IRME 2005 – Scuola Superiore Sant’Anna Conferenza su La città nell’era neo-industriale: il ruolo dell’innovazione Pisa, 14 giugno 2005 Le nuove funzioni urbane e le politiche possibili prof. Roberto Camagni (Politecnico di Milano) Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano Le nuove funzioni urbane e le politiche possibili 1. Dalla città come agglomerazione alla città come milieu 1.1. Le funzioni della città: agglomerazione e interconnessione 1.2. Funzioni cognitive del milieu: incertezza e apprendimento collettivo 1.3. Il vantaggio competitivo della città 1.4. La città come milieu di conoscenza 1.5. Verso la Metropoli Post-moderna 1.6. I piani strategici come forma di community governance 2. Città e sviluppo: le reti urbane 2.1. Tipologia delle Aree Urbane Funzionali in Europa 2.2. Policentrismo urbano e sviluppo economico 2.2. Reti urbane vs. sviluppo insediativo disperso 2.3. Reti urbane e competitività 3. Verso nuove forme di governance 3.1. Perché interessarsi di città a livello comunitario? 3.2. Verso nuove politiche europee per la città 3.3. Il nuovo Obiettivo 2: competitività e occupazione 3.4. Verso una nuova governance 3.5. Il ruolo dell’Italia Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 1.1. – Le funzioni della città LOGICA SPAZIALE LOGICA COGNITIVA APPROCCIO TERRITORIALE LA CITTA’ COME CLUSTER diversificazione e specializzazione delle attività concentrazione di esternalità densità di contatti di prossimità riduzione di costi di transazione APPROCCIO FUNZIONALE (sostantivo) APPROCCIO SIMBOLICO (procedurale) LA CITTA’ COME MILIEU operatore di riduzione di incertezza: trascodifica di informazioni coordinamento ex-ante di agenti economici (azione collettiva) substrato per apprendimento collettivo APPROCCIO RETICOLARE LA CITTA’ COME INTERCONNESSIONE la città come nodo in reti multiple e interagenti di trasporto, comunicazione e relazioni economiche la città come interconnessione fra luogo e nodo LA CITTA’ COME SIMBOLO la città come superamento di tempo e spazio la città come simbolo di controllo territoriale la città come produttore di simboli, codici e linguaggi Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 1.2. Funzioni cognitive del milieu: incertezza e apprendimento collettivo ELEMENTI FONDATIVI DEL MILIEU Prossimità Geografica (riduzione costi di produzione e di transazione) VANTAGGIO COMPETITIVO DEL MILIEU ATTITUDINI ESITI COGNITIVI ESITO ECONOMICO Prossimità Socio-culturale (codici comportamentali, morali e cognitivi condivisi) Capitale relazionale Cooperazione e socializzazione Fiducia e reputazione Riduzione di Incertezza Coordinamento ex-ante (Azione collettiva) Innovazione Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano Coesione e senso di appartenenza Apprendimento collettivo 1.3. Il vantaggio competitivo della città Sinergie Partenariato pubblico/privato per progetti innovativi Produzione socializzata di risorse “specifiche” Built and cultural heritage Capitale fisico Accessibilit à esterna e collegament i in rete Capitale relazionale Indivisibilità Cooperazione e fiducia Marketing socializzato (image de Elaborazione marque) socializzata dell’informazione/ Identità, transcoding memoria, Produzione senso di socializzata appartenenza, di capitale cittadinanza umanoRiduzione Accessibilità costi di Prossimità e transazioneall’informazione accessibilità interna Fornitori specializzati Fornitori diversificati di inputs intermedi Grandi funzioni urbane: fiere, Densità di servizi congressi, pubblici università, centri di ricerca Capitale fisso sociale Hard Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano Mercato del capitale umano Mercato dei servizi privati Mercato dei prodotti Soft 1.4. La città come milieu di conoscenza Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 1.5. Verso la Metropoli Post-moderna Metropoli industriale Metropoli postindustriale DNA Settori trainanti Competenza Industria, direzionalità, terziario commerciale Informazione Terziario avanzato: finanza, comunicazione, ICTs Forma urbana Trasporto pubblico, tessuto denso e continuo, area metrop. a gravitaz. centrale Ridotti contatti faccia a faccia (F2F), “segregazione associata” Politiche spaziali keynesiane (welfare, zoning) Tecnostruttura pubblica Organizzazione sociale Politiche urbane Leadership in urbanistica Strumenti di policy urbana Pianificazione strategica Piano Di prima generazione: piano di struttura Ruolo delle aree subcentrali e delle corone Basso costo di riproduzione della forza lavoro Metropoli postmoderna Conoscenza/Consapevolezz New economy, formazione, tempo libero, cultura, salute, reti di controllo globale Città dell’automobile, Città a mobilità multipla, sprawl, area metropolitana local urban villages, area dispersa (a “arcipelago”) metropolitana policentrica Organizzaz. individualistica, Associazionismo locale, F2F nel distretto centrale, nuovi luoghi del F2F (hubs, “segregazione dissociata” edge cities, università,..) Politiche urbane orientate al Politiche di qualità della mercato, imprenditorialità vita, attrattività, pubblica, competitività globalizzazione Partenariato pubblico/ Controllo civico privato (a equilibrio (governance partecipata) differenziato) Progetto Regole + visioni Di seconda generazione: Di terza generazione: pianificazione di matrice pianificazione reticolare e aziendale (corporate) partecipata Occasione per grandi Luoghi della mixité e della progetti urbani, sobborghi solidarietà; occasione per pregiati arricchimento culturale e dispiegamento delle capacità individuali Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 1.6. La p.s. come nuova community governance La pianificazione strategica costituisce lo strumento principe per il rilancio di una progettualità sia pubblica che privata attraverso forme nuove di coordinamento decisionale – pub/pub e pub/priv. Valorizzando e promuovendo le reti sociali, facendo leva sulla condivisione di valori e sugli elementi di identità e costruendo tavoli di confronto, discussione e coordinamento, la P.S. configura una nuova community governance che supera insieme alcuni vistosi casi di “fallimento del mercato” e di “fallimenti del governo”: • • • • nell’offerta di beni pubblici; nella predisposizione di meccanismi di risk-sharing cooperativo; nella valutazione collettiva delle progettualità pubbliche e private; nella realizzazione di azioni collettive, laddove invece i meccanismi spontanei o le azioni amministrative pubbliche falliscono per la mancanza di informazione sul comportamento dei diversi partner, sui loro bisogni, sulle loro priorità Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano Grazie Grazie per l’attenzione! Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 3.2. Verso nuove politiche europee per la città “Europe must renew the basis of its competitiveness … placing the main emphasis on knowledge, innovation and the optimisation of human capital … mobilising all appropriate resources – including the cohesion policy” (Conclusioni della Presidenza, Consiglio Europeo, marzo 2005) Community Strategic Guidelines, 2007-2013 (maggio 2005): 2 aree di miglioramento delle politiche di coesione: - “dimensione strategica” - “condivisione (ownership on the ground) degli obiettivi di Lisbona attraverso il coinvolgimento di attori locali e partner sociali, per esempio nelle aree ove la prossimità conta, come nell’economia dell’innovazione e della conoscenza” Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 3.3. Il nuovo Obiettivo 2: competitività e occupazione Tutte le regioni “possono sperimentare sacche di declino urbano e povertà, congestione e pressioni sull’ambiente, effetti della globalizzazione e necessità di adattarsi al cambiamento” “Occorre considerare la natura specifica della Ricerca e Sviluppo Tecnologico: essa richiede stretta interazione fra attori per incoraggiare la formazione di poli di eccellenza e raggiungere massa critica. La prossimità geografica (cluster di PMI e poli di innovazione attorno ad istituzioni pubbliche di ricerca) deve svolgere un ruolo chiave” Prossimità – poli di eccellenza – economia della conoscenza; attrattività, qualità ambientale, assenza di congestione, trasporti urbani e fra aree urbane: si parla di città e di reti/sistemi di città! Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 3.4. Verso una nuova governance “Tutti gli Stati Membri saranno incentivati ad adottare strategie nazionali e/o regionali per l’ambiente urbano” (Verso una strategia tematica.., 2004) “Fattore determinante dell’efficacia della politica di coesione è la qualità del partenariato fra tutti gli stakeholder, inclusi quelli al livello regionale e locale, nella preparazione e implementazione dei programmi” (2005) “Il partenariato fornisce la base per l’apertura e la trasparenza nella preparazione e implementazione dei programmi” Si parla di pianificazione strategica e di apertura al livello locale! Serve una nuova governance multilivello per la nuova fase dei FS. Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 3.5. Il ruolo dell’Italia L’Italia può giocare un ruolo di apripista in Europa nell’orientamento urbano delle politiche di coesione: - - sfruttando la naturale attrazione dell’economia della conoscenza per un ambiente urbano (grandi e medie città), favorendo progetti integrati fra Università, Ricerca e Industria sfruttando il capitale sociale e relazionale presente nelle nostre città e indirizzandolo verso visioni condivise del futuro, sfruttando il patrimonio identitario urbano e orientando processi, progetti e risorse in direzione della sua re-interpretazione in chiave prospettica, definendo linee guida per un rilancio delle città e delle reti/sistemi urbani in un Programma Operativo Nazionale sulle Città, richiedendo innovazioni sostanziali nella partecipazione di città e aree metropolitane ai processi di disegno e implementazione dei programmi regionali, nonché nella definizione dei progetti Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 2.1a.Tipologia delle Aree Urbane Funzionali in Europa Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 2.1b.Tipologia delle Aree Urbane Funzionali in Europa MEGAs Transnational/national FUAs Regional/local FUAs Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 2.2. Città e sviluppo: le reti urbane La città è insieme: • centro organizzatore di un territorio e “porta” verso il mondo esterno (complementarietà città-territorio) • nodo di reti transterritoriali (complementarietà città-città) Le “reti di città” (alle diverse scale: continentale, regionale, metropolitana) realizzano economie di scala (esternalità di rete) e massa critica attraverso rapporti di complementarietà e di sinergia, consentendo dimensioni contenute alle singole città La inclusione della città nelle reti globali consente accessibilità per le funzioni superiori: direzionalità, finanza, conoscenza, …, e dunque competitività Una organizzazione a rete alla scala regionale realizza competitività attraverso la specializzazione/divisione del lavoro o la sinergia Una organizzazione metropolitana policentrica consente il superamento dei costi collettivi dello sprawl urbano Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 2.3. Le prime aree scientifiche e tecnologiche Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 2.5. Le reti potenziali fra città in Europa Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 2.6. Le potenzialità delle reti urbane Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano 3.1. Perché interessarsi di città a livello comunitario? Si sostiene nel Quadro d’azione per lo sviluppo urbano sostenibile (1998): a) b) c) d) Dalle città dipende la competitività (obiettivo dei Trattati) Dalle città dipende la sostenibilità (obiettivo dei Trattati) Dalle città dipende la coesione sociale (obiettivo dei Trattati) Nelle città il cittadino si avvicina al decisore Nel Terzo Rapporto sulla Coesione (2004) e nella Convenzione: e) Dalle città dipende la “coesione territoriale” (che definisco come la dimensione territoriale della sostenibilità) Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano Prof. Roberto Camagni – Politecnico di Milano