RITARDO MENTALE LIEVE
metodologie e
proposte didattiche per S.
Rogers, uno dei maggiori teorici della relazione d’aiuto, pose
l’attenzione sulla necessità che tale relazione fosse centrata
sulla
persona che chiede aiuto
e il cui bisogno,
in quella persona e non in un’altra,
va letto nella peculiarità del suo originarsi *
* Appunti corso SSIS 2008, area comune
Non si tratta di generalizzare
tecniche procedurali acquisite,
ma di inserirsi nella relazione
portando quelle abilità che il soggetto
chiede di sviluppare e di maturare
Atkinson nel 1964 disse che la motivazione
alla riuscita
dipende da due componenti:
 una tendenza al successo o speranza di
riuscita
 una motivazione ad evitare il fallimento *
* Rossana De Beni, Angelica Moè, Motivazione ed apprendimento, Il Mulino, Bologna 2000
Un progetto di ascolto, di aiuto e di guida
didattica deve quindi prendere in carico il
ragazzo tenendo conto di tutti i vari aspetti
che lo caratterizzano, in relazione:




alle sue tendenze e alle sue motivazioni
a sé stesso
alla sua famiglia
all’ ambiente con cui si relaziona quotidianamente
Le seguenti metodologie e proposte
didattiche sono state pensate per S., e
presuppongono un atteggiamento di
calibrazione in itinere, dove e quando si
ritenga necessario agire
Il docente deve prefiggersi degli OBIETTIVI:
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


facilitare la conoscenza creando codici di lavoro comprensibili
all’alunno, un contesto agevolante, prevedibile, non monotono, che
porti alla riqualificazione e alla autostima del ragazzo
favorire il trasferimento delle competenze apprese in altri contesti
promuovere le competenze
promuovere motivazione e apprendimento
promuovere l’autonomia, ad esempio, per far conoscere al ragazzo
come utilizzare la carta moneta per fare acquisti, come prendere il
bus da solo (viene generalmente trasportato da un bus dei servizi
sociali) o per sviluppare la concezione del tempo (ora del giorno,
giorni della settimana)
Per un ragazzo come S., che
percepisce che l’ambiente e i compagni lo
considerano deficitario
 la cui vita sociale è caratterizzata da pochissime
relazioni con i coetanei e da un buonissimo
rapporto con i docenti e con l’insegnante di
sostegno

sono necessarie
sollecitazioni educative
costanti e progressive,
sia a
livello scolastico
che a
livello familiare
è importante dunque:
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



lavorare su pochi obiettivi per volta
usare esempi di esperienze quotidiane e vita vissuta
ricorrere ad esempi e materiali concreti
evitare la monotonia
guidare il ragazzo nelle risposte non dando mai risposte
dirette e chiuse: il fine è portarlo alla soluzione ed
allenarlo ad arrivarci in autonomia
rappresentare problemi già risolti per consolidare le
conoscenze
fornire sempre schemi costruiti con la medesima
metodologia
Il docente deve offrire AIUTI
che potranno essere
progressivamente ridotti, quali:
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


dare enfasi alle risposte corrette
evitare di dare risposte come un “NO!” secco
non dare punizioni
guidare il ragazzo nella risoluzione del problema e nel
raggiungimento del compito, intervenendo prima della
frustrazione
dare messaggi positivi di rinforzo quando il ragazzo
esegue correttamente il lavoro

Attuare una strategia didattica generale che crei una
relazione tra docente e discente, con scadenze,
metodologie, prassi chiare definite e conosciute dallo
studente, è certamente un aiuto per presentare al
ragazzo alcune regole e alcune scadenze e per dare agli
obiettivi del lavoro una valenza comprensibile
S. può essere così guidato a comprendere
che quel percorso
lo aiuta ad imparare, a capire gli stessi
argomenti che vengono insegnanti ai
compagni, a capire come riuscire ad
ottenere dei risultati in ambito scolastico
Risulta essenziale l’uso di:
modalità adeguate per il raggiungimento di obiettivi
proporzionati alle capacità
 punti di forza cognitiva del ragazzo
 materiale didattico utile ed efficace
 rapporto empatico docente-discente
 collaborazione tra insegnanti e genitori
 esperienze di socializzazione extrascolastica
…

Dal momento che S. cerca una
gratificazione nel rapporto con gli
insegnanti, un lavoro strutturato
principalmente sulla fiducia e sulla
chiarezza degli obiettivi, che lui stesso
dovrà conoscere può aiutarlo
concretamente nel percorso di scuola e di
vita
OPERATIVAMENTE SI PROPONE DI
1. presentare i contenuti utilizzando un
registro linguistico caratterizzato
dall’uso di frasi semplici, dirette e
pratiche, che non contengano termini
astratti
2. scrivere su fogli che il ragazzo deve
ordinare e raccogliere da solo
(su supervisione dell’insegnante) su un
quaderno ad anelli, adeguatamente diviso
per materia;
3. ripetere continuamente gli argomenti in
forma schematica da inserire puntualmente
sul quaderno
4. utilizzare materiali simili a quelli usati
quotidianamente dal ragazzo
(computer, audio video)
5. creare un lavoro costruito su prassi
quotidiane, inseribile in una sorta di
diario di bordo cui il ragazzo può fare
riferimento per conoscere, col
supporto del docente, la tabella di
marcia di ogni giornata, a scuola e a
casa
6. produrre con cura le mappe mentali
utili nelle materie letterarie così come
nelle scientifiche, per aiutare a
fissare schematicamente i concetti e
a riprenderli velocemente in vista di
una verifica
7. focalizzare le diverse attività su centri
d’interesse del ragazzo, cercando di
mantenere il più possibile gli
argomenti ad un livello di massima
concretezza
8. guidare e far abituare il ragazzo ad
intervenire alle interrogazioni o in un
colloquio, con tempi e turni adeguati
9. calibrare le verifiche sulle sue
possibilità di successo
Aree di lavoro disciplinare
LETTURA:
La lettura di S. è scorrevole ma
monotona: può essere utile fare una
selezione del testo da leggere sul libro,
fotocopiarlo ingrandito e inserirlo nel
quaderno ad anelli, farlo leggere al ragazzo
e spiegarlo.
COMPRENSIONE DEL TESTO:
La comprensione di un testo letto per S. non è totale
a causa di un bagaglio linguistico molto limitato. Può
essere quindi utile dedicare ogni giorno alla conoscenza
di una o due parole, scrivendo frasi semplici che
contengano il nuovo termine, evidenziato rispetto al
restante testo. Il ragazzo deve essere guidato a cercare
sul vocabolario le parole che non conosce, o se in grado,
utilizzare internet a tale proposito (es: motori di ricerca
di Zingarelli o Treccani)
SCRITTURA:
La scrittura di S. è in stampatello ed è
caratterizzata da errori ortografici e
morfo - sintattici. Il docente può farlo
esercitare a scrivere sia manualmente che
con l’ausilio del PC, in quest’ultimo caso
usufruendo del sistema di correzione
ortografico automatico

CALCOLO:
Per il calcolo può essere utile farlo lavorare, sempre
con l’ausilio del quadernone a quadretti, con
rappresentazioni più grandi e fogli tagliati come fiches,
che possono essere considerati come una sorta di
regoli. Una alfabetizzazione che lo aiuti soprattutto per
le sottrazioni (nella vita quotidiana si contano i resti a
seguito di una compravendita), lo guida concretamente a
capire cosa sono e a cosa servono i numeri e le cifre.
Tale esercizio è fondamentale soprattutto per
l’autonomia del ragazzo in senso extra scolastico.
IDEA DI GIOCO SUL CALCOLO:
Per S. sarà certamente utile continuare a
lavorare in questo senso, come ha
sperimentato la collega che con S. si è
occupata della matematica giocando con i
ruoli di “commerciante e compratore”
ad esempio:
tagliare dai giornali, cataloghi o promo dei
supermercati, immagini di prodotti conosciuti
ed usati quotidianamente
e creare una situazione di gioco per ogni prodotto
che sarà oggetto di una
“compra-vendita”
con relativo scambio di moneta
(denaro in corso o in denaro finto \fiches)
un lavoro così composto, come già
specificato può essere passibile di
integrazioni e cambiamenti
MA
contribuirà sin dall’inizio a rinforzare
l’intima volontà del ragazzo di sentirsi
uguale gli altri,
anche nelle attività scolastiche
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