CITTADINI DEL MONDO Viaggio tra le culture, le fiabe, i cibi, le tradizioni dei bambini delle classi III della scuola primaria “F.lli Di Dio” CITTADINI DEL MONDO In ogni luogo C’è qualcosa di speciale, Qualcosa da scoprire, Qualcosa da apprezzare. Etnie, culture, Anime diverse Arricchiscono sempre Chi le sa incontrare. NOVARA Il nostro viaggio parte dalla città di Novara, in cui abitiamo e in cui ogni giorno veniamo a scuola. CONOSCETE LA NOSTRA CITTA’? ECCOLA QUA! BREVE VISITA GUIDATA ALLA CITTA’ DI NOVARA IL DUOMO LA BASILICA DI SAN GAUDENZIO 19 gennaio – Visita guidata alla Basilica CHI ERA SAN GAUDENZIO? Nato ad Ivrea nel 379 da una famiglia pagana, si convertì al cattolicesimo grazie anche ad Eusebio, vescovo di Vercelli. San Gaudenzio fu il primo Vescovo di Novara. A Lui è dedicata la Basilica che raccoglie le sue spoglie. SALIAMO ALLO SCUROLO 19 gennaio: anche noi abbiamo visitato la Basilica e abbiamo fatto benedire qualche oggetto di uso quotidiano come la cuffia, gli occhiali o i guanti. Io ho fatto benedire il mio tesserino della scuola. Mattia VITA E MIRACOLI DI SAN GAUDENZIO L’incendio di Novara Un giorno a Novara scoppiò un incendio e le fiamme invasero tutta la città, mettendo in pericolo le case e soprattutto gli abitanti. Gaudenzio fu svegliato dalle fiamme e dalle grida delle persone; andò fuori e alzò la mano destra con il palmo rivolta verso l’incendio e ordinò alle fiamme di spegnersi, come fa il vigile quando dà l’alt alle macchine. L’incendio si estinse. Lavoro di gruppo: Paola, Oriana, Domenico e Jennifer La morte di San Gaudenzio Quando San Gaudenzio morì, i suoi fedeli lo stesero nella bara e in molti continuarono ad andare a salutarlo. Pur essendo morto, continuarono a crescergli barba, capelli, unghie e il suo corpo profumava di gelsomino. Lavoro di gruppo di Martino, Diego, Giulia, Mattia e Vittoria La liberazione dal demonio Una matrona romana aveva un problema: era posseduta dal demonio. Un giorno venne a sapere che San Gaudenzio, orami morto da tempo, faceva miracoli e decise di andare da Roma a Novara per chiedergli aiuto. Quando arrivò, andò vicino alla sua bara e si liberò dal demonio. Quindi da allora pregò San Gaudenzio. Lavoro di gruppo di Alessandro, Leonardo LA CERIMONIA DEL FIORE IL PRIMO MIRACOLO DI SAN GAUDENZIO Un giorno, nel 396, cioè 1619 anni fa, Ambrogio, cioè il vescovo di Milano, stava tornando da un viaggio a Vercelli. Lungo la strada per tornare a casa, pensò di andare a trovare il suo amico Gaudenzio che abitava a Novara, ma poi gli venne un dubbio: ”Non sarà troppo tardi? Sarà meglio che vada direttamente a Milano” e decise di proseguire. Quando arrivò davanti alle porte di Novara, il suo cavallo si impuntò. “Oh, issa! Oh issa!” Provò in ogni modo a smuoverlo, ma l’animale non si muoveva da lì. Così pensò: “Sarà un segno di Dio” e si diresse verso la casa di Gaudenzio. Quando arrivò Ambrogio, Gaudenzio, che ancora non era vescovo, era così contento che ordinò al suo servitore di andare nell’orto e in giardino a prendere fiori e frutti. Il servitore però prese da parte Gaudenzio e gli disse: ”Ma è gennaio, c’è solo neve, non troverò niente!” Gaudenzio lo rassicurò: Vai, vai, fai quello che ti dico; fidati di me” e quando arrivò in giardino, lo trovò tutto fiorito! Raccolse fiori e frutti e li portò in casa per onorare il loro ospite. Questo è il primo miracolo di San Gaudenzio e si ricorda ogni anno il 22 gennaio con la cerimonia del fiore. Lavoro di gruppo di Leonardo, Gaia, Matteo, Aurora, Angelica e Chiara Ogni anno, qualche giorno prima della festa, viene calato il lampadario; vengono tolti i fiori per essere puliti. I fiori puliti vengono depositati in Comune in attesa della festa. 22 GENNAIO – FESTA DI SAN GAUDENZIO DOLCI NOVARESI I BISCOTTI DI NOVARA I Biscotti di Novara hanno forma rettangolare con gli angoli arrotondati; sono molto leggeri: ogni biscotto pesa circa 8 grammi. Si preparano con farina, zucchero e uova. COME SONO NATI I BISCOTTI DI NOVARA? Nel 1500 le monache preparavano dei dolcetti per i “forestieri” di passaggio. Furono proprio le monache ad inventare la ricetta dei Biscotti di Novara, che in quei tempi veniva chiamato “Biscottino delle monache di Novara”. Era tradizione donarlo ai fedeli la domenica prima di Pasqua. Quando nel 1800 furono chiusi tutti i conventi, le monache dovettero trasferirsi presso famiglie che le ospitavano e portarono le loro conoscenze: la ricetta non era più segreta! Un farmacista iniziò a vendere i biscotti nel suo negozio, chiamandoli con il suo nome: ”Biscottini di Novara del Prina”. Da allora i vari pasticcieri cominciarono a prepararli e a venderli. Lavoro di gruppo di: Leonardo, Vittoria, Michela, Chiara, Gaia, Santo, Giulia, Mattia, Elisa, Matteo, Diego, Alessandro IL PANE DI SAN GAUDENZIO Dopo aver preparato la pasta frolla si procede alla preparazione del ripieno. si sbattono i tuorli con lo zucchero e, a parte, si monta l'albume a neve nel quale si aggiunge del limone spremuto. Si uniscono i tuorli all'albume e si amalgamano delicatamente. Si unisce, la farina con l'uvetta ed, infine, il burro fuso. Si fodera uno stampo (rettangolare o una tortiera tonda) con la pasta frolla tirata a 6 mm. Si riempie per 3/5 con l'impasto ottenuto e si cosparge la superficie con granella di pinoli o di nocciole. Si spolverizza con zucchero a velo e si cuoce in forno a 190°C per 40-50 minuti. Al posto della granella di nocciole si possono utilizzare dei marron glacé. Il Pane di San Gaudenzio è confezionato con carta trasparente. 19 marzo Visita guidata alla Cupola dell’Antonelli E’ il monumento in muratura più alto d’Europa! L’hanno costruita l’architetto Antonelli, il suo fidato collaboratore e solo 20 operai. Si dice che l’Antonelli controllasse ogni mattone, uno per uno. Probabilmente chiedeva ai bambini di saltare sui mattoni per verificarne la solidità. Come ci si veste nel mondo? Lasciamo Novara per scoprire come si vestono le persone che abitano in altri Paesi Festa di Natale A scuola di … MODA Laboratorio interculturale: proviamo anche noi a realizzare bamboline in 2D riproducendo gli abiti usati negli altri Paesi, come India, Cina, Africa,… Sarti al lavoro ROMANIA Giulia e Mario leggono una fiaba in rumeno: “Il gatto con gli stivali” Ci piace molto ascoltare i nostri compagni: come sono bravi! Conte Vlad III di Valacchia soprannominato DRACULA Il Conte Vlad III era anche soprannominato “l’impalatore” per la sua abitudine di impalare i nemici. Il Castello di Bran, che Giulia ha visitato con la sua famiglia, è un monumento nazionale della Romania, ma non è stata la vera residenza del conte. COSTA D’AVORIO La Sig.ra Rita legge in francese alla classe una favola africana: “La giraffa vanitosa” La sig.ra Rita, mamma di Oriana, mostra alcuni oggetti provenienti dalla Costa d’Avorio MERENDE GOLOSE I BISCOTTI AL COCCO DELLA MAMMA DI ORIANA Ingredienti: * 30 BISCOTTI CIRCA * 250 g di farina tipo 00 125 g di farina di cocco 2 uova medie 170 g di burro a temperatura ambiente 130 g di zucchero semolato 1 cucchiaino di lievito per dolci un pizzico di sale I biscotti al cocco sono dei dolcetti semplici preparati con una pasta frolla speciale arricchita dalla farina di cocco. Veloci e perfetti per la colazione o la merenda, i biscotti al cocco si possono realizzare nella forma che vi piace di più! Per una versione ancor più golosa potete spolverizzarli di zucchero a velo una volta freddi o decorarli con strisce di cioccolato fuso! Procedimento Distribuite le due farine su una spianatoia, formate la classica fontana e aggiungete anche lo zucchero, le uova al centro, il sale, il lievito e il burro morbido a pezzetti. Impastate il tutto con le mani fino a ottenere un panetto omogeneo e modellabile che farete riposare in frigorifero per 30 minuti avvolto da pellicola. Stendete la pasta frolla al cocco con il matterello in una sfoglia spessa circa mezzo cm, ricavate tanti cerchi o la forma che vi piace di più e disponeteli su una placca rivestita di carta da forno. Infornate i biscotti al cocco a 180° per circa 15 minuti, sfornateli quando saranno leggermente dorati. Se preferite, spolverizzateli di zucchero a velo. BANANA FRITTA Si tagliano a fettine le banane, si friggono in olio di semi e si aggiunge un po’ di zenzero. E’ una merenda semplice, può essere dolce o salata a seconda delle varianti nella preparazione. Ovviamente per preparare questo piatto non si usano le banane solite, ma ci vogliono le plantaines, quelle bananine piccole che si trovano nei negozi di specialità etniche Alla scoperta del cioccolato GRAZIE, SIGNORA RITA! 28 APRILE 2015 INCONTRO CON LA SCRITTRICE ANNA BOSSI Anna Bossi è una maestra di scuola primaria da 40 anni. Ora insegna a Galliate. Dal 2007 è diventata anche scrittrice, partecipando a diversi progetti di cooperazione internazionale. Oggi mi sono proprio divertita ad ascoltare i libri che ha letto Anna Bossi! Michela Mi è piaciuta la storia della frittata molto grande che ha poi sfamato tutti! Angelica Anna Bossi ci ha insegnato a non sprecare l’acqua perché è un bene comune e non è infinita. Santo Anna Bossi ci ha fatto capire che bisogna lavorare insieme per ottenere grandi risultati. Aurora 22 maggio 2015 I ragazzi del Istituto Mossotti incontrano i bambini della scuola primaria F.lli Di Dio Giochi a squadre organizzati sul piazzale della Chiesa di S.Agabio Visita ai negozi etnici di S.Agabio Cibi e utensili da cucina CLASSI III A e III B Sc. Prim. F.lli Di Dio a.s. 2014-2015 Insegnanti Roberta Zanellato Alina Fedele Carla Ferrari Cinzia Spanò Progetto finanziato con i fondi di REDDSO Un particolare ringraziamento alla maestra Patrizia Spagni che ha accompagnato le classi nelle visite guidate alla Basilica e alla Cupola