Giovanni Paolo II
il Grande Papa dei giovani
"Nei giovani c'è un immenso potenziale
di bene e di possibilità creative. Quando
li incontro, in qualunque luogo del
mondo, attendo prima di tutto ciò che
vorranno dirmi di loro, della loro
società, della loro Chiesa. E sempre li
rendo consapevoli di questo: 'Non è
affatto più importante ciò che vi dirò:
importante è ciò che mi direte voi. Me
lo direte non necessariamente con le
parole, lo direte con la vostra presenza,
con il vostro canto, forse anche con la
vostra danza, con le vostre
rappresentazioni, infine con il vostro
entusiasmo'. Abbiamo bisogno
dell'entusiasmo dei giovani. Abbiamo
bisogno della gioia di vivere che hanno i
giovani. In essa si riflette qualcosa
della gioia originaria che Dio ebbe
creando l'uomo".
(Varcare la soglia della speranza, 1994)
"Per i giovani e per le giovani
è semplicemente un
programma affascinante. Ben
si può dire che colui che ha
compreso e si propone di
praticare le otto beatitudini
proposte da Gesù ha
compreso e può fare divenire
realtà tutto il Vangelo. Per
entrare in sintonia con le
beatitudini bisogna accettare
senza riserva l'intero Vangelo.
L'ideale che il Signore
propone nelle beatitudini
è elevato ed esigente.
Proprio per questo,
però, risulta un
programma di vita fatto
a misura dei giovani, dal
momento che la
caratteristica
fondamentale della
gioventù è la generosità,
l'impegno concreto e
deciso in cose di cui
valga la pena,
umanamente e
soprannaturalmente.
La gioventù è sempre in marcia verso le
vette, verso gli ideali nobili, cercando di
trovare risposte agli interrogativi che
pone l'umana esistenza e la vita
spirituale. E allora, c'è forse un ideale
più alto di quello che ci propone Gesù
Cristo?".
(Messa per i giovani, 2 febbraio 1985, Perù)
"L'esperienza insegna che è di grande aiuto la figura del
direttore spirituale: scegliete una persona competente e
raccomandata dalla Chiesa, che vi ascolti ed accompagni
lungo il cammino della vita, che vi sia accanto nelle scelte
difficili come nei momenti di gioia. Il direttore spirituale vi
aiuterà a discernere le ispirazioni dello Spirito Santo e a
progredire lungo un cammino di libertà: libertà da
conquistare per mezzo di un combattimento spirituale che va
vissuta con costanza e perseveranza".
(Messaggio per la XIII Giornata mondiale della gioventù, 1998)
"Cari giovani, lasciatevi
guardare negli occhi da Gesù,
perché cresca in voi il
desiderio di vedere la Luce, di
gustare lo splendore della
Verità. Che ne siamo coscienti
o no, Dio ci ha creati perché ci
ama e affinché lo amassimo a
nostra volta. Ecco il perché
dell'insopprimibile nostalgia di
Dio che l'uomo porta nel
cuore: 'Il tuo volto, Signore, io
cerco. Non nascondermi il tuo
volto' (Sal 27,8). Questo Volto
– lo sappiamo – Dio ci ha
rivelato in Gesù Cristo".
(Messaggio per la XIX Giornata mondiale
della gioventù, 2004)
"Non cedete a mendaci illusioni e mode
effimere che lasciano non di rado un
tragico vuoto spirituale! Rifiutate le
seduzioni del denaro, del consumismo e
della subdola violenza che esercitano
talora i mass-media. Adorate Cristo: Egli è
la Roccia su cui costruire il vostro futuro e
un mondo più giusto e solidale. Gesù è il
Principe della pace, la fonte di perdono e di
riconciliazione, che può rendere fratelli tutti
i membri della famiglia umana".
(Messaggio per la XX Giornata mondiale della gioventù, 2005)
"Cercare, amare, testimoniare Gesù! Ecco il
vostro impegno; ecco la consegna che vi lascio!
Così facendo, non soltanto conserverete nella
vostra vita la vera gioia, ma beneficherete anche
la società intera che ha bisogno soprattutto di
coerenza al messaggio evangelico".
(Discorso ai giovani italiani, mercoledì 8 novembre 1978).
"Vi ho cercato, adesso voi siete venuti da me
e per questo vi ringrazio".
Queste parole, pronunciate a gran fatica, sono le ultime che
Giovanni Paolo II ha rivolto ai giovani, molti dei quali vegliavano
sotto la sua finestra in piazza San Pietro, prima della sua morte.
Dopo averli cercati ed incontrati in tutti i continenti i giovani sono
andati da Wojtyla per accompagnarlo nel suo viaggio più
importante. È un nuovo e definitivo mandato quello che il
Pontefice ha consegnato ai giovani nelle sue ultime ore e che
riassume un'amicizia lunga quasi 27 anni. Con la sua vita vissuta
sull'impronta del Vangelo, Giovanni Paolo II lascia ai giovani un
forte testamento spirituale che non può e non deve essere
disperso.
Ciao, grande
amico dei giovani!
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