UTS Alba/Bra
Gruppo di lavoro continuità
medie inferiori/ medie superiori
Lingua italiana
ANNO Scolastico 2002/2003
Per coordinare e rafforzare la continuità tra i due ordini di scuole, gli
insegnanti di educazione linguistica hanno ritenuto opportuno discutere
alcuni punti fondamentali:
il grado di conoscenza-uso della lingua in relazione alle necessità che
l’apprendimento delle varie discipline, ad un determinato livello di
scolarità, richiede; le caratteristiche dei testi ( orali e scritti ) che si
propongono abitualmente agli studenti ( libri di testo, materiali di
consultazione, spiegazione dell’insegnante, audiovisivi, materiale
informatico) e la maggiore o minore difficoltà degli stessi; l’uso della
lingua che viene richiesto usualmente agli alunni (prevalentemente orale
o scritto? Uso esplorativo o esclusivamente risposte già prestabilite?
Relazioni, risposte a questionari, appunti…); gli scopi per l’uso del testo
scritto ( per studiare? Per farsi un’idea generica sull’argomento? Per
ricercare specifiche informazioni? Per il lavoro di ricerca?..);
le modalità di verifica dell’apprendimento per vedere come la pragmatica
d’uso della lingua influisca sul risultato ( domande chiuse, aperte, scelte
multiple? Relazioni orali o scritte guidate o libere?…).
L’autoanalisi e lo scambio di opinioni ed esperienze didattiche hanno portato ad un
accordo-progettazione su:
quali sono i nodi concettuali fondamentali delle diverse discipline e come vengono
espressi linguisticamente ( caratteristiche del lessico, della struttura del testo, tipo
di sintassi usata…); quali testi orali e scritti utilizzare con gli allievi e quali attività
far svolgere allo scopo di favorirne la comprensione; quali prove d’ingresso
proporre per verificare le competenze linguistiche di comprensione e di
produzione in relazione alle necessità sollecitate dalle discipline ( comprensione
del lessico di base e specialistico, comprensione delle singole informazioni e dei
rapporti logici interni al testo, funzione dei connettori; esposizione orale di
esperienze compiute, uso del lessico in contesto appropriato…); quali strategie di
letture debbano avere la priorità, tenendo conto degli scopi per cui si usa il testo
scritto; quali richieste di produzione linguistica fare agli alunni in relazione alle
capacità già acquisite ed in vista dello sviluppo di altre abilità; che tipo di verifica
proporre tenendo conto delle competenze linguistiche degli studenti. Nella scuola
media e nel biennio della superiore è opportuno sviluppare la comprensione dei
seguenti sottocodici: delle scienze sociali ed umane, storico, economico,
scientifico e tecnico, oltre naturalmente a quelli non strettamente legati ai bisogni
curricolari, quali il linguaggio dei mass-media e delle nuove tecnologie.
Devono essere esercitate le capacità di produzione orale per descrivere ( oggetti,
processi), per raccontare esperienze, per classificare e definire, per porre e
risolvere problemi, per fare proposte, per discutere tesi, per sostenere opinioni,
per riferire i risultati di una ricerca, per esprimere valutazioni.
L’alunno deve imparare a scrivere testi diversi per scopi determinati: resoconti di
esperienze, appunti, descrizioni, schemi, relazioni, definizioni, didascalie.
Si sono prefissate le conoscenze e le competenze che si ritengono basilari per
l’ingresso alla scuola media superiore:
Conoscenze:
1 conoscere le tecniche di lettura coerenti agli scopi;
2 conoscere le parti della struttura del testo espositivo;
3 conoscere gli aspetti formali del testo narrativo ( sequenze, personaggi ruoli,
cooordinate spazio-temporali );
4 conoscere le tecniche di sintesi del testo;
5 conoscere le tecniche di descrizione, di narrazione e di esposizione;
6 conoscere le funzioni linguistiche e gli apparati grammaticali.
Competenze:
1 saper condurre una lettura adeguata al testo;
2 individuare le parti della struttura organizzativa del testo espositivo ed elaborarlo
3 in modo organico e coerente; riconoscere gli aspetti formali del testo narrativo e
4 descrittivo e riprodurli oralmente o per iscritto: individuare in un testo i concetti
5 essenziali, le parole chiave, il messaggio veicolato; produrre in modo corretto
ortograficamente;
6 individuare ed applicare gli elementi essenziali del discorso e le fondamentali
strutture sintattiche.
Il gruppo al termine della progettazione comune ha elaborato prove di uscita dalla
scuola media e prove in entrata alle superiori. Si tratta di test di comprensione, di
brani narrativi ed espositivi, di valutazione delle competenze ortografiche e morfosintattiche. Si sono anche esaminate alcune tracce per l’elaborazione testuale
relative alle esperienze personali. Infine si è concordato il peso delle risposte e si è
stesa una griglia di valutazione oggettiva.
Gruppo di lavoro continuità medie inferiori/ medie superiori lingua
italiana
Tracce per la produzione scritta
Durata: 120 minuti
1 Computer, telefoni, cellulari e tv fanno di ognuno un abitante del ciberspazio.
Parlate delle vostre esperienze con questi mezzi tecnici, evidenziando da un lato i
vantaggi in termini di conoscenza e di apertura al mondo che essi vi hanno
procurato e dall’altro eventuali pericoli che nascono dall’affidare esclusivamente a
queste tecnologie la propria conoscenza della realtà.
2 Gli adulti manifestano molte apprensioni rispetto al tempo libero dei figli, spesso
li ostacolano nella ricerca di indipendenza e di un maggior coinvolgimento con il
gruppo dei coetanei. Frequentemente hanno ragione di mettere in guardia nei
confronti di pericoli effettivi, ma un eccesso di preoccupazione e di controllo
finisce per condizionarli negativamente, impedendo loro di fare esperienze
importanti.
3 Gli eroi del nostro tempo sono sempre meno condottieri di eserciti o leader
politici, sempre più persone capaci di mettersi al servizio di chi soffre, per sanare
la piaga della miseria che affligge tanti esseri umani.
4 Crescere vuol dire sapersi fare degli amici, saper entrare in relazione con gli altri,
accettando che le persone che conosciamo possano avere idee diverse dalle
nostre, riconoscendo quindi quelle differenze che rendono ciascuno di noi un
essere unico.
5 Per imparare a convivere serenamente in una qualsiasi comunità, come potrebbe
essere ad esempio la tua classe, è necessario saper stringere legami di amicizia
con i compagni, cosa che non è sempre facile. Rifletti.
6 Sto crescendo: il mio modo di pensare, di comportarmi, di entrare in rapporto
con gli altri inizia ad essere diverso da quello di quando ero bambino.
7 L’uso di un motorino, per un ragazzo della tua età, comporta dei pericoli, eppure
offre un’ ampia gamma di risorse positive.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA PRODUZIONE TESTUALE
1. Ortografia- morfosintassi: p. 3
2. Competenze lessicali: p. 1
3. Punteggiatura: p. 1
4. Struttura del periodo: p. 2
5. Contenuto: p. 2
6. Originalità: p.1
GRUPPO CONTINUITA’ SCUOLA MEDIA-SCUOLA SUPERIORE
2002/2003
PROVA SULLE COMPETENZE ORTOGRAFICHE E GRAMMATICALI
PROVA N. 1
Medici senza frontiere
( da Mondo Erre, riduzione e rielaborazione)
1 Si chiamano Médicins sans frontières ( Msf) , che in francese significa “medici senza frontiere”. Nel 1999 anno vinto il
premio Nobel per la pace. Sono volontari, provegnenti da 45 nazzioni diverse, che negli ultimi 28 anni , hanno operato,
vaccinato, medicato, visitato malati in oltre 80 paesi del mondo, quelli colpiti dalle guerre e dalle carestie, dai terremoti e dai
tifoni. E gratis, perché Msf non dipende da sponsor e nemmeno dai finanziamenti degli Stati, ma per più di tre quarti del suo
bilancio da senplici doni di privati.
2 Tutto e incominciato nel 1968 in Biafra, Africa, dove due giovani dottori francesi ,Bernard Kouchner e Max Récamier, si
ritrovano come volontari della Croce Rossa a curare i feriti di una spaventosa guerra civile. Entrambi sono sconvolti dà
quanto vedono. E’ in atto un vero e proprio genocidio. I morti sono centinaia di miliaia. Non si puo tacere, limitarsi a curare
le ferite e star zitti. Però, prima di partire, i due giovani medici hanno firmato una dichiarazione che li impegna a non
divulgare le notizie apprese o le cose viste. E’ la promessa abituale che la Croce Rossa (essendo un organizzazione
sovranazionale e perciò “neutra”) fà sottoscrivere a tutti i suoi volontari.
3 Rècamier e Kouchner , insieme ad altri colleghi, decidono di trasgredire il patto , di tornare in patria e rivelare tutto quello
che sanno; poi, con un gruppo di colleghi fondano un gruppo medico-chirurgico d’ urgenza, una specie di commando
sanitario, che nel 1971 diventa Msf.
4 Da allora i volontari non aspettano più di avere i permessi per intervenire in una nazione in pericolo, com’ era costretta a
fare la Croce Rossa, perdendo molto tempo nelle trattative. Partono subito e comunque, perfino clandestinamente, anche
con lunghe marce a piedi, come in Afghanistan nel 1979, oppure nascosti nel doppiofondo dei camion, come in Etiopia nel
1985. Sono convinti che dove c’è un ferito o un malato, c’è non solo il diritto ma anche il dovere di intervenire : “Che cos’è
un confine, se al di là c’è gente che muore? Niente” ha detto una volta il presidente di Msf.
5 Un terremoto in Nicaragua nel 1972, la guerra in Kurdistan, l’ uragano in Honduras nel 1974, la guerra in Libano, la
Cambogia nel 1978, l’ Uganda nel 1980, il Sudan, e il terremoto dell’ Armenia nel 1988; negli anni ’90 l’ ex Iugoslavia ( in
Bosnia, Kosovo...) , l’ Afghanistan, Timor Est.....
6 I medici di Msf ( ma servono anche infermieri, impiegati e tecnici per gli ospedali da campo e la distribuzione degli aiuti )
devono sapere qualche lingua, avere almeno due anni di esperienza in ospedale, fare un corso di tre mesi sulle malattie
tropicali e – naturalmente- essere disponibili a viaggiare con un minimo di preavviso.
7 Il primo stipendio è di un milione e duecentomila lire, poi si può arrivare anche a tre milioni, ma certo non si fa una scelta
del genere per arricchirsi.
1.
Riconosci i dieci errori di ortografia nei paragrafi 1 e 2 ( correggili in rosso
sul testo)
2. Considera la seguenti forme verbali e svolgi l’analisi grammaticale:
CONIUG.
MODO
ATTIVO/PASSIVO
TEMPO
PERSONA E NUMERO TRANS/INTR
hanno vinto
provenienti
curare
essendo
era costretta
3. Distingui le diverse funzioni del verbo essere: predicato nominale,
predicato verbale, ausiliare:
sono volontari
è incominciato
era costretta
c’è
4. Nelle seguenti frasi riconosci l’uso del che: pronome relativo soggetto/
pron. rel. oggetto / congiunzione:
Sono volontari che hanno operato
Rivelare tutto quello che sanno
Sono convinti che dove c’è un ferito
È la promessa abituale che ...
5. Scegli le risposte esatte ( par. 1-2):
Quelli (quelli colpiti dalle guerre)
Suo (del suo bilancio)
Li (una dichiarazione che li impegna)
Qualche (saper qualche lingua)
aggettivo/pronome
aggettivo/pronome
articolo/pronome
aggettivo/pronome
indefinito/dimostrativo
possessivo/personale
possessivo/personale
dimostrativo/indefinito
6. Analizza i seguenti complementi che trovi nei paragrafi 1 e 2 del testo:
Il premio Nobel
Per la pace
(Sono) volontari
(Provenienti) da 45 nazioni
Negli ultimi 28 anni
In oltre 80 paesi
(Colpiti )dalle guerre
Entrambi (sono sconvolti)
Li (impegna)
A tutti i suoi volontari
8. Fai l’analisi del periodo delle seguenti frasi :
Prima di partire i due giovani medici hanno firmato una dichiarazione che li impegna a non
divulgare le notizie apprese
Da allora i volontari non aspettano più di avere i permessi per intervenire in una nazione in
pericolo, come era costretta a fare la Croce Rossa, perdendo molto tempo nelle trattative.
OTTIMO 24-26 PUNTI
DISTINTO 21- 23 PUNTI
BUONO 18-20 PUNTI
SUFFICIENTE 15-17 PUNTI
INSUFFICIENTE 11- 14 PUNTI
GRAV. INSUFFICIENTE MENO DI 10 PUNTI
GRUPPO CONTINUITA’ SCUOLA MEDIA-SCUOLA SUPERIORE
2002/2003
PROVA SULLE CONOSCENZE ORTOGRAFICHE E GRAMMATICALI
Prova n. 2
Il comportamento sociale dei ragazzi ( da “ La Repubblica – Salute”)
1. Osserviamo quello che succede all’ interno di una classe. Ci sono ragazzi che
potremmo dire popolari, sono ricercati dai compagni che li vogliono vicini di banco oppure
vengono immediatamente invitati in ogni gioco od attività. Anche di pomeriggio ricevono
telefonate dai compagni che vogliono fare i compiti insieme oppure li chiamano per
giocare a pallone. Altri ragazzi, al contrario, hanno l’amico o l’ amichetta del cuore, con
cui condividono tutto. Stanno seduti l’ uno vicino all’ altro, si parlano con grande
complicità e anche durante la ricreazione rimangono insieme, come se non potessero in
alcun modo allontanarsi.
2. Si tratta di modalità diverse di vivere i propri rapporti con il gruppo dei coetanei,
condizionate in notevole misura dalla propria storia all’ interno della famiglia. I ragazzi
socievoli, che amano stare con gli altri, hanno perlopiù un sé flessibile che si sa adattare
a situazioni ed a rapporti diversi, riuscendo ad avere un ruolo attivo e a collaborare con
gli altri proprio perché sono capaci di condividere le regole del gruppo. Possiamo
aggiungere che sono ragazzi che hanno una buona autostima ed una adeguata
sicurezza che consente di affrontare situazioni di cooperazione , di competizione o di
scontro e che, alla fine, riescono a trovare soluzioni soddisfacenti.
3. Diversa è la situazione di quei ragazzi che rimangono sempre ai margini del gruppo.
Quando, all’ inizio dell’ anno scolastico, si affronta in classe la disposizione dei banchi,
quasto ragazzo non si fa avanti, rimane timidamente in disparte e nessuno lo va a cercare ,
anche perché la sua aria tesa e diffidente non incoraggia nessuno ad avvicinarglisi.
Comincia così una storia scolastica fatta di scarsa partecipazione e di lunghi ed
imbarazzanti silenzi, che a volte creano una distanza difficile da colmare tra questo ragazzo
ed i suoi coetanei.
4. Quando succede qualcosa in classe , per esempio un compleanno o una gita o anche
una gara, il ragazzo isolato non riesce ad avere un ruolo attivo; forse vorrebbe partecipare ,
si fa avanti in modo goffo ma poi subito rinuncia ritirandosi nel suo banco. Gli altri ragazzi lo
notano, ma non sono tanto disposti ad aiutarlo, non risulta troppo simpatico ai loro occhi.
Può addirittura succedere che si comportino crudelmente con lui, lo prendano in giro e lo
deridano proprio perché i ragazzi, quando si trovano in gruppo, non riescono a sopportare
la fragilità e la sofferenza dei compagni.
5. Ma cerchiamo di capire qual ‘ è la storia del ragazzo isolato. In qualche caso sono la
vergonia è l’ imbarazzo che lo paralizzano. Quando si esibisce di fronte agli altri, và alla
lavagna oppure partecipa ad un attività di gruppo, facilmente arrossisce, non sà prendere
posizione e facilmente rinuncia sentendosi inevitabilmente frustrato. Eppure il suo
comportamento a casa può essere molto diverso : con i genitori è spesso prepotente e
pretende che facciano tutto quello che lui vuole. Ad un’ analisi più approfondita si
comprende che è un ragazzo troppo al centro dela vita familiare , che è stato aiutato e
protetto da genitori ansiosi , troppo preoccupati che il figlio da solo non riuscisse a risolvere
i problemi e ad affrontare situazioni inpegnative. Si è creato in questo modo un circolo
vizioso : genitori apprensivi- ragazzo insicuro e dipendente che richiede continuamente le
attenzioni e la protezione dei familiari. Quando va a scuola non è più in grado di
fronteggiare la situazzione e di controllarla : non ci sono più i suoi genitori a proteggerlo, per
cui non li rimane che isolarsi.
6. Diversa è la situazione dei ragazzi che hanno un atteggiamento evitante. Sono
ragazzi che sembrano autonomi: infatti sono presi dalle proprie attività e non
cercano troppo i propi coetanei. Appaiono piuttosto distaccati, stanno in gruppo
ma non hanno rapporti più profondi; a volte, in modo incomprensibile, sono
aggressivi con altri compagni provocando dei rifiuti. Nella loro storia familiare
spesso si notano dei rapporti piuttosto freddi e distaccati, ed è come se non
avessero imparato i codici affettivi.
Nella loro storia familiare spesso si notano dei rapporti piuttosto freddi e
distaccati, ed è come se non avessero imparato i codici affettivi.
7. Qualche parola per gli insegnanti : i ragazzi isolati, a differenza degli altri, non
sono in grado di suscitare risposte positive, per cui il loro isolamento si accentua
ancora di più. E’ importante interrompere questo circolo vizioso e l’ unico modo è
quello di occuparsi di loro e sostenerli per farli sentire più a loro agio nel gruppo.
E’ un primo passo che può scalfire il loro isolamento a scuola e farli sentire più
accettati.
1.
Riconosci i dieci errori di ortografia presenti nei paragrafi 5 e 6 (
correggili in rosso sul testo)
2. Considera la seguenti forme verbali e svolgi l’analisi grammaticale:
CONIUG. MODO TEMPO PERSONA NUMERO INTRANS/TRANS
ATTIVO/PASSIVO
potessero
sono ricercati
vengono invitati
allontanarsi
ricevono
3. Distingui le diverse funzioni del verbo essere: predicato nominale,
predicato verbale, ausiliare:
ci sono bambini
sono ricercati dai compagni
sono capaci
sono bambini
4. Nelle seguenti frasi riconosci l’uso del che: pronome relativo soggetto
/pronome relativo oggetto / congiunzione:
osserviamo quello che succede all’interno di una classe
ci sono bambini che potremmo dire popolari
possiamo aggiungere che sono bambini
può addirittura succedere che si comportino crudelmente con lui
5. Scegli le risposte esatte (par. 7):
Qualche (saper qualche lingua)
Altri ( a differenza degli altri)
Questo (questo circolo vizioso)
Loro (occuparsi di loro)
aggettivo/pronome
aggettivo/pronome
aggettivo/pronome
aggettivo/pronome
dimostrativo/indefinito
possessivo/indefinito
dimostrativo/personale
personale/possessivo
6. Analizza i seguenti complementi ( li trovi nel paragrafo 1):
(Ci sono)bambini
(Sono ricercati) dai compagni
Li (vogliono vicini di banco)
In ogni gioco
Di pomeriggio
(Ricevono telefonate) dai compagni
A pallone
Con cui
Con grande complicità
Durante la ricreazione
Analisi del periodo delle seguenti frasi:
Quando, all’ inizio dell’ anno scolastico, si affronta in classe la all’ inizio dell’ anno scolastico, si
affronta in classe
la disposizione dei banchi, quasto ragazzo non si fa avanti, rimane timidamente in disparte e
nessuno lo va a cercare ,
anche perché la sua aria tesa e diffidente non incoraggia nessuno ad avvicinarglisi. Comincia
così una storia scolastica
fatta di scarsa partecipazione e di lunghi ed imbarazzanti silenzi, che a volte creano una
distanza difficile da colmare tra
questo ragazzo ed i suoi coetanei.
7. Analisi del periodo delle seguenti frasi:
Quando, all’ inizio dell’ anno scolastico, si affronta in classe la all’ inizio dell’ anno
scolastico, si affronta in classe
la disposizione dei banchi, quasto ragazzo non si fa avanti, rimane timidamente in
disparte e nessuno lo va a cercare ,
anche perché la sua aria tesa e diffidente non incoraggia nessuno ad avvicinarglisi.
Comincia così una storia scolastica
fatta di scarsa partecipazione e di lunghi ed imbarazzanti silenzi, che a volte creano una
distanza difficile da colmare tra
questo ragazzo ed i suoi coetanei.
OTTIMO 24-26 PUNTI
DISTINTO 21- 23 PUNTI
BUONO 18-20 PUNTI
SUFFICIENTE 15-17 PUNTI
INSUFFICIENTE 11- 14 PUNTI
GRAV. INSUFFICIENTE MENO DI 10 PUNTI
GRUPPO CONTINUITA’ SCUOLA MEDIA-SCUOLA SUPERIORE
2002/2003
PROVA DI COMPRENSIONE DEL TESTO ESPOSITIVO
PROVA 1 durata 90 min.
Leggi più volte con attenzione il brano prima di rispondere alle domande. Cerca , nelle
tue risposte, di non copiare letteralmente le frasi del testo, bensì di utilizzare al massimo
il tuo linguaggio personale.
Medici senza frontiere
( da Mondo Erre, riduzione e rielaborazione)
1 Si chiamano Médicins sans frontières ( Msf) , che in francese significa “medici senza frontiere”. Nel 1999 anno vinto il
premio Nobel per la pace. Sono volontari, provegnenti da 45 nazzioni diverse, che negli ultimi 28 anni , hanno operato,
vaccinato, medicato, visitato malati in oltre 80 paesi del mondo, quelli colpiti dalle guerre e dalle carestie, dai terremoti
e dai tifoni. E gratis, perché Msf non dipende da sponsor e nemmeno dai finanziamenti degli Stati, ma per più di tre
quarti del suo bilancio da senplici doni di privati.
2 Tutto e incominciato nel 1968 in Biafra, Africa, dove due giovani dottori francesi ,Bernard Kouchner e Max Récamier,
si ritrovano come volontari della Croce Rossa a curare i feriti di una spaventosa guerra civile. Entrambi sono sconvolti
dà quanto vedono. E’ in atto un vero e proprio genocidio. I morti sono centinaia di miliaia. Non si puo tacere, limitarsi a
curare le ferite e star zitti. Però, prima di partire, i due giovani medici hanno firmato una dichiarazione che li impegna a
non divulgare le notizie apprese o le cose viste. E’ la promessa abituale che la Croce Rossa (essendo un
organizzazione sovranazionale e perciò “neutra”) fà sottoscrivere a tutti i suoi volontari.
3 Rècamier e Kouchner , insieme ad altri colleghi, decidono di trasgredire il patto , di tornare in patria e rivelare tutto
quello che sanno; poi, con un gruppo di colleghi fondano un gruppo medico-chirurgico d’ urgenza, una specie di
commando sanitario, che nel 1971 diventa Msf.
4 Da allora i volontari non aspettano più di avere i permessi per intervenire in una nazione in pericolo, com’ era
costretta a fare la Croce Rossa, perdendo molto tempo nelle trattative. Partono subito e comunque, perfino
clandestinamente, anche con lunghe marce a piedi, come in Afghanistan nel 1979, oppure nascosti nel doppiofondo dei
camion, come in Etiopia nel 1985. Sono convinti che dove c’è un ferito o un malato, c’è non solo il diritto ma anche il
dovere di intervenire : “Che cos’è un confine, se al di là c’è gente che muore? Niente” ha detto una volta il presidente di
Msf.
5 Un terremoto in Nicaragua nel 1972, la guerra in Kurdistan, l’ uragano in Honduras nel 1974, la guerra in Libano, la
Cambogia nel 1978, l’ Uganda nel 1980, il Sudan, e il terremoto dell’ Armenia nel 1988; negli anni ’90 l’ ex Iugoslavia (
in Bosnia, Kosovo...) , l’ Afghanistan, Timor Est.....
6 I medici di Msf ( ma servono anche infermieri, impiegati e tecnici per gli ospedali da campo e la distribuzione degli
aiuti ) devono sapere qualche lingua, avere almeno due anni di esperienza in ospedale, fare un corso di tre mesi sulle
malattie tropicali e – naturalmente- essere disponibili a viaggiare con un minimo di preavviso.
7 Il primo stipendio è di un milione e duecentomila lire, poi si può arrivare anche a tre milioni, ma certo non si fa una
scelta del genere per arricchirsi.
1 ) Chiarisci con un sinonimo più semplice, in una o poche parole, il significato nel contesto delle dieci
espressioni evidenziate in grassetto. Di quattro termini ti vengono proposte alcune possibili definizioni
tra cui dovrai scegliere quella corretta.
Sottoscrivere : garantire / firmare /aggiungere
Sovranazionale : internazionale / mondiale / che controlla le nazioni
Commando : imposizione / pronto intervento / team di pronto intervento
Preavviso : precauzione / preallarme / comunicazione preventiva
2) Dai un breve titolo ad ogni capoverso che ne sintetizzi l’ argomento principale.
3) La Croce Rossa fa firmare ai suoi volontari una dichiarazione di segretezza
Perché devono rispettare la privacy dei malati
Perché devono obbedire alle indicazioni dell’ organismo internazionale
Perché è un organismo neutrale
4) Qual è la principale differenza tra il modo di operare della Croce Rossa e quello di Msf ?
5) Qual è il principio ispiratore fondamentale dell’ associazione Msf ?
6) I volontari Msf :
Devono essere medici con una laurea di specializzazione
Devono saper parlare correntemente la lingua del paese in cui intervengono
Devono essere pronti a frequenti trasferimenti e avere competenze professionali
7) I volontari di Msf sono spinti da :
Spirito di avventura e desiderio di conoscere paesi stranieri
Desiderio di ottenere riconoscimenti internazionali quali il Nobel
Convinzioni personali e senso di giustizia
8) L’ associazione dipende da contributi statali
Sì
No
Non sempre
9) L’ associazione Msf è stata fondata :
nel 1968 in Biafra
nel 1971 in Francia
nel 1968 in Francia
10) I volontari intervengono
esclusivamente in caso di conflitti internazionali e di carestie
eccezionalmente in casi di calamità naturali e guerre
prevalentemente in casi di emergenza
Ottimo
30-32 punti
Distinto 26-29
Buono
22-25
Sufficiente 18- 21
Insufficiente 14-17
Gravem. Insuf. 10-13
GRUPPO CONTINUITA’ SCUOLA MEDIA-SCUOLA SUPERIORE
2002/2003
PROVA DI COMPRENSIONE DEL TESTO ESPOSITIVO
Prova 2
Durata 90 min.
Leggi più volte con attenzione il brano prima di rispondere alle domande. Cerca , nelle
tue risposte, di non copiare letteralmente le frasi del testo, bensì di utilizzare al massimo
il tuo linguaggio personale.
Il comportamento sociale dei ragazzi ( da “ La Repubblica – Salute”)
1. Osserviamo quello che succede all’ interno di una classe. Ci sono ragazzi che
potremmo dire popolari, sono ricercati dai compagni che li vogliono vicini di banco oppure
vengono immediatamente invitati in ogni gioco od attività. Anche di pomeriggio ricevono
telefonate dai compagni che vogliono fare i compiti insieme oppure li chiamano per
giocare a pallone.Altri ragazzi, al contrario, hanno l’ amico o l’ amichetta del cuore, con
cui condividono tutto. Stanno seduti l’ uno vicino all’ altro, si parlano con grande
complicità e anche durante la ricreazione rimangono insieme, come se non potessero in
alcun modo allontanarsi.
2. Si tratta di modalità diverse di vivere i propri rapporti con il gruppo dei coetanei,
condizionate in notevole misura dalla propria storia all’ interno della famiglia.I ragazzi
socievoli, che amano stare con gli altri, hanno perlopiù un sé flessibile che si sa adattare
a situazioni ed a rapporti diversi, riuscendo ad avere un ruolo attivo e a collaborare con
gli altri proprio perché sono capaci di condividere le regole del gruppo. Possiamo
aggiungere che sono ragazzi che hanno una buona autostima ed una adeguata
sicurezza che consente di affrontare situazioni di cooperazione , di competizione o di
scontro e che, alla fine, riescono a trovare soluzioni soddisfacenti.
3. Diversa è la situazione di quei ragazzi che rimangono sempre ai margini del gruppo.Quando,
all’ inizio dell’ anno scolastico, si affronta in classe la disposizione dei banchi, questo ragazzo
non si fa avanti, rimane timidamente in disparte e nessuno lo va a cercare , anche perché la sua
aria tesa e diffidente non incoraggia nessuno ad avvicinarglisi.Comincia così una storia
scolastica fatta di scarsa partecipazione e di lunghi ed imbarazzanti silenzi, che a volte creano
una distanza difficile da colmare tra questo ragazzo ed i suoi coetanei.
4. Quando succede qualcosa in classe , per esempio un compleanno o una gita o anche una
gara, il ragazzo isolato non riesce ad avere un ruolo attivo; forse vorrebbe partecipare , si fa
avanti in modo goffo ma poi subito rinuncia ritirandosi nel suo banco.Gli altri ragazzi lo notano,
ma non sono tanto disposti ad aiutarlo, non risulta troppo simpatico ai loro occhi. Può addirittura
succedere che si comportino crudelmente con lui, lo prendano in giro e lo deridano proprio
perché i ragazzi, quando si trovano in gruppo, non riescono a sopportare la fragilità e la
sofferenza dei compagni.
5. Ma cerchiamo di capire qual è la storia del ragazzo isolato. In qualche caso sono la vergogna
e l’ imbarazzo che lo paralizzano. Quando si esibisce di fronte agli altri, va alla lavagna oppure
partecipa ad un’ attività di gruppo, facilmente arrossisce, non sa prendere posizione e facilmente
rinuncia sentendosi inevitabilmente frustrato. Eppure il suo comportamento a casa può essere
molto diverso : con i genitori è spesso prepotente e pretende che facciano tutto quello che lui
vuole. Ad un’ analisi più approfondita si comprende che è un ragazzo troppo al centro della vita
familiare , che è stato aiutato e protetto da genitori ansiosi , troppo preoccupati che il figlio da
solo non riuscisse a risolvere i problemi e ad affrontare situazioni impegnative. Si è creato in
questo modo un circolo vizioso : genitori apprensivi- ragazzo insicuro e dipendente che
richiede continuamente le attenzioni e la protezione dei familiari. Quando va a scuola non è più
in grado di fronteggiare la situazione e di controllarla : non ci sono più i suoi genitori a
proteggerlo, per cui non gli rimane che isolarsi.
6. Diversa è la situazione dei ragazzi che hanno un atteggiamento evitante. Sono ragazzi che
sembrano autonomi: infatti sono presi dalle proprie attività e non cercano troppo i propri
coetanei. Appaiono piuttosto distaccati, stanno in gruppo ma non hanno rapporti più profondi; a
volte, in modo incomprensibile, sono aggressivi con altri compagni provocando dei rifiuti. Nella
loro storia familiare spesso si notano dei rapporti piuttosto freddi e distaccati, ed è come se non
avessero imparato i codici affettivi.
7. Qualche parola per gli insegnanti : i ragazzi isolati, a differenza degli altri, non sono in gradi
di suscitare risposte positive, per cui il loro isolamento si accentua ancora di più. E’ importante
interrompere questo circolo vizioso e l’ unico modo è quello di occuparsi di loro e sostenerli per
farli sentire più a loro agio nel gruppo. E’ un primo passo che può scalfire il loro isolamento a
scuola e farli sentire più accettati.
1 ) Chiarisci con un sinonimo più semplice, in una o poche parole, il significato nel
contesto delle dieci espressioni evidenziate in grassetto. Di quattro termini ti vengono
fornite alcune definizioni tra la quali dovrai scegliere quella corretta.
Frustrato : penalizzato / deluso / scoraggiato
Apprensivi : severi / indulgenti / preoccupati
Evitante : scostante / isolato / antipatico
Circolo vizioso : ripetizione di stesse situazioni / atteggiamento di eccessivo affetto /
errore isolato
2) Dai un breve titolo ad ogni capoverso che ne sintetizzi l’ argomento principale.
3) Da quale punto di vista, ossia considerando quali aspetti del loro comportamento ,
vengono osservati e analizzati i bambini. Barra la risposta giusta.
Dal punto di vista del loro comportamento
Dal punto di vista di un pediatra
Dal punto di vista dei loro rapporti sociali a scuola e in famiglia
4) I n quanti tipi principali vengono suddivisi i ragazzi ? Sintetizza in poche parole
semplici le caratteristiche salienti di ciascun tipo.
5) Da quale situazione dipende di più il comportamento sociale dei ragazzi :
Dal modo in cui i compagni di classe li trattano
Dalla loro precedente storia familiare
Dalla loro capacità di adattarsi a diverse relazioni in un gruppo
6) Il ragazzo timido a scuola è tale anche a casa e in famiglia ?
Non sempre
Sì
No
7) Perché i ragazzi isolati vengono di solito trovati poco simpatici dai compagni ?
8) Secondo l’ autore la loro situazione ha maggiori probabilità di migliorare o peggiorare ?
Migliorare
Peggiorare
Non è possibile fare previsioni precise
9) In che cosa è differente la personalità del ragazzo socievole a scuola da quella del
ragazzo isolato a scuola?
10) In che senso e in che modo la situazione familiare del ragazzo isolato favorisce tale
isolamento a scuola ?
Ottimo
32-35 punti
Distinto 28-31
Buono
24-27
Sufficiente 20-23
Insufficiente 16-19
Gravem. Insuf. 12-15
LA CHITARRA MAGICA
Ogni ingiustizia ci offende quando non ci
procuri direttamente alcun profitto
(LUC DE VAUVENARGUES)
C’era un giovane pianista di nome Peter che suonava la chitarra agli angoli delle strade.
Racimolava così i soldi per proseguire gli studi al Conservatorio: voleva diventare una
grande rock star. Ma i soldi non bastavano, perché faceva molto freddo e in strada
c’erano pochissimi passanti.
Un giorno, mentre Peter stava suonando “Crossroad” gli si avvicinò un vecchio con un
mandolino.
-Potresti cedermi il tuo posto? È sopra un tombino e ci fa più caldo.
-Certo- disse Peter che era di animo buono.
-Potresti per favore prestarmi la tua sciarpa? Ho tanto freddo.
-Certo- disse Peter che era di animo buono.
-Potresti darmi un po’ di soldi? Oggi non c’è gente, ho raggranellato pochi spiccioli e ho
fame.
-Certo- disse Peter che eccetera. Aveva solo dieci monete nel cappello e le diede tutte al
vecchio. Allora avvenne un miracolo: il vecchio si trasformò in un omone truccato con
rimmel e rossetto, una lunga criniera arancione, una palandrana di lamé e zeppe alte
dieci centimetri. L’omone disse:-Io sono Lucifumandro, il mago degli effetti speciali. Dato
che sei stato buono con me ti regalerò una chitarra fatata. Suona da sola qualsiasi
pezzo, basta che tu glielo ordini. Ma ricordati: essa può essere usata solo dai puri di
cuore. Guai al malvagio che la suonerà! Succederebbero cose orribili!
Ciò detto si udì nell’aria un tremendo accordo di mi settima e il mago sparì. A terra restò
una chitarra elettrica a forma di freccia, con la cassa di madreperla e le corde d’oro
zecchino. Peter la imbracciò e disse:
-Suonami “Ehi Joe”.
La chitarra si mise a eseguire il pezzo come neanche Jimi Hendrix, e Peter non dovette
far altro che fingere di suonare. Si fermò moltissima gente e cominciarono a piovere
soldini nel cappello di Peter. Quando Peter smise di suonare, gli si avvicinò un uomo con
un cappotto di caimano. Disse che era un manager discografico e avrebbe fatto di Peter
una rock star. Infatti tre mesi dopo Peter era primo in tutte le classifiche americane
italiane francesi e malgasce. La sua chitarra a freccia era diventata un simbolo per milioni
di giovani e la sua tecnica era invidiata da tutti i chitarristi. Una notte, dopo uno
spettacolo trionfale, Peter credendo di essere solo sul palco, disse alla chitarra di
suonarli qualcosa per rilassarsi. La chitarra gli suonò una ninnananna. Ma nascosto tra le
quinte del teatro c’era il malvagio Black Martin, un chitarrista invidioso del suo successo.
Egli scoprì così che la chitarra era magica. Scivolò alle spalle di Peter e gli infilò giù per il
collo uno spinotto a tremila volt, uccidendolo. Poi rubò la chitarra e la dipinse di rosso. La
sera dopo, gli artisti erano riuniti in concerto per ricordare Peter prematuramente
scomparso. Suonarono Prince, Ponce e Parmentier, Sting, Stingsteen e Stronhaim. Poi
salì sul palco il malvagio Black Martin.
Sottovoce ordinò alla chitarra:
-Suonami “Satisfation”.
Sapete cosa accadde?
La chitarra suonò meglio di tutti i Rolling Sones insieme. Così il malvagio Black Martin
diventò una rock star e in breve nessuno ricordò più il buon Peter.
Era una chitarra magica con un difetto di fabbricazione.
GRUPPO CONTINUITA’
SCUOLA MEDIA- SCUOLA SUPERIORE
2002-2003
PROVA DI COMPRENSIONE del testo narrativo
Stefano Benni La chitarra magica
Leggi attentamente il testo dato poi rispondi alle domande
I PERSONAGGI
1) Chi è il protagonista della vicenda? Come si chiama?
2) Quali sono le sue caratteristiche ? Sottolineale nel testo
3) Qual è il suo obbiettivo (=oggetto del desiderio)?
Rifletti sul personaggio di Lucifumandro: quali sono le sue caratteristiche? Qual è il suo
ruolo nella vicenda?,
Quale significato attribuisci al suo nome?
5) Chi è l’antagonista?
Perché?
La chitarra : descrivila e definiscine il ruolo nella vicenda
LO SPAZIO E IL TEMPO
In quanto tempo pensi che si svolga la vicenda?
Da quali indicazioni lo deduci?
8) In quali ambienti si svolge la vicenda? Quali caratteristiche hanno questi ambienti?
I luoghi sono determinati con precisione? O hanno un valore paradigmatico (=di
esempio?)
LA STRUTTURA
9) Individua la situazione iniziale e segna nel testo le quattro sequenze in cui può
essere diviso il racconto;
da’ un titolo ad ognuna di esse
IL SIGNIFICATO
10) Scegli cinque aggettivi per definire il carattere di Peter
Generoso scaltro avido candido aggressivo
sognatore spregiudicato paziente altruista disincantato
11) Spiega il significato dei seguenti termini:
racimolava
puri di cuore
palandrana
spinotto
malgasce
caimano
12) Qual è il significato del racconto, secondo te? Scegli due delle alternative proposte :
Chi ama la musica non bada al successo
Non bisogna credere alle favole
Non sempre la bontà viene premiata
Il lavoro e l’impegno danno sempre buoni frutti
Il successo e la fama sono una conquista definitiva
Ti piace la conclusione del racconto?
Se vuoi cambiala (5 righe)
Prova a dare una tua interpretazione della citazione che introduce il racconto; oppure
motiva gli errori evidenti nella citazione di canzoni e cantanti.
13) Ti piace la conclusione del racconto?
Se vuoi cambiala (5 righe)
14) Prova a dare una tua interpretazione della citazione che introduce il racconto;
oppure motiva gli errori evidenti
nella citazione di canzoni e cantanti.
Punteggio totale : 20
Punti 12/13/14 = Sufficiente
15/16 = Buono
17/18 = Distinto
19/20 = Ottimo
LA TRAVERSATA DEI VECCHIETTI
I vecchi dovrebbero essere esploratori…
(THOMAS S. ELIOT)
C’erano due vecchietti che dovevano attraversare la strada. Avevano saputo che
dall’altra parte c’era un giardino pubblico con un laghetto. Ai vecchietti, che si
chiamavano Aldo e Alberto, sarebbe piaciuto molto andarci.
Così cercarono di attraversare la strada, ma era l’ora di punta e c’era un flusso continuo
di macchine.
-Cerchiamo un semaforo- disse Aldo.
-Buon’idea- disse Alberto.
Camminarono finché ne trovarono uno, ma l’ingorgo era tale che le auto erano ferme
anche sulle strisce pedonali. Aldo cercò di avanzare di qualche metro, ma fu subito
respinto indietro a suon di clacson e male parole. Allora disse: proviamo a passare in un
momento in cui tutti sono fermi. Ma l’ingorgo era tale che, anche se i vecchietti erano
magri come acciughe, non riuscirono a passare. Anzi Aldo rimase incastrato in un
parafango e il proprietario dell’auto scese tutto arrabbiato, lo prese sotto le ascelle, lo
strappò via e non sapendo dove metterlo lo posò sul cofano di un’altra auto.
-Eh no, qua no- disse il proprietario della seconda auto, lo sollevò e lo depositò sul tetto
di un camioncino. Così una botta alla volta Aldo stava quasi per arrivare dall’altra parte
della strada. Ma l’uomo del camioncino mise la freccia a destra e bestemmiando e
insultando riuscì a attraversare la strada e posteggiò nel solito lato, quello da cui erano
partiti i vecchietti. Era quasi sera quando a Aldo venne un’altra idea.
-Mi sdraio in mezzo alla strada e faccio finta di essere morto- disse – quando le auto si
fermano fu attraversi velocemente, poi mi alzo e passo io.
-Non possiamo fallire- disse Alberto. Allora Aldo si sdraiò in mezzo alla strada, ma arrivò
un’auto nera e non frenò, gli diede una gran botta e lo mandò quasi dall’altra parte della
strada.
-Forza che ce la fai!- gridò Alberto.
Ma passò una grossa moto e con una gran botta rispedì Aldo dalla parte sbagliata. Il
vecchietto rimbalzò in tal modo tre o quattro volte e alla fine si ritrovò tutto acciaccato al
punto di partenza.
-Che facciamo?- chiese.
-Dirottiamo una bicicletta- disse Alberto.
Così aspettarono che un terzo vecchietto passasse in bicicletta e balzarono sul sellino (ci
stavano perché erano molto magri tutti e tre). Aldo puntò la pipa contro la schiena del
terzo vecchietto che si chiamava Alfredo e disse:
-Vai a sinistra o guai a te!
-A sinistra? Ma io devo andare dritto.
-Vai- disse Aldo- o ti riempio di tabacco.
Alfredo non comprese bene la minaccia, però si spaventò e cercò di voltare a sinistra,
ma piombò una Mercedes che li centrò in pieno. Arrivò la polizia.
-Com’è successo?- chiese.
-Io sono l’onorevole De Balla- disse quello della Mercedes.
-Allora può andare- disse il poliziotto- e voi, cosa avete da dire a vostra discolpa?
-Volevamo attraversare la strada- dissero i tre vecchietti.
-Senti questa!- disse il poliziotto - Ah, gli anziani d’oggi! Imprudenti. C’è troppo traffico e
siete vecchi e malandati.
-La prego, ci faccia attraversare- disse Aldo.
-Dobbiamo andare ai giardini- disse Alberto.
-Se no mi riempiono di tabacco- disse Alfredo.
-Neanche per sogno, ci riaccompagno indietro. Da dove vi siete mossi?- disse il
poliziotto.
-Da lì- disse Alberto indicando il marciapiede che volevano raggiungere.
-Allora vi ci riporto, e guai se cercate ancora di attraversare- disse il poliziotto.
Così con la scorta della polizia i tre vecchietti riuscirono a passare dall’altra parte e
arrivarono al giardino.
C’era veramente un bel laghetto. Si trovarono così bene che non riattraversarono mai
più.
GRUPPO CONTINUITA’ SCUOLA MEDIA- SCUOLA SUPERIORE
2002-2003
PROVA DI COMPRENSIONE del testo narrativo
Stefano Benni La traversata dei vecchietti
Leggi attentamente il testo dato poi rispondi alle domande.
I PERSONAGGI
1) Chi sono i protagonisti della vicenda? Come si chiamano?
2) Quali sono le loro caratteristiche fisiche?
Sottolineale nel testo
3) Rifletti sul personaggio di Alfredo. Qual è il suo ruolo all’inizio della vicenda ed alla
conclusione della stessa?
4) Individua lo scopo che vogliono raggiungere i vecchietti, cioè l’oggetto del loro
desiderio
5)Individua gli antagonisti
6) Definisci qual è in apparenza il ruolo del poliziotto e qual è in realtà
LO SPAZIO E IL TEMPO
7) In quanto tempo pensi che si volga la vicenda?
Da quali indicazioni lo deduci?
8) In quale ambiente si svolge la vicenda? Quali caratteristiche ha questo ambiente?
E’ geograficamente determinato? O ha un valore paradigmatico (=di esempio)?
LA STRUTTURA
9) Individua la situazione iniziale e segna nel testo le quattro sequenze in cui può essere
diviso il racconto;
da’ un titolo ad ognuna di esse.
IL SIGNIFICATO
10) Scegli cinque aggettivi per definire il carattere dei vecchietti: violenti astuti
intraprendenti arditi codardi ardenti impavidi vili arrendevoli tenaci
11) Di’ come cambiano l’atteggiamento ed il carattere dei vecchietti nel corso del
racconto .
12 ) Quale messaggio ti pare che si possa ricavare da questo cambiamento? Scegli
due delle alternative proposte:
a volte paga di più la furbizia che l’onestà
a volte paga di più l’onestà che la furbizia
per ottenere i propri scopi bisogna dimenticare ogni scrupolo
per ottenere i propri scopi bisogna saper superare molte difficoltà
non sempre il raggiungimento dell’obiettivo rende felici
13) Ti piace la conclusione del racconto? Motiva la tua risposta.
14) Prova a dare una tua interpretazione del titolo e della citazione di T. S. Eliot che
introduce il racconto.
Punteggio totale: 20
Punti 12/13/14 = Sufficiente
15/16 = Buono
17/18 = Distinto
19/20 = Ottimo
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