Mediterraneo Mare nostrum In viaggio nel Mediterraneo Proposta di progetto dell’istituto Onnicomprensivo «Della Rovere» di Urbania Per promuovere la cittadinanza attiva e consapevole dei giovani attraverso la conoscenza delle radici che stanno alla base dell’ identità storica e culturale del loro paese di appartenenza o di adozione e, tramite la cooperazione nel settore del lavoro scolastico, favorire il dialogo interculturale e i valori della convivenza pacifica e civile Per valorizzare e rendere evidente il ruolo formativo e professionalizzante che le scuole appartenenti all’Istituto Onnicomprensivo «Della Rovere» attuano all’interno del territorio Con un grande spettacolo in piazza… e mostre… e laboratori all’aperto… e performance e… POESIA TEATRO LETTERATURA ARTE MODA MUSICA DANZA Il libro è narrato in prima persona da uno dei personaggi, Florian, ma è solo l'ultimo capitolo a chiarirlo, quando il narratore si rivela e spiega di avere raccontato la storia che abbiamo letto all'autore (pp. 19597). Si tratta di di unalettere tecnicaedilingue autenticazione fatti adoperata anchedidaorientamento altri autori recenti (ad Il dipartimento potrebbedei attuare un percorso narrativo a esempio in LA DISMISSIONE). partire da da unRea testo letterario e … È un procedimento, inoltre, che permette di raccontare senza dover usare la terza persona, dunque facendo scorrere più liberamente il racconto. Come negli altri libri di Abate, compare qui il tema dell'emigrazione in Germania e del rapporto con il paese di origine di chi è emigrato, che in questo caso si chiama Roccalba. La famiglia di Florian abita in Germania: il padre è tedesco e la madre è calabrese. Florian vive in entrambe queste realtà e alla fine del romanzo, dopo aver deciso di fermarsi per la maggioanza dell'anno in Italia, dichiara: "Quattro mesi li passo nell'altra casa, ad Amburgo, dove sono nato. Ne ho bisogno per non perdere pezzi miei di passato e forse di futuro. Vivendo in due posti diversi tra di loro come il sole e la luna, mi illudo di vivere due volte, perché in ogni posto mi tuffo a capofitto" (p. 196). Rivela così una doppia appartenenza; e potremoLa in struttura questo senso sfondo dell'Europa unificata e della delcollocarlo romanzosullo è articolata globalizzazione, in una fase successiva dell'emigrazione e diversa quella da quella dei libri precedenti. Già la tramite un'altra metafora centrale, generazione a lui precedente è emancipata e colta: la madre di del viaggio; e di nuovo, almeno in Florian parte, è laureata, insegna in una scuola tedesca, conosce bene la collegata lingua, è integrata Germania per quanto al temaindell'emigrazione. I nostalgica del paese di origine e profondamente legata alla sua terra, tanto da averne approfondito un aspetto (il Grand Tour di Stolberg capitoli sono infatti intitolati PRIMO in Italia nel Settecento, p. 71) anche per la tesi di laurea. Tanto più la generazione di Florian vive le due VIAGGIO, SECONDO VIAGGIO, TERZO realtà tedesca e italiana con una certa naturalezza. VIAGGIO QUARTO VIAGGIO;indicata anche dalla metafora che dà il titolo C'è però contemporaneamente una edoppia appartenenza, l'introduzione è denominata PARTENZA e al libro: "tra due mari", che si riferisce geograficamente a Roccalba, collocata tra il mar Tirreno e il Mare Ionio in vetta a un crinalela daconclusione cui si vede "l'azzurro luccicante di due mari, lo Ionio e il Tirreno, uno a [...] comprende la parola destra e uno a [...] sinistra" (p. 59);Il "il paese è appoggiato un ferro di cavallo su una collina tra SOSTA. viaggio nel tempocome e nello due mari, lo Ionio e il Tirreno" (p. 10). Il riferimento è logicamente anche alla doppia identità del spazio. narratore; ed è il luogo di un confine culturale e antropologico dove si congiungono presente e passato, tradizione e modernità. È inoltre un luogo dove si raccolgono testimonianze, avventure immaginarie e racconti: "si cerca un posto e si trovano delle storie" (p. 195). Le scuole medie potrebbero programmare un percorso di ricerca artistica a partire dalle forme e dai colori dell’arte e dell’artigianato made in MED… insieme a Matisse, Cezanne… De Simone… I bambini della scuola materna potrebbero aderire al progetto «Orti di pace» e costruire il giardino dei profumi coltivando le piante aromatiche tipiche del mediterraneo Manifesto PER UNA RETE DI ORTI DI PACE Chiunque, nel rispetto dell’ambiente, coltivi la terra lavora anche per la pace. Anche quando i conflitti mettono a repentaglio la sopravvivenza, e li chiamano per questo orti di guerra, sono sempre e comunque orti di pace. In questo momento storico, in cui i fondamenti stessi dell’economia vengono rimessi in discussione, e il concetto di cosa abbia valore cambia al punto che i terreni agricoli cominciano a venire considerati un bene rifugio, è arrivato il momento di annodare una rete tra tutti noi che crediamo che lavorare la terra in modo organico sia cosa bella e buona. Occorre imparare di nuovo l’abbiccì del rapporto con la Natura. Per questo siamo partiti dagli orti scolastici: aule all’aperto dove apprendere un modo di stare al mondo per cui, anziché semplici consumatori, diventiamo creatori di vita, e nella pratica di una possibile autosufficienza apprendiamo il respiro della libertà interiore. Un giardino, un bosco, un orto trasformano la scuola in qualcosa di vivo di cui prendersi cura. Partiti dalla scuola, abbiamo poi esteso la nostra attenzione agli orti terapeutici, carcerari, sociali: spazi dove ci si prende cura di fiori e ortaggi scoprendo al contempo nell’orto un luogo ideale dove intrecciare tutta una serie di scambi con la natura, l’ambiente e la comunità, coltivando intanto la pace interiore. Alcuni link sull'argomento orti scolastici biologici, orti sociali, orti terapeutici… il sito della Rete ORTI DI PACE il progetto Orti di Pace il blog degli AMICI DELL'ORTO Proponiamo la costituzione di una Rete di Orti di Pace nell’intento di tenerci in contatto, scambiare informazioni sulle varie iniziative. E anche, non ultimo, renderci conto di quanto poco siamo isolati nel gesto di coltivare il nostro comune giardino dall’umile nome di terra. Cesena, sabato 14 marzo www.ortidipace.org www.tecnologieappropriate.it www.slowfood.it 2009 le foto degli ORTI DI PACE il sito della storica cooperativa di Isola del Piano il sito della cooperativa sociale Il Ciottolo il sito della Coooperativa Dulcamara una mostra fotografica sugli orti sociali un libro sulle fattorie didattiche biologiche siti sulla agricoltura biologica il sito di giardinaggio libero Ecoistituto dI CESENA seminario orti di pace|sentieri della biodiversità|contadini custodi l'esperienza di NADIA NICOLETTI e della sua classe, in Trentino Volendo si potrebbe seguire il percorso didattico già tracciato insieme a Tonino Guerra da … altre scuole e realtà locali… La scuola di Moda potrebbe dedicarsi alla ricerca dei colori, delle forme e fantasie della moda tipicamente made in MED e collaborare alla realizzazione dei costumi per lo spettacolo in piazza… ispirandosi anche all’arte, al costume tradizionale etc. Altri dedicarsi alla scoperta dei sapori della dieta mediterranea, patrimonio dell’UNESCO… come percorso di educazione alimentare Così anche i docenti di informatica saranno coinvolti Il Progetto Mediterraneo, Mare Nostrum, è pensato in una estensione “reticolare” che vuole mettere in comunicazione le varie scuole e classi partecipanti, attraverso anche l’informatizzazione delle attività didattico-educative svolte dagli alunni delle scuole dell’infanzia e delle primarie, fino alle scuole superiori, avvalendosi di una piattaforma informatica. I diversi plessi scolastici che aderiscono al progetto, elaboreranno liberamente la parte del progetto che intendono attuare, sulla base dei propri interessi culturali e didattici. Alla microrete così costituita dovrebbe venire assegnato uno spazio virtuale, all’interno di un sito creato ad hoc, nel quale le scuole che svolgono le attività didattico – educative, comunicano, informano, aggiornano, fanno vedere in itinere come si sta svolgendo la realizzazione del loro progetto e se si ci sono appuntamenti, incontri, etc. Abbiamo suggerito un progetto, indicato un percorso… per partire insieme In viaggio nel Mediterraneo Un simbolo tema “il Mar Mediterraneo”, offre agli insegnanti e agli alunni che lo vorranno, l'occasione di contribuire, scegliendo l’argomento a loro più congeniale, alla realizzazione di un percorso che disegni un quadro complessivo della parte del mondo in cui abbiamo vissuto, viviamo, vivremo. Ciò che troppo spesso è vissuto come separato, diviso, parcellizzato, potrà essere vissuto come “unicum” in una serata finale, in cui tanti diversi colori e temi potranno riunirsi per rappresentare un'immagine ricca e complessa del mondo. Bianco, verde e azzurro sono i colori del Mare Nostrum così ricco di occasioni da valorizzare, mare che unisce e separa e in cui le diversità culturali sono o dovrebbero certamente essere una ricchezza. Uno spettacolo teatrale, un reading, romanzi e incontri con l'autore, la dieta mediterranea, film, musiche …..tutti potranno partecipare realizzando un prodotto che meriti di essere visto e apprezzato. L'idea di questo “viaggio” nasce dall'estrema necessità di conoscere le differenze per abbattere le distanze, nella società multiculturale in cui viviamo, la scuola diventa luogo di incontro e scontro di culture e ci offre l'occasione di partire dalle differenze di ogni alunno per coglierne la ricchezza. Inoltre, poiché da poco tempo le scuole di ogni ordine e grado appartenenti alla cittadina di Urbania sono divenute un Istituto Omnicomprensivo, naturale appare l’idea di proporre un progetto che abbia uno sfondo comune, sul quale articolare un percorso condiviso. Un disegno che coinvolga studenti di tutte le età e i rispettivi docenti affinché l’Istituto indossi una nuova veste, una nuova identità in cui ciascuno possa riconoscersi. Non vi è dubbio che le possibilità e capacità che alunni e docenti sapranno mettere in campo saranno anche differenti e più ricche rispetto a quelle abitualmente evidenziate rendendo possibile un interessante dialogo tra i protagonisti in gioco.