Quest’anno noi e i bambini delle classi III A, IV e V A abbiamo aderito al progetto il lavoro e la sicurezza con i colori dei bambini. Inizialmente sono venuti due rappresentanti una dell’I.N.A.I.L. e l’altra del M.L.A.C. e hanno presentato e illustrato le varie fasi del progetto che si sarebbe attuato attraverso giochi, proiezione di filmati e uno spettacolo teatrale per impartire nozioni sulla sicurezza. Nel mese di Febbraio aiutati da esperti abbiamo realizzato degli elmetti decorati dando libero sfogo alla nostra fantasia e creatività, cartelloni, racconti inventati per mettere in evidenza l’importanza della sicurezza in tutti gli ambienti: scuola, casa, strada, lavoro. Si parla tanto di sicurezza nel mondo del lavoro, tanti hanno le soluzioni per abbassare l’alto numero di infortuni ma l’indice infortunistico rimane sempre e troppo alto. Cosa possiamo fare per evitare che accada tutto ciò? L’unica soluzione potrebbe essere secondo noi questa: “ creare una cultura sulla sicurezza da sempre”. Un nonno di nome Caio, aveva passato un pomeriggio tremendo con la sua peste di nipotina Nadia. Mentre il nonno stava riposando perché aveva male alla gamba, Nadia tirò fuori da un mobile, l’unico ricordo della nonna: la dentiera. Il nonno si spaventò e si alzò subito, inciampò su una pallina con cui aveva giocato la nipotina e cadde. Nadia gli chiese che cosa fosse successo e il nonno rispose che non era successo niente per non farla preoccupare. Subito dopo Caio chiamò di nascosto la figlia e le disse che non stava bene. La nipotina pensò che quello che aveva detto il nonno era una bugia, andò da lui e gli chiese di camminare per vedere se veramente si fosse fatto male. Nel frattempo la mamma arrivò e disse alla bambina di rimanere con il papà perché doveva portare il nonno al pronto soccorso. Arrivati lì, siccome il nonno non riusciva a camminare bene, gli fecero fare una radiografia e poiché c’era una frattura gli misero il gesso. Da quel giorno la nipotina si prese cura del nonno e non combinò più guai. Adriana, Angelo, Ylenia, Emanuele, Marco Classe IVB Una mattina d’estate, la mamma Bianca e suo figlio Lorenzo detto “Lolly”, si erano svegliati prima del papà Nicholas e della figlia minore Laura. La casa era l’ abitazione più disordinata del quartiere. Visto che mancava il latte e il negozio del lattaio era vicino casa loro, la mamma Bianca diede l’incarico a Lorenzo, di andare a comprare il latte con la sua bici detta Biri-Biri Lorenzo chiamò di nascosto il suo migliore amico Samuel e gli disse di andare davanti al negozio del lattaio perché con la sua bici avrebbe fatto delle “impennate”. Lorenzo giunto davanti al negozio aspettò Samuel per due minuti. Quando Samuel arrivò vicino a Lorenzo saltò subito sulla bici e fecero i monelli con impennate e salti. Samuel e Lorenzo ad un certo punto caddero dalla bici battendo la testa per terra. Tutti i passanti li guardarono. Un signore, che lavorava all’ospedale, vide che quei due ragazzi erano svenuti chiamò i loro genitori e l’ambulanza. La mamma Bianca, il papà Nicholas e la figlia Laura andarono all’ospedale a vedere come stava Lorenzo. Dopo tre giorni Lolly uscì ma il suo amico dovette rimanere in ospedale un’ altra settimana. Da quel giorno Lolly non ebbe mai più una bicicletta o un motorino. Chiara, Luca, Eliana, Antonio, Irene, Stefano Classe IVB Durante una vacanza a Maiori, mamma Giovanna e papà Gaetano, avevano affidato i due figli al nonno Luigi e alla nonna Enrica, Valentina detta “Sapientina” e Samule detto Pucci-Pucci. Come al solito il nonno si era messo a dormire sul divano e la nonna era imbambolata a guardare “Tempesta D’Amore”. Nel frattempo i due bambini pensavano a come divertirsi. Pucci Pucci ebbe l'idea di uscire di nascosto. Appena uscirono incontrarono la mamma che con aria sospetta chiese: "Che cosa fate"? I due bambini risposero cha andavano a comprare il giornale al nonno. La mamma rientrando a casa chiese al nonno quale giornale volesse che i bambini gli comprassero. Il nonno rispose che non aveva chiesto nessun giornale, ma visto che me lo hai chiesto comprami un giornale di sport. La mamma uscì dirigendosi velocemente verso l’edicola, i bambini vedendola si nascosero dietro un albero. Giovanna comprò il giornale ma il suo pensiero era rivolto ai due bambini che sicuramente avevano in mente di fare qualcosa, forse pericolosa. Intanto i due birbanti andarono al distributore di benzina e muniti di alcol, fiammiferi, erba secca e legna non esitarono ad accendere un falò. "Boom". Il botto fu così forte che si sentì nel raggio di 10 km. La mamma sentendo che il botto proveniva dal distributore di benzina si diresse in quella direzione e vide i suoi figli bruciacchiati in compagnia dei pompieri che avevano appena spento il fuoco. Un cane e un gatto rimasero scioccati, ad entrambi gli si erano paralizzate sia le zampe che la coda, nessuno dei due riusciva ad emettere alcun suono. Quell' episodio servì loro da lezione e da quel momento non pensarono più a "stupidi giochi". Margherita, Nicola, Vito, Michele, Siria Classe IV B La sicurezza Camminavo per strada e lì c’era lui, un giovane operaio sull’impalcatura, senza casco, sembrava danzare come un acrobata, passava da un’impalcatura ad un’altra. Ho avuto paura, sembrava che stesse cadendo, gli ho gridato: “Metti il casco, salva la tua vita, con il tuo esempio potrai salvare la vita anche degli altri!” Margherita Mecca Classe IV B Non evitare la sicurezza Non evitare la sicurezza altrimenti ti farai male la testa e anche il resto del corpo compreso l’ osso del collo. Non evitare la sicurezza lavora con prudenza perché la sicurezza è importante ricordatelo anche tu che sei grande Chiara Caivano Classe IV B Attenzione Se sei imprudente e non conosci la sicurezza leggi questa poesia e ne sentirai la brezza Se sei sull’impalcatura non esitare a mettere l’elmetto sennò cadi giù e ti rompi il cervelletto Michele Basile Classe IV B