Gruppo Archeologico
Traspadana Ferrarese
Mostra Archeologica
“DAI FRAMMENTI ALLA FORMA”
MUSEO CIVICO
ARCHEOLOGICO
La mostra inaugurata il 20 Gennaio
rimane aperta sino al 11 Febbraio
2001
Intende far conoscere ai non addetti
tutti i passaggi che un frammento
trovato in scavo deve sottoporsi prima
di essere esposto alla visione del
pubblico
Da alcuni anni il Museo Civico di Castelnovo
Bariano collabora con la Soprintendenza
Archeologica del Veneto in un paziente lavoro sui
materiali provenienti dagli scavi archeologici.
I risultati di questo lavoro, durato vari anni, si
possono ora ammirare nell'esposizione del Museo
Civico di Castelnovo Bariano.
La prima grande esperienza è stata fatta sui
materiali delle campagne di scavo
eseguite
nell'abitato di Canàr di San Pietro Polesine.
In seguito, la collaborazione con la Soprintendenza è
proseguita anche per scavi effettuati in altre zone.
Questa mostra offre l'occasione per presentare i risultati
del lavoro su materiali di scavo, di varie epoche, tutti
della provincia di Verona.
Uno scavo archeologico accurato, oltre a seguire
scrupolosamente l'andamento della stratigrafia,
documenta in modo preciso la posizione dei reperti
sulla planimetria.
Tra i modi più usati vi è quello di suddividere l'area di
scavo in quadrati di metri 1x1 oppure di metri 2x2. In
questo modo si ha la possibilità di raccogliere insieme i
frammenti di un area ristretta che hanno maggiori
probabilità di essere attribuiti a singole forme vascolari.
Ciò faciliterà in seguito la ricerca e
l'assemblaggio dei singoli frammenti.
L'ultima operazione consiste nel siglare
su ogni frammento i dati di Unità
Stratigrafica e di quadrato di scavo.
Sullo scavo i reperti vengono raccolti in sacchetti
(classificati per riquadro) e quindi in cassette
(classificandoli per Unità Stratigrafica). Essi sono
ancora sporchi di terra e talvolta presentano anche
delle incrostazioni.
Una volta giunti in magazzino, la prima operazione
è il lavaggio di ogni singolo reperto con acqua e
spazzole. Per i reperti più delicati si dovranno
usare particolari accorgimenti. Per evitare danni ai
reperti lavati e umidi si dovrà poi procedere ad
asciugarli in modo lento e graduale.
Infine, si procederà a raccogliere in contenitori distinti i
frammenti ceramici, gli elementi litici, i concotti e la fauna
ricordandosi di rispettare le direttive date al momento
della raccolta in scavo (riquadri e Unità Stratigrafica).
Tutti i reperti vengono distesi su grandi tavoli, mantenendo la
distinzione di ogni singolo strato e di ogni singolo quadrato.
Vengono contati tutti i frammenti di uno strato calcolato il loro
peso e memorizzati in un programma informatico.
I risultati di queste operazioni saranno utili in future analisi
statistiche. A questo punto inizia una paziente ricerca degli
attacchi tra i vari frammenti. La ricerca viene facilitata da una
precisa osservazione sul colore delle superfici dei frammenti,
sullo spessore e sull'impasto della ceramica.
Questi elementi, però, non sono sempre
determinanti, in quanto nei vasi preistorici le
superfici e il loro colore non sono sempre omogenei.
In questo tipo di lavoro è importante non porsi mai
dei limiti tassativi di tempo.
E' ben difficile riuscire a ricomporre un vaso completo nel
lungo lavoro di ricerca su frammenti provenienti da uno scavo.
Risulta più facile individuare l'orlo e il fondo
del vaso, mentre è sempre più complesso
ricostruire la forma delle pareti del recipiente.
Quando l'assemblaggio e la ricomposizione del vaso
sono stati completati, pur con tante lacune presenti,
dovrà iniziare il lavoro di restauro vero e proprio con
l'incollaggio dei frammenti ed eventuali integrazioni.
Nel Comune di Gazzo
Veronese si trova la
località denominata
“Cristo”, nella quale,
è ritornato alla luce
un sito dell’Età del
Rame 2500 - 2000
avanti Cristo
Sono state trovate due capanne di forma
rettangolare. Le capanne erano scavate nel
terreno per la profondità di circa un metro.
Le pareti e il tetto, di cui non rimangono
tracce, dovevano essere di tronchi, ramaglie e
di canne. All'interno delle capanne sono stati
trovati frammenti di numerosi vasi domestici
tra cui si distinguono alcuni boccali e alcuni
grandi contenitori di derrate alimentari.
Particolare dello scavo con un corno di capriolo
Particolare di capanna all’inizio dello scavo
Boccale con ansa
Bicchiere
Bicchiere con ansa a nastro
Dolio
Età del Bronzo Media XV° - XIV° a. C.
Operatori in fase di scavo
All'interno di un paleoalveo è stata
trovata una palafitta di cui erano
conservati solo i pali verticali infissi
nel terreno. gli abbondantissimi
frammenti ceramici, che sono stati
trovati nelle zone di scarico delle
capanne, documentano un aspetto
culturale molto simile a quello delle
terramare della pianura padana, il
cui tratto più caratteristico è
costituito dalla molteplicità e dalla
varietà delle anse lunate.
Frammenti di materiale in scavo
Ciotola ansata
Vaso
Ciotola con ansa
frammentata
Ciotola con impronta
di ansa
Bicchiere Bugnato
Bicchiere
Bicchiere con
bordo introflesso
Bicchiere ansato
Dolio con decorazioni
Età del Bronzo Recente XIII° - XII° a.C.
Una serie di campagne di scavo,
iniziate nel 1996, ha permesso di
portare alla luce una parte del
villaggio, che era costituito da capanne
a pianta rettangolare poste una a
fianco dell'altra. In un area libera da
case è stato trovato un pozzo di legno.
Particolare delle buche di pali
Fornello o Bollitore
Coppa fornello
Prima Età del Ferro IX° - VI° a.C.
Sepoltura di inumato
con corredo
Un
intervento
di
emergenza,
effettuato nel 1998, ha permesso di
salvare una necropoli paleoveneta
prima dello sbancamento di un
dosso. Sono state scavate circa 200
tombe, di cui la massima parte è a
incinerazione con le ossa combuste
e il corredo raccolti all'interno di un
urna cineraria.
Corredo Funerario
Frammenti che compongono L’urna 34
Urna Cineraria Tb 34
Urna cineraria Tb 111
Urna cineraria Tb 24
Castelrotto località MATON
sito della piena età del Ferro
VI° - IV° sec. a.C.
Lungo il pendio di una collina si trova
un villaggio di case con pareti e tetto
in lastre di pietra. E' conservato solo il
piano seminterrato di queste case,
all'interno del quale si trovano i vasi
schiacciati dal crollo.
Lastre in sasso che testimoniano
la costruzione di un abitazione
Bicchiere Retico
Bicchiere Retico
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Presentazione (in formato PowerPoint)