EVENTI SEGNO PARROCCHIE PRAVISDOMINI - BARCO ASSEMBLEA FORANEALE - settembre 2010 - I piani pastorali programmati per la Diocesi hanno avuto origine dal motto scelto dal Vescovo mons. Ovidio Poletto per la Sua presenza in mezzo a noi: “In unitate Spiritus” Nelle nostre parrocchie di Pravisdomini e Barco abbiamo evidenziato il bisogno di essere “tutti una sola cosa… perché il mondo creda…” come prega Gesù (Gv. 17,21)… e ci stiamo convincendo che per “essere in Cristo occorre diventare nuove creature” (2 Cor. 5,17), superando i limiti dei vecchi campanilismi “lievito vecchio” e aprendoci alla collaborazione, alla condivisione e alla solidarietà per essere “pasta nuova” (1 Cor. 5,7). Nel 2001 alla scomparsa di don Giuseppe è seguita l’opera di un “vulcanico” don Galiano che ha preparato la comunità di Barco alle novità e alla collaborazione con la parrocchia di Pravisdomini successivamente sotto la guida di don Giacomo. La presenza di un solo parroco ha agevolato il cammino delle due parrocchie per manifestare nuove relazioni, nuovi stili di vita e nuove presenze. Vi presentiamo qui di seguito quelli che noi consideriamo gli “eventi segno” di questa nuova comunità per un cammino insieme “nuovo e profetico” in unitate Spiritus. Uno dei primi segni di unione è stata la formazione del gruppo di Azione Cattolica che tutt’ora comprende molti ragazzi e giovani di Barco e di Pravisdomini. I ragazzi e gli educatori iniziano questo percorso aprendosi al confronto con gli altri ed a nuove esperienze con i campi scuola diocesani. Un attività dedicata alla formazione cristiana è l’insegnamento del catechismo dove le catechiste condividono un percorso formativo. Dal 2005 si svolge una suggestiva rappresentazione del presepe vivente nata dalla collaborazione dei giovani e genitori delle due parrocchie. Nel lontano 1955 la comunità di Barco ha istituito il dono di bontà successivamente accolto anche da Pravisdomini che si concretizza con la carità nei confronti di varie situazioni di grave necessità. Foto: Pag 5 bollettino 2007, suor pia ignazia Circa vent’anni fa la parrocchia di Pravisdomini aveva scelto di entrare nelle case dei suoi parrocchiani attraverso la diffusione di un “foglietto settimanale” chiamato “Vita della Comunità”. Da circa otto anni il foglietto settimanale ha preso il nome “Vita delle Comunità” poiché raccoglie ed unisce la quotidianità di entrambe le parrocchie. Un altro segno dell’unione e della condivisione della quotidianità fra le parrocchie è la realizzazione del “Bollettino di Natale” che da diversi anni è portavoce della vita delle comunità anche ai nostri emigrati. Viene realizzato da alcuni anni anche con la collaborazione della parrocchia di Barco. Da circa 6 anni abbiamo deciso di unire spiritualmente e concretamente la Via Crucis del Venerdì Santo, partendo dalla propria Chiesa e convergendo le 2 processioni presso un’unica croce. Le riflessioni vengono preparate dai giovani di entrambe le parrocchie. Segno di condivisione di fede e spiritualità sono state la partecipazione dei fedeli delle due parrocchie ad alcuni pellegrinaggi Pellegrinaggio a Barbana Numerose sono le proposte di entrambe le comunità per pregare come le veglie di preghiera, le proposte alle vigilie dei celebrazioni solenni quali la Pasqua, le ore di adorazione. Un’altra realtà promettente di giovani è il Coro Speranza che da molti anni presta servizio nella nostra comunità e conta la presenza di giovani e genitori di entrambe le comunità. Il coro ha anche realizzato due musical su temi religiosi: il primo narrava la storia del Gran Perdon e il recente era intitolato “il diario di Maria”. Le parrocchie hanno condiviso molto in questi anni e non senza difficoltà anzi, …forse le nuove generazioni hanno saputo essere il collante fra queste due realtà … Riconosciamo che nel cammino di conversione ci sono ancora tante resistenze: • certe tradizioni popolari divenute radicate abitudini; • qualche gruppo che non si apre per un cambiamento dal di dentro; • molti atteggiamenti di indifferenza; • spesso la stanchezza spirituale anche in coloro che dovrebbero “rendere ragione della speranza”; • tante assenze, deleghe, superficialità; … tutto questo provoca un rallentamento dello “stile sinodale” per formare un modello di Chiesa che viva il dono della comunione aprendosi ad un crescente dinamismo missionario nelle sue scelte pastorali. FINE