare modifiche al suo aspetto. Gli stili permettono di:






impostare i margini, la spaziatura e la posizione degli elementi omologhi di
un documento
impostare il colore, il tipo e le dimensioni dei caratteri
definire il documento in base agli oggetti contenuti in esso
limitare il numero di marcatori all’interno dei documenti HTML
impostare più attributi per ciascun oggetto e definire così delle classi di testo
definire la struttura logica del documento
Una volta assegnata l’impostazione generale di uno stile o di una tipologia di
documenti, cambiando il contenuto di uno stile o del foglio di stile all’interno del
quale è stato definito, si riformattano tutti i paragrafi con quello stile su tutti i
documenti associati.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
JavaScript e VBScript
JavaScript è un linguaggio multipiattaforma di scripting, cioè
interpretato
direttamente dal browser, sviluppato da Netscape per il Navigator versione 2.0 e
successive.
Microsoft ha sviluppato un proprio “dialetto” compreso soltanto da Internet Explorer.
VBScript ha le stesse funzionalità del JavaScript con un linguaggio VB-like
utilizzabile solamente in ambiente Microsoft.
Sono linguaggi di programmazione ad oggetti che permettono l’inserimento di script
direttamente all’interno di pagine HTML e che possono rivelarsi particolarmente utile
per il controllo dei dati o, tipicamente, per gestire eventi dinamici quali quelli
associati alla pressione di un pulsante.
L’applicazione più tipica di JavaScript è il controllo dei dati al termine del
riempimento di una scheda (form), ma il suo impiego può essere esteso alla
realizzazione di vere e proprie elaborazioni.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
JavaScript non è Java
Java è un linguaggio di programmazione ad oggetti multipiattaforma derivato dal C
e sviluppato da Sun per gestire in origine piccoli dispositivi elettronici.
Le applet JAVA vengono eseguite localmente all’interno di una macchina virtuale
(JAVA Virtual Machine) integrata con il browser.
La principale caratteristica di JAVA è quella di non usare codice binario ma un
codice di livello intermedio con estensione .class detto bytecode costituito da un
insieme di istruzioni lunghe un byte.
Con le applet JAVA, pur non potendo lavorare con il file system locale o accedere
alle risorse di sistema, poiché il bytecode dispone di una semantica molto più ampia
di quella prevista dal linguaggio stesso, scrivendo codice direttamente in bytecode,
è possibile superare i controlli eseguiti dal modulo runtime della JAVA Virtual
Machine.
Installando una classe nella directory contenente le classi predefinite, la JAVA
Virtual Machine le considera alla pari delle proprie e non le controlla.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Le pagine
HTML
ActiveX - OCX - DLL
Piattaforma di sviluppo proposta da Microsoft basata sul modello COM (Component
Object Module) e sulla tecnologia OLE che utilizza moduli funzionali pronti all’uso.
Il principio alla base della diffusione dei controlli ActiveX è quello di concedere loro
la massima libertà operativa pur prevedendo un meccanismo di autenticazione
basato su certificati software che ne attestano la provenienza e di lasciare all’utente
la responsabilità di decidere se ritenerli degni di fiducia e permetterne lo
scaricamento e la successiva esecuzione.
Per esempio dalla versione 5 di VB si possono costruire propri controlli OCX e
librerie dinamiche DLL da usare in ambiente WEB:

questi oggetti esterni devono pero’ esser registrati nel registro del sistema
Windows (Regsvr32.exe per Windows 95) prima di poter esser utilizzati.
© Sergio Gherdol ‘99 (Tratto dal corso WEB dicembre ‘97 di Luigi Muzii)
Scarica

Introduzione all`Internet e alle tecnologie associate