Azione cattolica scuola di santità In felice compagnia “Chiamati ad essere santi insieme” (1Cor 1,2) Cari amici, rispondete generosamente alla chiamata alla santità, secondo le forme più consone alla vostra condizione laicale! Benedetto XVI S. Gianna Beretta Molla Un inno alla vita “Donna meravigliosa, amante della vita, sposa, madre, medico professionista esemplare, offrì la sua vita per non violare il mistero della dignità della vita”. Carlo Maria Card. Martini Amare vuol dire desiderio di perfezionare se stessa, la persona amata, superare il proprio egoismo, donarsi. Il mondo cerca la gioia ma non la trova perché lontano da Dio. L’apostolato si fa prima di tutto in ginocchio. Il segreto della felicità è di vivere momento per momento, e di ringraziare il Signore di tutto ciò che Egli nella sua bontà ci manda giorno per giorno. PREGHIERA Dio, che ci sei Padre, ti diamo lode e ti benediciamo perché in Santa Gianna Beretta Molla ci hai donato e fatto conoscere una donna testimone del Vangelo come giovane, sposa, madre e medico. Ti ringraziamo perché, anche attraverso il dono della sua vita, ci fai imparare ad accogliere e onorare ogni creatura umana. Tu, Signore Gesù, sei stato per lei Riferimento privilegiato. Ti ha saputo riconoscere nella bellezza della natura. Mentre si interrogava sulla sua scelta di vita, andava alla ricerca di te e del modo migliore per servirti. Attraverso l’amore coniugale, si è fatta segno del tuo amore per la Chiesa e per l’umanità. Come te, buon samaritano, si è fermata accanto a ogni persona malata, piccola e debole. Sul tuo esempio e per amore, ha donato tutta se stessa, generando una nuova vita. Spirito santo, fonte di ogni perfezione, dona anche a noi sapienza, intelligenza e coraggio perché, sull’esempio di santa Gianna e per sua intercessione, nella vita personale, familiare, professionale, sappiamo metterci a servizio di ogni uomo e donna e crescere così nell’amore e nella santità. Amen Serva di Dio Antonietta Meo Nennolina Quando l’amore supera il dolore “Possiamo racchiudere la breve esistenza di Nennolina Meo in due grandi parole che segnano l’inizio della Costituzione pastorale del Concilio vaticano II :“Gaudium et Spes – Gioia e speranza” Il Signore, che dona la santità agli uomini, ha voluto scrivere a chiare lettere, nella vita della piccola Nennolina, questo messaggio per noi che viviamo in un secolo ricco di risorse materiali ma povero di gioia e di speranza” + Agostino Superbo, Dalle Letterine a Gesù Gesù, io vorrei queste tre grazie: fammi santa e questa è la cosa più importante; dammi delle anime; fammi camminare bene, veramente questa non è molto importante. Caro Gesù, Tu che soffristi tanto sulla croce imparami prima a fare il mio dovere per potere fare poi i sacrifici. Caro Gesù, domani quando sarai nella mia anima fai conto che la mia anima fosse una mela e come nella mela ci stanno i semi dentro la mia anima fa’ che ci sia un armadietto, e come sotto la buccia ci sta il seme bianco, così fa’ che dentro l’armadietto ci sia la tua grazia che sarebbe come il seme bianco e fa’ che questa grazia la lascerai sempre con me. Caro Gesù, io voglio essere la Tua lampada che arde vicino a te di una fiamma d’amore e il tuo giglio che resta sempre ad adornare l’altare. O Dio, Padre degli umili, noi ti ringraziamo perché in Antonietta Meo ci hai donato un'immagine viva del tuo Amore e della tua Sapienza, rivelata ai piccoli. Tu, che le hai dato la grazia di essere unita alla croce del Signore Gesù e di soffrire con fortezza e con gioia, rendila gloriosa anche ora sulla terra, perché sia per tutti un esempio luminoso di fedeltà al Vangelo, concedi a noi il suo amore semplice e ardente all'Eucarestia e alla Chiesa; vieni incontro alla nostra povertà e, per la sua intercessione, secondo la tua Santa Volontà, donaci la grazia che, con fiducia, Ti chiediamo. Amen Beato Piergiorgio Frassati Il giovane delle beatitudini Certo, a uno sguardo superficiale, lo stile di Pier Giorgio Frassati, un giovane moderno pieno di vita, non presenta granché di straordinario. Ma proprio questa è l’originalità della sua virtù, che invita a riflettere e che spinge all’imitazione. In lui la fede e gli avvenimenti quotidiani si fondono armonicamente, tanto che l’adesione al Vangelo si traduce in attenzione amorosa ai poveri e ai bisognosi, in un crescendo continuo sino agli ultimi giorni della malattia che lo porterà alla morte. Il gusto del bello e dell’arte, la passione per lo sport e per la montagna, l’attenzione ai problemi della società non gli impediscono il rapporto costante con l’Assoluto. (Dall’omelia di Giovanni Paolo II, 20 maggio 1990) La vita è azione, è movimento, e anche la mia vita deve essere azione, movimento continuo senza soste: movimento e azione tendenti all’unico fine dell’uomo: salvarsi e salvare. Vivere senza una Fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la verità, non é vivere ma vivacchiare. Gesù mi fa visita ogni mattina nella Comunione, io la restituisco nel misero modo che posso,visitando i poveri. Sono sempre più innamorato delle montagne e vorrei - se gli studi me lo permettessero passareintere giornate sui monti.... per contemplare la grandezza del mio Creatore..... O Padre, Tu hai donato Al giovane Pier Giorgio Frassati la gioia di incontrare Cristo, e di vivere con coerenza la sua fede Nel servizio dei poveri e dei malati. Per sua intercessione concedi anche a noi di salire come lui lungo i sentieri delle beatitudini evangeliche e di imitare la sua generosità per diffondere nella società lo spirito del vangelo. Per Cristo nostro Signore. Amen. Mi domandi se sono allegro? Come potrei non esserlo, quando la parola di Dio guida i miei passi e la fede mi sostiene nelle difficoltà? Beata Pina Suriano La santità di un quotidiano vissuto nel silenzio Tre tratti della sua spiritualità 1. L’amore appassionato al Signore Gesù. Appena poteva, correva ai piedi del tabernacolo “La tua presenza mi solleva al di sopra di ogni cosa”. 2. La sua capacità di sopportazione dei contrasti. Dovette subire l’opposizione dei genitori al suo desiderio di farsi suora e di partecipare assiduamente alla vita dell’AC. Trepidava per la salvezza delle persone che conosceva. 3. Non fu solitaria nella sua avventura cristiana. Si fece aiutare dagli altri e cercò di aiutare gli altri. ( S. E. Mons. Cataldo Naro, arcivescovo di Monreale) Dopo uno dei soliti attacchi di collera della madre che non voleva che andasse in Chiesa <<Vedi, o Gesù, come son ridotta? E in quale stato d’animo mi trovo tutte le volte che faccio una scappatina per venire da Te? Ma con tutto ciò, son sempre felice, mi sento la più felice del mondo in quanto queste sofferenze non fanno altro che accrescere il mio amore per Te… “…L’A.C. può compiere su larga scala il più efficace apostolato, l’apostolato del simile sul simile, cioè dell’operaio sull’operaio, dello studente sul compagno di scuola, del professionista sul collega di professione. Un apostolato di tutti i luoghi e di tutte le ore, che conosce i bisogni dei cuori…– un apostolato insomma che soltanto noi laici possiamo compiere”… >>. … O la vita religiosa, o con Te in cielo, nel mondo non voglio assolutamente rimanervi… Tale mia offerta e tali mie sofferenze continuo ad offrirtele per lo stesso scopo: la santificazione dei Sacerdoti, per essi mi sono immolata e voglio continuare ad immolarmi. Voglio amarti soffrendo Voglio soffrire cantando Preghiamo O beata Pina Suriano, aiutaci,sul tuo esempio e con la tua intercessione,a fare di noi stessi, in unione al sacrificio del Figlio,un'offerta spirituale al Padre,vivendo la nostra esistenza in una trasparente testimonianza della gioia dell'amicizia col Signore e nel generoso servizio ai fratelli. † Cataldo Naro Venerabile Giuseppe Toniolo Da cristiano nel mondo Sociologo, economista di fama internazionale, fondò nel 1889 l’Unione cattolica di studi sociali, di cui fu presidente. Collaborò con l’Opera dei Congressi. Fu ispiratore e promotore della prima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che tenne a battesimo nel 1907. Nel 1894 formulò il primo programma politico cristiano democratico, il “Programma dei cattolici di fronte al socialismo”. Ha detto di lui Mons. Sorrentino, vescovo di Assisi: “È stato uno dei grandi artefici e protagonisti del movimento dei cattolici nel sociale, prima del loro ingresso nella politica. Fu l’apostolo della “Rerum novarum”, grandemente stimato da Leone XIII. Si incaricò di far prendere coscienza ai cattolici italiani della gravità della questione sociale e di porvi mano superando una sensibilità di tipo elemosiniero, andando alla radice della questione, comprendendone le dinamiche e formulando un programma. Toniolo dice ancora oggi l’importanza di una fede che sia capace di farsi storia”. Noi credenti sentiamo nel fondo dell’anima che chi definitivamente recherà a salvamento la società presente non sarà un diplomatico, un dotto, un eroe, bensì un santo, anzi una società di santi. Le verità di fede per loro natura superano la ragione; ma, essendo coordinate ed armonizzate ad unità, indirizzano la ragione nel proprio campo a ricercare la verità naturale scientifica su quella linea stessa , che conduca superiormente alla verità soprannaturale dogmatica, con armonica continuità. Senza Dio, senza la sua rivelazione, senza l’opera pietosa e recondita della sua grazia, la storia dell’incivilimento è muta. Da una lettera al figlio Antonio Non dimenticarlo mai; dentro e fuori di te poni ad obiettivo della tua esistenza il ” cercate prima di tutto il regno di Dio” e vedrai come si abbella tutta la scena di questo mondo. Preghiera per la beatificazione Signore Gesù, ti ringraziamo per averci dato il tuo servo Giuseppe Toniolo, esemplare sposo e padre, sapiente educatore dei giovani dalla cattedra universitaria. Egli dedicato la vita interamente al tuo Regno, nella testimonianza del Vangelo come sorgente di salvezza per la cultura e la società. Fa’ che il suo esempio ci spinga ad amarti come egli ti ha amato. La sua intercessione ci sostenga e ci aiuti nelle nostre necessità. Dona alla Chiesa, che egli ha tanto amato e servito, di poterlo onorare accanto a Te, sui tuoi altari, testimone di santità laicale a gloria della Santissima Trinità. Amen Beato Alberto Marvelli Ingegnere manovale della carità “Alberto Marvelli, giovane forte e libero, generoso figlio della Chiesa di Rimini e dell’Azione Cattolica, ha concepito la sua breve vita di appena 28 anni come un dono d’amore a Gesù per il bene dei fratelli. A. Marvelli aveva fatto dell’ Eucaristia quotidiana il centro della sua vita. Nella preghiera cercava ispirazione anche per l’impegno politico…Nel difficile periodo della seconda guerra mondiale, alimentava una intensa vita spirituale che lo portava a dimenticare se stesso per caricarsi della croce dei poveri.( Dall’omelia per la beatificazione, 5 settembre 2004) La vita è azione, è movimento, e anche la mia vita deve essere azione, movimento continuo senza soste: movimento e azione tendenti all’unico fine dell’uomo: salvarsi e salvare. Dove non arrivo con l’azione, arrivo con la preghiera: con l’orazione ho l’onnipotenza di Dio a mia disposizione. Servire è migliore del farsi servire, Gesù serve. Aiutare i poveri e i derelitti il più possibile, materialmente e spiritualmente. Bisogna fondare il diritto nazionale e internazionale su basi cristiane. Questo vuole Cristo e questo si aspetta il Pontefice da noi di AC: praticare i precetti insegnatici da Gesù, dimostrando al mondo non solo che una vita così può viversi, ma che essa sola è quella che dobbiamo e devono vivere tutti gli uomini. O Vergine santissima, Madre di Cristo e Madre della Chiesa, con gioia e con ammirazione, ci uniamo al tuo Magnificat, al tuo canto di amore riconoscente. Tu che insieme agli Apostoli in preghiera sei stata nel Cenacolo in attesa della venuta dello Spirito di Pentecoste, invoca la sua rinnovata effusione su tutti i fedeli laici, uomini e donne, perché corrispondano pienamente alla loro vocazione e missione, come tralci della vera vite, chiamati a portare molto frutto per la vita del mondo. Amen. Giovanni Paolo II L’universale vocazione alla santità