UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FOGGIA FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA LABORATORIO DIDATTICO I ANNO A.A. 2014/2015 A cura di MONICA VITTORIA DELLI CARRI & LUCIA FERRARA 1 Supervisione: Dott.ssa Patrizia Emiliani ARGOMENTI DA TRATTARE 1. LAVAGGIO DELLE MANI • Lavaggio sociale • Lavaggio antisettico • Lavaggio chirurgico • Pulizia delle mani con gel idroalcolico 2. I GUANTI 2 ARGOMENTI DA TRATTARE 3. L’UNITA’ DEL MALATO 4. IL RIFACIMENTO DEL LETTO: -rifacimento letto libero -rifacimento letto occupato 5. L’ IGIENE DEGLI AMBIENTI DI CURA 3 Già dall’inizio del XIX secolo si comincia a sentir parlare del concetto di pulizia delle mani. Già Oliver Holmes e Florence Nightingale durante le loro attività ripetevano instancabilmente che “ogni infermiera deve badare a lavarsi le mani frequentemente nella giornata”. Già dal 1938 vennero rilevati sulle mani due popolazioni di batteri che furono divisi in: -flora transitoria, -flora residente. 4 FLORA TRANSITORIA E RESIDENTE La FLORA TRANSITORIA (occasionale), è costituita da microrganismi (tempo di sopravvivenza di massimo 24h) responsabili di infezione ospedaliera, si acquisisce durante manovre a contatto con il paziente e si rimuove facilmente con il lavaggio semplice delle mani. La FLORA RESIDENTE è presente negli strati più profondi della cute, è meno coinvolta nello sviluppo delle infezioni ospedaliere ed è asportabile con il lavaggio semplice delle mani. 5 IL LAVAGGIO DELLE MANI 1 Nel 1975 furono per la prima volta pubblicate le “Linee Guida sul lavaggio delle mani”. In questo documento vengono confrontati tra loro diversi detergenti ed antisettici, vengono definiti la durata del lavaggio antisettico, il livello di contaminazione presente sulle mani durante e dopo le diverse manovre assistenziali e dopo il lavaggio con detergente, con antisettico e con l’utilizzo di guanti. 6 PERCHE’ E’ IMPORTANTE LAVARSI LE MANI?? Le mani sono il mezzo con il quale l’uomo entra in contatto con il proprio corpo, con quello degli altri e con l’ambiente che lo circonda e per questo possono diventare fonte di infezione e sono ritenute il veicolo principale di trasmissione delle infezioni 7ospedaliere. IL LAVAGGIO DELLE MANI 2 L’OMS classifica il lavaggio delle mani come la misura più importante nel controllo delle infezioni ospedaliere. Una corretta applicazione delle procedure previene il 40% delle infezioni. PURTROPPO, NONOSTANTE TUTTE LE RACCOMANDAZIONI, L’OSSERVANZA DI TALE PRATICA DA PARTE DEGLI OPERATORI E’ RIMASTA BASSA! 8 L’igiene delle mani è 3. Dopo una esposizione a regolamentata da 5 indicazioni su rischio con liquido biologico; cui si basa l’efficacia dell’igiene 4. Dopo il contatto con l’utente; delle mani: 5. Dopo il contatto con 1. Prima del contatto con l’ambiente circostante l’utente; l’utente. 2. Prima di una manovra asettica; 9 QUANDO?? 10 Alcune raccomandazioni: -unghie corte, con profilo arrotondato e senza smalto; -assenza di anelli, bracciali, orologi poiché costituiscono potenziali ricettacoli di germi e sporcizia; -curare e coprire eventuali lesioni, in quanto facilitano la penetrazione microbica; -evitare applicazioni di pomate emmolienti durante il turno di servizio, in quanto favoriscono l’adesione di germi alla cute; -asciugare accuratamente le mani dopo il lavaggio poiché un ambiente umido favorisce la rapida proliferazione dei germi e danneggia l’epidermide. -non usare acqua troppo calda che può aumentare l’insorgenza di dermatiti (consigliata acqua tiepida a 37°) 11 Ricorda che: L’USO DEI GUANTI NON SOSTITUISCE IL LAVAGGIO DELLE MANI. Ci sono 3 diverse tecniche di igiene delle mani: a) Lavaggio sociale; b) Lavaggio antisettico; c) Lavaggio chirurgico. 12 IL LAVAGGIO SOCIALE Ha come scopo quello di eliminare la maggior parte dei microrganismi occasionali, allontana fisicamente lo sporco e la maggior parte della flora transitoria della cute. Quando si effettua? -all’inizio ed alla fine del turno di lavoro; -prima del contatto con l’utente; -prima e dopo il rifacimento dei letti; -prima e dopo l’uso dei guanti; -prima e dopo la somministrazione di terapie; -nell’intervallo tra contatti con diverse persone; -quando le mani sono visibilmente sporche; -dopo contatto con oggetti contaminati o attrezzature. 13 Materiale: -acqua; -detergente liquido per mani; -salviette usa e getta. Procedimento: -togliere monili e orologio; -preparare il materiale occorrente; -scoprire avambracci fino al gomito. 14 1)Bagnare le mani con acqua tiepida; 2)Prelevare 3-5 ml di detergente-disinfettante; 3)Insaponare tutta la superficie delle mani per 15” frizionando palmo contro palmo, estremità delle dita e bordi delle unghie, frizione rotazionale del pollice nel palmo della mano, spazi interdigitali, i polsi; 4) Risciacquare abbondantemente con acqua tiepida; 5) Asciugare con salviette di carta; 6) Usare le salviette di carta per chiudere il rubinetto; 7) Smaltire la salvietta di carta nell’apposito contenitore. P.S. Il procedimento dura in media 30 secondi. 15 IL LAVAGGIO ANTISETTICO Ha come scopo quello di prevenire le infezioni ospedaliere, distruggere rapidamente tutta la flora occasionale, ridurre la carica microbica della flora residente ed inibire la proliferazione di microrganismi delle mani. Quando si effettua? -in tutti i reparti, prima di una qualsiasi manovra asettica; -prima e dopo le procedure invasive, in occasione di tecniche che richiedono l’utilizzo di guanti sterili; -prima e dopo aver assistito un paziente contagioso; -prima e dopo l’esecuzione di medicazioni infette. 16 Materiale: -acqua; -antisettico clorexidina 4%; -salviette monouso. Procedimento: È identico a quello del lavaggio sociale, tranne per la durata del contatto con la superficie delle mani che è di 1-2 minuti. 17 18 IL LAVAGGIO CHIRURGICO Ha come scopo quello di prevenire le infezioni ospedaliere, rimuovere lo sporco e la flora transitoria da unghie, mani e avambracci, eliminare la flora residente ed inibire la rapida crescita dei microrganismi per diverse ore. Quando si effettua? -prima di qualunque intervento chirurgico; -prima di qualsiasi metodica fortemente invasiva. 19 Materiale: -acqua; -antisettico Clorexidina 4%, Iodopovidone 7,5%, Triclosan 0,5%; -spazzole monouso sterili; -telini sterili monouso 20 Procedimento: 1. Togliere anelli, bracciali, orologio; 2. Regolare il getto e la temperatura dell’acqua; 3. Bagnare mani, polsi e avambracci fino al di sopra della piega del gomito tenendo le mani più alte rispetto ai gomiti; 4. Premere con il gomito la leva del dispenser applicando la quantità di antisettico necessaria; Strofinare accuratamente, facendo particolare attenzione agli spazi ungueali ed interdigitali, per 3 minuti; 5. Sciacquare prima le mani e a seguire polsi e avambracci tenendo sempre LE MANI AL DI SOPRA DEL LIVELLO DEI GOMITI; 21 22 Il lavaggio chirurgico delle mani consiste in 3 lavaggi di cui il primo comprende lavaggio di mani, polsi e avambracci; il secondo comprende il lavaggio di mani, polsi e metà avambraccio e il terzo lavaggio che comprende il lavaggio di mani e polsi. Infine asciugare mani e avambracci con un panno sterile per mano facendo sempre particolare attenzione a procedere in un unico verso dalla mano, polso, avambraccio e piega del gomito avendo cura di non ripassare. Pulizia delle mani con uso di gel idroalcolico Quando si effettua? Ha come scopo quello di ottenere Quando vi è la necessità di l’antisepsi delle mani quando non effettuare un lavaggio sociale o è possibile utilizzare l’acqua; antisettico delle mani e non sia ridurre la carica microbica ed possibile utilizzare acqua. inibire la proliferazione di microrganismi delle mani. Materiale: -gel idroalcolico (sapone per mani alcolico in gel autoasciugante igienizzante per l’impiego rapido senza risciacquo). 23 Procedimento: 1. Togliere monili e orologi; 2. Preparare il materiale occorrente; 3. Scoprire gli avambracci fino al gomito. 24 L’uso dei guanti ha lo scopo di prevenire la contaminazione delle mani e la trasmissione di microrganismi presenti sulle mani. Rappresenta una misura di protezione del personale sanitario che NON SOSTIUISCE IL LAVAGGIO DELLE MANI!! Ad ogni applicazione del guanto, prima e dopo ogni attività, deve essere effettuato il lavaggio delle mani. 25 Tipi di guanti 26 Regole per l’uso dei guanti: -evitare l’uso di guanti in lattice; -i guanti devono essere della giusta misura; -non toccarsi il viso quando si usano i guanti; -indossare i guanti prima di effettuare procedure sui pazienti e prima di utilizzare varie attrezzature; -rimuovere prontamente i guanti dopo l’uso; -lavarsi le mani dopo essersi tolti i guanti. Procedure per l’applicazione dei guanti: -lavare le mani; -prelevare i guanti dal contenitore; -mantenere il guanto dalla parte del polsino e infilare le dita e la mano fino al polso; -ripetere la stessa operazione con l’altra mano. 27 Rimozione dei guanti: -afferrare con una mano la parte esterna del guanto dell’altra mano, a livello del polso, e tirarlo via rovesciandolo; -tirare via l’altro guanto su quello già rimosso; -eliminarli nei rifiuti infetti. 28 L’Unità del malato è la dotazione di base che garantisce il comfort ospedaliero e comprende: - il letto; - il comodino; - il tavolo; - una sedia; - un armadietto; - la luce e la presa elettrica; - il campanello di chiamata. I mobili devono essere lavabili, disinfettabili. 29 IL LETTO Il letto d’ospedale è un letto specializzato progettato per soddisfare le esigenze specifiche dell’utente. Il letto d’ospedale possiede un certo numero di caratteristiche rispetto a quello normale. 30 La caratteristica più peculiare è quella di essere completamente regolabile. La struttura di un letto d’ospedale si divide in 3 sezioni che possono essere sollevate in vari modi, così che la sezione della testa e quella dei piedi possono essere alzate e/o abbassate separatamente o congiuntamente 31 Il letto d’ospedale può essere: -meccanico: le giunture sono mosse da una manovella; -elettrico: l’attivazione delle giunture avviene pigiando un bottone o spostando una leva situata ai lati del letto. I letti d’ospedale hanno determinati requisiti: altezza 66 cm, larghezza 90 cm, lunghezza 1,90 m. Alcuni letti d’ospedale possono cambiare anche l’altezza da terra mediante un pulsante o una leva, permettendo di trasferire i pazienti dal letto alla barella e di migliorare la posizione dell’infermiere durante il suo lavoro (letto alto) e permettere agli utenti di scendere più facilmente dal letto (letto basso). 32 Gli accessori del letto: L’asta e la staffa: sono fissate alla testata del letto; la staffa è di materiale plastico a forma di trapezio. Le sponde: si posizionano ai lati del letto e sono indicate per pazienti inquieti. Sono in metallo o in versione imbottita e devono essere facili da montare. I poggiapiedi: servono nell’immobilizzazione del malato. Possono essere in legno, gommapiuma e con rivestimento lavabile. Asta per fleboclisi: viene fissata all’asta del letto. Tende o pareti divisorie: proteggono la privacy dell’assistito durante terapie e medicazioni. 33 Le componenti del letto: Il materasso: quello in gommapiuma ha sostituito il tradizionale materasso a molle. L’anima è in gommapiuma o schiuma di poliestere, mantiene la forma ed è facilmente disinfettabile. Le lenzuola: devono essere di cotone. Il lenzuolo inferiore avvolge il materasso e il lenzuolo superiore unitamente alle coperte di lana e a quelle di cotone costituisce la parte che copre la persona. La traversa: va posta sopra il lenzuolo inferiore. Esistono traverse di cotone e traverse monouso che sono plastificate da una parte, sono impermeabili e più morbide di quelle tradizionali. Il guanciale: serve da poggiatesta e il più comune è in gommapiuma, sono poco plasmabili ma sorreggono bene la testa del malato. 34 Il letto può assumere varie posizioni: -sdraiata; -posizione di Fowler: semi seduta con la testa a 45%; -posizione di semi Fowler: la testa del letto è alzata di 30%; -posizione declive (Trendelenburg): testa del letto bassa e piedi alzati con il letto diritto; -posizione proclive (anti-Trendelenburg): la testa del letto è alzata, i piedi sono abbassati con il letto diritto. 35 Comodino-Tavolino: È regolabile in altezza e munito di rotelle. È regolabile e può essere fissato dal paziente nella posizione desiderata, anche inclinata, azionando un semplice pulsante. Di solito, posizionato alla sinistra del letto e serve per accogliere gli oggetti personali. Il tavolo orientabile serve per mangiare, lavorare e leggere. Tavolo e sedie: La dimensione del tavolo ed il numero delle sedie dipendono dal tipo di stanza e dal numero di letti. L’armadio: L’armadio serve a contenere vestiti ed altri oggetti personali dell’utente. Deve avere uno scomparto a cassetto con chiusura a 36 chiave. IL RIFACIMENTO DEL LETTO PROCESSO NURSING: 1. ACCERTAMENTO Prima di procedere al rifacimento del letto bisogna valutare le caratteristiche e le capacità residue dell’assistito affinchè vengano soddisfatti tutti i bisogni in maniera ottimale ed adeguata. Ciò comporta un buon accertamento ed un’attenta anamnesi! 37 38 39 2. DIAGNOSI INFERMIERISTICA Sulla base della diagnosi infermieristica secondo Gordon e della classificazione NANDA delle diagnosi infermieristica possiamo fare, per quanto riguarda il rifacimento del letto, due diagnosi infermieristiche sulla base dei dati raccolti dal nostro assistito: • Diagnosi di benessere fisico (tassonomia 2, dominio 12, classe 1): sensazione di star bene e a proprio agio. PROCEDIMENTO: rifacimento letto libero. 40 2. DIAGNOSI INFERMIERISTICA •Diagnosi di attività ed esercizio fisico (tassonomia 2, dominio 4, classe 2): - rischio di sindrome da immobilizzazione, - compromissione della mobilità nel letto, - compromissione della deambulazione. PROCEDIMENTO: rifacimento letto occupato e rotazione delle varie posizioni della persona a letto (supina, laterale, semiseduta di Fowler). 41 3. OBIETTIVI A seconda delle condizioni della persona si sceglie la corretta tecnica del rifacimento. Es: per la persona che sta bene, il letto viene rifatto normalmente 1 volte / die e riordinato più volte nella giornata (prima del riposo pomeridiano e prima del riposo notturno); mentre per la persona che non riesce a mobilizzarsi si utilizza rifare il letto con la persona in toto e occorrerà riordinarlo più volte nella giornata a seconda delle esigenze della singola persona. 42 4. PIANIFICAZIONE Alcune regole: Il letto deve essere fatto tutte le mattine e rifatto nel primo pomeriggio e prima del riposo notturno. Preparazione del materiale occorrente: -Il LETTO deve essere pulito, disinfettato e pronto per il paziente in arrivo. -Il CARRELLO PER LA BIANCHERIA PULITA corredato di lenzuola, traverse, federe; 43 IL RIFACIMENTO DEL LETTO 2 -il CARRELLO PER LA BIANCHERIA SPORCA corredato di vari sacchi appesi, possibilmente di colore diversi per distinguere: la biancheria dei letti del paziente, la biancheria bagnata o sporca di sangue, urine, feci e/o vomito; -un SACCO o CONTENITORE per lo smaltimento dei rifiuti N.B. l’infermiere prima di avvicinarsi al letto del paziente deve sempre prima aver lavato le sue mani! 44 Il rifacimento del letto libero: 4.ATTUAZIONE -lavarsi le mani; -indossare i guanti (vanno sostituiti ad ogni rifacimento letto); -prendere tutto il materiale occorrente; -mettere la sedia ai piedi del letto e allontanare il comodino dal letto; -sistemare la biancheria pulita sopra la sedia; -preparare l’ambiente: far cambiare l’aria nella stanza; -far alzare l’assistito e farlo sedere ad una sedia vicina; -posizionare il livello del letto per lavorare in maniera comoda e mettere il letto allineato; -scalzare il letto e piegare le varie lenzuola e coperte in 3 parti 45 verso il basso del letto. 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 -se puliti appoggiarli alla testata del letto; se sporchi riporli nei contenitori per lo sporco; -rifare il letto; -rimettere tutto in ordine: comodino, sedia ecc. -aiutare il paziente a posizionarsi nel letto; -riordinare il materiale utilizzato; -lavarsi le mani. N.B. Non lasciare mai la biancheria sporca sul pavimento perché ciò può provocare contaminazione. Lavarsi le mani prima di toccare la biancheria pulita e dopo aver manipolato quella sporca. Non poggiare la biancheria sporca alla divisa. Non procedere al rifacimento del letto se nella stanza ci sono altri assistiti che stanno mangiando o altri operatori che stanno eseguendo prestazioni che richiedono asepsi. 73 Il rifacimento del letto occupato: 4.ATTUAZIONE -lavarsi le mani -indossare i guanti (vanno sostituiti ad ogni rifacimento letto); -prendere tutto il materiale occorrente; -mettere la sedia ai piedi del letto e allontanare il comodino dal letto; -sistemare la biancheria pulita sopra la sedia; -preparare l’ambiente: far cambiare l’aria nella stanza; -posizionare il livello del letto per lavorare in maniera comoda e mettere il letto allineato; -far posizionare l’assistito su di un fianco, piegare le coperte a fisarmonica e spingerle sotto il fianco e la spalla della 74 persona; -sistemare il lenzuolo pulito sul letto e piegare la restante parte contro la schiena della persona e rimboccare il lato che pende; -aiutare il paziente a girarsi sopra la biancheria piegata; -sistemare il cuscino sotto il capo della persona; -rimuovere la biancheria sporca avvolgendola su se stessa e riporla nello sporco; -aiutare la persona a posizionarsi al centro del letto, eventualmente alzare la testata; -stendere il lenzuolo superiore pulito sulla persona; -sistemare le coperte come nella procedura del letto libero; -aiutare ad assumere alla persona la posizione più comoda; -lavarsi le mani. 75 FASI DEL RIFACIMENTO DEL LETTO OCCUPATO 1 76 FASI DEL RIFACIMENTO DEL LETTO OCCUPATO 2 77 FASI DEL RIFACIMENTO DEL LETTO OCCUPATO 3 78 5.VALUTAZIONE Valutazione dei risultati attesi: Il personale infermieristico valuta che sia stata eseguita correttamente la procedura. N.B. Le procedure del rifacimento del letto libero e del letto occupato rientrano nelle competenze di OSS e OSSS ma possono eseguirle sotto nostra prescrizione, ma la RESPONSABILITA’ resta sempre dell’INFERMIERE! 79 La pulizia e la sanificazione degli ambienti sanitari rivestono un ruolo importante soprattutto per le implicazioni di ordine igienico-sanitario che influiscono sulla qualità delle cure erogate e sull’efficienza ed efficacia dell’organizzazione dei servizi. Adeguate manovre di PULIZIA concorrono a diminuire la possibilità di diffusione dei microrganismi, quindi a limitare la propagazione delle infezioni e, di conseguenza, a migliorare la qualità della vita del paziente e degli operatori. 80 SCOPO 81 Definire regole che permettano agli operatori sanitari di applicare correttamente metodologie di lavoro che garantiscano il più alto livello igienico richiesto. Le strutture ospedaliere sono state suddivise in tre ZONE: 1.AREE A BASSO RISCHIO (uffici, segreterie,archivi, magazzini e sale di attesa); Pulizia ordinaria/giornaliera: 1 volta al giorno. 2. AREE A MEDIO RISCHIO (degenze, poliambulatori, radiologia, cucina, corridoi di degenza, studi medici, servizi igienici); Pulizia ordinaria/giornaliera: 2 volte al giorno. 3. AREE AD ALTO RISCHIO (blocco operatorio, laboratorio, terapie intensive..) Pulizia ordinaria/giornaliera: 3 volte al giorno. Alcune tecniche di pulizia da conoscere… Quando si effettua la sanificazione degli ambienti a MEDIO RISCHIO bisogna pulire: - per gli oggetti posti sulla parete (armadietto, luci e prese elettriche, comodino ecc.) si procede pulendo dall’alto verso il basso; - per i pavimenti si procede pulendo in direzione centrifuga, cioè dall’interno verso l’esterno affinchè lo sporco non possa ritornare nella zona già sanificata; - si procede a pulire prima le parti occupate (es. sotto il letto, comodino) e dopo gli spazi liberi (es.pavimento calpestabile). 82 N.B. L’IGIENE DEGLI AMBIENTI DI CURA NON E’ UNA COMPETENZA INFERMIERISTICA, MA BISOGNA SAPER RICONOSCERE GLI ERRORI PER POTER CORREGGERE IL PERSONALE SANITARIO. 83 GRAZIE PER L’ATTENZIONE… 84