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PROGETTO EST
SEMINARIO DEI MUSEI DEL TERRITORIO
La prima fase in sintesi:
innovazione e primi risultati.
Pier Mario Vello – Segretario Generale Fondazione Cariplo
Milano, 12 febbraio 2007
Progetto EST
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Alcune idee
“Ogni conoscenza consiste nel sollevare nuovi problemi, man mano che
risolve i precedenti”.
Jean Piaget, L’equilibrazione delle strutture cognitive, Boringhieri, Torino, p.58.
“Che in ogni esperienza sia presupposta la struttura della domanda è un fatto
immediatamente evidente. Non si fanno esperienze senza porre delle
domande. All’opposto di ogni opinione comune, il domandare è più difficile
del rispondere. Chi nel discorso non cerca di penetrare l’essenza di un
problema, ma solo di avere ragione, considererà naturamente il domandare
più facile del rispondere”.
Hans Georg Gadamer, Verità e Metodo, Fratelli Fabbri Editori, Milano, p. 419.
“Siccome la condizione per poter scoprire il significato di una congiunzione
dipende dalla capacità di ammettere che i fenomeni possano non avere alcun
significato, l’incapacità di ammettere che essi non abbiano alcun significato
soffoca in partenza la possibilità di curiosità”.
Wielfred Bion, Trasformazioni, Armando, Roma, p. 116.
Progetto EST
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Parole chiave del progetto: innovazione e rete
 Sperimentazione di un nuovo modello educativo.
 Partnership e co-progettazione tra tutti gli attori
coinvolti: la Fondazione, le istituzioni (Regione e
Ufficio Scolastico Regionale), ma soprattutto i musei e
le scuole.
Progetto EST
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Il successo della fase di sperimentazione
 La fase 1 del Progetto ha ottenuto risultati
estremamente positivi e ha ricevuto consensi di rilievo,
sia nel mondo della scuola che in quello della cultura
scientifica, a conferma dell’impegno e dell’entusiasmo
dei partner che hanno condiviso il percorso e la sfida
proposti dalla Fondazione Cariplo.
 Attività svolte:
– Laboratori nei musei milanesi.
– Sperimentazione nelle scuole.
– Coinvolgimento dei musei territoriali.
Progetto EST
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I laboratori di sperimentazione
 Attività svolte
1. Laboratori nei musei
milanesi.
I 6 laboratori allestiti (3 nel
Museo della Scienza e della
Tecnologia e 3 nel Museo di
Storia Naturale) sono
realizzazioni di altissimo
livello, in relazione alla
qualità degli ambienti,
all’impatto emotivo e al
contenuto scientifico.
Progetto EST
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I musei vanno nelle scuole
 Attività svolte
2. Sperimentazione nelle scuole
da parte del MNST e del MSN.
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Selezione di 50 scuole (in una
rosa di oltre 200 autocandidature) e coinvolgimento
di 150 insegnanti e 150 classi;
Formazione e co-progettazione
con gli insegnanti;
Visite ai musei;
Pulmini della scienza;
Distribuzione kit.
Progetto EST
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La fase di espansione del progetto
 Attività svolte:
3.Coinvolgimento dei musei territoriali.
– Coinvolgimento largamente anticipato
rispetto ai tempi previsti, importante
vedervi protagonisti fin dall’avvio del
progetto.
– A breve la partecipazione anche di
Novara e Verbania.
– Sono parte integrante del Progetto
EST ben 21 musei non milanesi.
– La Regione Lombardia ha curato il
coinvolgimento istituzionale dei
musei, mentre i due musei milanesi
hanno fatto una importante opera di
consulenza e affiancamento ai musei
locali.
Progetto EST
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La sfida - la visione
 Progetto EST  budget di 10 milioni di euro.
 A fronte di questo investimento 
– impatto su 1000 scuole, formazione di 3000 insegnanti,
– potenziamento delle capacità didattiche e di fare rete di 30
musei,
– la realizzazione di laboratori pilota sulla frontiera della
didattica scientifica.
 Lancio e consolidamento del progetto fino all’autosostentamento e al proseguimento indipendente delle
attività.
Progetto EST
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Il nuovo modello educativo
 Il risultato più importante: innovare in maniera significativa i
rapporti tra musei scientifici e scuole.
 Creare un rapporto biunivoco tra scuola e museo, tra
insegnanti e operatori museali.
 Cercando nuovi modi di capire si trovano nuovi modi di
spiegare.
 Focalizzare un modello di innovazione assistita.
 Attuare una parallela crescita di bambini e adulti.
Progetto EST
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Alla scoperta di nuovi ruoli
 Fine del museo come
mummificazione delle certezze.
 Il museo come luogo di
educazione informale e ricerca,
come luogo di sperimentazione e
come risorsa a sostegno
dell’insegnante.
 Fine della scuola come scaffale
delle nozioni.
 La scuola come ascolto e cura dei
perché. Crescita di risorse umane
specializzate nella didattica
scientifica.
La Comunità di Pratica (Community of Practice, Professional Community):
• Una professional community è un insieme di persone accomunate da tratti
professionali comuni in termini di modelli di riferimento, profilo di ruolo,
obiettivi da conseguire, situazioni da affrontare, riconoscibilità interna ed
esterna, linee evolutive, punto di riferimento per determinate tematiche.
• La professional community si configura pertanto come una rete trasversale
a cui partecipano professionisti a prescindere dalla loro collocazione
gerarchica ed organizzativa.
Progetto EST
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I tre scrigni da portare a casa
 Produrre nei bambini insight e riorganizzazione del loro
approccio motivazionale alla scienza, attraverso la
sperimentazione e la costruzione autonoma di modelli
sperimentali e mentali.
 Esplorazione di strade didattiche alternative e di
ricerca di nuovi e più efficaci approcci all’educare,
passando dall’insegnare come distribuzione-di-nozioni
all’insegnare come prendersi-cura-dei-perché.
 Le scuole vanno al museo. Il museo va a scuola.
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Il focus didattico
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A = un sistema cognitivo
A’ = gli oggetti che lo alimentano
A’’ = gli oggetti che non assimila
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