Partecipare con gli
atteggiamenti del
corpo
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Anche il corpo prega
Quando preghiamo, non ci rivolgiamo al Signore
unicamente con lo spirito o la parola, ma anche con il nostro
corpo che prende posizioni e atteggiamenti
che favoriscono il raccoglimento e la preghiera.
Così tutto il nostro essere adora, loda e rende grazie
al Signore. I sentimenti come il rispetto, la disponibilità,
l’umiltà, l’adorazione, l’accoglienza, l’ascolto,
sono già visibili nell’atteggiamento del corpo.
Nella celebrazione liturgica il corpo assume numerose
posizioni: inclinazione, prostrazione, genuflessione,
stare in piedi, seduto, in ginocchio.
Ora vediamo gli atteggiamenti principali.
1.
La posizione seduti
E’ la più favorevole alla concentrazione e alla meditazione.
Quando ci sediamo, ci mettiamo in ascolto di qualcuno
che ci sta parlando. Lo si ascolta in silenzio e con attenzione.
Si sta seduti con la schiena eretta e le mani appoggiate
sulle ginocchia, stando fermi e non chiacchierando
con i compagni.
2.
La posizione
In piedi
Indica l’attenzione, la prontezza, il rispetto
e la disponibilità.
Durante l’eucaristia stiamo in piedi
per manifestare la nostra partecipazione
come redenti da Cristo.
Chi sta in piedi conserverà le mani giunte,
in segno di raccoglimento, di preghiera,
di rispetto e di attenzione.
Nella celebrazione liturgica la posizione in
piedi è segno di adesione al Signore e alla
sua Parola.
3.
La posizione
in ginocchio
Esprime alcuni atteggiamenti interiori come il pentimento e
l’adorazione.
Quando mi metto in ginocchio davanti all’eucaristia, adoro
Gesù che riconosco presente nel pane consacrato.
Quando mi confesso mi inginocchio davanti al ministro di Dio
per chiedere perdono per i miei peccati.
Inginocchiandomi mi faccio piccolo davanti a Dio. Riconosco
la mia miseria per supplicare la misericordia divina.
4.
Fare silenzio
Tacere per ascoltare è un gesto che non viene sempre
capito dalla comunità. Si tratta di un atteggiamento
positivo e non di una perdita di tempo.
Il silenzio non è mai un tempo “vuoto”: anzi lo si riempie
della Parola ascoltata che diventa meditazione. In silenzio
ascoltiamo con attenzione le letture e l’omelia e lasciamo
che la Parola di Dio penetri nel nostro cuore.
Purtroppo i momenti di silenzio non sono sempre dei
momenti di preghiera, ma delle occasioni per distrarsi.
6.
Il gesto di battersi il petto
Battersi il petto con la mano esprime il pentimento
e il dolore di avere peccato.
Compiuto con sincerità e con fede questo gesto mi aiuterà
a riconoscere la mia colpa e il mio bisogno di conversione.
All’inizio della Messa, al momento del “confesso”, mi batto
il petto alle parole: “per mia colpa, mia colpa, mia
grandissima colpa”.
7.
Il piccolo
Segno della croce
Il segno della croce che facciamo all’inizio della lettura del
Vangelo è un bellissimo atto di fede.
Questo piccolo segno di croce, tracciato sulla fronte, sulle
labbra e sul petto, significa che la Parola di Dio penetra ed
illumina la mia mente, le mie parole ed i sentimenti del mio
cuore.
8.
Camminare
Camminare, andare in processione o spostarsi insieme
sono tutti movimenti che svolgono un ruolo importante
nella liturgia.
Incamminarsi verso l’altare vuol dire andare incontro a
Gesù presente nel sacramento dell’eucaristia.
9.
Andare in processione
Quando tutti camminano insieme cantando e pregando,
parliamo allora di processione Alcune avvengono fuori
della chiesa, per le vie del paese.
Quando ti muovi in processione, non correre, ma cammina
lentamente tenendo le mani giunte. Evita la precipitazione
o la fretta e conserva un atteggiamento raccolto.
10.
Consiglio finale
Il chierichetto che serve all’altare dovrebbe distinguersi
per il suo buon comportamento.
Per questo è necessario che acquisti delle qualità umane e
spirituali perché sia sempre dignitoso e corretto con tutti.
Per diventare un buon chierichetto bisogna essere svegli,
ma non esageratamente. Colui che è disordinato,
chiassoso o chiacchierone rischia di distrarre se stesso e
le persone che pregano.
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PPS RELIGIOSI/MINISTRANTI/02Pre60