IL PRESEPE
Storia e tradizioni
a cura di Gloria Nobili
Presidente ass.ne salto Quantico
Origine del termine Presepe
Il termine Presepe letteralmente sta ad indicare
Nicchia, o meglio, “luogo che ha davanti un
recinto” da cui anche “greppia, mangiatoia”.
L’Origine antica viene dal culto dei LARI.
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I Lari (dal latino lar(es), "focolare", derivato
dall'etrusco lar, "padre") sono figure della mitologia
romana che rappresentano gli spiriti protettori degli
antenati defunti che, secondo le tradizioni romane,
vegliavano sul buon andamento della famiglia,
della proprietà o delle attività in generale.
I più diffusi erano i Lares familiares, che
rappresentavano gli antenati. L'antenato veniva
raffigurato con una statuetta, di terracotta, legno
o cera, chiamata sigillum (da signum, "segno",
"effigie", "immagine"). All'interno della domus, tali
statuette venivano collocate in una nicchia
apposita, detta larario e, in particolari occasioni o
ricorrenze, onorate con l'accensione di una
fiammella.
Per immagine vai a:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f0/House_altar%2C_Hercula
neum_2005.jpg
La Festa romana dei Lari
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Introdotta da Caligola, nei Saturnali in prossimità del Natale
si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la
quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari
defunti durante l'anno(Lares familiares)
A volte la statuina veniva offerta al dio Saturno, inteso come
dio degli Inferi, quasi a scongiurare la propria morte:
l'offerente dava al dio il sigillum in sostituzione della propria
persona.
In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite
nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle,
secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si
rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.
Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la
famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e
lasciare ciotole con cibo e vino.
Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini
trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni
e bisnonni.
Tra i doni scambiati nei giorni precedenti il Solstizio
invernale, erano molto presenti le candele, per il loro
simbolismo di luce.
Oggi ritroviamo sia i dolcetti per i bambini che le candele sull'albero di
Natale.
La data del Natale
Solstizio d’inverno (si verifica tra il 22 e il
24 dicembre)  Il buio della notte raggiunge la
massima estensione e la luce del giorno la minima
(nell’emisfero boreale).
Osservate la lunghezza dell’arco illuminato nella figura a fianco!
Il 25 dicembre il sole sembra rinascere, ha cioè un
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nuovo “Natale”.
I popoli nel periodo primitivo della loro esistenza
erano intimamente legati al “ciclo della natura” 
Culto del Sole
Durante la lunga notte venivano accesi dei fuochi
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L’imperatore Aureliano il 25 dicembre 274 istituì, per la
giornata del solstizio d’inverno, la grande festa del
Natalis Solis Invictis (vista come un forte elemento di
coesione dato che, in varie forme, il culto del Sole era
presente in tutte le regioni dell'impero)
-
La data fu poi utilizzata dalla Chiesa per fissare la
data di nascita di Gesù (che non era nota)
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Una curiosità: esisteva nell’antichità una Festa legata al culto di Mitra,
dio indo-persiano, che fu il culto più concorrenziale al cristianesimo e
col quale il cristianesimo si fuse sincreticamente. Anche Mitra era stato
partorito da una vergine, aveva dodici discepoli e veniva
soprannominato “il Salvatore”.
Natale come giorno festivo
• Con un decreto del 7 marzo del 321, Costantino stabilì che
il primo giorno della settimana, il giorno del Sole, dies solis,
doveva essere dedicato al riposo. Abbracciando la fede
cristiana, nel 330, l'imperatore ufficializzò per la prima
volta il festeggiamento cristiano della natività di Gesù,
che con un decreto fu fatta coincidere con la festività
pagana della nascita del Sole.
• Il "Natale Invitto" divenne il "Natale" cristiano.
• Nel 337, papa Giulio I ufficializzò la data del Natale da parte
della Chiesa Cristiana. Il 3 novembre 383, il giorno di
riposo, il dies solis, viene rinominato dies dominicus.
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Per immagini: http://www.italiamiga.com.br/noticias/artigos/la_europa_giudaico_cristiana.htm
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http://www.gruppohera.it/binary/hr_comunicazione/eventi/318%20Testa%20Cost.%20bronzo,Roma%20Capitolini.11093
38291.jpg
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http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Giulio_I
Il presepio nella tradizione
cristiana
• L'origine esatta del presepio è difficile da
definire, in quanto è il prodotto di un lungo
processo.
• Gli evangelisti Luca e Matteo furono i primi
a descrivere la storia dell'incarnazione di
Cristo. Il Vangelo di Natale di Luca apparve
nel II secolo dopo Cristo e poi fu divulgato
nelle prime comunità cristiane.
• Già nel IV secolo troviamo a Roma (nelle
catacombe) immagini della natività.
Comunemente il "padre del presepio" viene
considerato San Francesco d'Assisi ,
poiché a Natale del 1223 fece il primo
presepio in una grotta. Papa Onorio III, gli
permise di uscire dal convento di Greccio,
così egli eresse una mangiatoia all'interno di
una caverna in un bosco, vi portò un asino
ed un bue viventi, ma senza la Sacra
Famiglia.
http://www.camperlife.it/uploads/image/locandina.jpg
La Natività e S. Francesco
• San Francesco si trattenne nel 1220 in Terrasanta,
disponendosi ad un tentativo di dialogo
interreligioso. Resosi conto dell’impossibilità di
dialogo, che precludeva ai pellegrini cristiani una
qualche sicurezza durante la visita ai Luoghi Santi,
San Francesco propose l’idea di considerare
“luogo sacro” una qualunque contrada delle Terre
Cristiane, dove si producesse la struttura
materiale, o anche soltanto spirituale, dei fatti
suggeriti dai Vangeli.
• L’idea di San Francesco sulla modularità dei
“Luoghi Sacri” veniva applicata in sostanza,
trasformando la tradizione pagana della
“sigillaria”, in quella cristiana del “presepe”. In
questo modo in ogni casa della cristianità sarebbe
stato presente il “mistero” della grotta di
Betlemme, come se si fosse stati presenti nella
Basilica della Natività, che si trovava in una
Palestina ormai araba, per tutto il periodo dal 24
dicembre, fino all'Epifania, il 6 gennaio
successivo.
Basilica della Natività - Gerusalemme
TETTOIE
• Una sorta di embrione del
presepe sono le ‘tettoie’ in
legno rette da tronchi d’albero
(stalla) fatte erigere da papa
Liberio (352-355) a Roma nella
basilica di Santa Maria
Maggiore. La notte del 24
dicembre vi veniva celebrata la
Messa di mezzanotte.
• Altre ‘tettoie’ sorsero poi a
Napoli ed anche in altre città.
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Vedi in Presepe di Giotto:
http://www.italiamedievale.org/uploaded_images/magi_
giotto-798451.jpg
Basilica di Santa Maria Maggiore
- Roma
I MAGI
Il numero dei Magi fu fissato in 3 da
S. Leone Magno nel V secolo.
Essi rappresentano le 3 razze
umane e le 3 età dell’uomo:
semita il Re giovane, giapetica il
Re maturo, la camitica il Re moro.
I 3 doni rappresentano: oro (regalità),
incenso (divinità), mirra (umanità)
I loro nomi (di origine persiana)
sono:
 Melchiorre (persiano)
 Gaspare (arabo)
 Baldassarre (etiope)
La MADONNA
Dal III-IV secolo fino al XIII, nella maggior
parte delle rappresentazioni in bassorilievo
della Natività la Vergine figurava distesa
accanto al bambino poggiato nella
mangiatoia
(secondo l’usanza della Chiesa di Oriente).
Cattedra eburnea di Massimiano (duomo di Ravenna) del 546
http://www.stradaregina.ch/archivio/fotografie/nativita/6a_Cattedra%20eburnea%20Massimiano
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http://www.quirinale.it/qrnw/statico/artecultura/mostre/2010_Giuseppe/immagini/cattedra.jpg
Formella in avorio di Costantinopoli
http://www.stradaregina.ch/archivio/fotografie/nativita/7a_Formella%20avorio%20Costant%20X
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Natività, inizio XV secolo:
http://www.stradaregina.ch/archivio/fotografie/nativita/8a_The%20Nativity.jpg
Solo con l’affermarsi del culto mariano
(S.Tommaso e S. Bonaventura), Maria
venne rappresentata in ginocchio, adorante.
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I primi presepi
• Nella Cappella Sistina della Chiesa di
Santa Maria Maggiore a Roma, si può
ammirare uno dei più antichi presepi
natalizi. Fu realizzato in alabastro nel
1289 da Arnolfo da Cambio su
ordinazione del papa Onofrio IV. Il
presepio ha la forma di una casetta, in cui
è rappresentata l'adorazione dei Re Magi.
•
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/64/Arn
olfo_di_Cambio_-_Presepio_-_Rm_1.JPG
L’influenza dell’arte
L'iconografia del presepio ebbe un impulso nel Quattrocento grazie ad alcuni
grandi maestri della pittura; ad esempio il Botticelli nell'Adorazione dei Magi
(1475) (Firenze, Galleria degli Uffizi) raffigurò personaggi della famiglia Medici.
http://www.settemuse.it/costume/foto_costume/re_magi_botticelli.jpg
L’iconografia ebbe successo anche nel Nord d’Europa.
http://www.stradaregina.ch/archivio/fotografie/nativita/12a_Maestro%20di%20Flemalle%201425%20Digione%20Musee%
20B.A..jpg
Nel Quattrocento anche Luca e Andrea Della Robbia si cimentarono con le
loro terrecotte in scene della Natività: per tutte valga quella del convento della
Verna (AR). Un'altra terracotta robbiana, con sfondo affrescato da Benozzo
Gozzoli, si trova nel duomo di Volterra (PI) e rappresenta i pastori e il corteo dei
Magi.
http://www.gmmilano.org/images/2009laverna/20090501-laverna-020.jpg
http://www.pabaac.beniculturali.it/opencms/multimedia/BASAE/images/upload/large/3/1238156765109_4%20della%20ro
bbia.jpg
http://www.primociarlantini.it/Opere/ARTE/DELLAROBBIA/DellaRobbiaGiovanni_LaVerna_01_Nativita_ico.JPG
Ben presto questo tipo di simbolismo fu ampiamente recepito a tutti i livelli,
soprattutto all'interno delle famiglie, per le quali la rappresentazione della
nascita di Gesù, con le statuine ed elementi tratti dall'ambiente naturale,
diventò un rito irrinunciabile.
IL PRESEPE NAPOLETANO
• Il primo documento risale al 1025.
• Nel 1340 la moglie di Roberto d’Angiò ne regalò uno alle
Clarisse, a figure staccate di legno, dipinte e miniate con
motivi geometrici. Rimane solo la Madonna giacente.
(Museo della Certosa di S. Martino, Napoli)
Nel XV secolo a Napoli fiorirono molti scultori di figure lignee
I più famosi furono Giovanni e Pietro Alemanno  1478,
Chiesa di S. Giovanni Carbonara, 41 figure (ne rimangono
12) a grandezza quasi naturale.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8a/Napoli_s_Martino_Presepe_di_s_Giovanni_a_C
arbonara_1050051.JPG
La costruzione della chiesa ebbe inizio nel
1343. All’esterno una scala di piperno (1707
/1708), a doppia rampa a tenaglia.
L'interno è a croce latina con un'unica
navata rettangolare, il soffitto a capriate e
l'abside coperta a crociera con cappelle
aggiunte in tempi posteriori.
Il presepe napoletano del ‘600 e ‘700
Barocco
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Mobile (veniva
smontato e
ricostruito)
Manichini di
legno, articolabili,
rivestiti
(tradizione
originaria
tedesca, Gesuiti)
Personaggi del
popolo
Aggiunta di resti
di templi
greci/romani
Scenografie
spettacolarità
• Rococò
• ‘700: Secolo d’oro
dell’arte del presepe
• Laicizzazione del
presepe (specchio
della vita quotidiana)
• Mescolanza di sacro
e profano
• Fiorire di artigiani
specializzati
• Statuine con solo
testa ed arti di legno
• Presepe ‘cortese’:
dalla chiesa alla casa
privata
Questi presepi
stile napoletano
si trovano a
Palazzuolo sul
Senio
Il presepe napoletano oggi
• Tutto l’anno: via S.
Gregorio Armeno
• Artigiani
• Esposizione
permanente
• Strumento descrittivo
della comunità
• Creazione di
personaggi presi
dalla realtà
Nella strada sorge la storica Chiesa di San Gregorio Armeno,
fondata attorno al 930 sulle fondamenta dell'antico tempio di Cerere.
Il presepe genovese
• Assieme al presepe napoletano e a
quello bolognese, è quello che vanta
tradizioni più antiche e consolidate
• Per il Ponente Ligure, la produzione
ed il mercato più importante per i
sigilla (statuine) è sempre stato
Albissola, dove operavano famosi
"figulinai", prima e dopo l'istituzione
del presepe.
• Si ha notizia a partire dal XVII secolo
(figure in legno destinate alla chiesa
di S. Giorgio)
• Pregevolezza dei materiali (legno,
ceramica, marmo, carta)
Nella
Cattedrale di
S. Lorenzo a
Genova è
possibile
ammirare
una
Natività
marmorea
Un presepe particolare
• Nel Settecento
prende vita una vera
e propria scuola: la
scuola di Anton
Maria Maragliano
(1664-1739).
• Presepe a scena
fissa che si trova nel
Santuario di Nostra
Signora della
Carbonara,
conosciuto come
Santuario della
Madonnetta.
I ‘santui’ genovesi
• Nelle case, il presepe era mantenuto
fino al giorno della Candelora.
• Nelle vallate si chiama a créscia ma per
allestirlo si usano sempre i santùi, i
quali, se sono di buona fattura o in
ceramica, si chiamano e fegüřìne, se
per contro, sono in scadente terra
cotta, si dicono i macàchi.
• Tra gli animali, essenziali in un
consono allestimento, c’è: u gàlétu che
segnala l’alba in piena notte, segnando
l’eccezionalità dell’evento; ma anche a
cràvéta, i agnéli, e pégure, l’aréu o u
mautùn, che fanno corte a u Bö e a
l’Áse, installati dentro a Bàrma.
Figure particolari
•
Tra le figure femminili troviamo a Bonadòna,
inginocchiata presso la culla e a Léna, la
pastora ritta, con la pecora al fianco, oltre a a
Zeřìnda, ritta, intabarrata e morta di freddo.
Nelle vallate, questa ed il compagno pastore
vengono detti Geřìnda e Geřìndu.
Ma troviamo anche: u Françuà, il pastore
voltato a chiamare gli altri nell’accampamento;
u Bastiàn, quello accovacciato tra gli stabbi,
che soffia sul fuoco; oltre a u Benìn, il giovane
che dorme disteso e sereno, perché lui la
scena del Natale la sta sognando.
Ritto e con la capretta per mano: u Razü
non è un vero pastore ma rappresenta in
particulà, così come u Pivié, che se ne sta ritto
suonando a pìva. Non può mancare
Margaridun, la contadina a cavallo dell’asino.
Tra le figure comprimarie locali, di origine
provenzale, spicca a Pesciàira, la
pescivendola; a Fiřéira, la filatrice con
conocchia e a Rustéira, la rostitrice di
castagne, ma anche l’Amulita, l’arrotino di
origini piemontesi.
Il presepe bolognese
• Tradizione
che risale al
XV secolo
• Il più antico
nella
provincia si
trova nella
parrocchia di
Camugnano,
1560
Il più antico in città
• 1370, Basilica di Santo
Stefano
•
La Basilica, nota anche come "Le Sette Chiese" o "la
Gerusalemme bolognese", fu per secoli una importante
tappa nei percorsi dei pellegrini che si recavano a sud
verso Roma o Gerusalemme, o a ovest.
• Uno dei più grandi d’Italia
• 5 figure, in legno, a
grandezza naturale
La tradizione bolognese
• Si contraddistingue per
i personaggi modellati
per intero, abiti
compresi.
• Materiali vari:
terracotta, cartapesta,
legno, gesso.
•
Immagini tratte da:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/0a/
PresepeBologneseDB1.jpg
Personaggi tipici
• Meraviglia o La
Meraviglia: figura di
solito femminile, a
braccia alzate e bocca
socchiusa in segno di
stupore
• Il Dormiglione: pastore
addormentato, che non
si accorge di quanto sta
capitando. Spesso è
collocato dentro una
grotta.
Fiera di S. Lucia
• A partire dal XVIII secolo, si affiancò
l'offerta delle botteghe artigiane, che
realizzavano, per lo più con l'uso di
stampi, figurine destinate ai presepi
domestici
• Fiera di Santa Lucia,
mercato annuale
• Sede originale: davanti
alla Chiesa di S. Lucia
in Via Castiglione
(fino al 1796)
• Sede attuale: sotto il
portico della Chiesa
di Santa Maria dei
Servi, in Strada
Maggiore
Il presepe bolognese oggi
• Comune e Diocesi
congiuntamente
• “le Vie dei Presepi a Bologna
e in provincia”
• 60 luoghi di interesse per
vedere presepi tradizionali e
meccanici
• Particolari:
- presepe meccanico nella
basilica di S. Francesco
- rassegna presepistica
presso la chiesa di S.
Giovanni in Monte
- Museo Davia-Bargellini
(mostra permanente)
Alcuni presepi con diverse ambientazioni
… e pace in terra agli uomini di Buona Volontà!
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Storia del presepe