POWER POINT REALIZZATO DALLA CLASSE QUARTA
La civiltà Egizia si sviluppò a nord-est dell’Africa, lungo la valle
del Nilo verso il 3500 a.C. In origine le capitali furono:
Menfi,Tebe, Alessandria.
IL FIUME NILO
La vita degli Egizi dipendeva dal Nilo,che
rendeva coltivabile gran parte del deserto.
Il Nilo ha sorgenti lontane dall’ Egitto; nella
stagione delle piogge questo si gonfiava e
straripava, allagando il deserto circostante.
Quando le acque si ritiravano lasciavano
sul terreno il LIMO che era come del fango
che aveva le stesse funzioni di un
fertilizzante.
Gli Egizi lavoravano per utilizzare i benefici
che portava questo fiume, scavavano
CANALI D’ IRRIGAZIONE, realizzavano
LAGHI ARTIFICIALI, costruirono ARGINI
per difendersi dalle piene eccessive.
Questo popolo adorava il Nilo come se
fosse un dio, con il nome di Hapi.
La
società
egizia
sembra una piramide:
al vertice il Faraone,
poi si scende fino alla
base
con
gruppi
sempre più numerosi.
La divisione di classi è
molto rigida, ossia è
impossibile
passare
da una classe sociale
all’ altra. Il Faraone è
la suprema autorità
della piramide sociale
egizia.
L'economia egizia era fondata
sull'agricoltura. Dopo le piene del
Nilo i contadini iniziavano la loro
opera di canalizzazione delle acque.
In seguito coltivavano le terre
ricoperte di limo. Nei campi si
coltivava soprattutto cereali, ma
anche lino che era utilizzato come
fibra tessile. Vi erano poi distese di
palme, fichi, sicomori da dove si
ricavava il legname e di viti impiegate
per la produzione del vino. Gli
attrezzi
dei
contadini
erano
semplicissimi: la zappa, la falce e
l'aratro. Nei campi si facevano
aiutare da asini e buoi ma allevavano
anche capre da cui ricavavano latte e
formaggio; vacche, maiali e galline.
Il commercio era fondato sullo scambio
delle merci. L'uso del denaro non sembra
essere esistito. Si scambiavano alimenti
come pesci o legumi con oggetti lavorati
come vesti, stoffe e arnesi. Esisteva anche
un traffico di oggetti di lusso legato alle
classi più ricche. Anche il commercio con
l'estero era molto importante in particolare
con il vicino Libano.
In questo paese i mercanti egizi
scambiavano grano e papiro con del legno
di cedro che veniva utilizzato per la
costruzione di imbarcazione in quanto le
barche di papiro erano troppo fragili e il
legno in Egitto era di scarsa qualità. Con
queste imbarcazioni gli Egizi riuscirono a
navigare anche il Mar Rosso, che essi
collegarono al Nilo con un lungo canale che
consentiva di evitare i faticosi percorsi
terrestri.
Gli artigiani erano lavoratori che si erano specializzati in un
mestiere particolare. Erano vasai, argentieri, orafi, intagliatori
di pietre e con esse davano forma anche a bei vasi decorati,
fabbri, muratori, carpentieri, fabbricatori di stoffa che era
ottenuta dalla pianta del lino.
Questa veniva battuta e ridotta a filo usando il fuso e poi
tessuta con un telaio. Con giunchi e palme si preparavano
stuoie, corde, canestri e sandali. Essi erano anche abili
conciatori di pelle.
LA RELIGIONE
Gli Egizi erano un popolo molto religioso. Erano
politeisti, cioè adoravano molte divinità: il Nilo, la
terra, il cielo, il sole e tanti animali.
I gatti, ad esempio, erano sacri perché uccidevano i
topi e altri animali che potevano mangiare il grano
conservato nei magazzini.
Oltre a questi dèi-animali, vi erano altre divinità: le
più importanti erano Amon-Ra, dio del sole, del
giorno e della luce, e Osiride, dio dell’oltretomba e
della fertilità della terra.
Il faraone era considerato e adorato come un dio in
terra. Le case degli dèi erano i templi ed erano
custoditi dai sacerdoti.
Gli Egizi portavano nei templi offerte di ogni tipo,
perché pensavano che se non rispettavano gli dèi,
essi si vendicavano con inondazioni o mancanza di
pioggia, malattie o morte.
Amon Ra era il dio
più importante. Dio
del sole e creatore
degli uomini.
\
La forma piramidale perfetta fu adottata dai
costruttori egizi proprio perché, oltre al culto
dei faraoni, era praticato anche quello del
Sole. Infatti gli spigoli della piramide
rappresenterebbero
i raggi solari che
\
scendono sulla terra: la piramide era la
scala per salire al cielo. Gli Egizi erano
molto precisi ad orientare ciascuna delle
quattro facce nella direzione di un rispettivo
punto cardinale. Proprio le tre grandi
piramidi di Giza lo testimoniano; nell'area
sud-occidentale del Cairo. Questa necropoli
dell'Antico Egitto è composta dalle tre
piramidi principali di Cheope (o Grande
Piramide), l'unica tra le sette meraviglie del
mondo giunta sino ai giorni nostri, la
Piramide di Chefren e la Piramide di
Micerino, attorniati da altri piccoli edifici
satellite. La Grande Sfinge sorge sulla parte
orientale del complesso, con la faccia
rivolta verso est; attualmente gli egittologi
ritengono che il volto della Grande Sfinge
sia quello di Chefren.
LE PIRAMIDI
Piramide di Cheope
Sfinge che
sorveglia la sua
Piramide
(Chefren)
Piramide di Micerino
La tomba di Tutankhamon
Le piramidi erano spesso saccheggiate, cioè
derubate, dai ladri. Per questo motivo, a
partire dal periodo del Nuovo Regno, i faraoni
decisero di far costruire le loro tombe nella
Valle dei Re. Sulla riva opposta del fiume i
faraoni fecero costruire invece grandi templi.
Ma neppure le tombe della Valle dei Re erano
sicure: infatti anch’esse furono saccheggiate.
Solamente
una,
quella
del
faraone
Tutankhamon (1371-1352 a.C.), morto all’età
di 19 anni, è stata trovata intatta nel 1922 da
Howard Carter, un egittologo, cioè uno
studioso dell’antico Egitto.
La tomba di Tutankhamon era piccola e poco
decorata, ma vi era uno splendido corredo
funebre composto da 3800 pezzi.
La mummia è stata trovata all’interno di
quattro sarcofagi.
Il sistema di scrittura sacra degli Egizi
era costituito da circa 3000 pittogrammi.
I
testi
geroglifici
sono
scritti
indifferentemente in orizzontale o in
verticale, da sinistra a destra o
viceversa: la direzione di lettura è
indicata dalla posizione delle figure
rivolte verso l'inizio del testo.
Il termine geroglifico significa “segno
sacro inciso”.
Il geroglifico era inciso sulla pietra con
uno scalpello o dipinto su pareti
appositamente preparate.
Gli scribi scrivevano anche su fogli di
papiro, una pianta che cresceva lungo le
rive del Nilo.
IL PAPIRO
Inserisci immagini sulle piramidi
Il papiro usato per scrivere dagli
antichi Egizi era composto da liste
sottili sovrapposte e incrociate, che
venivano ricavate dalla parte interna
del fusto tagliata longitudinalmente. Il
tutto veniva, quindi, bagnato con
acqua, pressato, asciugato e, infine,
martellato o raschiato con avorio o
conchiglie levigate. I fogli di papiro, di
lunghezza variabile tra i 15 e i 35 cm,
venivano arrotolati, probabilmente in
strisce lunghe anche 8-10 m.
Il papiro associato alla gioia e alla giovinezza, in ogni momento della giornata
era presente in una forma o nell'altra nella vita degli Egizi. Infatti con il papiro
venivano fabbricati sandali, teli di stoffa, cestini; inoltre tutti lo apprezzavano
molto in cucina, "cotto a stufato", come raccomandava il buongustaio
Erodoto. Il papiro svolgeva inoltre un ruolo di primaria importanza in campo
nautico, in quanto veniva utilizzato per fabbricare vele e corde e per costruire
piccole zattere che consentissero la circolazione nelle paludi.
Tuttavia, solo quando fu trasformato in carta bianca e resistente,
indispensabile per la scrittura geroglifica, il papiro acquisì il suo immenso
valore per la storia, permettendo di tramandare nei secoli testi preziosi per la
conoscenza della civiltà egizia.
La prima educazione avveniva in casa.
La madre, in particolare, si occupava
delle femmine, mentre i figli maschi
imparavano a fare il lavoro dei padri:
artigiani, agricoltori, commercianti...
I figli maschi dei nobili, invece,
diventavano
sacerdoti,
governatori,
funzionari, perciò imparavano fin da
piccoli a leggere e scrivere.
Le figlie del faraone e dei nobili non
frequentavano la scuola, ma avevano un
insegnante che andava a fare lezione
nelle loro case.
A TAVOLA
Gli Egizi mangiavano molti cibi diversi.
Soprattutto mangiavano cereali, verdure,
legumi e frutta: orzo, grano, farro, cipolle,
aglio, cetrioli, lattuga, lenticchie, fichi, uva,
datteri, meloni.
Il pane era l’alimento principale: gli Egizi
producevano moltissimi tipi di pane.
Si nutrivano inoltre di pesce, cacciagione e
carne bovina arrostita, lessata, stufata o
essiccata.
Usavano l’olio di sesamo per condire e per
friggere; con il miele dolcificavano le
pietanze.
La loro bevanda preferita era la birra.
Solamente i ricchi bevevano il vino.
LA DONNA
La donna egizia era considerata pari
all’uomo e aveva gli stessi diritti e doveri
davanti alla legge. Godeva di una
notevole indipendenza e, una volta
sposata, assumeva il titolo di “Padrona
della casa”.
Le donne del popolo macinavano il grano
per fare la birra, tessevano e filavano il
lino; erano fornaie, ballerine, cantanti e
anche balie.
Le
donne
nobili
si
occupavano
dell’educazione delle figlie femmine e
della casa. Alcune potevano diventare
sacerdotesse se sapevano leggere e
scrivere. Le figlie dei nobili e del faraone
venivano istruite da un insegnante privato.
L’indumento principale della donna egizia era una
veste bianca molto aderente lunga fino alle caviglie
con una o due bretelle e in seguito furono colorate ed
ornate con disegni e abbellite con cinture.
Indossavano braccialetti, bracciali da caviglia,
collane
Nelle occasioni speciali indossavano delle parrucche
ma non rinunciavano a curare i loro capelli. Le
parrucche erano fatte con capelli naturali o con fibre
vegetali ed erano piene di resina e cera d’api per
proteggersi
dai
pidocchi.
Nelle
cerimonie
indossavano anche un cono profumato ed un fiore di
loto. Le parrucche erano di due tipi: a mantello e
tripartite.
Le donne egizie si truccavano per proteggersi dalle
irritazioni causate dal clima asciutto e dalla sabbia.
Usavano l’ocra rossa per le labbra e le guance.
Come ombretto usavano un estratto della galena
nera e si dipingevano le unghie e i capelli.
Le abitazioni avevano dimensioni diverse a seconda della classe sociale.
I poveri avevano solitamente case piccole e con poche stanze.
Le case dei funzionari erano costituite da 3 piani: il piano terra per le attività
commerciali, il primo piano per ricevere eventuali ospiti, mentre al secondo
piano, si trovavano le stanze da letto e gli alloggi per le donne. Tutti i piani
erano collegati da scale che arrivavano al granaio. Nella parte alta spesso
trovavano posto anche poveri alloggi per i servi.
Le case degli amministratori del faraone avevano anche un vasto cortile
d'accesso rettangolare occupato da una piscina, popolata di pesci e
decorata da piante acquatiche galleggianti. I muri interni erano decorati da
affreschi.
L'arredamento della casa egiziana, anche quella signorile, era essenziale.
Nella cucina si ritrovavano bracieri, forni in muratura e ceste che
contenevano vivande; si preferiva mangiare seduti su stuoie. I mobili erano
rari: sgabelli, tavoli, letti e cassettoni.
Per far luce si utilizzavano delle ciotole di ceramica riempite di olio e ci si
immergeva uno stoppino solitamente di fibra vegetale che galleggiava.
Le abitazioni avevano
un tetto piatto che
serviva da terrazzo.
Era il posto preferito
alla sera, tutti vi si
ritrovavano per godere
il fresco e ammirare la
bellezza del cielo .
Le abitazioni erano costruite con
mattoni di argilla e paglia, quindi
erano poco resistenti. I palazzi
pubblici erano fatti di pietra
.
Pensavamo fosse finita … e
invece no … Alla fine della nostra
ricerca ci siamo recati in aula
computer e abbiamo rivisto le
slide. In seguito, divisi a coppie,
ci
siamo
scambiate
le
conoscenze acquisite nel corso
di queste ultime settimane.
Poi ognuno di noi ha completato
una scheda con le domande
sulla civiltà Egizia.
Ora tutti noi, chi più, chi meno,
conosciamo la Civiltà Egizia e
tutti siamo pronti a esplorare la
prossima civiltà.
.
Nel frattempo, ispirandoci
all’arte egizia, abbiamo
riprodotto le nostre opere
d’arte.
Materiale occorrente:
Tavoletta in compensato,
colori
acrilici,
carta
carbone,
pennarelli
indelebili, colla vinavil.
Esecuzione:
Colorare
con
la
tempera
bianca la tavoletta;
Ricalcare, sulla tavoletta, con
la carta carbone i disegni
ingranditi in precedenza;
ripassare il disegno con un
pastello nero;
dipingere le opere con i colori
acrilici;
.
Fra storia, arte e letteratura non poteva mancare
la visita al Museo Egizio per “toccare con
mano”, si fa per dire, e apprendere da vicino.
Eccoci
arrivati
a Torino
Stiamo per entrare nel Museo Egizio
Il NOSTRO VIAGGIO CON GLI EGIZI FINISCE QUI, MA LA STORIA
CONTINUA E NOI SIAMO PRONTI PER UNA NUOVA AVVENTURA!
“La storia siamo
noi, nessuno si
senta escluso…”
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