Se questo è un uomo… preferisco essere un albero ! È passato ormai quasi un anno da quando ci siamo incontrati con gli esperti di “progetto VERDEMARE” che ci hanno spiegato quanto sono importanti, per l’uomo, le piante; come bisogna aver cura di queste e i danni che l’ingrato uomo provoca alla vegetazione. Abbiamo riflettuto su quanto abbiamo ascoltato e ….. Immaginando di essere un albero vediamo cosa potrebbe pensare vedendo gli scempi che l’uomo continua a perpetrare nei confronti della natura, commettendo errori senza curarsi dei gravi danni che provoca.. a basso prezzo (il costo di un fiammifero), ottiene benefici personali : distruzione di massa forestale per la creazione di terreni coltivabili e di pascolo a spese del bosco o per attivare il set-aside; incendio del bosco per trasformare il terreno rurale in edificatorio; incendio del bosco per determinare la creazione di posti di lavoro; incendio del bosco per operazioni colturali nel bosco; incendio del bosco approvvigionamento di legna per perseguire per i quali la societa’ paghera’ prezzi altissimi (distruzione di un bosco), per tempi molto lunghi (ricostruzione del bosco). …quello che incendia un bosco per: risentimento contro azioni di esproprio o altre iniziative dei pubblici poteri; rancori tra privati; proteste contro restrizioni all'attività venatoria; proteste contro la creazione di aree protette e l'imposizione di vincoli ambientali; atti vandalici. Cause colpose involontarie Legate all'imprudenza, alla negligenza, alla disattenzione o all‘ ignoranza degli uomini, che involontariamente provocano incendi. Piromania II piromane è una "persona che dà fuoco a qualsiasi oggetto per scaricare la sua angoscia interiore". ll patrimonio di diversità biologica che va distrutto negli incendi è immenso. La rigenerazione di un manto vegetale dopo un incendio può iniziare rapidamente e il tempo per rivedere una prima crescita di alberi può essere anche solo di una decina di anni. Ma per la rigenerazione fino ad uno stadio prossimo alla maturità di un bosco misto di latifoglie (come quelli di cui ogni anno perdiamo in Italia molte centinaia di ettari a causa degli incendi), occorrono anche 200 anni. Con un incendio non si distruggono soltanto singole nicchie ecologiche ma vengono persi spesso irreparabilmente interi ecosistemi. Se questo è un uomo… quello che taglia innumerevoli alberi di una foresta Il bosco ha una biologia assai complessa, di cui fanno parte, oltre gli alberi, quei numerosi animali che con essi convivono, sia sopra che sotto il terreno boschivo. Non si tratta, quindi, di una semplice, benché notevolmente pittoresca, macchia di verde, bensì di un luogo di vita vegetale ed animale assai elaborato. Questo complesso sistema ecologico si regge su un equilibrio di forze tra le varie componenti che vi appartengono, gli alberi e gli animali vari, come detto, ma anche l’aria, il suolo e talvolta l’uomo. Le foreste, inoltre, producono ossigeno ed eliminano l'anidride carbonica. Costituiscono inoltre (aspetto non trascurabile) un insostituibile patrimonio economico. Nel complesso, le funzioni fondamentali del bosco si possono quindi esplicare in tre fattori diversi: produttivo, ecologico protettivo; estetico ricreativo. … preferisco essere un albero Il disboscamento annulla forzatamente questo equilibrio naturale, sostituendo alle foreste colture di altro tipo oppure lasciando, più radicalmente, il terreno completamente denudato. Oltre al fascino di cui un bosco comunque dispone, quel che viene distrutto è ben altro: senza gli alberi, infatti, il suolo va molto più facilmente incontro ad un disseto idrogeologico determinante una forte erosione; senza gli alberi, ancora, tutto un ecosistema è destinato a morire o a trasferirsi altrove. Bastano vent’anni di ulteriori disboscamenti per produrre danni gravi alle foreste tropicali pluviali, rischiando così di distruggere la loro capacità di controbilanciare il riscaldamento globale (Rafael Alberti) Han sradicato un albero. Ancora stamani il vento, il sole, gli uccelli l’accarezzavano benignamente. Era felice e giovane, candido ed eretto, con una chiara vocazione di cielo e un alto futuro di stelle. Stasera giace come un bimbo esiliato dalla sua culla, spezzate le tenere gambe, affondato il capo, sparso per terra e triste, disfatto di foglie e in pianto ancora verde, in pianto. Questa notte uscirò - quando nessuno potrà vedere, quando sarò solo a chiudergli gli occhi ed a cantargli quella canzone che stamani il vento passando sussurrava.