Il matrimonio e la famiglia
Il rapporto sponsale come
compimento della reciprocità uomo – donna,
massima espressione della relazione interpersonale,
cellula costitutiva della società civile.
Reciprocità uomo - donna
Il matrimonio è frutto di una convenzione sociale
oppure esiste una verità oggettiva sul matrimonio,
radicata nella natura stessa (nell’essenza) di ogni uomo/donna?
Cerchiamo di scoprire qualcosa di oggettivamente vero sulla persona umana.
"Maschio e femmina li creò" (Gen 1,27)
Quale è il significato del bi-morfismo sessuale umano?
Perché la persona umana è uomo o donna?
Reciprocità uomo - donna
Qualcuno risponde:
Il bi-morfismo sessuale è funzionale alla riproduzione
umana.
Il bi-morfismo sessuale è un fatto incontestabile, che però
deve essere superato e negato perché crea conflitto tra i
sessi.
Essere uomo o donna non è una questione rilevante, perché
la sessualità è un accessorio della persona, non una parte
costitutiva.
Reciprocità uomo - donna
Per capire la verità ed il senso della sessualità umana, non bisogna partire da
ciò che accomuna l’uomo a ciò che non è umano: c’è qualche cosa di più
e di diverso nell’essere uomo e donna, che non c’è nell’essere maschio o
femmina degli animali.
Allo stesso tempo, questa è la radice della reciprocità: mi accorgo di essere
diverso dalle cose, di essere di più degli animali e di trovare vera
somiglianza solo in un altro come me: in un’altra persona.
Reciprocità uomo - donna
Il corpo è il linguaggio della persona.
Attraverso il corpo ogni persona scopre gli altri e, allo stesso tempo, guardando
gli altri si accorge di sé.
Questa relazione fra le persone è scritta dentro la realtà, non imposta dal di
fuori, dalle mode, dalle culture o dalle convenzioni.
Il fatto che esista una unione complementare fra uomo e donna dice anche che
“non è bene” restare soli: la persona umana è fatta in modo tale da trovare
nella comunione con le altre persone la pienezza del suo essere.
Massima espressione della relazione interpersonale
Il corpo è la trasparenza della persona umana,
l’unica creatura in cui è visibile l’invisibile.
Quando un uomo e una donna si uniscono nella fisicità dell’atto sessuale, non
avviene solo l’incontro di due corpi biologicamente complementari, bensì la
comunione totale di due persone uguali nella natura.
Le persone non si possono “comperare”, né “prestare”: anzi, il valore-persona
è così incalcolabile che ognuno lo trova pienamente solo donandolo.
La conclusione è che ogni persona si realizza solo nel dono totale di sé.
Massima espressione della relazione interpersonale
Bisogna fare attenzione, per capire la profondità dell’espressione “dono di
sé”: la persona può donare sia il proprio avere sia il proprio essere.
La caratteristica dell’amore coniugale è proprio quella di essere il dono non di
“qualcosa” (la dote, la bellezza, l’amicizia), ma di tutta la persona.
Nel matrimonio ci sono le caratteristiche di un dono autentico, totale e
reciproco: l’indissolubilità, la fedeltà, la fecondità.
Massima espressione della relazione interpersonale
Il fatto che nella sessualità umana, il cui significato originario è di essere il
linguaggio del dono, sia connessa la capacità di generare nuove persone umane
non è un caso.
Solo l’amore può essere all’origine della persona, poiché c’è un solo modo
giusto di volere una persona: volerla in sé e per sé, cioè amarla.
L’uomo ha una natura orientata all’amore: “L’uomo non può vivere senza
amore. Egli rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva
di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non s’incontra con l’amore, se
non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa vivamente”.
Cellula costitutiva della società civile
La famiglia è la cellula fondamentale della società nel senso che la società
coniugale-familiare è un esempio e un modello nei confronti di ogni
espressione della socialità umana.
Il legame, che chiamiamo amore, che lega insieme due persone, fonda il primo,
più piccolo nocciolo di vita insieme, cioè di vita sociale: da questa microsocietà scaturisce poi una società più ampia con l’arrivo dei figli.
Nel rapporto familiare si possono sperimentare, insieme, l’autonomia e la
dipendenza: le stesse modalità di rapporto che legano tra loro tutti gli altri
membri della famiglia umana, della società.
Cellula costitutiva della società civile
In una famiglia è dato alla persona umana di vivere l'avvenimento di un
rapporto interpersonale fondato non su ciò che conviene, ma su un dono. E
non dono di qualcosa, ma dono di sé.
Ogni neonato impara nella società familiare di essere una persona: è
l’esperienza vissuta di essere il ben-venuto che dona alla nuova persona la
possibilità di imparare che il suo esserci è buono, che è bello che lui ci sia.
È all’interno di una relazione di amore che la persona percepisce il bene: non
solo sa di esserci, ma anche vede il bene, il valore che è intrinseco al suo
esserci.
Cellula costitutiva della società civile
Esistono due forme di socialità umana profondamente diverse fra loro: una
forma, quella coniugale-familiare, è fondata sul puro riconoscimento della
dignità della persona. Un'altra è fondata sul principio di utilità.
Che esista un rapporto interpersonale fondato sul principio di utilità è
inevitabile. L’importante è evitare che il principio di utilità domini, che diventi
l'unica e principale norma.
La famiglia è "il cuore" della società nel senso che, nella famiglia fondata sul
matrimonio di un uomo e di una donna, le relazioni fra la persone sono ispirate
e guidate dalla legge dell'amore, della gratuità: ogni persona è accolta in sé e per
sé e non perché è utile.
Cellula costitutiva della società civile
È nella società coniugale e familiare che la persona umana vive un’esperienza di
socialità nella quale non domina la regola dell’utile.
“Prima societas in coniugio“: è prima, perché archetipo, prototipo, modello di ogni
realizzazione della socialità umana.
Non è solo in questione il bene-essere della persona umana singolarmente
presa, ma anche il bene-essere della società umana.
Cellula costitutiva della società civile
La società coniugale-familiare è la sorgente di ogni socialità umana, in quanto
educa la persona a considerare l'altro nella sua dignità e non soprattutto per la
sua utilità.
Se l’uomo non avesse più la dimostrazione di una tale capacità di relazionarsi in
gratuità con gli altri, la convivenza civile sarebbe ridotta al solo tentativo di
conciliare opposti interessi.
Le attuali proposte di riconoscere come modelli equiparabili alla famiglia le
convivenze di vario tipo sono la dichiarazione della incomprensione della realtà
della persona.
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