Dati
•Titolo
•Autore
•Edizione
•Genere
Contenuto
•Sintesi
•Personaggi
•Luoghi
•Periodo storico
Forma
•Stile
•Narratore
Giudizio
personale
1
Titolo
Il titolo,"Quando Hitler rubò il coniglio rosa",
deriva dal fatto che, quando Anna e la sua
famiglia fuggono dalla Germania, Anna
lascia a casa il suo coniglio rosa. I nazisti
sequestrano i mobili e tutti gli oggetti della
casa e Anna immagina che Hitler giochi
con il suo coniglio rosa (p. 65).
2
Autore
Judith Kerr è nata a Berlino da genitori ebrei, il padre era
un noto critico teatrale. Nel 1933, all’età di undici anni, fu
costretta a lasciare la Germania insieme alla famiglia per
sfuggire ai nazisti e nel 1936, dopo aver trascorso tre anni
in Svizzera e in Francia, si rifugiò in Inghilterra, dove vive
tutt’ora.
Nel 1945 ottenne una borsa di studio alla Scuola Nazionale
di Arti e Mestieri e studiò là per tre anni. Lavorò poi come
pittrice e disegnatrice di stoffe fino a quando, nel 1953,
iniziò la sua attività presso il dipartimento drammatico
della B.B.C. come lettrice di commedie e in seguito divenne
anche sceneggiatrice.
Nel 1954 sposò lo scrittore Nigel Kneale, da cui ha avuto
due figli. Ha cominciato la sua attività di scrittrice solo
quando i bambini sono stati abbastanza grandi per andare
a scuola.
Judith Kerr ha scritto quattro libri illustrati per ragazzi:
Quando Willy andò al matrimonio, La tigre che venne per il
tè, Mog il gatto smemorato e Il Natale di Mog. E due
romanzi: Quando Hitler rubò il Coniglio Rosa e A rovescio.
Nel libro in parte autobiografico "Quando Hitler rubò il
coniglio rosa", scritto nel ‘71, Judith racconta la sua
infanzia da profuga, prima della Seconda Guerra Mondiale.
3
Edizione
La prima edizione è del 1971.
Io ho letto l'edizione "Bur ragazzi", edizione
aprile 2010
4
Il genere è una autobiografia romanzata,
perché l'autrice ha vissuto parte della
vicenda ma ha aggiunto alcune parti
inventate per rendere più piacevole la
lettura.
5
Stile
Questo libro è rivolto ad un pubblico di ragazzi e quindi
non presenta un lessico particolarmente complicato.
I periodi sono strutturati in un modo semplice: sono
piuttosto brevi, ad eccezione dei brani in cui vengono
descritti vari sentimenti ed espresse emozioni forti, come
nel caso dell’incontro tra Anna e Max e la madre a Parigi
(p. 138), dove prevale l’uso delle proposizioni coordinate.
6
Narratore
Il narratore racconta il romanzo in terza persona.
Il punto di vista prevalente è quello di Anna; il
narratore infatti si cala spesso nei suoi panni e ci fa vedere
le cose con i suoi occhi. Talvolta però il punto di vista varia
ed è quello di qualche altro personaggio.
Ogni tanto il narratore interviene con giudizi e
commenti. Non è imparziale: è dichiaratamente contrario al
nazismo e mostra simpatia verso alcune persone rispetto ad
altre. Ricordiamo che questo romanzo è parzialmente
autobiografico, infatti Judith Kerr, l' autrice, è nata a
Berlino ed essendo di religione ebraica, nel 1933 ha dovuto
lasciare la Germania per fuggire ai nazisti e proprio come
Anna si è rifugiata prima in Svizzera, poi in Francia e
infine in Inghilterra.
7
Sintesi
Anna, tornando a casa da scuola, vede una serie di manifesti delle prossime elezioni, che invitano a
votare per Hitler.
Quella stessa sera la famiglia viene avvisata da un poliziotto che i nazisti avevano buone possibilità di
vincere le elezioni e così decide di trasferirsi in un altro Paese, per sfuggire alle eventuali azioni
contro gli ebrei. Scelgono la Svizzera poiché è un paese neutrale, in cui si parla tedesco.
Non potendosi portare via tutto, Anna è costretta a scegliere tra due peluche e decide di portare con
sé il cagnolino nuovo, convinta di poter avere il secondo, un coniglio rosa malandato, dopo pochi
giorni.
Scoprirà poi che i nazisti hanno saccheggiato la loro casa subito dopo la loro partenza e che quindi
non potrà più vedere il suo amato peluche e immaginerà che Hitler stia giocando con lui.
A Zurigo dimorano prima in un albergo, poi si trasferiscono in una pensione più economica, gestita
dalla famiglia Zwirn. Qui Anna e Max fanno amicizia con i bambini Zwirn, Vreneli e Franz; con loro
vanno a scuola e giocano. Anna incontra però alcune difficoltà a scuola, dove vigono norme molto
diverse da quelle a cui era abituata, e piuttosto restrittive nei confronti delle ragazze.
La loro mamma impara dalla Signora Zwirn a svolgere le faccende domestiche, che non aveva mai
svolto quando abitava a Berlino perché aveva la domestica.
Intanto si avvicina il giorno del compleanno di Anna, di cui nessuno sembra ricordarsene, poiché i
suoi genitori sono impegnati a risolvere gravi problemi economici: la Svizzera, essendo paese
neutrale, rifiuta di pubblicare gli articoli antinazisti del padre.
All’inizio la bambina è un po’ delusa, ma la sera viene preparata una torta e viene festeggiata così la
sua festa.
A differenza della Svizzera, la Francia accetta questo tipo di testi e quindi, dopo poco tempo, la
famiglia si trasferisce a Parigi, dove però incontra non pochi problemi con la lingua. I maggiori
inconvenienti li devono affrontare i ragazzi a scuola.
Fortunatamente dopo solo un anno riescono a imparare bene il francese e a farsi capire da tutti,
facendo così nuove amicizie e divertendosi.
Inoltre alla fine dell’anno scolastico Max risulterà il migliore alunno della classe e Anna sarà
premiata per avere superato con il massimo dei voti l’esame finale di francese.
Quando sembra ormai che tutti i loro problemi siano finalmente risolti, una crisi economica colpisce
la Francia e, di conseguenza anche lo stipendio del padre diminuisce. In un primo momento vengono
aiutati economicamente dalla prozia Sarah, ma poi sono costretti a trasferirsi in Gran Bretagna, che
costituirà l’ultima tappa del loro lungo pellegrinare e la fine del romanzo.
8
Personaggi
• Max
• Anna
• Famiglia Fernand
• Mamma
• Babbo
• Zio Julius
• Omama
9
Max
Max, fratello di Anna, ha circa dodici anni, è molto
simpatico, un giocherellone, un fannullone, e non va
bene a scuola.
Nel periodo in cui vive in Germania, gioca sempre con
il suo amico Gunther a calcio.
Dopo essersi trasferito in Svizzera, diventa più
responsabile mentre da quando è in Francia
incomincia, dopo aver imparato il francese, ad andare
meglio a scuola e alla fine dell'anno riceve addirittura
un premio dal sindaco.
10
Anna è una ragazza ebrea di nove anni dal
carattere sensibile, vivace e socievole. Ha gli
occhi azzurri e verdi, i capelli neri, spesso
raccolti ed è piuttosto piccola per la sua età. A
scuola è molto brava e ottiene sempre ottimi
risultati.
E' una bambina molto forte di carattere e non si
spaventa davanti alle difficoltà. Ha un buon
rapporto con sua mamma. Riesce a essere
ottimista anche nei momenti più difficili.
I Fernand, famiglia francese molto unita e
felice, vivono in una grande casa nella
quale ogni domenica invitano a pranzo
Anna e la sua famiglia. Hanno una figlia,
Francine, dai capelli biondi, e un gatto.
Madame Fernand, è una donna molto
gentile, che aiuta la madre di Anna a cucire
i vestiti e a trovare una scuola a Parigi per
Anna.
Il 14 luglio i Fernand portano in giro per
Parigi Anna e la sua famiglia perché è
l'anniversario della Rivoluzione Francese e
vanno in giro fino al giorno seguente.
Le due famiglie si separeranno quando
Anna e i suoi dovranno lasciare la Francia.
12
La mamma di Anna è una persona felice e socievole,
sempre pronta ad ascoltare i problemi dei figli.
Non è abituata alle faccende domestiche e ai
lavori manuali, quindi la mamma deve arrangiarsi
quando, trasferiti in Svizzera, rimane senza
domestica; fortunatamente conosce, in Francia,
Madame Fernand che la aiuta ad affrontare le
faccende domestiche.
13
Il babbo è uno scrittore abbastanza famoso.
Persona dal carattere piuttosto riservato,
dimostra in alcuni momenti, di provare forti
emozioni. Ha un viso pallido e allungato.
Nonostante i problemi economici, dimostra
di voler sempre accontentare la moglie, al
punto da fare scelte non proprio sagge, fino
a rimanere senza soldi.
14
Lo zio Julius è una persona calma e ottimista: anche lui è contro il
nazismo, ma all'inizio sottovaluta il pericolo che corrono Anna e la
sua famiglia e ritiene affrettata la fuga del babbo a Praga. Anna e
Max lo chiamano zio, ma in realtà è solo un grande amico del babbo.
Abita a Berlino e anche dopo la partenza di Anna e della sua
famiglia, è convinto che presto ritorneranno in Germania. Quando va
a far loro visita in Svizzera, lo trovano dimagrito. Lo zio Julius è un
fanatico dello zoo e delle scimmie, infatti di professione fa lo
zoologo. Per colpa del nazismo però, gli viene proibito di entrare allo
zoo, dunque non può più svolgere il suo lavoro di naturalista e
decide di suicidarsi.
15
Omama è la nonna di Anna e Max. Un giorno va a trovarli in
Svizzera dalla Francia meridionale. La nonna va a trovarli solo
quando non c'è il babbo, poiché non vanno d’accordo. Omama
non si separa mai da Pumpel, il suo bassotto, tondo e grasso,
di colore marroncino, dai denti gialli e molto viziato. Durante la
visita in Svizzera il bassotto muore affogato nel lago e la
nonna, incolpando i ragazzi della sua morte, se ne torna in
Francia.
Ad Anna e Max, Omama non è molto simpatica, infatti quando i
loro genitori dovranno trasferirsi in Inghilterra e penseranno
di lasciarli provvisoriamente con lei, loro non saranno d'
accordo.
16
LUOGHI
• Germania
• Svizzera
• Francia
• Inghilterra
17
All'inizio del romanzo, la famiglia di Anna vive in Germania, ma
poi Hitler prende il potere, perseguitando gli ebrei. Per questo
motivo Anna e la sua famiglia sono costretti a trasferirsi in
Svizzera. La loro casa in Germania è molto bella e grande, ha
due piani ed è piena di quadri e di posti dove Anna e Max
possono nascondersi. Hanno anche un pianoforte con il quale
suona sempre la mamma. C'è un giardino dove Anna e Max
giocano spesso.
In Germania, Anna e Max hanno molti amici, tra cui Elsbeth, la
migliore amica di Anna, e Gunther, il migliore amico di Max.
C'è anche Haimpi, una donna che fa le faccende domestiche ed
è la tata di Anna e Max.
18
Anna e la sua famiglia si trasferiscono in Svizzera, paese neutrale
e di lingua tedesca. All’inizio Anna e la sua famiglia alloggiano in
un hotel di Zurigo ma, essendo troppo costoso, si trasferiscono
in una pensione sul lago di Zurigo. Anna fa amicizia con la figlia
dei proprietari dell’albergo, Vreneli che frequenta la sua stessa
classe. Anche Max trova un amico nel fratello di Vreneli che gli
insegna a pescare nel lago. La pensione non è molto grande ma
ha un bel giardino. Vicino c'è un bosco dove i bambini vanno
spesso a giocare e a raccogliere le castagne.
19
Anna e la sua famiglia devono trasferirsi in Francia perché in
Svizzera nessun giornale pubblica gli articoli del babbo.
La loro casa si trova vicino alla torre Eiffel, su un ampio viale che
porta all' Arco di Trionfo. La casa è piccola, con le pareti dipinte di
giallo. In cucina c'è un tavolo con una tovaglia rossa e cerata. Il
babbo e la mamma dormono su un divano-letto in soggiorno,
invece Anna e Max dormono in una piccola camera con i letti di
ferro battuto. Inoltre la famiglia convive con Grete, una ragazza
austriaca che è in Francia a studiare e aiuta la mamma nelle
faccende domestiche. Grete è sempre di malumore e si lamenta di
tutto.
A Parigi Anna e i genitori conoscono i Fernand, una famiglia
amichevole che li aiuta a risolvere vari problemi. Anna ha dei
problemi a scuola ma grazie all'aiuto dell'insegnante e di sua
madre riesce ad imparare il francese.
A causa però di una grande crisi economica, i giornali non
pubblicano gli articoli del babbo di Anna e la famiglia è costretta a
trasferirsi in Inghilterra.
20
Quando arriva alla stazione di Londra, la famiglia
nota subito il Tamigi. Anna vede larghe strade
percorse da grandi autobus rossi e tutta la città è
illuminata da lampioni e casette. Appena
scendono dal treno, il babbo parla con un
facchino e, malgrado i ragazzi non conoscano
ancora l'inglese, riescono a capire che il loro
aiutante non è nazista. Otto, il cugino di mamma,
li accoglie cortesemente alla stazione. L'aria
inglese è umida, la città è affollata di gente e si
sente l'odore della plastica degli impermeabili
tipici inglesi. Anna, vedendo dei chioschi con
frutta e delle vetrine con dolci, pensa subito che
gli inglesi devono essere una popolazione ricca
per comprare tutte quelle cose. E' molto freddo e
piove ed Anna inizia a sentire la stanchezza, ma
finalmente arriva il taxi e si dirigono verso
l'albergo.
21
Il
Nazismo nasce alla fine della prima guerra
mondiale, da cui la Germania esce fortemente
sconfitta.
Regna il malcontento popolare e l'economia è a pezzi.
Per paura che possa nascere un pensiero filorusso, un gruppo di persone decide di fondare il
partito nazionalsocialista dei lavoratori. Dopo
poco tempo questo partito, che afferma la
superiorità della razza ariana su tutte le altre
razze, sale al potere, con a capo Adolf Hitler.
Hitler instaura una feroce dittatura:i
rappresentanti degli altri partiti politici vengono
arrestati o uccisi, i mezzi di comunicazione
diventano strumenti del regime e viene potenziata
l'industria bellica.
Il regime perseguita con particolare accanimento gli
ebrei, responsabili, per i nazisti, di inquinare la
razza ariana. Sono proibiti i matrimoni fra
tedeschi ed ebrei, gli ebrei non possono lavorare
negli uffici pubblici e i loro figli sono costretti a
frequentare scuole speciali ebraiche, come
appunto succede ad Anna. Successivamente Hitler
attuerà nei loro confronti un vero e proprio piano
di sterminio.
22
Questo libro mi ha particolarmente colpito perché spiega la fuga dai
nazisti dal punto di vista di una bambina ebrea che non capisce
bene la situazione e che vive questo continuo peregrinare come un
interessante avventura, anche se molto rischiosa.
È particolarmente suggestiva la conclusione nella quale viene descritta
Anna che guarda triste e sfiduciata fuori dal finestrino del taxi di
Londra, persa quasi ormai ogni speranza di ritrovare un Paese che
possa farla sentire veramente a casa.
23
GIULIO CELANDRONI
III A
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Quando Hitler rubò il Coniglio Rosa