RAPPORTI SIGNIFICATIVI Siamo così diversi! Perché è importante avere dei rapporti significativi? RAPPORTI SIGNIFICATIVI Siamo stati creati per avere rapporti significativi. Dio ci ha creati in maniera tale da poter avere un rapporto con gli altri esseri umani. Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza… Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno. –Genesi 1:26-27, 31 CIASCUNO DI NOI, PER ESSERE UNA PERSONA SANA, HA DEI BISOGNI CHE DEVONO ESSERE SODDISFATTI. 1. Bisogni fisici: di acqua e cibo, di un rifugio e di vestiario. 2. Bisogni emotivi di: Rapporti Significativi 3. Amore: avere, cioè, un rapporto significativo. 4. Importanza: avere un effetto (impatto) sugli altri Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un essere vivente. Poi Dio il SIGNORE disse: «Non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui». Allora Dio il SIGNORE fece cadere un profondo sonno sull'uomo, che si addormentò; prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d'essa. Dio il SIGNORE, con la costola che aveva tolta all'uomo, formò una donna e la condusse all'uomo. L'uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo». —Genesi 2:7, 18, 21-23 ADAMO ED EVA ERANO COSÌ FELICI! COSÌ SODDISFATTI! Avevano comunione con Dio e dipendevano da Lui. Avevano un rapporto significativo con Dio. Avevano un rapporto significativo l’uno con l’altra. Amavano stare insieme e dipendevano l’uno dall’altra. Erano onesti e sinceri l’uno con l’altra. Non c’era alcuna paura! Tutti i loro bisogni erano soddisfatti. L'uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo». Genesi 2:23 ALLORA, QUANDO ESISTE UN RAPPORTO SIGNIFICATIVO? 1. Quando entrambe le persone si accettano l’un l’altra per chi sono. Sia negli aspetti positivi che negli aspetti negativi. 2. Quando c’è apertura totale l’uno con l’altra. 3. Quando entrambi sono liberi di esprimere all’altra persona i loro più reconditi pensieri e sentimenti, sicuri che ciò che condividono col partner rimarrà assolutamente confidenziale. 4. Quando nel rapporto c’è onestà. 5. Quando c’è vicinanza tra le due persone. 6. Quando nel rapporto c’è un impegno l’uno verso l’altra. RAPPORTI INFRANTI Cosa causa la rottura di un rapporto? 1. Aspettative irrealistiche Ci aspettiamo che i rapporti interpersonali siano facili, ma essi sono fragili! Non aspettatevi la perfezione nei vostri rapporti. 2. Trascuratezza I rapporti hanno bisogno di essere curati. Necessitano di molto impegno e molto lavoro. 3. Egoismo (Genesi 3:1-13) Cosa causa la rottura di un rapporto? Forse sei rimasto “scottato” da un rapporto. Magari ti senti solo e aspetti che gli altri ti si avvicinino. È però importante che sia tu ad avvicinarti agli altri e ad essere un buon amico. EGOISMO(Genesi 3:1-13) La donna rispose: «Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato». Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il SIGNORE aveva fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?» 2 La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; 3 ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"». EGOISMO (“Adesso facciamo come dico io”.) 4 Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; 5 ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male». ORGOGLIO (“Voglio essere come Dio”.) 6 La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò. 7 Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e s'accorsero che erano nudi; unirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture. SENTIMENTI (Vergogna e paura) 8 Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino. 9 Dio il SIGNORE chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei 10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto». PENSIERO (Ingannato e ingannante) 11 Dio disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato del frutto dell'albero, che ti avevo comandato di non mangiare?» 12 L'uomo rispose: «La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell'albero, e io ne ho mangiato». 13 Dio il SIGNORE disse alla donna: «Perché hai fatto questo?» COMPORTAMENTO (nascondersi e scaricare la colpa —“È colpa sua!”) IRA 1. Ira (Genesi 4:1-8) Osservate il processo nella vita di Caino: L’ira distruggerà un rapporto L’amarezza è un atteggiamento negativo. Ira e collera sono sentimenti. L’omicidio fu il comportamento scelto da Caino. COME SI ARRIVA ALL’IRA? Aspettative non soddisfatte Sentimenti feriti Frustrazione e/o paura Ira A. Aspettative (legittime o meno) non soddisfatte a causa di... Una persona… Rifiuto. Promesse non mantenute. Parole o azioni che fanno male. Un avvenimento… Qualcosa è successo che ha interferito coi nostri piani. Una cosa… Qualcosa che non ha portato la gioia che ci aspettavamo da essa. B. Aspettative non soddisfatte portano a sentimenti feriti. C. Sentimenti feriti portano a loro volta a frustrazione e paura. D. Frustrazione e/o paura portano a ira. L’ira soffocata e tenuta dentro produce autocommiserazione e depressione. L’ira manifestata ferisce gli altri. Sia l’una che l’altra cosa sono dannose per il rapporto. L’IRA DISTRUGGERÀ UN RAPPORTO. PER MOLTI DI NOI L’IRA È UN PROBLEMA. Quando perdiamo il controllo della nostra ira: Possiamo scegliere di ferire l’altra persona verbalmente o fisicamente, in modo da prendere il sopravvento. Possiamo scegliere di ferire l’altra persona regredendo dal rapporto, in modo da proteggere noi stessi. Entrambe queste scelte sono egoistiche. L’ira danneggia l’altra persona. La tua disapprovazione mina l’altro nella sua concezione di“chi” sia come persona. L’ira sviluppa una convinzione falsa e negativa. Cominci a credere che l’altro stia cercando di rovinare il vostro rapporto IL CRITICISMO Morte e vita sono in potere della lingua; chi l'ama ne mangerà i frutti. Proverbi 18:21 Il Criticismo Le nostre parole hanno il potere di costruire e di distruggere un rapporto. • Il criticismo distruttivo deriva in genere da una nostra frustrazione interiore. (Il non sentirci a nostro agio con noi stessi, oppure il sentirci dispiaciuti per noi stessi.) • Il criticismo distruttivo in genere si concentra sulle debolezze e sugli errori dell’altro. (Esso si basa spesso sulle nostre impressioni personali, o su dicerie sentite da altri, e non sui fatti.) Le due principali forme di criticismo distruttivo sono: Il pettegolezzo e la maldicenza – Parlare alle spalle delle persone; diffondere chiacchiere. Una critica aspra – Riprendere l’altra persona in maniera non amorevole. Le parole sono utilizzate per lacerare e ferire. La critica in negativo può avere anche un effetto positivo: Quando la critica si basa su prove conclamate ed è portata avanti in maniera amorevole così da aiutare l’altra persona a riconoscere il proprio errore e a scegliere di attuare dei cambiamenti in positivo. Dobbiamo utilizzare le parole per edificare l’altra persona (Efesini 4:29). La vita dovrebbe essere facile, vero? NO! LA PAURA DEL RIFIUTO DESIDERIAMO FORTEMENTE DI ESSERE ACCETTATI. Nonostante il fatto che noi abbiamo un desiderio innato di essere conosciuti, spesso non ci apriamo agli altri per paura. Temiamo un rifiuto, e per questo indossiamo una maschera. ALCUNI PENSIERI ERRATI CHE POSSONO ESSERE PROBLEMATICI. “Dovresti essere come me”. “Devo essere amato e accettato da tutti”. È sufficiente l’amore e l’accettazione di Gesù, che non possono essere cambiati da nessuno (Romani 8:31). “La vita dovrebbe essere facile” (Giovanni 16:33). “Se faccio tutto bene, tutto si risolverà al meglio”. “Devo essere perfetto. Devo fare tutto bene”. La vita dovrebbe essere facile, vero? NO! Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo. Giovanni 16:33 RICOSTRUIRE DEI RAPPORTI SIGNIFICATIVI ADESSO TOCCA A NOI SCEGLIERE. Amare Dio o non amarlo. (Matteo 22:37) Amare le persone o non amarle. (Matteo 22:39) Cosa dice il comandamento? Dice di amare Dio, e per realizzare questo è necessario amare le persone. (Matteo 22:37-39) Perché questo è l'amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti… —1 Giovanni 5:3 Gesù disse… “Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti…” Giovanni 14:15 Ricostruiamo dei rapporti infranti! COME RICOSTRUIAMO DEI RAPPORTI INFRANTI? Riconosciamo il bisogno di un cambiamento. Rinnoviamo la nostra mente, il nostro pensiero (Romani 12:2). Accettiamo nuovi messaggi – quello che Dio ha da dire: Dio è per te! (Romani 8:31-32) Tu sei perdonato! (Romani 8:33-34) Non c’è condanna! (Romani 8:1) Niente e nessuno può separarci dall’amore di Dio e di Gesù! (Romani 8:35-39) Sei amato teneramente (Efesini 5:1; Colossesi 3:12) Cambiamo i nostri atteggiamenti. Abbiamo bisogno degli atteggiamenti di Gesù Cristo. (Filippesi 2:5-8) Umiltà: abbandoniamo il nostro orgoglio e il nostro egoismo. Obbedienza: Dobbiamo obbedire alla parola di Dio. Scegliamo nuovi comportamenti. Chiediamo perdono a quelle persone che abbiamo offeso. (Matteo 5:23-24) Scegliamo di amare e di dare liberamente, senza aspettarci qualcosa in cambio. Lasciamo che Dio Lasciamo che Dio risani i nostri risani i nostri sentimenti feriti. sentimenti —feriti Scegliamo di servire. Siamo ambasciatori di Cristo. (2 Corinzi 5:20) Seguiamo il Signore. (Matteo 20:28) col tempo— e allo stesso tempo mettiamo in pratica queste verità. TRAI INSEGNAMENTO DAI FALLIMENTI E DALLE TRAGEDIE. Quando qualcuno decide di non volere che vi sia un rapporto tra di voi, mentre tu vorresti invece che vi fosse – trascorri del tempo a rattristartene. RICONOSCI I SENTIMENTI ED ESPRIMILI IN MANIERA APPROPRIATA. ALCUNE VERITÀ SUI SENTIMENTI: 1. Essi ci sono stati dati da Dio! 2. Sono solamente (appunto) sentimenti. 3. Sono, generalmente, reazioni appropriate alle situazioni che affrontiamo. 4. Sono molto importanti all’interno di un rapporto. Dobbiamo incrementare la nostra capacità di trattare coi sentimenti degli altri e la nostra sensibilità nel trattare coi nostri. I SENTIMENTI VANNO BENE. Crescendo veniamo abituati a non riconoscere e a non esprimere i nostri sentimenti, ma “sentire” va bene! 1. È benefico esprimere i nostri sentimenti. 2. È dannoso non esprimere i nostri sentimenti. 3. La Bibbia parla anche di sentimenti positivi. 4. I sentimenti sono semplicemente energia in movimento! Ci sono sentimenti in noi, anche se li ignoriamo e non ne facciamo niente. I sentimenti ci avvertono che sta succedendo qualcosa. I sentimenti sono un segnale che è necessario fare qualcosa. QUATTRO EMOZIONI BASILARI Ci sono quattro emozioni basilari COLLERA, TRISTEZZA, FELICITA’, PAURA MA MOLTI GRADI DIVERSI. COLLERA Questo schema può aiutarti a comprendere a che livello di ciascuna emozione ti trovi tu. Per una maggiore comprensione anteporre “Sentirsi” a ogni aggettivo TRISTEZZA FELICITA’ PAURA B TESO DISPIACIUTO FELICE TIMIDO A COSTERNATO PERSO CONTENTO PRECARIO S DISTURBATO MESSO MALE APPAGATO NERVOSO S IMBRONCIATO TETRO FORTUNATO APPRENSIVO O SCONTENTO APATICO SODDISFATTO ESITANTE TIMIDO GRATO PREOCCUPATO M SECCATO A DISAGIO ALLEGRO MINACCIATO E FRUSTRATO SOLO SOLLEVATO INSICURO D AGITATO GIU’ BENE A DISAGIO I DISGUSTATO FERITO FIERO SGOMENTO O STUFATO DELUSO DELIZIATO IN ANSIA IRRITATO AFFLITTO A FURIOSO DISPERATO EMOZIONATO IMPAURITO L IN EBOLLIZIONE INFELICE ESULTANTE IN PREDA AL PANICO T ARRABBIATO DEPRESSO FELICISSIMO ATTERRITO O LIVIDO MISERABILE BENISSIMO SPAVENTATO NERO TERRIBILE ELETTRIZZATO TERRORIZZATO IRATO A UN LIVELLO CRITICO MERAVIGLIOSAMENTE ALLARMATO STORDITO COME SEI STATO EDUCATO A COMPORTARTI CON I TUOI SENTIMENTI? Indica la definizione che meglio si addice alla tua situazione: Esprimerli totalmente. Esprimerli entro certi limiti. Non esprimerli (reprimerli). In che modo i tuoi genitori mostravano o esprimevano i propri sentimenti? Viviamo sentimenti di ansia e paura. Viviamo “conflitti esterni,” e “sentimenti interiori di paura.” (2 Corinzi 7:5) “Scaricate su Dio tutte le vostre preoccupazioni, poiché Gli state a cuore.” (1 Pietro 5:7) “Non siate ansiosi (non rimanete in tale stato – non permettete che i sentimenti vi controllino) …ma in ogni cosa ... rendete manifeste le vostre richieste a Dio.” (Filippesi 4:6) ansia e paura… Viviamo sentimenti di angoscia o di depressione. Gesù sperimentò questi sentimenti nel giardino di Getsemani. “Angosciato, … turbato, … profondamente afflitto, … oppresso dalla tristezza.” (Matteo 26:37; Marco 14:33-34; Luca 22:44-45) e angoscia e depressione É NORMALE AVERE DEI SENTIMENTI Non dobbiamo tuttavia necessariamente esprimere tutti i nostri sentimenti (specialmente quelli negativi o critici). Tutti noi abbiamo dentro un profondo desiderio di avere rapporti significativi. Ci vuole tempo per sviluppare un rapporto significativo. I RAPPORTI SONO COMPLICATI. Le nostre parole e i nostri comportamenti sono capaci sia di creare che di distruggere un rapporto (Proverbi 18:21; 15:1; 12:25; 15:1; 16:24). LA COMUNICAZIONE È COMPLICATA. “So che credi di capire quello che ho detto, ma non sono certo che tu comprenda che quello che hai sentito non era quello che intendevo”. LA COMUNICAZIONE È: Quello che intendi dire. Quello che in effetti dici. Ciò che l’altra persona sente. Quello che l’altra persona crede di sentire. Quello che l’altra persona risponde alle tue parole. Quello che tu credi l’altra persona abbia risposto. La comunicazione è… complicata! IMPARIAMO AD ASCOLTARE Ascoltare significa… “Seguire i pensieri e i sentimenti di un'altra persona e capire cosa l’altra persona stia dicendo e cosa intenda, rifacendoci alla suo modo di pensare e di esprimersi”. (Lawyer e Katz, Capacità comunicative per il ministero.) Il processo di ascolto è un’esperienza attiva che implica impegno. CI VUOLE FATICA! Il processo di ascolto è… un’esperienza attiva che implica impegno! DOBBIAMO ASCOLTARE SIA I MESSAGGI VERBALI CHE QUELLI NON VERBALI. Il vero ascolto dimostra interesse e attenzione per l’altra persona. Quando ascoltiamo stiamo dicendo, “Ti voglio bene,” e “Tu mi interessi”. Quando una persona si sente ben voluta e preziosa, si sviluppa un rapporto significativo. Bisogna accettarsi reciprocamente. Romani 15:7 Bisogna essere attenti e mostrare interesse. Romani 12:15 Dobbiamo concentrarci completamente sull’altra persona, ascoltando attentamente, “pendendogli dalle labbra”. Perciò accoglietevi gli uni gli altri, come anche Cristo vi ha accolti per la gloria di Dio. Romani 15:7 IL TUO LINGUAGGIO DEL CORPO PUÒ DIMOSTRARE CHE STAI DAVVERO ASCOLTANDO. Guarda l’altra persona (dritto negli occhi). Stai girato verso di lei. Sii rilassato. LE PERSONE HANNO BISOGNO DI ESSERE ASCOLTATE. Non dare una risposta o una soluzione sbrigativa a ciò che l’altra persona sta dicendo. Proverbi 18:13; Ecclesiaste 3:1, 7 Sii paziente. Tieni a freno la lingua. Ascolta fin quando capisci che cosa l’altra persona stia dicendo. Non è necessario riempire i momenti di silenzio. Un vero ascoltatore ascolta anche i momenti di silenzio in cui l’altra persona si sforza di esprimere un sentimento o si ferma per considerare un pensiero. È importante, prima di rispondere, dare tempo alle persone perché possano esprimere i propri sentimenti e le proprie preoccupazioni. le persone hanno bisogno di essere ascoltate. ASCOLTO RIFLESSIVO L’ascolto riflessivo è un processo attraverso il quale si riporta all’altra persona ciò che ella sta dicendo. Dimostra che stiamo davvero ascoltando. (Proverbi 20:5) Ripetendo i sentimenti, aiuti l’altra persona a vedere cosa sta succedendo dentro di sé. Come risultato questa riesce spesso a vedersi in maniera diversa. Questo potrebbe aiutarla a parlare su un livello emotivo, piuttosto che basandosi solamente sulla ragione, sugli atteggiamenti o sui fatti conclamati. Fai domande riguardo a ciò che sta dicendo, fino a capire davvero quello che cerca di esprimere. Dobbiamo ascoltare più che parlare. (Giacomo 1:9) I disegni del cuore dell'uomo sono acque profonde, ma l'uomo intelligente saprà attingervi. —Proverbi 20:5 Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira. —Giacomo 1:19 ESERCIZIO #2 Fai coppia con qualcuno che non conosci molto bene. Uno di voi sarà il Numero 1, l’altro il Numero 2. Scegli adesso. Numero 1: Parla al tuo partner di qualcuno che è importante nella tua vita, e dì “perché” questa persona è importante per te. Numero 2: Sii un ascoltatore riflessivo. Avete 3 minuti . . .VIA! Numero 2: Dì al tuo partner cosa gli hai sentito dire. 3 minuti . . .VIA! E adesso al contrario. Numero 2: Parla al tuo partner di qualcuno che è importante nella tua vita, e dì “perché” questa persona è importante per te. Numero 1: Sii un ascoltatore riflessivo. 3 minuti . . .VIA! Numero 2: Dì al tuo partner cosa gli hai sentito dire. 3 minuti . . .VIA! E PER QUANTO RIGUARDA L’IRA? La Bibbia non dice, “Non vi adirate” (Efesini 4:26). •Ricorda che l’ira è solamente un sentimento! •I sentimenti d’ira possono essere positivi. Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra la vostra ira. —Efesini 4:26 Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di cattiveria! —Efesini 4:31 IDENTIFICAZIONE D’UN SENTIMENTO D’IRA. Possiamo utilizzare i sentimenti d’ira per comprendere perché siamo adirati. (Esamina le possibili origini dell’ira nella barra a fianco.) Una volta compreso cosa ci porta all’ira possiamo occuparcene. I sentimenti d’ira potrebbero avere origine da: •Ansia •Dolore •Gelosia •Imbarazzo •Preoccupazione •Delusione •Colpevolezza •Frustrazione •Paura •Tristezza •Vergogna Dobbiamo chiederci: “Perché sono adirato?” Le cose sono andate diversamente da come volevo io? Non è successo quello che mi aspettavo? Sono stato trattato male? Queste cose potrebbero mostrarci che siamo egoisti – “Come voglio io”, “prima i miei bisogni”, ecc. Se è così, dobbiamo ammettere il nostro ego-centrismo. Una volta compreso cosa ci rende adirati possiamo occuparcene. POSSIAMO OCCUPARCI DEI NOSTRI SENTIMENTI D’IRA IN QUATTRO MODI: Possiamo reprimerli - C’è chi ignora l’ira. Possiamo sopprimerli C’è chi nasconde l’ira, accumulandola all’interno di se stesso. Possiamo esprimerli - C’è chi dimostra immediatamente l’ira, esplodendo. Possiamo confessarli - C’è chi prende il controllo dei sentimenti. REPRESSIONE L’ira è un male se, quando siamo adirati, facciamo finta che non sia così. • Talvolta, come credenti, potremmo credere che l’ira sia sbagliata, e potremmo ignorare il fatto che siamo adirati. • Questo è male perché non ci occupiamo mai della ragione per cui siamo adirati. L’ira è sempre presente, nascosta dentro, pronta ad esplodere. SOPPRESSIONE L’ira è un male quando la scarichiamo su noi stessi, tenendocela dentro. • Ci farà sentire depressi e/o ansiosi. • Molte malattie fisiche sono causate dalla nostra frustrazione interiore. ESPRESSIONE L’ira è dannosa quando la mettiamo in atto. (Efesini 4:31) • Atti di violenza fisica – “risse”. • Parole che tagliano e feriscono –“maldicenza” • Meschinità e crudeltà – “malignità”. Non dobbiamo permettere che i nostri sentimenti d’ira controllino le nostre azioni e le nostre scelte. (Efesini 4:26) CONFESSIONE • L’ira può essere controllata se ammettiamo che siamo adirati. Quando comprendiamo perché ci sentiamo adirati, possiamo analizzare i modi per occuparcene. • Dobbiamo prenderci le responsabilità della nostra ira. Nessun altro può farci mettere in atto la nostra ira – siamo solo ed esclusivamente noi a stabilire le nostre azioni. • Non dobbiamo permettere che i nostri sentimenti d’ira controllino le nostre azioni e le nostre scelte. “Se vi adirate, non peccate” (Efesini 4:26). L’IRA NEI NOSTRI CUORI. L’ira è dannosa se la teniamo chiusa nel nostro cuore. DESIDERIAMO incolpare altri così da non doverci assumere la responsabilità per le nostre azioni. Io sono responsabile al 100% dei miei sentimenti. Non posso incolpare qualcuno o qualcos’altro per come mi sento. Le mie scelte determinano le mie emozioni. POSSIAMO MANTENERE L’IRA ACCESA NEL NOSTRO CUORE. • Rimuginare sull’evento che ha causato i nostri sentimenti di ira può portarci al peccato (Matteo 15:19). • L’amarezza è un atteggiamento malvagio del cuore (Efesini 4:31). • “L’amore…non addebita il male” (1 Corinzi 13:5). • Non lasciare che l’ira duri nel tempo (Efesini 4:26). Non manteniamo l’ira accesa nel nostro cuore Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni. —Matteo 15:19 COMPRENDERE IL CONFLITTO IL CONFLITTO È NORMALE. Viviamo in un mondo imperfetto con persone imperfette. Tutti siamo egoisti e desideriamo per natura che le cose vadano a modo nostro! NEL CONFLITTO CI SONO VARIE “STRATEGIE” ESERCIZIO #3 QUAL’È LA TUA STRATEGIA NEL RISOLVERE UN CONFLITTO (contrassegna “Ritirarsi”, “Vincere”, “Arrendersi”, “Venire a compromessi”, o “Risolvere” nello schema qui sotto)? Ritirarsi Scegliere di non partecipare. Ritirarsi dal conflitto. Vincere “Deve andare come dico io! Io ho ragione!” Arrendersi “Non importa cosa possa pensare io.” Essere passivi. Venire a compromessi Fare compromessi, infrangendo i propri principi e le proprie convinzioni. Risolvere Scegliere di amare, impegnandosi nel processo. Ci è ordinato di amarci gli uni gli altri. Forse dovremo essere d’accordo che non siamo d’accordo. DA DOVE VIENE LA STRATEGIA CHE TI VIENE PIÙ NATURALE? 1. Dall’istinto? 2. Dalla tua educazione? 3. Da ciò che hai visto o sentito? 4. Dalla tua personalità RISOLVERE IL CONFLITTO. Alcuni conflitti possono essere risolti facilmente. • Se abbiamo offeso qualcuno, dobbiamo confessare, chiedere perdono e cambiare (Matteo5:2324). Altri conflitti possono necessitare di un confronto diretto • Alcuni di noi preferiscono evitare il conflitto (vedi la barra a fianco), ma a volte è necessario. Perché alcuni di noi preferiscono evitare il conflitto? 1. Temono di essere in errore. 2. Temono di essere “sconfitti”. 3. Temono di essere respinti. 4. Temono ciò che gli altri potrebbero pensare. 5. Temono di perdere il rapporto. IL SEGUENTE ESERCIZIO POTREBBE AIUTARE A RISOLVERE DEI CONFLITTI. Il combattimento di 10 minuti 1. Regolate un timer perché suoni tra 5 minuti. 2. Comincia uno. Dì all’altra persona cosa ti turba. L’altra persona ascolta e prende appunti su quello che ti sente dire, ma non può assolutamente rispondere durante questi 5 minuti. 3. Alla fine dei 5 minuti, scambiarsi i ruoli. 4. Ripetere i punti 1 e 2 con i ruoli invertiti. 5. Continuare il processo fino a che entrambe le persone si sentono ascoltate e ben comprese. Scopo : Imparare ad ascoltare e a sentire i sentimenti dell’altro; imparare a non stare sulla difensiva. ESPRIMERE IL DOLORE ALLA PERSONA CHE TI HA OFFESO Trova un posto dove non sarete disturbati. Esprimi il tuo dolore, non la tua ira, alla persona che ti ha offeso. Non attaccare la persona. La questione è ciò che questa ha detto o fatto, non chi ella sia. Rimani sull’argomento dell’offesa. Non tirare in ballo altre questioni o cose dal passato. PER LA PERSONA CHE SI È SENTITA OFFESA: Utilizza frasi Usa frasi in prima persona (Io), anziché dolorose accuse in seconda in prima persona (Tu): persona, non “IO ho sentito che (IO) non venivo in seconda ascoltato quando stavamo parlando persona. l’altro giorno.” “TU non mi stavi ascoltando!” (Vedi la barra a fianco per degli esempi). “IO mi sono sentito giudicato e questo mi ha ferito .” “TU mi stavi giudicando!” “(IO) Sento di doverti esprimere come mi sono sentito (IO), affinché non ci sia alcun cattivo sentimento tra noi.” “TU mi hai fatto male!” PER LA PERSONA CHE HA OFFESO: Ascolta con attenzione. Non stare sulla difensiva e non utilizzare delle scuse. Ricorda, l’altra persona sta semplicemente esprimendo come si è sentita per ciò che è stato detto o fatto. Fai domande fino a comprendere davvero quale sia stata l’offesa e come essa abbia ferito l’altra persona. Lascia che la persona offesa parli fino a quando ha espresso del tutto i propri sentimenti. Chiedi perdono per la tua parte nell’offesa. Questo rende possibile una riconciliazione del rapporto. Se la situazione si surriscalda, fate una pausa, ma specificate una data in cui continuare a lavorare sul problema. Ricordate, non deve esserci un vincitore. Il rapporto è più importante di qualunque problema o dell’avere ragione. IL PERDONO Perdonare le cose passate (coloro che ci hanno feriti quando stavamo crescendo). Dobbiamo comprendere come le loro parole e le loro azioni hanno influenzato: •Il nostro pensiero •I nostri sentimenti •Il bisogno che abbiamo nel cuore di sentirci amati e importanti •I nostri atteggiamenti •Le nostre scelte comportamentali Soddisfare i propri bisogni Proteggersi da altro dolore Esempio di vita: Il passato di Rosemary e come esso ha influenzato la sua vita PERDONARE LE PERSONE E RICOSTRUIRE I RAPPORTI • Dio esige che noi perdoniamo (Efesini 4:31- 32; Marco 11:25). • Dio ha dato l’esempio (Efesini 4:32). Egli ci ha perdonati affinché potessimo tornare ad avere un rapporto significativo con Lui. Adesso la scelta è nostra: Amare o non amare. Il perdono è un azione volontaria. Possiamo scegliere di perdonare, che ci sia dettato dai sentimenti o meno. Perdoniamo le persone e ricostruiamo i rapporti! Per perdonare sinceramente dobbiamo occuparci del dolore. Talvolta pur avendo perdonato, dobbiamo anche confrontarci direttamente con l’altra persona (Dicendo la verità nell’amore – Efesini 4:15). Ci confrontiamo con l’altra persona… • Affinché ella diventi cosciente del modo in cui le sue azioni ci hanno feriti. • Per darle l’opportunità di cambiare quel suo comportamento che reca dolore. Dobbiamo lasciare perdere alcune cose. Ci costa di più non perdonare che perdonare. Noi scegliamo di perdonare per essere obbedienti a Dio. Noi scegliamo di perdonare per mettere fine al dolore. Noi scegliamo di perdonare per essere liberati. Non siamo liberi fin quando non scegliamo di perdonare. RIASSUNTO CONCLUSIVO PREPARATI! (EFESINI 6:13-18) 1. Prenditi sempre cura del tuo rapporto con Dio. 2. Tieni “i conti corti” con le altre persone. 3. Trattatevi gli uni gli altri con amore. • Altri ci stanno osservando. • Non demolire qualcuno di fronte agli altri. • Non essere critico. Utilizza le parole per edificare (Efesini 4:29). • Non prendere in giro gli altri. • Non sparlare degli altri. • Non correggere gli altri su dettagli trascurabili. • Non interrompere gli altri. • Quando sbagli davanti agli altri, ammettilo! E poi chiedi perdono. 4 - Sviluppa le tue capacità atte a mantenere vivo un rapporto significativo. • Ascolta in modo riflessivo. • Utilizza le frasi in prima persona. • Non attaccare l’altra persona. • Ecc. Sviluppiamo le nostre capacità atte a mantenere vivi i rapporti significativi 5 - Combattete il nemico, non vi combattete reciprocamente. Chi è il nemico? Satana si impegna a distruggere i tuoi Ricorda che Dio si rapporti perché questo influenzerebbe serve di persone negativamente tante persone. Ricorda che imperfette. Non sempre tuo marito, tua moglie, i tuoi figli, i tuoi facciamo tutto bene, amici, i tuoi colleghi, ecc. non sono i ma questo non limita nemici; Satana è il nemico! Dio. (1 Corinzi Prega: 1:26-31) Quando preghi per una situazione, ciò ti aiuta a vederla in prospettiva. Se uno di voi si ricorda di proporre di pregare per una situazione, questo aiuta a riportare la calma. Non lasciare che Satana ti privi della tua gioia. I TUOI MESSAGGI DI VITA.