Avanzamento automatico Nella notte una cometa, disse “ciao” al suo pianeta e viaggiando senza meta, frusciò via come la seta. Rotolò come una palla e nel mare stette a galla si sentì un pò farfalla e si posò sopra una stalla. Curiosona e birichina, pensò: ecco una vetrina forse quando rientrerò, un bel dono porterò. Guardò in alto il cielo scuro ed in basso c’era un muro lì vicino una finestra, profumata di ginestra. Ma spiando di nascosto, vide tutto ben riposto vide un Babbo, una fascina, una Mamma già Regina. E quel Babbo falegname, prese tutto quel fogliame e con poco più di nulla, lì per lì, creò una culla. Vide Luce in quel giaciglio e da lontano udì un bisbiglio, vide i Magi ed i pastori, eran tutti li di fuori. Vide un Bimbo appena nato, vide Amore sconfinato guardò in alto e lieve lieve, arrivò pure la neve. C’era il bue con l’asinello, per scaldare il Bambinello c’era paglia e un po’ di fieno, come culla al Nazareno! La cometa con dolcezza, fece a tutti una carezza e con tutto il suo bagliore, fece luce al suo Signore. E da allora è un rituale: nella notte di Natale le comete da lassù per quel piccolo Gesù … brilleranno ancor di più! Testo e grafica [email protected] [email protected]