Analisi della sequenza dell’affondamento del
transatlantico tratta dal film “Titanic”
- Progetto di Luca Imperatore -
Scheda del film
TITOLO :
NAZIONE :
ANNO :
DISTRIBUZIONE :
PRODUZIONE :
REGIA E SCENEGGIATURA :
CAST PRINCIPALE :
MUSICHE :
MONTAGGIO :
DIRETTORE FOTOGRAFIA :
EFFETTI SPECIALI DIGITALI :
SUPERVISORE EFFETTI SPECIALI :
SUPERVISORI CG :
DIRETTORE FOTOGRAFIA
EFFETTI SPECIALI :
SUPERVISORE PERSONAGGI
DIGITALI :
SUPERVISORI COMPOSITING
DIGITALE :
SUPERVISORE ANIMAZIONE
COMPLESSIVA :
Titanic
USA
1997
20th Century Fox, Paramount Pictures
James Cameron, Jon Landau
James Cameron
Leonardo Di Caprio, Kate Winslet
James Horner
Conrad Buff
Russel Carpenter
Digital Domain
Robert Legato
Mark Lasoff, Judith Crow
EFFETTI VISUALI AGGIUNTIVI :
VIFX, Industrial Light & Magic, Cinesite, Banned from the Ranch, Pop Film & Pop
Animation, 4-Ward Productions, CIS Hollywood, Light Matters, Hammerhead
Production, Matte World Digital, Pacific Title Digital, Digiscope, Perpetual Motion
Pictures
11 oscar per miglior film, miglior regia, miglior scenografia, migliori costumi,
migliori effetti sonori, migliori effetti speciali, miglior suono, miglior canzone,
migliore colonna sonora, miglior montaggio, miglior fotografia
PREMI :
Erik Nash
Daniel Loeb
Michael Kanfer, Mark Forker
Daniel Robichaud
Introduzione
La creazione del film “Titanic” è costata più di 200 milioni di dollari
rendendo questo film uno dei più costosi della storia del cinema. Gli
elementi che aiutano a far sembrare reale la storia sono la meticolosa
attenzione alla precisione storica e i notevoli effetti speciali curati da
Robert Legato. Il regista James Cameron afferma, in una
intervista: "Tutta la precisione e tutti gli effetti speciali servono a un
solo scopo: portare lo spettatore sul “Titanic”.
Per rendere credibile la nave, la Digital Domain ha dovuto risolvere
alcuni grossi problemi. Il solo modo per mettere migliaia di persone a
bordo di una nave che sarebbe stata un modello o un set, far navigare
quella nave in un oceano e simulare una scena ripresa da un
elicottero, è stato quello di creare acqua e persone 3D realistiche. Per
l’acqua, la Digital Domain ha lavorato con il software RenderWorld
della Areté, che ha algoritmi per la creazione procedurale di acqua
3D. Gli altri software commerciali usati per il progetto sono stati
PowerAnimator della Alias Wavefront, Softimage 3D della
Softimage e Prisms della Side Effects Software per modellare,
animare e posizionare le persone 3D; Dynamation della Alias
Wavefront per il fumo, RenderMan della Pixar e Mental Ray della
Softimage per il rendering e LightWave della Newtek per la
realizzazione della nave.
Mark Lasoff e Judith Crow hanno suddiviso il lavoro di computer
grafica 3D in cinque categorie, con Lasoff che ha gestito vari team
che lavoravano alle persone digitali, e Crow che ha gestito gli altri
quattro team: il team per l’integrazione digitale, il team per l’oceano,
il team per la nave e il team per gli effetti accessori.
In questa immagine composita, il transatlantico è un
modellino in scala mentre l’acqua, il cielo e il fumo che
esce dai fumaioli sono stati creati al computer dalla
Digital Domain
Analisi della sequenza dell’affondamento
La sequenza dell’affondamento, che inizia con la nave che colpisce
l’iceberg e continua per gli ultimi 80 minuti del film è quella che ha
richiesto più lavoro necessitando di un gran numero di effetti
speciali, sia digitali che meccanici.
Per girare le scene sulla nave sono stati realizzati degli studios a
Rosarito, in Messico, con quattro set e una gigantesca vasca che
contenesse un modello fisso della nave stessa. Le dimensioni del
modello erano pari a circa 9/10 di quelle reali inoltre è stata costruita
solo la parte destra dello scafo della nave che essendo simmetrica a
quella sinistra ha dato la possibilità di completare le immagini con il
compositing e la computergrafica. Il modello in scala era costituito
da due sezioni principali, montate su potenti piattaforme idrauliche,
per facilitare la realizzazione della scena in cui lo scafo si spezza in
due durante l’affondamento. Nelle riprese della nave in mare aperto è
intervenuto il team di costruzione della nave in 3D, diretto da
Richard Payne, che ha principalmente aggiunto estensioni alla nave
per completare il set di Rosarito e inserito le immagini dei modelli
della nave nella zona vuota ricavata nel mare in CG. Per fare ciò è
stato usato il software LightWave per costruire una replica
dell’esterno del modello del Titanic in scala 1:20, costituita da un
milione di poligoni.
In questa immagine del set di Rosarito viene mostrata
la parte sinistra del modello della nave che verrà
“ricostruita” al computer duplicando la parte destra
simmetrica
Il set di Rosarito (Messico)
Verranno analizzate solamente le scene che vanno dal momento in cui si
sommerge la prua del transatlantico fino al completo affondamento.
Vedi l’intera sequenza
SCENA 1 – La prua della nave viene sommersa dall’acqua:
Per ricreare l’affondamento della nave il set è stato inclinato di 6° e poi sono stati staccati i
primi 55 metri della nave (che doveva essere sommersa) fissando la restante parte a cavi
idraulici per alzarla e abbassarla in modo da dare l’impressione che la parte anteriore della
nave affondasse mentre l’acqua si riversasse sulle persone.
Vedi la scena
SCOMPOSIZIONE DELLA SCENA ORIGINALE
1. Il modello della nave in scala è
fissato su delle piattaforme nel set
allestito a Rosarito
2. La parte anteriore è stata
eliminata e la nave viene immersa
nella vasca tramite cavi idraulici
3. L’acqua si riversa sugli attori e si
girano le scene di panico e di fuga
per salvarsi
SCENA 2 – Panoramica del Titanic che sta affondando:
Per ricostruire gli stadi successivi dell’affondamento sono state fatte una serie di riprese a
effetto facendo una panoramica del set principale inclinato che era fisso. Poi le riprese sono
state combinate in una scena digitale creando l’illusione dell’affondamento del “Titanic”. Il
team che si occupava della realizzazione dell’oceano in CG, diretto da Richard Kidd, aveva il
compito di creare parametri per i riflessi e per far corrispondere il mare in CG alle riprese dal
vivo. Per rendere possibile tutto ciò è stata sviluppata in Prisms un’interfaccia per il software
RenderWorld mentre per rendere l’aspetto dell’acqua ancora più reale è stato aggiunto il
motion blur. Il team per effetti accessori, diretto da Kelly Port, ha invece realizzato le stelle
nel cielo e parti delle finestre che si rompono usando principalmente Prisms. In questa prima
scena le persone che corrono sul ponte sono reali (non si è ricorso a modelli digitali). Dato che
il set era inclinato solo di 6° per aumentare l’angolo è stata inclinata anche la cinepresa.
Vedi la scena
SCOMPOSIZIONE DELLA SCENA ORIGINALE
1. Vengono fatte le riprese alla
nave reale ma devono essere
aggiunti in CG il cielo e i riflessi
dell’oceano
2. Il set è inclinato solo di 6° dovrà
essere perciò inclinata anche la
cinepresa per aumentare
l’angolazione
SCENA 3 – Caduta di una delle quattro ciminiere:
Nella scena in cui cade una delle quattro ciminiere sulle persone è stata usata una ciminiera
fatta con del cartone dipinto alta 4 m. e in scala 1:4. La finta ciminiera è stata ripresa su uno
sfondo verde per poi essere aggiunta alla scena girata sul set. Quando si stacca la corda che
tiene la ciminiera, cadendo in acqua a forte velocità, lo schizzo nell’acqua è stato riprodotto
tramite una linea di corda esplosiva fatta detonare in acqua. Il cavo è stato aggiunto in CG
adattandolo in modo che colpisse il punto esatto. Per la ripresa in cui la ciminiera cade
definitivamente in acqua è stato usato un serbatoio lungo 12 m. fatto cadere nella vasca del set
per creare un cavallone che allagasse le scialuppe. Anche in questa scena lo sfondo del cielo è
stato realizzato in CG con le stesse tecniche descritte prima.
Vedi la scena
SCOMPOSIZIONE DELLA SCENA ORIGINALE
1. Lo schizzo in acqua della corda
che si spezza è creato con una
linea di corda che viene fata
detonare
2. La ciminiera di cartone è ripresa
su uno sfondo verde. Verrà poi
aggiunta alla scena e i cavi
saranno creati in CG
SCOMPOSIZIONE DELLA SCENA ORIGINALE
1. Gli attori girano la scena sul set
senza la ciminiera che verrà
aggiunta successivamente al
computer
2. La ciminiera di cartone viene
fatta cadere e ripresa da varie
angolazioni. Verrà poi inserita
nella scena finale
3. Il serbatoio dipinto come la
ciminiera viene fatto cadere nella
vasca per creare il cavallone
SCENA 4 – L’acqua allaga i corridoi della nave:
Per realizzare la scena in cui l’acqua entra a forte velocità nei corridoi è stato costruito un
modellino in legno lungo dai 6 ai 9 metri in scala 1:4 del corridoio. Le pareti del modellino
erano costituite da tanti pannelli fissati in maniera che si potessero rompere realisticamente al
passaggio dell’acqua. Sono stati utilizzati dei serbatoi a getto rapido per far allagare il
corridoio e una piccola cinepresa che ha effettuato una carrellata all’indietro. Infine in fase di
montaggio è stata ruotata la scena in modo che risultasse inclinata e questo lo ha resa ancora
più realistica.
Vedi la scena
SCOMPOSIZIONE DELLA SCENA ORIGINALE
1. I tecnici costruiscono il
modellino del corridoio di legno in
scala 1:4
2. Tramite dei serbatoi a getto
rapido viene allagato il corridoio
mentre una telecamera carrella
all’indietro
SCENA 5 – La gente si butta in acqua dal ponte della nave:
Per la scena della gente che si butta dal ponte della nave non si è ricorso a tecniche digitali ma
semplicemente a degli stuntmen. In ogni ripresa c’erano fino a 40 persone che dovevano
saltare contemporaneamente . La vasca che circondava il modello della nave era profonda solo
1 metro ma c’era un canale di scolo di fianco alla nave profondo 6 metri quindi ci si poteva
tuffare solo in quei punti più profondi. Per segnalare agli stuntmen dove tuffarsi sono stati
posti dei fantocci con il salvagente o delle sedie di gomma nell’acqua.
Vedi la scena
SCOMPOSIZIONE DELLA SCENA ORIGINALE
1. Canale di scolo di fianco alla
nave profondo 6 metri, unico
punto dove potersi tuffare
2. Il personale sistema i fantocci
con il salvagente e le sedie di
gomma per segnalare il punto in
cui tuffarsi
3. Gli stuntmen si tuffano nei
punti segnalati
SCENA 6 – La poppa del Titanic si inclina di 45°:
Per realizzare la scena in cui la poppa del transatlantico si inclina di 45° è stata costruita
un’apposita piattaforma idraulica inclinabile. Ogni persona ha indossato dei cuscinetti
protettivi ed è stata legata ad una imbracatura. Alcuni oggetti sono stati costruiti in gomma o
ricoperti di gommapiuma. La scena è stata girata con la piattaforma inclinata a 25° in modo
che gli stuntmen potessero controllare la traiettoria della caduta. Infine è stato applicato un
greenscreen sullo sfondo che è stato sostituito con la parte mancante della nave
successivamente al computer. Anche qui come nelle scene già analizzate l’inclinazione è stata
aumentata inclinando anche la cinepresa e il cielo che si vede di sfondo è realizzato in CG.
Vedi la scena
SCOMPOSIZIONE DELLA SCENA ORIGINALE
1. Una piattaforma inclinabile
ricostruisce fedelmente la poppa
della nave
2. Gli stuntmen provano i
movimenti legati con imbracature
e con indosso delle protezioni
3. La scena è girata con il
greenscreen
SCENA 7 – Le persone cadono dalla poppa:
Era impossibile far recitare questa scena anche a degli stuntmen in quanto il salto che essi
dovevano compiere era di circa 60 metri. E’ stato perciò necessario realizzare questa scena con
l’aiuto del computer ed è stata sviluppata una nuova tecnica chiamata rotocap. Per ottenere
più realismo Legato non voleva vedere il tipo di controllo del corpo che uno stuntman reale
avrebbe avuto ma voleva delle cadute più scoordinate. Così sono stati fatti cadere degli
stuntmen da pedane alte 12 metri riprendendoli con due telecamere poste una frontalmente e
l’altra posteriormente per studiarne i movimenti. Si è valutato se i movimenti che essi
facevano sarebbero potuti essere utilizzati per degli stuntmen digitali che cadevano in acqua.
Così sono state fatte indossare delle tute nere aderenti con dei sensori e con la tecnica del
motion capture sono stati catturati i movimenti facendo recitare alle persone capriole, cadute
e salti da 6 metri simulando i veri salti dal ponte. Invece di usare direttamente i dati di motion
capture per l’animazione, essi sono stati usati solo come riferimento e sono stati poi estesi con
animazione in keyframe. Quindi, il team ha dovuto ideare un approccio ibrido che mettesse
insieme motion capture e animazione in keyframe (la rotocattura appunto). Per connettere il
tutto al resto della scena si è ricorso ad una estensione in digitale del set. In pratica l’inizio
dei salti è quello reale mentre il resto della caduta nel vuoto è proseguita in digitale dagli
stuntmen creati al computer.
Vedi la scena
SCOMPOSIZIONE DELLA SCENA ORIGINALE
1. La caduta degli stuntmen viene
ripresa da due telecamere per
studiarne i movimenti
2. Tramite delle ricostruzioni al
computer si valuta se i movimenti
possono essere utilizzati dagli
stunt digitali
SCOMPOSIZIONE DELLA SCENA ORIGINALE
1. Gli stuntmen effettuano salti e
capriole con delle tute nere
aderenti munite di sensori
2. con il motion capture i
movimenti vengono catturati dal
computer che li elabora
3. Gli stuntmen simulano le
cadute dal ponte in uno studio. I
dati verrano estesi con
animazione in keyframe (rotocap)
SCENA 8 – Il Titanic si spezza a metà:
Per la scena in cui la nave si spezza a causa della pressione esercitata sulla poppa si è ricorso
ad un modellino in scala ricostruito in una vasca in uno dei set allestiti a Rosarito. Il
modellino è stato precedentemente inciso nei punti in cui era prevista la spaccatura per
controllare che la rottura fosse come delineato negli storyboard. La scena è stata ripresa da 4
telecamere contemporaneamente e ripetuta più volte. Naturalmente le riprese sono state poi
ritoccate al computer per creare il cielo sullo sfondo, il fumo delle ciminiere, l’acqua ma
soprattutto per aggiungere le centinaia di persone che si trovavano sul ponte.
Vedi la scena
SCOMPOSIZIONE DELLA SCENA ORIGINALE
1. Il personale si prepara per
riprendere il modellino da 4
angolazioni differenti
2. Il modellino viene fatto
spezzare nel punto stabilito. In CG
verranno aggiunti il cielo, il fumo e
le persone
3. Il modellino viene riparato per
effettuare nuove riprese
SCENA 9 – La nave si posiziona in verticale e continuano a cadere le persone:
Questa scena è memorabile e ricca di tensione ed è stata realizzata mescolando persone digitali
(per le scene più pericolose) alle persone vere. E’ stata girata sulla piattaforma inclinabile
che riproduceva la poppa della nave già usata nella scena n.6 ed è stata usata anche qui la
nuova tecnica del rotocap. Nelle riprese in primo piano hanno recitato anche Leonardo Di
Caprio e Kate Winslet legati con corde di sicurezza a ben 24 metri di altezza. Il resto delle
persone erano tutti stuntmen. Per attutire i colpi sono state montate delle pedane bullonate al
pavimento e ricoperte di materiale morbido. Per inserire in CG le persone digitali che
cadevano occorreva dare al cameraman dei riferimenti. Perciò nelle inquadrature in cui
sarebbero stati aggiunti degli stuntmen digitali, venivano fatti cadere dei rotoli di cartigienica
che la cinepresa seguiva fino all’impatto col suolo. Sono state poi prodotte delle lastre
fotografiche tridimensionali che sono servite a studiare il movimento della cinepresa in modo
che gli animatori potessero successivamente inserire gli elementi residui della scena (le stelle,
l’oceano e un’estensione del set per includere maggiormente la nave nell’immagine). Infine è
stato effettuato il rendering con Mental Ray e Render Man e il compositing con il software
Nuke.
Vedi la scena
SCOMPOSIZIONE DELLA SCENA ORIGINALE
1. La piattaforma viene posta a
90° e si girano le scene con gli
stuntmen. Le stelle sono aggiunte
in CG
2. Le pedane in fondo alla
piattaforma attutiscono le cadute
delle persone
SCOMPOSIZIONE DELLA SCENA ORIGINALE
1. Vengono realizzati degli
stuntmen digitali che
effettueranno le cadute da 60 m.
2. la persona digitale viene
sovrapposta al rotolo di
cartigienica ripreso dalla
cinepresa
3. la cinepresa segue la finta
caduta mentre lo stuntman è
animato con la tecnica del rotocap
1. Per estendere il set e far
sembrare la caduta più lunga
viene ricostruita la nave in 3D
2. Si tracciano le linee principali e
si prendono in considerazione i
punti di riferimento
3. La nave tridimensionale è
pronta. Gli animatori devono
aggiungere gli elementi residui
della scena
4. Si aggiungono le persone
digitali, l’acqua dell’oceano e altri
elementi accessori
SCENA 10 – Affondamento completo del transatlantico:
I momenti dell’affondamento finale sono il frutto combinato degli effetti visivi tradizionali e
delle nuove tecniche digitali che allora erano all’avanguardia. E’ stato costruito un modellino
in scala 1:4 del ponte della nave ed è stato ripreso ad alta velocità mentre affondava in un
serbatoio. Questo è servito per fornire il gioco d’acqua necessario per comporre la scena. Poi
sono state aggiunte delle comparse digitali che reagivano all’oceano con delle mascherine per
quando sarebbero scomparse sott’acqua. Poi sono stati aggiunti altri elementi in CG per
amalgamare le comparse digitali nella scena. Le riprese dei protagonisti sulla ringhiera sono
state invece girate sul set a grandezza naturale in greenscreen. Infine è stato amalgamato il
tutto aggiungendo anche un tremolio digitale.
Vedi la scena
SCOMPOSIZIONE DELLA SCENA ORIGINALE
1. Il modellino in scala della poppa
viene preparato per essere
affondato nella vasca
2. l’affondamento del modellino è
ripreso ad alta velocità per fornire
il gioco d’acqua adatto
1. Vengono realizzate delle
persone digitali che reagiranno
all’acqua quando saranno
sommerse
3. Vengono aggiunti in CG altri
elementi e viene amalgamato con
la lastra delle persone digitali
2. Le riprese del modellino
vengono rielaborate e preparate
per far parte della scena finale
4. Gli attori veri recitano col
greenscreen la scena che sarà
compositata con lo sfondo già
elaborato al computer
Scheda del regista: James Cameron
James Cameron nasce a Kapuskasing (Canada) il 16 agosto
1954. Laureato in fisica, inizialmente tecnico degli effetti
speciali nell'equipe di Roger Corman, debutta con il film
Piraña paura del 1981. Nel 1984 dà vita a Terminator, il
thriller fantascientifico che ottiene un incredibile successo
di pubblico e lancia ad Hollywood Arnold
Schwarzenegger. Nel 1991 arriva il sequel, Terminator 2: Il
giorno del giudizio.
La sua filmografia continua con Aliens - Scontro finale
(1986), secondo capitolo del filone misto fantascienzahorror inaugurato da Ridley Scott, poi con The Abyss
(1989), vicenda sottomarina dell'incontro di extra-terrestri
subacquei, che nonostante sia, secondo alcuni, il più
visionario ed originale dei film di Cameron, ottiene scarso
successo perché non va incontro alle aspettative del
pubblico. Nel 1994 è la volta di True Lies, ironica storia
d'amore e di spionaggio alla James Bond. Si tratta del terzo
film dell'accoppiata Cameron-Schwarzenegger, e il primo
ad essere costituito da effetti speciali "invisibili", nonché il
primo ad aver superato i 100 milioni di dollari di budget.
Dopo aver prodotto e sceneggiato Strange days (1997),
diretto da Kathryn Bigelow (allora sua moglie), nel 1997
dà alla luce il suo progetto più ambizioso, il kolossal
storico-drammatico Titanic, il film più costoso mai
realizzato fino ad allora (200 milioni di dollari di budget
più altri 85 spesi per la promozione), che con 1,8 miliardi
di dollari di incassi diventa il film di maggior successo
Filmografia da regista:
Piraña paura (1981)
Terminator (1984)
Aliens - Scontro finale (1986)
Abyss (1989)
Terminator 2: Il giorno del giudizio (1991)
True Lies (1994)
Titanic (1997)
Dark Angel (2000-2002) (Serie TV)
Expedition: Bismarck (2002) (documentario)
Ghosts of the Abyss (2003) (documentario)
Aliens of the Deep (2005) (documentario)
The dive (2008) (annunciato)
Avatar (2008) (pre-produzione)
Battle Angel (2009) (pre-produzione)
Scheda del regista: James Cameron
nella storia del cinema. Ha ricevuto 14 Nominations all'Oscar, al
pari di Eva contro Eva (1950), e ne ha vinti undici, primato
detenuto insieme a Ben-Hur (1959) e Il Signore degli Anelli - Il
Ritorno del Re (2002). Titanic è una melodrammatica storia
d'amore sullo sfondo del tragico affondamento, che dispiega
un'immaginazione e una ricchezza d'inventiva visiva e narrativa
fuori degli schemi, al punto da porsi tra i film tecnicamente più
riusciti ed affascinanti d'ogni tempo. Dopo Titanic Cameron si
dedica soprattutto a due documentari: Ghosts of the Abyss
(2003), che parla del tragico affondamento del Titanic, e Aliens
of the deep (2005).
Attualmente si sta dedicando alla pre-produzione di Avatar
(Project 880), ennesimo kolossal che introdurrà nel mondo del
cinema tecnologie visive d'assoluta avanguardia. Tra l'altro sarà
il primo film girato in 3D Fusion Camera, un tipo di cinepresa
digitale ad alta definizione 3D alla quale lui stesso, insieme a
Vince Pace e Robert Legato, ha dedicato 6 anni di sviluppo.
Infatti da quando ha avuto modo di sperimentare il 3D ad alta
definizione per i documentari, Cameron ha affermato che non
avrebbe mai più girato film con la pellicola cinematografica
tradizionale. Tematicamente i film di James Cameron sono
dedicati all'esplorazione del rapporto tra l'uomo e la tecnologia,
e tutta la tecnologia usata per crearli ha il compito di mostrare il
lato pericoloso della tecnologia stessa: dalla guerra uomomacchina della saga di Terminator, alla tragedia del "più grande
oggetto in movimento mai costruito nella storia dell'uomo", il
Titanic.
Filmografia da sceneggiatore:
Xenogenesis (1978)
Terminator (1984)
Rambo II: la vendetta (1985)
Aliens - Scontro finale (1986)
Abyss (1989)
Point Break (1991)
Terminator 2: Il giorno del giudizio (1991)
True Lies (1994)
Strange Days (1995)
Titanic (1997)
Dark Angel Serie TV (2000-2002)
Avatar (2008) (pre-produzione)
Scheda della società che ha curato gli Special FX: Digital Domain
Filmografia :
La Digital Domain è una delle società, nel settore effetti visivi e
produzione, più importanti al mondo. Ha sede in California e il suo
portfolio conta la collaborazione in più di 60 film.
La Digital Domain è stata avviata dall’ex Direttore della ILM, Scott
Ross, dopo aver lasciato la LucasFilm. Ross ha redatto il piano
commerciale ed è stato poi contattato dal regista James Cameron, che
aveva saputo che Ross aveva avviato una nuova società di effetti
visivi per competere direttamente con la ILM. Cameron ha suggerito
il suo amico e associato, Stan Winston, da unire alla società come
terzo fondatore. La società ha avuto la IBM come primo investitore.
La Digital Domain ha iniziato a produrre effetti visivi nel 1993, i
primi tre film sono stati True Lies, Intervista col vampiro e Il colore
della notte nel 1994. Nel 1996, Ross ha assunto il banchiere Lehman
Brothers per portare nuovi capitali e partner. La Cox Enterprises ha
poi acquisito una partecipazione del 33% della proprietà della Digital
Domain. Nel 1998, dopo il successo di Titanic, James Cameron e Stan
Winston hanno lasciato la Digital Domain, e hanno dato le dimissioni
dal consiglio di amministrazione.
Nel 2002, l'azienda ha lanciato una filiale per vendere e distribuire il
suo software di compositing che ha vinto l’Academy Award, Nuke. Il
passaggio è stato in parte motivato dall’acquisizione da parte della
Apple di un programma simile, Shake.
La Digital Domain è stata acquistata nel maggio 2006 da un affiliato
della Wyndcrest Holdings, LLC, un'impresa di investimento i cui
associati includono il fondatore della Wyndcrest John Textor, il regista
Michael Bay, l’ex dirigente
True Lies (1994)
Il colore della notte (1994)
Intervista col vampiro (1994)
Apollo 13 (1995)
Strange Days (1995)
Sgt. Bilko (1996)
Chain Reaction (1996)
The Island of Dr. Moreau (1996)
Dante's Peak (1997)
Il quinto elemento (1997)
Ghosts (1997)
Red Corner (1997)
Titanic (1997)
Kundun (1997)
Tightrope (1998)
Armageddon (1998)
Al di là dei sogni (1998)
Lake Placid (1999)
Fight Club (1999)
Supernova (2000)
Rules of Engagement (2000)
O Brother, Where Art Thou? (2000)
X-Men (2000)
Red Planet (2000)
How the Grinch Stole Christmas! (2000)
Stormrider (2001)
Scheda della società che ha curato gli Special FX: Digital Domain
Filmografia :
Microsoft Carl Stork, l’ex giocatore NFL e commentatore sportivo Dan
Marino e Jonathan Teaford. Nel settembre del 2006 è stato annunciato
che la Digital Domain aveva assunto un trio di alti personaggi da
Industrial Light & Magic: Mark Miller (responsabile della produzione
e della commercializzazione), nominato presidente, Cliff Plumer (CTO
di ILM) nominato CTO e Kim Libreri (supervisore effetti visivi alla
ILM) entrato a far parte come Vice Presidente. Nel novembre del 2007,
Mark Miller è stato promosso a Direttore Generale, in sostituzione di
Carl Stork, che era stato in servizio fino alll'acquisizione.
Dal 2006, la Digital Domain ha vinto cinque Academy Awards: due per
il miglior effetti speciali (Titanic e Al di là dei sogni), e tre per lo
sviluppo nella scienza e tecnica per i propri software di imaging (per il
loro software di compositing Nuke, per il loro software di 3D tracking
Trake e per il loro render volumetrico Storm). La società è stata anche
nominata per altri tre Premi Oscar per i migliori effetti speciali (Apollo
13, True Lies, Io Robot). Inoltre la loro eccellenza nelle immagini
digitali e nell’animazione ha guadagnato diversi British Academy
Awards (BAFTA), il Prix Ars Electronica e il Prix Pixel INA .
Sono attivi oltre che nel campo cinematografico, anche in quello
pubblicitario e nel mondo dei videogiochi. La loro forza è la
perfezione e la qualità con la quale realizzano ogni artefatto. I film più
recenti comprendono, Io Robot, Flags of our Fathers, Letters from Iwo
Jima, Pirates of the Caribbean: At world's end e Transformers. Attuali
progetti di effetti visivi e di produzione comprendono La Mummia: La
tomba del drago imperatore e The curious case of Benjamin Button.
Vanilla Sky (2001)
Il Sig.degli anelli: La comp. dell’anello (2001)
A Beautiful Mind (2001)
We Were Soldiers (2002)
The Time Machine (2002)
xXx (2002)
Adaptation (2002)
Star Trek Nemesis (2002)
Daredevil (2003)
The Italian Job (2003)
Looney Tunes: Back in Action (2003)
The Missing (2003)
Peter Pan (2003)
The Day After Tomorrow (2004)
Io, Robot (2004)
Portrait (2004)
Do Geese See God? (2004)
Tooth Fairy (2004)
Flight of the Phoenix (2004)
Cinderella Man (2005)
Dark Water (2005)
Charlie and the Chocolate Factory (2005)
Stealth (2005)
Flags of Our Fathers (2006)
Letters from Iwo Jima (2006)
Transformers (2007)
Scheda del supervisore agli Special FX: Robert Legato
Filmografia da supervisore
agli effetti speciali:
Robert Legato è diplomato in cinematografia e
si è formato professionalmente in campo
pubblicitario lavorando per la "Abelman
Associates", una società specializzata proprio in
effetti speciali. Prima di approdare al cinema ha
lavorato nella serie TV Twilight Zone e poi in
Star Trek: The Next Generation.
Robert Legato, esperto e supervisore di effetti
speciali digitali, è una delle molte menti italiane
trapiantate negli Stati Uniti. Prima di Titanic
aveva già avuto una nomination all'Oscar con il
film Apollo 13 del 1995, più recentemente con
Harry Potter.
"Star Trek: The Next Generation" (1992)
"Star Trek: Deep Space Nine" (1993)
Intervista col vampiro (1994)
Apollo 13 (1995)
Titanic (1997)
Armageddon (1998)
What Lies Beneath (2000)
Cast Away (2000)
Harry Potter e la pietra filosofale(2001)
Bad Boys II (2003)
The Aviator (2004)
The Departed (2006)
The Good Shepherd (2006)
The Key to Reserva (2007)
Avatar (2009) (in produzione)
Battle Angel (2009) (pre-produzione)
Glossario dei termini
CG:
Acronimo di Computer Graphics
Motion Capture:
Tecnica di animazione digitale che permette di applicare a personaggi virtuali i
movimenti di persone o animali ripresi in tempo reale e immediatamente
riprodotti sullo schermo tramite sensori posti nei punti di giuntura delle ossa e
di contrazione dei muscoli.
Animazione in Keyframe:
Tecnica di animazione in cui per simulare un movimento si posiziona l’oggetto
solamente in alcuni fotogrammi chiave e successivamente il software genera
automaticamente le posizioni dell’elemento in tutti i fotogrammi intermedi fra
un keyframe e l’altro.
Rotocap:
Tecnica ibrida di animazione inventata da James Cameron e Daniel Loeb che
consiste nell’estendere i dati di motion capture con animazione in keyframe.
Greenscreen:
Tecnica del chroma key usata per realizzare i cosiddetti effetti di keying.
Permette di unire due sorgenti video, sfruttando un particolare colore (colore
chiave) per segnalare al mixer video quale sorgente usare in un dato momento.
RenderWorld:
Motore di rendering della Aretè per oceani che può recuperare input attraverso
plug-in di esportazione dati da altri software ed il suo algoritmo è uno dei più
usati nel cinema.
Power Animator:
Software della Alias Wavefront che permette di creare fasci di luce e luci spot.
Glossario dei termini
Softimage 3D:
Software della Softimage per modellare e animare personaggi in 3D. E’ uno
dei più avanzati e usati non solo nel cinema ma anche nei videogames.
Prisms:
Software della Side Effects di modellazione e animazione 3D.
Dynamation:
Software generatore di particelle della Alias Wavefront. Usato per ricreare
eventi dinamici come pioggia, fuoco, nuvole e polvere.
Render Man:
Software utilizzato dalla Pixar per i suoi film. È anche un plug-in compatibile
con i più importanti software di animazione 3D come Maya. Render Man
aggiunge alcuni shaders alle librerie e la possibilità di creare materiali con più
opzioni.
Mental Ray:
Applicazione di rendering di alta qualità sviluppata dalla Mental Images di
Berlino. Supporta il ray tracing per generare le immagini. Il software usa
tecniche di accelerazione come scanline per determinazione primaria della
superficie visibile e un partizionamento binario dello spazio per i raggi
secondari.
LightWave:
Programma di computer grafica per la modellazione 3D, il rendering, e
l’animazione. Lightwave è conosciuto per le sue eccellenti capacità di
rendering e l’inusuale interfaccia (non vi sono icone, ma solo larghi pulsanti).
Nuke:
Sistema di compositing scan-line basato su script, creato dalla Digital Domain,
che può essere ottimizzato in termini di velocità e può funzionare su macchine
con soli 125 KB di memoria
Fonti
- Articolo di Barbara Robertson pubblicato sulla rivista “CG Computer Gazette”
- Contenuti speciali del DVD “Titanic”
- Intervista de “La Repubblica” a Robert Legato
- http://www.digitaldomain.com
- http://www.cinemadelsilenzio.it
- http://www.motiongraphics.it
- http://www.imdb.com
- http://www.wikipedia.org
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Special FX - Luca Imperatore