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Che cos’è?
• Il laboratorio sulla preistoria è stato realizzato da
un’archeologa, la dott.ssa Francesca Panichi.
• Durante le prime due lezioni ha spiegato ai
bambini gli aspetti più importanti dell’evoluzione
dell’uomo.
• Nel corso degli ultimi due laboratori gli alunni
hanno realizzato disegni sul modello delle pitture
parietali e oggettini in argilla al modo dei nostri
progenitori.
L’archeologa dott.ssa Francesca Panichi
Che cos'è
l'archeologia?
L'archeologia studia il
passato dal momento
in cui nasce l'uomo che
lavora la pietra per
farne degli utensili,
prende le cose della
natura e le trasforma.
L'archeologia cerca le
fonti materiali.
•
Qual è la differenza tra
lo storico e
l’archeologo?
•
Lo storico è colui che
studia eventi importanti
mentre l'archeologo deve
conoscere gli eventi
storici, ma studia come
l’uomo costruiva una
casa, come lavorava,
quali oggetti usava e, in
questo modo, ricostruisce
il suo modo di vivere.
L'uomo, nel corso del
tempo, si è evoluto cioè si
è trasformato fisicamente
perchè ha perso i peli ed
è diventato più
intelligente.
•
L'archeologia e la preistoria
• Tutti i reperti sono sotterrati da agenti
atmosferici e dallo spostamento della
terra. L'archeologo scava togliendo la
terra più recente poi va in profondità
(scala del tempo), recupera gli oggetti, i
resti e cerca di comprendere cosa è
successo; l'archeologo insomma mette
insieme tutti gli oggetti per capire.
Come si scava?
• Si apre uno
scavo in uno
spazio abbastanza grande
e si usano: la
ruspa, il
piccone, la
pala e la
carriola.
L’UOMO DEL
PALEOLITICO
(età della pietra scheggiata)
Scheggia la pietra battendola
su altre pietre.
Esegue la dentellatura
togliendo piccole schegge.
L’UOMO DEL NEOLITICO
(età della pietra levigata)
Toglie le lamelle su entrambi
i lati della pietra.
Le armi sono pesanti.
Le armi sono più leggere.
Per uccidere l’animale
l’uomo deve avvicinarsi alla
preda, ma rischia di essere
ucciso.
Le frecce e le lance si
possono tirare da lontano.
Assottiglia il pezzo che
diventa sempre più sottile.
Come erano fatte le capanne?
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Non sono stati trovati resti di capanne del Neolitico perciò l'archeologo ha
provato a riedificarle con strumenti in pietra appositamente ricostruiti.
Le capanne erano fatte con pali conficcati in buche profonde scavate nel
terreno o nell’acqua.
Le pareti erano di argilla impastata con acqua che si seccava, il tetto era
legato con delle liane, era di paglia, di foglie grandi o di pelli di animali.
Poiché tutto ciò si decompone non restano tracce se non le buche dei pali.
Il villaggio era piccolo abitato dai componenti di un gruppo familiare.
L’ETA’ DELLA PIETRA
• Gli strumenti arrivati fino a noi sono in pietra perché il legno si
degrada come pure l'osso. L'uomo preistorico lavorava tre tipi di
pietra per farne strumenti: la selce che si trovava facilmente lungo i
fiumi, di colore giallo, bianco e rosso.
• L’ossidiana cioè la lava dei vulcani che è molto tagliente e il
diaspro.
In che modo l'uomo preistorico lavorava la
pietra?
• L’homo habilis realizzava il chopper battendo una pietra
su un’altra e creava uno strumento rudimentale.
• Con l’evoluzione dell’uomo evolvono gli strumenti:
l’homo erectus lavorava l’amigdala facendo la
“dentellatura”.
• L’uomo del Neolitico usava una diversa tecnica rispetto
all’uomo del Paleolitico, per ottenere parti taglienti utili a
molteplici scopi quali, ad esempio, tagliare carni e pelli di
animali. L’uomo inventava altri strumenti per togliere la
corteccia e per lisciare le pelli: grattatoi e raschiatoi e
anche ami da pesca.
Come pescava l’uomo preistorico?
• L’uomo preistorico pescava in due modi:
con l’arpione che era conficcato nella
carne del pesce,
con l’amo di osso che veniva lanciato
legato ad un filo e, poiché galleggiava era
scambiato dai pesci per una preda ma,
una volta addentato, il pesce non poteva
più liberarsi ed era preso.
L’ARTE
• L’arte è una fonte visiva, iniziò con l’uomo di Neandertal
che disegnava per raccontare.
• Egli disegnava nelle caverne, in profondità, lontano
dall’ingresso, probabilmente a scopo propiziatorio
(credeva che disegnare scene di caccia gli portasse
fortuna per la caccia successiva).
• Sono stati trovate:
 incisioni cioè graffiti incisi sulla roccia.
 pitture parietali cioè disegni colorati sulle pareti delle
caverne.
• I soggetti di queste opere sono uomini e animali, mai il
paesaggio.
Quali colori usavano?
• Gli artisti preistorici per colorare usavano
minerali cioè pietre che contengono dei metalli
come limonite ed ematite. I colori estratti erano:
rosso, giallo, marrone, arancio.
• Dal carbone ricavavano il nero.
• Gli uomini schiacciavano la pietra e ne
ricavavano la polvere poi la mescolavano al
sangue degli animali e la fissavano con della
resina.
Quali erano i soggetti delle pitture?
• Tutte le figure venivano disegnate senza uno sfondo; vi
si trovavano mani che rappresentavano riti
magici/propiziatori, scene di caccia con molti animali
diversi: l’uru ovvero il grande toro, bisonti, orsi, mammut,
rinoceronti, cavalli, felini, cerbiatti.
Pitture rupestre, in KwaZulu Natal, Sud Africa.
Pitture rupestri nella caverna dei Nuotatori
nel Gilf el Kebir. Deserto egiziano Africa.
Francesca ci mostra come si fa a lavorare l’argilla per
realizzare oggettini come facevano i nostri antenati.
Adesso proviamo noi..
Oggetti preistorici
• Archeolabor
tornerà il
prossimo
anno.
Se vuoi, puoi stampare e conservare il file.
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progetto archeolabor classe III tp