ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE
“A. Lucifero ”
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88900 - CROTONE
“ DALLe AuLe
Parlamentari alle
aule della scuola:
lezioni di
costituzione”
Il lavoro alla luce della
Costituzione Italiana.
Costituzione fa rima con
occupazione?
Una riflessione corale
Siamo un gruppo di 20 studenti che frequentano il
penultimo anno dell’Istituto Tecnico Commerciale
“A. Lucifero” di Crotone.
Viviamo in una realtà territoriale difficile e complessa,
che manifesta in termini enormemente amplificati i
disagi vissuti dai nostri coetanei in atre realtà
territoriali del nostro paese.
Forse è anche per questo motivo che ci sentiamo
maggiormente motivati a“fare di tutto” perché
“le cose possano cambiare qui al Sud.”
Abbiamo deciso di cominciare questo percorso
assai arduo, nella scuola e con la scuola,
aderendo a tutte quelle iniziative che possono
aiutarci a penetrare e comprendere la società di
cui facciamo parte con gli strumenti e le
competenze adeguate.
Siamo infatti convinti che è nella scuola che
possiamo capire che democrazia e legalità
convergono e che solo con l’impegno responsabile
di tutti possiamo costruire vere opportunità di
giustizia, di sviluppo e di benessere.
Con grande entusiasmo abbiamo, dunque,
accolto l’invito del nostro Dirigente Scolastico
a partecipare al Progetto promosso dalla
Camera dei Deputati, dal Senato Della
Repubblica e dal Ministero della Pubblica
Istruzione, allo scopo di favorire l’analisi e la
riflessione critica sulle tematiche
costituzionali in occasione del 60°
anniversario della Costituzione.
E così abbiamo iniziato un percorso, fatto di
incontri, studi, approfondimenti, ricerche,
dibattiti,iniziato con l’individuazione del
nostro campo d’indagine.
E’ bastato guardare alla nostra realtà, al
disagio sociale ed economico del nostro territorio
( nel 2 ° trimestre del 2007 la nostra regione ha
registrato il tasso di occupazione più basso
d’Italia ed in particolare la provincia di Crotone
presenta il più elevato indice di
rischio-Usura )
per decidere : il lavoro alla luce della
Costituzione Italiana…
Costituzione
fa rima con
occupazione ?
Questo il titolo con il
quale abbiamo inteso
contraddistinguere il
nostro elaborato,
individuando il nostro
campo d’azione.
Con l’aiuto dei nostri insegnanti, in una
prima fase del lavoro ci siamo accostati allo
studio ed all’analisi critica della Carta
Costituzionale, soffermandoci, in particolar
modo sugli artt. 1, 4, 35 , 36 , 37 , 39 , 40
e sulle leggi ad essi collegate, utilizzando la
Piattaforma didattica messa a disposizione
dalle Camere, documenti, testi, filmati,
immagini in nostro possesso e in possesso
della scuola.
Abbiamo incontrato esponenti del
mondo sindacale, del mondo
imprenditoriale, magistrati del lavoro e
persone comuni che con le loro
testimonianze dirette hanno suscitato
in noi un interesse sempre crescente ed
un impegno volto ad affrontare i grandi
temi inevitabilmente legati al mondo
del lavoro.
Abbiamo affrontato le problematiche relative al
lavoro minorile , al lavoro irregolare , allo
sfruttamento della manodopera organizzata ,
sia direttamente che indirettamente, dalla
criminalità mafiosa, alle c. d. “morti bianche”,
della parità tra uomo e donna sul luogo di lavoro,
del precariato , alla mobilità dei lavoratori
nell’ area della Unione Europea,
alla Legge “Biagi”, alla
emigrazione attualmente contrassegnata dalla
fuga di cervelli dal nostro Paese e soprattutto dalla
nostra realtà territoriale, al mobbing e alle
molestie sul posto di lavoro.
Ci siamo improvvisati intervistatori,
rivolgendo le nostre domande all’ esterno
dell’ambito meramente scolastico, tra la gente,
per la strada ed in famiglia e registrando, alla
analisi dei dati acquisiti,
una conoscenza estremamente approssimativa
circa le tematiche costituzionali legate al lavoro.
Procedendo oltre nella nostra indagine,è cresciuta
in noi la consapevolezza che
la normativa di cui al dettato costituzionale
non trova spesso materiale riscontro operativo
nella quotidianità.
Esistono, infatti, condizioni di lavoro che,
piuttosto che esaltare la creatività, l’ ingegno e la
dignità della persona, la trasformano in un mero
strumento produttivo privo di anima, o peggio
ancora in uno strumento che a volte
inconsapevolmente, rende sempre più forte quel
potere diffuso a tutti i livelli che si chiama
‘ndrangheta.
Questa gestisce gli aiuti finanziari che arrivano
al Sud, pianifica e organizza gli interventi nel
settore economico come una grande holding
finanziaria, rappresentando così un ostacolo,
anzi l’Ostacolo al lavoro libero e dignitoso e allo
sviluppo economico, limitando di fatto il processo
di affermazione dei nostri diritti
costituzionalmente garantiti.
Proprio stamani (07-04-2008) è stata
portata a termine un’operazione di polizia
con ben 42 arresti di piccoli e grandi
personaggi mafiosi della zona, a
conclusione di una faida scoppiata la
vigilia di Pasqua.
Per l’ennesima volta assisteremo alla
condanna di simili efferatezze criminali
da parte dei cittadini e delle istituzioni,
ma ciò non basta né basta la repressione:
dobbiamo impegnarci a costruire la cultura
della legalità.
Educhiamoci!
Anzi,
educateci
ad essa!
Sull’occupazione locale incide negativamente, tra le
altre cose l’elevato costo del denaro. Da un’indagine
condotta da “Il Sole 24 Ore” risulta che contrarre un
prestito in Calabria costa ben il 70% in più rispetto a
Bologna, Firenze e Trento. (lo scorso anno nella
vicina Cosenza ad un finanziamento da restituire
in 18 mesi, le banche hanno mediamente applicato
un tasso del 9,32% contro il 5,46% di Trento!).
Inutile puntualizzare che una tale condotta da parte
degli istituti di credito, induce il cittadino, laddove
non sostenuto da idonee garanzie personali, a
doversi rivolgere a forme di finanziamento illecite
che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono in
mano alla criminalità organizzata.
E intanto il divario tra
nord e sud del Paese
continua a crescere…….
Perché non s’interviene
presso i vertici degli
istituti bancari operanti
nella nostra regione per
l’attuazione di strategie
volte e ridurre il costo del
denaro?
Ci sentiamo spesso
rispondere che alla base
del sistema ci sono
meccanismi complessi
per noi e di difficile
comprensione.
È pur vero che lo Stato è intervenuto e continua ad
erogare, con opportuni provvedimenti di politica
economica, finanziamenti malgestiti, utilizzati per
costruire
“cattedrali nel deserto”
che non produrranno mai ricchezza e benessere, ma
soltanto spreco di denaro pubblico oltre che in
recentissime occasioni, l’arricchimento di
soggetti(molto spesso imprenditori del nord del
Paese) che sfruttano le occasioni offerte dalle leggi
agevolative della imprenditoria e, una volta ottenuta
l’erogazione dei relativi fondi, quasi mai realizzano
le iniziative finanziate.
In questo scenario risulta davvero
inimmaginabile per noi accedere a un lavoro
onesto, giusto, dignitoso , che valorizzi la persona
,
e fin d’ora ci poniamo questo interrogativo:
dopo il diploma
cosa fare?
Soggiacere alla realtà delle cose
esistenti o rinviare sine die la
collocazione lavorativa,proseguendo
gli studi universitari, considerati
nella stragrande maggioranza dei
casi come un parcheggio in attesa
di tempi migliori
?
E, del resto, questa nostra ultima
riflessione trova specifico conforto in
tutta una serie di contatti che abbiamo
ritenuto di stabilire con nostri coetanei ai
quali abbiamo posto lo stesso quesito,
ottenendo le considerazioni che, qui di
seguito, riteniamo utile riportare
fedelmente e, con riferimento alle quali,
invitiamo chi le esaminerà, a considerare
il vero dramma che da esse traspare :
– Luigi, 16 anni,“ Io da grande
avrei tanti obiettivi da
raggiungere come laurearmi, ma
se in caso dopo essermi diplomato
lo Stato mi aiuta, io vorrei fare
l’ imprenditore, ma visto che qui in
Calabria è un po’ difficile,
continuo con gli studi” –
– Federica, 16 anni, “Dopo il diploma vorrei studiare
Giurisprudenza ma, parlando con persone più
grandi, già immesse nel modo del lavoro mi sono
sentita scoraggiata. Siccome già ci sono troppe
persone che esercitano la professione di avvocato e che,
purtroppo, non lavorano anche perchè in Calabria è
difficile trovare una occupazione, non credo che
prenderò questa strada. Ci sono molti miei parenti
laureati e non riescono a trovare una seria
occupazione. Sinceramente, dopo tutti i sacrifici fatti
per studiare, non vorrei ritrovarmi in un negozio o in
un call – center. Spero che in futuro la nostra città
offra maggiori possibilità di lavoro e che non saremo
più costretti ad emigrare” –
– Francesca,18 anni “Scegliendo questo Istituto
le mie intenzioni erano quelle di entrare nel
mondo del lavoro come ragioniera ma, visto che
qui in Calabria il tasso di disoccupazione è molto
elevato, sicuramente dovrò spostarmi al nord. Di
certo sono consapevole che non è cosa facile
abbandonare il proprio paese, però, forse per
adesso, è l’ unica alternativa che ho.
Inizialmente, avevo idee diverse, cioè di
continuare gli studi ma, andando avanti, mi
sono resa conto che se c’è la possibilità di lavorare
è meglio, per essere autonomi e costruirsi un
futuro” –
– Filippo, 18 anni “Non saprei proprio cosa rispondere ; in
un contesto storico in cui la politica e, di conseguenza, la
società non ci dà nessun punto di riferimento e di
sicurezza : precariato, nepotismo, organizzazioni mafiose
sono i principali ostacoli alla nostra aspettativa di vita.
Personalmente vorrei riuscire a fare ciò in cui meglio mi
identifico, mi piacerebbe assumere un ruolo di grande
responsabilità come la gestione amministrativa di una
società che si occupa di servizi rivolti a grandi fasce di
consumatori, dove la gestione del personale ed il marketing
sono al primo posto nelle attenzioni della azienda. Credo,
comunque, che qualsiasi cosa farò o riuscirò a fare, sarà
una attività in cui credo e che mi darà soddisfazioni perché
non ho nessuna intenzione di fare un qualcosa solo per
avere in cambio un salario o uno stipendio” –
– Luca,17 anni “Da grande vorrei fare tante cose,
però più si va avanti e più mi accorgo che nella
società in cui viviamo sia praticamente
impossibile diventare ciò che si vuole. Vorrei
proseguire gli studi, ma entrare prima nel mondo
del lavoro mi incuriosisce. Lavorando potrei
raggiungere un altro mio obiettivo e cioè quello di
rendermi finalmente una persona autonoma in
modo tale da non dovere più dipendere dai miei
genitori” –
– Riccardo,18 anni “Io che faccio parte della nuova
generazione, alle soglie del diploma, provo a vedere cosa
la mia città presenta al mio futuro. La questione
davanti a miei occhi appare abbastanza critica. Le mie
ambizioni per il futuro sono molte. Per ora, la mia tappa
finale è diventare pediatra ; purtroppo, conoscendo la mia
terra, so già che si presenteranno sul mio cammino
diversi ostacoli : tra i tanti, le raccomandazioni per
superare l’ ingresso alla facoltà di medicina. Nonostante
ciò cercherò in tutti i modi di raggiungere l’ obiettivo
prefissato, provando a cambiare anche la mentalità che
esiste in Calabria, dando un contributo alla mia terra” –
– Elisa, 17 anni “Da grande vorrei diventare una
interprete di lingua inglese. Naturalmente ho la
consapevolezza che dovrò lasciare il mio paese per
portare a termine gli studi e vivere lontano dalla
mia famiglia. Da una parte mi fa piacere, perché
potrò conoscere una realtà diversa da quella in
cui vivo” –
– Valentina,17 anni “Dopo avere conseguito il
diploma di ragioniera, vorrei tanto trovare un
posto di lavoro inerente agli studi portati a
termine, ma so già che sarà difficile qui al sud.
Volendo potrei spostarmi verso il nord ma il fatto
è che non voglio allontanarmi dai miei affetti ed
anche perché la vita è più costosa lì. Perciò cercherò
di valutare la proposta di continuare gli studi qui
in Calabria anche se alla fine di questi, sarà
sempre difficile trovare una occupazione”.
Per concludere vogliamo sottolineare che, se il
nostro percorso ha significato una conoscenza
sostanziale della Carta Costituzionale, ci ha
soprattutto indotto a rifiutare ogni vittimismo
o rassegnazione che spesso costituiscono
“nell’immaginario collettivo’’ la cifra della
“gente del Sud’’ e, animati da una speranza di
fondo, affermiamo che è necessario il
cambiamento di cui noi vogliamo e possiamo
essere parte attiva.
Crotone, lì 15 Aprile 2008
Gli alunni:
Angotti Rosario IV A
Astorino Valeria IV A
Balbi Settino Francesca IV A
Carnè Pasquale IV A
Catanzaro Francesco IV A
Torchia Francesco IV A
Rienzi Sara IV A
Belcastro Caterina IV C
Caponigro Adina IV C
D’Oppido Cristian IV C
Danise Jessyka IV C
Krokhina Natallia IV C
Gentile Marina IV C
Brasacchio Maria IV E
Carcea Fabio IV E
Cardamone Genoveffa IV E
Mungari Valentina IV E
Con la collaborazione dei seguenti
docenti:
Raffaella Muscò
Filomena Mustacchio
Carlo Proto
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