FINESTRE
APERTE
GENITORI
E FAMIGLIA
IL GIORNO
DEL SIGNORE
NUOVE
FIGURE EDUCATIVE
E MINISTERIALI
FORMAZIONE
DELLA COSCIENZA
CAMMINI
ASSOCIATIVI
RITI E
CELEBRAZIONI
RILEVANZA
DELLE ESPERIENZE
SOSTENIBILITÀ
PASTORALE
GENITORI E FAMIGLIA
Uno degli aspetti più significativi del nuovo modello di IC è costituito dal fatto che i fanciulli
non camminano da soli, ma insieme con i genitori e, più in generale, con la famiglia e la
comunità cristiana. Questo comporta che i genitori e la famiglia facciano loro stessi un
cammino di fede per poter accompagnare quello dei propri figli.
GENITORI E FAMIGLIA
DIFFICOLTÀ
Diversi genitori fanno fatica a capire il perchè del cambiamento; lo percepiscono come
obbligo, anzi quasi come un ricatto.
Alcuni hanno partecipato raramente o quasi mai agli appuntamenti previsti; si lamentano
perchè ritengono eccessive le richieste fatte; non condividono la metodologia degli incontri.
OPPORTUNITÀ
Nonostante il senso di “obbligatorietà” iniziale, la quasi totalità dei genitori ha aderito alla
proposta e la maggioranza dichiara di apprezzare l'occasione offerta di approfondire.
Il fatto di incontrarsi e condividere, il confronto vangelo-vita hanno fatto nascere un clima di
amicizia e un maggiore senso ecclesiale.
NUOVE FIGURE EDUCATIVE E MINISTERIALI
L'attuazione progressiva del nuovo modello di ICFR sta facendo emergere, da una parte, la
necessità di far crescere la ministerialità all'interno della comunità e, dall'altra, di individuare,
preparare ed accompagnare nuove figure formative.
NUOVE FIGURE FORMATIVE E MINISTERIALI
DIFFICOLTÀ
Non sempre ci sono catechisti preparati per accompagnare gli adulti; a volte i presbiteri
preferiscono seguire loro stessi gli adulti.
I catechisti dei fanciulli fanno fatica a passare da uno stile catechistico prettamente scolastico
alla capacità di attuare incontri che permettano una vera esperienza di vita cristiana.
Occorre un continuo aggiornamento di competenze che richiede formatori adeguati.
OPPORTUNITÀ
È stato attivato in quasi tutte le zone della Diocesi il il “Corso zonale di formazione superiore
dei catechisti, specialmente degli adulti”
Sono nate piccole équipes di catechisti a livello parrocchiale, interparrocchiale o zonale.
Aumenta la capacità di lavorare insieme, progettare percorsi e valutarli.
CAMMINI ASSOCIATIVI
Accanto al cammino ordinario, c'è lo spazio per i cammini associativi, specificamente nella
forma dell'ACR e dell'AGESCI. I percorsi delle suddette associazioni sono ritenuti nella nostra
Diocesi itinerari adeguati e specifici di ICFR.
CAMMINI ASSOCIATIVI
DIFFICOLTÀ
Non sempre gli animatori colgono in pienezza lo spirito dell'iniziazione, che si presta ad
essere interpretato all'interno del cammino associativo.
Spesso il numero esiguo dei ragazzi di una parrocchia impedisce di attivare anche un
itinerario associativo diversificato.
Qualche parrocchia guarda con sospetto ai cammini associativi di ICFR.
OPPORTUNITÀ
La discussione sui cammini associativi nella prospettiva dell'ICFR ha contribuito ad
approfondire il senso ed il valore delle associazioni nella comunità ecclesiale e la positività di
disporre di approcci diversificati.
Tramite i gruppi di ICFR promossi dalle associazioni è possibile esplorare e valutare la
dimensione interparrocchiale e zonale dell'iniziazione.
RITI E CELEBRAZIONI
Nel cammino di iniziazione assume grande valore il momento celebrativo, sia come tappa di
una più ampia educazione alla liturgia, sia come avvio per la testimonianza della vita. In tal
modo si supera la dissociazione fra la Parola, i Sacramenti e la vita e si recupera la loro
dimensione ecclesiale.
RITI E CELEBRAZIONI
DIFFICOLTÀ
Alcuni catechisti continuano una catechesi puramente dottrinale e scolastica.
Le nostre celebrazioni sono spesso pesanti e poco comunicative.
Non è facile collegare il momento rituale all'universo culturale dei fanciulli e dei ragazzi.
Il celebrante talvolta rischia di passare dalla freddezza rubricistica alla ridondanza.
OPPORTUNITÀ
In diverse comunità è nata l'abitudine di preparare insieme alcune celebrazioni più
significative, offrendo a tutti la possibilità di sperimentare una liturgia più viva e partecipata.
È stata recuperata l'intima unità dei sacramenti dell'IC e la loro finalizzazione all'eucarestia.
Il nuovo modello di ICFR, con le sue innovazioni anche dal punto di vista liturgico
sacramentale, ha contribuito a far nascere il “Direttorio per la celebrazione e la pastorale dei
sacramenti nella Diocesi di Brescia”
FORMAZIONE DELLA COSCIENZA
All'interno di un percorso di “iniziazione”, teso a fornire gli elementi di base, cioè la
grammatica della fede e della vita cristiana, condividiamo con altri educatori dei fanciulli (i
genitori, in primo luogo) l'obiettivo di concorrere alla formazione della coscienza.
FORMAZIONE DELLA COSCIENZA
DIFFICOLTÀ
C'è l'impressione che il catechista di base non abbia pensato a fondo questi temi per cui
utilizza acriticamente sussidi diversi, lasciandosi trasportare dall'originalità delle proposte
più che dalla coerenza del messaggio.
L'uso esclusivo o scorretto di alcune “immagini” porta ad una involontaria deformazione del
senso del peccato in senso di colpa o ricerca di perfezione...
OPPORTUNITÀ
Alcuni catechisti, dovendo ripensare globalmente la questione, si sono interrogati sul
proprio modo di intendere il peccato.
Il sussidio proposto dalla Commissione Diocesana ha collocato il quarto sacramento
all'interno di un itinerario globale di riscoperta del Padre e del suo amore, delle dieci parole,
del duplice comandamento dell'amore.
L'uso ampio della Sacra Scrittura si pone nella prospettiva di costruire gradualmente
l'interiorità cristiana, a partire dai fanciulli fino all'adolescenza.
RILEVANZA DELLE ESPERIENZE
L'iniziazione cristiana come educazione globale non può non prevedere, utilizzare, produrre
esperienze. Nel cuore del compito catechistico sta l'arte di suscitare ed allargare esperienze,
esprimere esperienze. Un itinerario che preveda delle buone celebrazioni, degli esercizi di vita
cristiana (carità, appartenenza, impegno) costituisce l'humus su cui la catechesi in senso
stretto può fiorire.
RILEVANZA DELLE ESPERIENZE
DIFFICOLTÀ
Un cammino globale di educazione alla vita cristiana esige una grande sinergia e
collaborazione fra catechisti, gruppi missionari, operatori nel campo della caritas, della liturgia
dello sport: una collaborazione tutta da costruire.
Salta l'idea che un'educazione globale possa avvenire tramite un'ora settimanale di
catechismo.
OPPORTUNITÀ
Incominciano a nascere significative esperienze di riflessioni, progetti, collaborazioni tra i
diversi ambiti della pastorale a livello parrocchiale, zonale, diocesano.
In molte parrocchie si è già attivato con buoni risultati il “pomeriggio educativo”.
IL GIORNO DEL SIGNORE
Il recupero del senso cristiano della domenica, giorno del Signore, e della celebrazione
eucaristica al suo centro rappresenta un aspetto determinante del nuovo modello di ICFR.
Esso, infatti, sottolinea che lo scopo ultimo del cammino non è quello di portare alla Cresima e
nemmeno alla Messa di Prima Comunione, ma alla Messa e Comunione di ogni domenica, da
cui prende forma ed alimento tutta la vita cristiana.
IL GIORNO DEL SIGNORE
DIFFICOLTÀ
Per molte persone, la domenica è diventata semplicemente il “fine settimana”, senza nessun
significato religioso e con poco significato umano: un contenitore di molte attività,
spostamenti e nuove attrattive.
La mancanza di appartenenza ecclesiale impedisce che l'eucarestia domenicale sia percepita
come giorno dell'incontro della comunità.
Alcuni genitori lamentano che gli incontri collocati nella domenica vadano a scapito del
meritato svago e dell'intimità della famiglia.
OPPORTUNITÀ
La collocazione di alcuni incontri di evangelizzazione e festa nella domenica ha cominciato a
far sperimentare un modo diverso di vivere la domenica.
Si sta pensando ad un cammino di graduale iniziazione all'Eucarestia per genitori e bambini.
SOSTENIBILITÀ PASTORALE
Ogni modello di IC, per poter essere accolto ed attuato, deve essere sostenibile
pastoralmente; altrimenti, per quanto sia affascinante ed esaltante, è destinato all'insuccesso.
La sostenibilità richiede anche un'attenta manutenzione perchè non si perda per strada lo
spirito del progetto.
SOSTENIBILITA' PASTORALE
DIFFICOLTÀ
Soprattutto nelle parrocchie grosse sembra impossibile stabilire un contatto personale e
frequente con la famiglia.
Sembrano poche le persone preparate a costituire équipes di formazione degli adulti in aiuto
al presbitero. In alcune parrocchie non esistono spazi per gli incontri.
Occorre continuamente tenere in formazione i catechisti dei fanciulli e ragazzi.
OPPORTUNITÀ
I presbiteri sono sollecitati a rivedere le priorità della propria azione pastorale, dando il
primato alle relazioni personali in prospettiva di evangelizzazione.
Il bisogno di accompagnatori per gli adulti ha spinto i parroci ad operare un discernimento
spirituale per scoprire la presenza di tali figure nella comunità; ha inoltre favorito l'impiego
degli operatori formati dalla Scuola Diocesana.
dentro un mare
di problemi ...
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c'è sempre un'isola
di opportunità !
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formato PPS - Diocesi di Brescia