Verso la WWII La politica estera Hitleriana a cura del prof. Marco Migliardi Presentazione Gli anni ‘30 Premesse • Per Pangermanismo si intende l’ idea nazionalista di Hitler di unire tutte le popolazioni tedesche in un solo Reich • Il fenomeno si realizzerà negli anni ‘30 grazie alle incertezze degli stati occidentali • Determinante fu anche la politica d’alleanze di Hitler che portò dritti alla WWII Occupazione Renania • Fu il primo atto di forza di Hitler • Dichiara decaduto il patto di Locarno che stabiliva la smilitarizzazione della Renania • Nel marzo del 36 la occupa L’Asse Roma Berlino • • • • Fu l’inizio della dipendenza italiana da Hitler Siglato il 24 ottobre 1936 Era un accordo assai generico Mussolini lo firmò per ricambiare la mancata adesione tedesca alle sanzioni inglesi • In seguito (1937) l’I entrò anche nell’Anticomintern insieme a D e Giappone L’Anschluss • L’Anschluss (o annessione dell’Austria) fu quindi programmato nel marzo del 1938 • Dopo che le truppe tedesche invasero l’Austria si fece un referendum • Il 10 aprile l’Austria divenne tedesca • Nessuno intervenne, nemmeno il primo ministro conservatore inglese Chamberlain La reazione italiana • All’inizio ci furono un po’ di tensioni con l’Italia • Ma la crisi venne rapidamente superata • Un incontro a Roma sancì di nuovo l’armonia Hitler e Mussolini a Roma nell’esate del 38 I Sudeti • Subito dopo l’Anschluss Hitler aveva detto di voler occupare i Sudeti prima di ottobre • I Sudeti sono una regione ceca confinante con la D di maggioranza linguistica tedesca • Ma la Cecoslovacchia aveva fatto un trattato con la Francia che minacciava la guerra • Chamberlain invece diceva:”La Cecoslovacchia è un lontano paese di cui sappiamo poco” • Venne chiesta allora una mediazione di Mussolini La Conferenza di Monaco • 29/IX/38 conferenza di Monaco • Partecipano Hitler, Mussolini, Chamberlain, Daladier • Successo diplomatico di Hitler e nessuno ostacolo al suo piano • E nel marzo del 39 Hitler si annette tutta la Cecoslovacchia senza opposizioni Daladier e Ribbentropp a Monaco nel 1938 Mussolini a Monaco 1938 Ma fu anche un successo diplomatico di Mussolini che venne ritenuto da Churchill il salvatore della pace in Europa. E’ il momento di massima popolarità del leader italiano L’arrivo di Mussolini a Monaco L’espansionismo • Vista la debolezza occidentale Hitler decise di occupare tutto lo stato e non solo i Sudeti • Creò poi lo stato fantoccio di Slovacchia • Mussolini, per non essere da meno, occupò l’Albania e fondò il nuovo regno di Italia e d’Albania Le reazioni occidentali • Chamberlain e Daladier decisero di fissare un ultimatum ad Hitler • Se avesse attaccato la Polonia, sarebbero intervenuti con ogni mezzo • L’attacco alla Polonia era infatti già previsto dal Mein Kampf e non fu quindi come dicono i revisionisti una risposta all’ultimatum L’attività diplomatica • Primo passo fu il patto d’Acciaio, difensivo e offensivo, tra I e D (22/5/1939) • Mussolini ora era legato a filo doppio con la scellerata politica estera di Hitler • Ormai ne era totalmente succube, tanto che nel 38 introdusse le leggi anti-ebraiche La firma del Patto d’Acciaio Le menzogne di Hitler • 28 aprile 1939: Hitler risponde a Roosevelt che lo accusava di volere la guerra • La sua politica è quella di tranquillizzare il mondo con la menzogna L’attività diplomatica (2) • Anche la GB si mosse • Decise di integrare il patto F-URSS in funzione antitedesca. Ma era troppo tardi. • Stalin, escluso dal trattato di Monaco, non si fidava + degli stati occidentali • Anche lui subiva le lusinghe di Hitler Il Patto Ribbentropp-Molotov • Venne firmato il 23 agosto 1939 • Era un patto di non aggressione • Venivano anche spartite le zone d’influenza in caso di un’occupazione della Polonia • La guerra era alle porte e ora tutti si mobilitarono: Mussolini, il Papa, Roosevelt • Ma invano... La guerra • Il 1° settembre del 1939 le truppe tedesche entrarono in Polonia • Subito da est i russi occuparono la loro zona • Dopo qualche tentennamento inglese, F e GB dichiararono guerra alla Germania • L’Italia si dichiarò neutrale Le truppe tedesche entrano in Polonia Hitler: l’annuncio al Reichstag dell’attacco alla Polonia Le colpe • Vennero fatte cadere tutte su Stalin • Ma Stalin aveva ottenuto 3 cose: – tenere l’URSS fuori dalla guerra – assicurarsi possedimenti in Polonia – costringere la GB e la F a impegnarsi contro Hitler in prima persona • Ma Hitler restava sempre IL nemico L’espansionismo tedesco L’Italia in guerra Il 10 giugno 1940 anche l’Italia entra in guerra. (click sull’immagine) Le altre nazioni in guerra Conclusioni Ende Annessione dell’Austria Chamberlain • Chamberlain (Arthur Neville), (1869-1940). • Succedette a Baldwin come primo ministro nel 1937. • La liquidazione della Cecoslovacchia nel marzo 1939 segnò il fallimento della sua politica. • Nel maggio 1940, egli lasciò la guida del paese a Winston Churchill. Churchill (1874-1965) • Nel 1900 fu eletto deputato conservatore. • Baldwin gli affidò il ministero delle finanze (1924-1929). • Il 10 maggio 1940 C. costituì un governo di solidarietà nazionale. • Previde l'esplosione del conflitto russo-tedesco. • collaborò con lo stato maggiore americano alla realizzazione dello sbarco in Normandia. • Fu uno dei firmatari del patto di Yalta. La spartizione della Polonia Ribbentropp (1893 - 1946) • Nel 1932 si iscrisse al partito nazista • Fu ministro degli esteri (1938-1945). • Processato a Norimberga come uno dei maggiori responsabili dello scoppio del conflitto, fu condannato a morte e impiccato. Pio XII (1876 – 1958) • Papa (1939-1958). • Nel 1920 fu nominato primo nunzio a Berlino • Alla morte di Pio XI il conclave lo elesse al soglio pontificio • Si impegnò per la pace, ma ebbe un atteggiamento ambiguo nei confronti del nazismo Daladier (1884-1970) • Eletto nel 1919 deputato fu varie volte nominato ministro • Capo del governo (1938 - 40) • Tentò una politica di conciliazione con Hitler. • Il 3 settembre 1939 dichiarò guerra alla Germania. • Fu deportato in Germania. Risposta di Hitler a Roosevelt Il Signor Roosevelt ritiene che il mondo sia avviato apertamente verso il momento in cui l'attuale situazione sfocerà per forza in una catastrofe, a meno che non si trovi una via ragionevole per controllare gli avvenimenti. Egli dichiara infine che io avrei ripetutamente assicurato che io e il popolo tedesco non desideriamo la guerra e che, anche se ciò fosse, non ci sarebbe alcun bisogno di fare una guerra. Questa è la mia risposta: posso constatare ancora una volta che, in primo luogo, non ho fatto guerre, che, in secondo luogo, da anni esprimo il mio orrore dinanzi a una guerra e, a dire il vero, anche il mio orrore per l'istigazione alla guerra e che, in terzo luogo, non saprei veramente a quale scopo dovrei fare una guerra. Sarei grato a Roosevelt se volesse chiarirmi questo punto.