Nacque a Trapani (Sicilia) nel
secolo XIII. Si distinse per la
dedizione alla predicazione
mendicante e per la fama dei
miracoli. Nel 1296 fu eletto
Priore Provinciale. Visse la sua
vita consacrata con amore
appassionato per la purezza e
l'orazione. Morì a Messina nel
1307. Fu il primo santo ad avere
culto nell'Ordine Carmelitano, e
pertanto ne fu considerato
patrono e protettore. Nel secolo
XVI fu stabilito che ogni chiesa
carmelitana avesse un altare a
lui dedicato.
A Trapani, all’interno del
Santuario Maria SS. di
Trapani, si trova la Cappella di
Sant'Alberto risalente al 1582.
L'altare è di marmi policromi
intarsiati del XVII secolo. In
questa Cappella, si
custodisce la Statua reliquario
argenteo contenente il teschio
del Santo (che si mette a
contatto con la bambagia che
viene distribuita nel giorno
della festa, il 7 agosto). La
statua, è opera dell'argentiere
trapanese Vincenzo Bonaiuto.
A Trapani, la festa di Sant'Alberto consiste nel
trasporto del simulacro dal Santuario al centro
cittadino, ove il Sindaco consegna le chiavi della
città al Santo patrono. Il 7 agosto per le vie del
centro storico segue la processione. Un tempo i
marinai trapanesi, il 7 agosto di ogni anno,
allestivano un grande altare con il quadretto di
Sant'Alberto ed altri 14 altari più piccoli situati in 14
cortili che iniziavano dalla Via Porta Grazia fino a
Via Biscottai. In queste vie si celebrava una novena
e al suono della banda musicale della città si
concludeva. La festa continuava per tutta la notte
con canti e balli nei cortili, alternando il tutto con un
momento conviviale e vari giochi.
A Messina, nella chiesa S. Maria dei Marinai, si
trova “U Vascidduzzu” (Il Vascelluzzo) opera
argentea del XVI sec. Questo monumento è legato
a una leggenda risalente al XIII sec. Si era verso
la fine della guerra dei Vespri e Messina era
assediata e correva la fame. I Messinesi, sostenuti
dal loro fervore religioso e dalle esortazioni del
Frate Carmelitano Alberto (santo), si rivolsero alla
Madonna della Lettera per essere liberati dalla
fame. Inspiegabilmente tre navi, alla fine della
Messa celebrata da Sant’Alberto, superando lo
sbarramento del porto, scaricarono una grande
quantità di grano. Oggi, il Vascelluzzo viene
portato in processione il giorno del Corpus Domini.
Benedici, Signore,
per i meriti di
Sant’Alberto
quest’acqua e
concedi a coloro i
quali ne berranno,
di ottenere la
guarigione del
corpo e dell’anima.
Per Cristo nostro
Signore.
Il Signore gli ha
aperto la bocca in
mezzo alla sua
Chiesa; lo ha
colmato dello Spirito
di sapienza e
d’intelletto; lo ha
rivestito di un manto
di gloria.
(Sir 15,5)
Un insegnamento
fedele era sulla
sua bocca, non
c’era falsità sulle
sue labbra; con
pace e rettitudine
ha camminato
davanti a me e ha
salvato molti dal
male.
(Ml 2,6)
La bocca del giusto
proclama la sapienza, e
la sua lingua esprime la
giustizia; la legge del
suo Dio è nel suo cuore.
(Sal 36,30-31)
I popoli
proclamino la
sapienza dei
santi, e la Chiesa
ne celebri le lodi;
il loro nome
vivrà in eterno.
(Sir 44,15.14)
I saggi
rifulgeranno come
lo splendore del
firmamento;
coloro che
insegneranno a
molti la giustizia
brilleranno come
stelle per sempre.
(Dn 12,3)
Nei tuoi Santi, che per
il regno dei cieli hanno
consacrato la vita a
Cristo, noi celebriamo,
o Padre, l’iniziativa
mirabile del tuo amore,
poiché tu riporti
l’uomo alla santità
della sua prima origine
e gli fai pregustare i
doni che a lui prepari
nel mondo rinnovato.
Il Carmelitano è colui
che entra nel cuore di
Dio per fare il
passaggio dalla
contemplazione
all’azione: “Il Cristo
incontrato nella
contemplazione è lo
stesso che vive e
soffre nei poveri”
(VC, 82)
Apri gli occhi e il cuore
sulle realtà circostanti,
sulla situazione dei
fratelli, sui loro bisogni;
evidenzia l’essenziale
interazione di ciascuno
con gli altri,
percorrendo il sentiero
dello spirito di
perfezione dove vi è
Nulla e conduce a Nulla.
Mentre consideriamo la vita di
coloro che hanno seguito fedelmente
Cristo, ci sentiamo spinti a ricercare
la Città futura e insieme ci è
insegnata la via sicurissima per la
quale, tra le mutevoli cose del
mondo, potremo arrivare alla
perfetta unione con Cristo, cioè alla
santità secondo lo stato e la
condizione propria di ciascuno.
(Lumen Gentium, 50)
È sempre quel profumo del
Vangelo che è in te che deve
diffondersi, perché originale.
Sant’Alberto ha assimilato,
interiorizzato il profumo del carisma
carmelitano, il respiro della sua
terra, della sua gente, l’ansia di
ogni uomo e di ogni donna.
La figura e
l’opera di
Sant’Alberto ci
spingono a fare
sintesi tra fede e
vita per
affrontare l’oggi
con grinta
profetica, dando
a tutti ragione
della speranza
che è in noi.
( Francesco Micciché, vescovo)
M’è parso
opportuno
rendervi noti i
prodigi e le
meraviglie che
il Dio altissimo
ha fatto per me.
O Dio, che in
sant’Alberto, fedele
servitore della beata
Vergine del Carmelo, hai
dato alla tua Chiesa un
modello di purezza e di
preghiera fa’ che
imitiamo la sua vita
evangelica per
condividerne la
gloria nel cielo.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
by fr. Vincenzo Boschetto, O.Carm.
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