che cosa devo fare ancora alla mia vigna
che io non abbia fatto ?
Benedire la
Comunità
Isaia 5,4 – Il canto
della vigna
“Che cosa devo fare
ancora alla mia
vigna che io non
abbia fatto ?
Perché, mentre
attendevo che
producesse uva, essa
ha fatto uva
selvatica ?”
CON IL POEMA
DELLA VIGNA, ISAIA
CI FA ENTRARE NEL
CUORE DI DIO CHE
AMA ISRAELE.
IN COSA FORSE HA
MANCATO DIO?
NONOSTANTE
ISRAELE SIA STATO
CURATO COME UN
FIGLIO, MALGRADO
SIA STATO
LIBERATO, BENCHE’
IL SIGNORE
L’AVESSE SCELTO
COME IL POPOLO DI
SUA PROPRIETA’,
ISRAELE NON
PRODUCE FRUTTI DI
SALVEZZA
“Perché mentre attendevo che producesse uva,
essa ha fatto uva selvatica?”
Ognuno di noi e’
una vite di questa
vigna.
Ognuno di noi e’
responsabile del
frutto d’amore, di
giustizia, di verita’
e pace che deve
produrre la nostra
comunità,
il nostro gruppo.
Come sono i frutti
di ciascuno di noi?
Sono dolci o sono amari? Dai frutti dell’amore a Dio e ai fratelli si riconoscerà se
siamo stati piantati amorevolmente dalla mano del Signore.
Dal frutto della comunione si riconoscerà che il Signore ci ha chiamato all’amore e ci
benedice per questo modo di comportarci.
DOBBIAMO RINGRAZIARE IL SIGNORE PER TUTTO QUELLO CHE
HA FATTO PER NOI.
DOBBIAMO RICORDARCI SPESSO COME DIO CI HA ELETTO E
TRAPIANTATO CON DELICATEZZA SUL FERTILE TERRENO DELLA
NOSTRA VITA.
La gratitudine verso
Dio è quasi
sconosciuta.
Il chiedere è di molti, il
ringraziamento è di
pochi, e Dio dà sempre
molto di più di quanto
chiediamo. Il chiedere
è proprio di persone
che si trovano in
necessità, mentre il
ringraziare è proprio di
cuori nobili.
(Madre Speranza)
SIAMO CHIAMATI PERCIÒ A BENEDIRE DIO POICHÉ LUI PER PRIMO HA
RICOLMATO TUTTI NOI DELLA SUA BENEDIZIONE.
MA QUALI SONO I FRUTTI BUONI CHE IL SIGNORE SI ASPETTA DA OGNUNO
DI NOI?
VUOLE L’AMORE PER LUI E PER IL PROSSIMO
“Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima,
con tutta la tua mente…….amerai il tuo prossimo come te stesso.”
(Mt. 22,37)
QUESTO
MODO DI
AMARE
ATTIRA SU DI
NOI
LA SUA
BENEDIZIONE.
LO STARE INSIEME,
IL FARE
COMUNIONE,
SIGNIFICA PERCIÒ
PORTARE QUEI
FRUTTI BUONI
RICHIESTI DAL
PADRONE DELLA
VIGNA, SIGNIFICA
SPERIMENTARE LA
BENEDIZIONE DI
DIO SOPRA
OGNUNO DI NOI.
SE CI AMIAMO
COME FRATELLI,
IMPEGNANDOCI A
METTERE IN
PRATICA I SUOI
COMANDAMENTI, Ricordiamoci pure delle parole che
gesÙ ci ha detto nel discorso della
DIO DIMORA TRA
montagna
NOI.
I battezzati entrano a far parte del popolo
di Dio, di una grande famiglia della quale
Dio è il Padre. I vincoli che legano gli
appartenenti sono quelli della comunione,
dell’amore, della carità.
I fratelli e le sorelle sono “dono di Dio” e
come “dono” devono essere ricevuti.
Il”dono” della comunità discende da Dio
e da esso non può essere escluso nessuno.
Tra i fratelli che abitano insieme nell’unità, c’è la benedizione.
(Sal. 133,4)
SI DIVENTA COSI’ IL SANTUARIO
VIVENTE DI DIO, IL SEGNO DELLA SUA
PRESENZA.
ALLORA NON SI RECRIMINA PIÙ SE SI SERVE E NON
SI RICEVE UN GRAZIE, NON CI SI LASCIA INTACCARE
DALLE DIFFERENZE DI PERSONALITÀ E DI
CARATTERE, SI IMPEDISCE ALLE IDEE E AI PUNTI DI
VISTA DIFFERENTI DI DISGREGARE LA VITA DELLA
COMUNITÀ.
SI SPERIMENTA QUANTO SIA BELLO DECIDERE DI
OFFRIRE LA PROPRIA VITA PER GLI ALTRI
SI REALIZZANO COSÌ LE PAROLE DI SAN PIETRO
E finalmente siate tutti
concordi,
partecipi delle gioie e dei
dolori degli altri,
animati da affetto
fraterno,
misericordiosi, umili;
non rendete male per
male,
né ingiuria per ingiuria;
ma al contrario,
rispondete benedicendo;
poiché a questo siete
chiamati
per avere in eredità la
benedizione.
(1Pietro cap. 3, 8-12)
Non dimentichiamo che la Venerabile Madre Speranza ci
ricorda che la carità, l’amore al nostro prossimo, è
particolarmente
importante;
infatti
è
il
secondo
comandamento, dopo quello di amare il nostro Dio, al quale si
riconduce tutta la legge divina. È volontà divina che amiamo il
nostro prossimo in Dio e per Dio, come Dio ha amato noi.
siamo obbligati ad amare i nostri fratelli perché questo amore
va inseparabilmente unito a quello di Dio. Di più egli considera
per sé l’amore dato al prossimo.
ATTENZIONE
Alcuni ostacoli impediscono però di realizzare
UN’AUTENTICA VITA DI COmUNIONE:
ATTENZIONE
Alcuni ostacoli impediscono però di realizzare
UN’AUTENTICA VITA DI COmUNIONE:
a) IL PREGIUDIZIO:
Equivale a un giudizio di
condanna;
abbiamo
delle
impressioni che impediscono la
corretta visione del fratello e
l’unione con lui. Vediamo
ingigantiti i difetti e i limiti gli uni
degli altri
“ Fa’, Gesù mio,
che tutte le mie azioni assomiglino
alle tue e rendimi forte nel tuo
amore e nella tua pace.”
( Madre Speranza)
b) LE FERITE:
ATTENZIONE
Alcuni ostacoli impediscono però di realizzare
UN’AUTENTICA VITA DI COmUNIONE:
Sono
i
torti
che
non
dimentichiamo ricevuti dai fratelli
e dai quali germina sempre il
veleno che impedisce l’unione dei
cuori
Impariamo anche noi a cancellare e dimenticare
c) L’EGOISMO:
ATTENZIONE
Alcuni ostacoli impediscono però di realizzare
UN’AUTENTICA VITA DI COmUNIONE:
È il nostro IO che può distruggere
la comunione dei cuori, arrivando
così a seminare zizzania tra noi
“ Aiutami, Gesù mio, a fare di Te
il centro della mia vita, con
l’unico fine di non essere più io a
vivere ma Tu in me.”
(Madre Speranza)
d) LA PROIEZIONE:
ATTENZIONE
Alcuni ostacoli impediscono però di realizzare
UN’AUTENTICA VITA DI COmUNIONE:
Equivale ad attribuire ad altri i
nostri difetti con la conseguenza
di avere una rigidità di giudizio
sull’altro che porta ad annullare la
sua ricchezza e la sua diversità
e) L’ONNIPOTENZA:
ATTENZIONE
Alcuni ostacoli impediscono però di realizzare
UN’AUTENTICA VITA DI COmUNIONE:
È il desiderio di primeggiare sugli
altri e di ritenersi superiore
DICE IL SIGNORE
“Io sono il Signore Dio tuo:
Non avrai altro Dio fuori di me.”
f) L’INTERPRETARE:
ATTENZIONE
Alcuni ostacoli impediscono però di realizzare
UN’AUTENTICA VITA DI COmUNIONE:
Ogni tentativo di interpretazione
dell’altro, tende a generalizzare e
allontana da un contatto autentico
e provoca fraintendimento e
irritazione in colui che ha il diritto
di essere ascoltato
g) L’UMILIAZIONE DELL’ALTRO
CON IL SARCASMO:
ATTENZIONE
Alcuni ostacoli impediscono però di realizzare
UN’AUTENTICA VITA DI COmUNIONE:
Il sarcasmo ferisce ed umilia,
anche se chi lo fa presume di
essere divertente
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