Aborto procurato Aspetti psicologici e socio-politici Mario Palmaro Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Facoltà di Bioetica Master di Bioetica, 6 maggio 2004 Aborto e dibattito bioetico: il modello aporematico ‘aporma = da apore = dubito E’ il sillogismo dubitativo (Aristotele), che mostra l’eguale valore di due ragionamenti contrari Argomenti a favore della legalizzazione: A. L’aborto clandestino B. Il concepito non è un uomo C. Il concepito non è una persona D. La donna è proprietaria di tutto ciò che si trova nel suo corpo E. I c.d. casi limite (violenza, incesto, infermità mentale) Argomenti a favore della legalizzazione (segue): F. Meglio non far nascere un infelice (sia nel caso di malformazioni che nel caso di povertà-difficoltà) G. E’ una questione di coscienza H. E’ una questione di fede: per i non credenti non ci sono obiezioni I. E’ una legge dello Stato L. E’ una legge voluta dalla maggioranza Argomenti contro la legalizzazione: A. L’aborto è l’uccisione di un innocente B. L’esistenza di una prassi illecita non ne giustifica la legalizzazione C. Il concepito non può che essere un uomo, una persona D. L’embrione non è un organo della madre, che quindi non ne è proprietaria Argomenti contro la legalizzazione: E. Nel caso di violenza, il nascituro non ha colpe F. Nessuno può decidere se la vita di un altro uomo sia degna di essere vissuta (felicità, povertà, malattie...) G. Non è una questione di coscienza, perchè riguarda due persone Argomenti contro la legalizzazione: H. Non è una questione di fede, ma riguarda i diritti umani I. Un nascituro handicappato ha gli stessi diritti di un nascituro sano L. Anche le leggi razziali erano leggi dello Stato M. Alcuni diritti sono “indisponibili” al singolo e alla maggioranza Aspetti psicologici: A. Il concepito non è un uomo B. Il concepito non è una persona C. La donna è proprietaria di tutto ciò che si trova nel suo corpo D. I c.d. casi limite (violenza, incesto, infermità mentale) E. Meglio non far nascere un infelice Aspetti psicologici: alcuni argomenti pro choice A. Il primato della relazione sull’ontologico B. La vita inizia dal momento del riconoscimento (S. Vegetti Finzi) C. il modello esquimese D. lo psicologismo “rimpiazza” l’etica E. Sandro Gindro: la “sindrome del Boia”. Aspetti socio-politici: A. L’aborto clandestino B. Il concepito non è una persona C. La donna è proprietaria di tutto ciò che si trova nel suo corpo D. I c.d. casi limite (violenza, incesto, infermità mentale) E. Meglio non far nascere un infelice H. E’ una questione di fede: per i non credenti non ci sono obiezioni L. E’ una legge voluta dalla maggioranza Aspetti socio-politici: l’aborto clandestino A. debolezza e forza di questo argomento B. un caso di “fallacia naturalistica” C. Id quod plerumque accidit D. l’effetto incentivante E. il grafico di Wilkins F. il modello teorico di William Evan (1965): il diritto come strumento del mutamento sociale (elaborazione M. Palmaro) Aspetti socio-politici: il concepito non è una persona A. “invisibilità” del concepito B. La norma come strumento per “rendere presente” il soggetto di diritto D. L’aggressione al concetto di persona E. La “modilazione di valore” (Rapporto Warnok) E. Lo smarrimento del senso della vita (Victor Frankl, p. 138 Uno psicologo nei lager) Aspetti socio-politici: la donna è proprietaria di tutto ciò che si trova nel suo corpo A. femminismo e abortismo: la storia B. il femminismo come individualismo C. il femminismo come relativismo D. il femminismo come emulazione dei difetti maschili Aspetti socio-politici: i casi limite (violenza, incesto, infermità mentale) Meglio non far nascere un infelice A. mentalità eugenetica B. rimozione della sofferenza e del sacrificio dall’orizzonte umano C. la vita mia e dell’altro come dominio E. il primato della “qualità della vita” F. la morte provocata come pietas G. il contrasto con la “retorica del diverso” Aspetti socio-politici: E’ una legge voluta dalla maggioranza A. positivismo giuridico B. laicità dello Stato C. democrazia procedurale D. il contrasto con la “retorica dei padri costituenti e dei valori democratici” E. la “democrazia dei defunti” (Chesterton)