Verona Romana Villa romana 8 7 6 5 3 1 4 2 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Arco dei Gavi Anfiteatro Arena Porta Borsari Porta Leoni Piazza delle Erbe Piazza dei Signori Ponte Pietra Teatro romano Arco dei Gavi L'Arco dei Gavi ha un'altezza di m. 12,69; la lunghezza dei lati maggiori è di circa 11 m. e quella dei minori poco più di 6 m. La costruzione è tutta in pietra bianca veronese ed i blocchi sovrapposti sono quattro per il piedestallo, undici per le colonne, tre per la trabeazione e tre per l'attico. Numerose e parecchio variate sono le decorazioni, con motivi vegetali, che adornano anche i capitelli ed il soffitto interno. Nelle nicchie dovevano un tempo trovarsi le statue raffiguranti i personaggi della famiglia. Sul lato destro di Castelvecchio, si erge questa costruzione del I sec. d.C., dell’architetto romano Lucio Vitruvio Cerdone; la firma dell’autore sul monumento, fenomeno molto raro in età classica, è uno degli aspetti che hanno reso famoso l’arco che fu costruito per celebrare una delle famiglie più importanti della Verona romana, la gens Gavia. In origine era posto sulla via Postumia, poco distante dall’attuale Torre dell’Orologio. Nel Medioevo l’arco, compreso tra le mura scaligere e la Torre, fu usato come porta urbica. Nel 1805, durante l’occupazione napoleonica, i francesi ne decisero la demolizione, perché ritenevano l’arco d’intralcio al traffico (soprattutto militare). Fu ricomposto nel 1932 con i blocchi originali. Il soffitto interno è a cassettoni e presenta una testa di Medusa. Nelle nicchie sui frontoni principali si trovavano statue raffiguranti alcuni membri della famiglia dei Gavi, con relative iscrizioni (ora andate perdute). Sotto l’arco è stato posto un tratto di strada romana, in basalto nero, che reca i segni del passaggio di carri. home Porta Borsari Il nome ha origine bassomedievale e deriva dai bursarii che qui, all’epoca, riscuotevano i dazi vescovili. In epoca romana era chiamata Porta Iovia, nome che le veniva dalla presenza di un tempio dedicato a Giove, posto appena fuori della porta (i cui resti sono visibili nei giardini del Cimitero Monumentale). Aperta probabilmente nel I sec. a.C. sulla via Postumia (che nel tratto urbano costituiva il decumano massimo) e rinnovata nel I sec. d.C., era l’ingresso principale della città e la sua funzione di rappresentanza era sottolineata da ricche decorazioni ornamentali. home Piazza delle Erbe Piazza delle Erbe (o più semplicemente piazza Erbe) è la piazza più antica di Verona, e sorge sopra l'area del Foro romano. Nell'età romana era il centro della vita politica ed economica: con il tempo gli edifici romani hanno lasciato il posto a quelli medievali. home Piazza dei Signori PIAZZA DEI SIGNORI Originata dallo sviluppo dei palazzi in cui si decideva la vita politica e amministrativa, soprattutto del periodo scaligero, la piazza è circondata da edifici monumentali collegati fra loro da portici e arcate, quasi a creare una specie di corte interna. Al centro della piazza di trova il monumento a Dante (1865), statua di 3 metri in marmo bianco di Carrara, eretta in occasione delle celebrazioni del sesto centenario della nascita del poeta, che presso la corte di Cangrande trovò il suo primo rifugio dopo l’esilio da Firenze. home Porta Leoni Posta sul cardo massimo della città romana, è chiamata con questo nome dal XV sec., per la presenza nelle vicinanze di un sarcofago romano in pietra con due leoni (ora posto dietro al monumento di Umberto I). La porta era alta 13 metri (quanto le mura cittadine), aveva pianta quadrata e una corte interna, doppi fornici sulle facciate e gallerie nei piani superiori. Gli angoli del fronte esterno erano fiancheggiati da due torri poligonali di raccordo alle mura. Sulle torri e sulle gallerie si aprivano numerose finestre. Ciò che rimane della Porta dei Leoni è murato in un palazzo del XIII sec. Si tratta di metà della facciata interna della porta d’età repubblicana, con il successivo prospetto in pietra: un unico fornice inquadrato da un’edicola, sormontato da finestre centinate e riquadrate e, più in alto, da ciò che rimane di un’esedra (forse all’epoca adorna di statue) affiancata da colonnine tortili. Sotto Via Leoni sono venuti alla luce altri resti del monumento: parte del muro laterale (con l’attacco alle mura cittadine), frammenti della pavimentazione della corte interna e i basamenti delle grandi torri. home Anfiteatro Arena Il monumento - simbolo della città. È il terzo anfiteatro romano per dimensioni (dopo il Colosseo e l’anfiteatro di Capua), giunto in buono stato conservativo fino ai giorni nostri. I Romani lo costruirono nella prima metà del I sec. d.C., per ospitare gli spettacoli di cui erano particolarmente appassionati: i combattimenti fra gladiatori e le cacce agli animali feroci ed esotici. Eretto all’esterno delle mura cittadine. L’Arena venne utilizzata per secoli come fonte di materiale edilizio di reimpiego, nella costruzione di successivi edifici cittadini: questa è la causa principale della sua attuale incompletezza. A farne pesantemente le spese è stato l’anello di cinta esterno, già intaccato nel VI sec, poi distrutto dal terremoto del XII sec. L’ala dell’arena Tale anello era costituito da un triplo ordine di arcate sovrapposte, in stile architettonico tuscanico ed era fatto interamente di pietra calcarea della Valpolicella, bianca e rosata. Lavorato a bugnato, l’altezza complessiva era di circa 31 metri. Oggi, del rivestimento esterno rimane solo una piccola porzione, la cosiddetta "Ala", di quattro campate. “ala” home Teatro Romano E’ costituito da edifici di epoche diverse. In origine si estendeva, con terrazzamenti successivi, dalla riva dell’Adige alla sommità del colle ed era coronato da un tempio (non si è riusciti ad identificare la divinità alla quale era dedicato) i cui resti sono venuti alla luce quando gli austriaci cominciarono gli scavi per la ricostruzione di Castel S. Pietro. Il TEATRO ROMANO è rimasto sepolto per molti secoli. Costruito all’inizio del I sec. d.C., dal X sec. sulle sue rovine furono costruiti edifici religiosi e abitazioni che col tempo celarono completamente le strutture del Teatro. Nel XIX sec. Andrea Monga (ricco commerciante veronese) acquistò l’intera area e intorno alla metà dell’800 vennero realizzati i primi scavi. Nel 1904 il Comune di Verona entrò in possesso dell’area e proseguì i lavori di ristrutturazione fino al completamento negli anni 70. Il Teatro è costituito dai resti dell’edificio scenico, dell’orchestra, della cavea, di due ordini di gallerie e di 3 terrazze di raccordo con la sommità del colle. •Museo archeologico Dalla loggia ricostruita del Teatro Romano si accede al Museo, ospitato dal 1924 nell’ex convento di S. Girolamo. Nella SALA ESPOSITIVA sono esposte alcune sculture di marmo del I sec. d.C., mosaici del II e III sec. d.C. e, nelle vetrine, terrecotte dal periodo greco (alcune del V sec. a.C.) al periodo romano. Lungo il corridoio che congiunge la sala al refettorio sono esposti ritratti marmorei. Sul corridoio si aprono 3 CELLE CONVENTUALI. Nelle prime 2 sono esposti numerosi bronzetti etruschi, italici, ellenistici e romani. Nel REFETTORIO (sulle pareti, resti di un affresco attribuito a Giovan Francesco Caroto) sono conservate sculture di marmo per lo più di provenienza veronese. Nel CHIOSTRO sono collocate iscrizioni funerarie romane, in gran parte di provenienza veronese e databili intorno alla prima età imperiale (I-III sec. d.C.). Nella CAPPELLA DI S. GIROLAMO si trovano affreschi del XV e XVI sec., fra cui un’Annunciazione di Giovan Francesco Caroto; il soffitto dell’inizio del XIV sec. è costituito da pannelli di legno dipinti a motivi vegetali, alternati a scudi e rosoni. home Ponte Pietra • Costruito a cavallo dell’Adige dove fin dalla preistoria esisteva un guado tra il colle di S. Pietro e la pianura, la mancanza dell’allineamento con il reticolo viario urbano romano ha fatto pensare ad una realizzazione del ponte precedente all’89 a.C. Nei secoli ha subito numerosi crolli, ricostruzioni e restauri. Gli interventi più importanti furono: quello del II sec. d.C. che portò all’inserimento di blocchi di marmo; quello del 1298 che lo dotò delle torri in testa al ponte (una distrutta nel 1801); quello del 1520 di fra’ Giocondo; quello del 1957-59, quando il ponte venne completamente ricostruito per anastilosi perché i tedeschi in ritirata, nel 1945, l’avevano fatto esplodere. I blocchi di pietra e i mattoni, proiettati nel letto del fiume dall’esplosione, furono recuperati, ordinati e numerati, consentendone il reimpiego nella ricostruzione. home Villa romana di Valdonega Percorso turistico.. • La scoperta di una Villa Romana, nel gennaio 1957, durante i lavori di scavo per la costruzione di un edificio, ha dato la possibilità di ammirare i resti di una abitazione risalente al periodo di Pompei. Infatti la Villa è databile alla prima metà del I secolo ed è composta da una sala con affreschi pompeiani e pavimento a mosaico, e da altre due sale con affreschi che richiamano uccelli, fiori e piante. home Percorso turistico: •Arena •Arco dei Gavi •Porta Borsari •Piazza Erbe •Ponte Pietra •Teatro Romano Partenza Obbiettivo didattico L’obbiettivo del nostro lavoro consiste nel mostrare le bellezze di Verona conservate dall’epoca romana ad oggi e che la rendono una delle città più ricche artisticamente e culturalmente. Abbiamo selezionato una serie di monumenti inserendoli in un percorso che è possibile effettuare a piedi. Inoltre abbiamo aggiunto alle spiegazioni immagini dei personaggi della disney, per rendere la presentazione più simpatica, semplice e che attiri maggiormente l’attenzione dei bambini al progetto. Realizzato da Francesca & Sofia