Dove Siamo?
Situato a 450 metri di altitudine con una
popolazione che si aggira sui 500 abitanti, è
uno dei pochi paesi del Cis-Alentum (ossia
posti di qua dell'Alento) che ha la fortuna di
trovarsi ancora immerso in una vasta area
verde formata da castagni, olivi e macchia
mediterranea.
Per la sua caratteristica posizione geografica,
cioè posta in maniera quasi equidistante tra
Monte Stella e il mare, esso gode di un clima
confortevole in tutte le stagioni dell'anno,
facendone un ambiente adatto al riposo e alla
villeggiatura sia a breve che a lungo termine.
Ma al riposo del corpo e della mente si possono
alternare anche gite ad esempio al Monte
Stella, luogo da cui si gode un panorama più
che unico poiché va dal Monte Gelbison al
mare e da Capo Palinuro a Punta Licosa,
Capri e Punta della Campanella, una specie di
grande balcone naturale dal quale si appaga
l'occhio e si rasserena lo spirito.
Per chi volesse compiere invece escursioni di
carattere a meno di 20 km. ci sono Paestum e
Velia, vere miniere di interesse storicoarcheologico, ed infine, per gli amanti del mare
a pochi chilometri dal paese c'è la splendida
riviera Cilentana.
Durante il periodo estivo poi il paese vive le sue feste religiose e le manifestazioni folkloristiche che
ha conservato e di cui una, la rappresentazione dell'Angelo e del Diavolo, è più che unica che rara.
Da visitare in loco il Museo della Civiltà Contadina, la Mostra permanente di arte moderna e le
antiche strutture medievali, quali le vie, le case e i vicinanzi, rimaste quasi intatte nei secoli. Ma il
paese non è solo verde, quiete e riposo è anche storia e cultura.
LA NOSTRA STORIA
Vatolla pur classificato sempre tra i paesi di
origine Longobarda e fatto risalire ai secoli IX e
X a detta di storici locali, confrontati da indizi e
ritrovamenti, passati e recenti,si può anche
avanzare l'ipotesi che esso sia nato in epoca
tardo romana. Dalla sua lunga storia sappiamo
che Vatolla fu prima bizantina poi appannaggio
della famiglia dei principi longobardi di Salerno
(Guaimario fratello dell'ultimo principe di
Salerno aveva la sua residenza nel castello del
Monte della Stella con avamposti sul
Castelluzzo) e da 1100 feudo dei Sanseverino
che la sub-infeudarono in varie epoche ai
Prignano, D'Afflitto e Griso, sotto i Sanseverino
Vatolla fu parte integrante della Baronia del
Cilento, una compagine amministrativa formata
da 44 casali che godé di ampie libertà e di un
apposito Statuto.
Dal 1525, dopo la fellonia di Ferrante
Sanseverino e la sua fuoriuscita del vicereame,
il paese, con le sue pertinenze, staccato dalla
Baronia fu venduto come feudo autonomo,
nella cui proprietà si susseguirono i Del Pezzo
e Griso, i Rocca e i Vargas fino all'eversione
feudale del 1805. Dalla formazione della
Baronia del Cilento fino a quest 'epoca, Vatolla
fu sempre Università autonoma, con un sindaco
e due consiglieri eletti dal popolo; dal 1805 al
1810 fu sempre comune autonomo retto da un
sindaco e 9 decurioni, poi in virtù delle leggi
murattiane, insieme ad altre Università limitrofe
fu aggregato al Comune di Perdifumo.
A Vatolla nel 1999 nel castello De Vargas
fu fondata una scuola di alta formazione,
una ricca biblioteca ed un museo legato
alla figura di Giambattista Vico, che
proprio in questo castello ha elaborato
gran parte del suo pensiero esaltando
paesaggi solitari e selvaggi. Vico ci ha
indicato con straordinaria spregiudicatezza
l’origine della nostra civiltà. L’origine è il
mondo rozzo ove regna la barbarie che è
sempre minacciosa anche se rimane
nascosta nei meandri oscuri della civiltà.
Questo è il messaggio che il castello
vichiano di Vatolla, simbolo della memoria
storica del popolo cilentano, si è premesso
di divulgare: ricercare i principi su cui si
fonda la storia della comunità per
indirizzarla verso la rinascita. Il castello di
Vatolla è un bene culturale protetto
dall’UNESCO,
patrimonio
di
tutta
l’umanità: come patrimonio dell’umanità è
il pensiero del Vico. È negli itinerari della
memoria che si possono individuare i
varchi per il futuro.
La fondazione Giambattista Vico
Napoli, 23 giugno 1668 - Napoli, 23 gennaio 1744
Filosofo ,
storico e giurista italiano
Tormentato per tutta la vita da una disagiata situazione economica,
da una salute malferma e da una vita familiare non sempre felice, Vico, dopo aver
studiato giurisprudenza, filologia e filosofia, esercitò per breve tempo la professione di
avvocato, fu precettore e insegnante privato presso diverse famiglie napoletane.
Il suo soggiorno a Vatolla
fu conseguenza dell’incontro con Monsignor Geronimo Rocca, vescovo
d'Ischia, che colpito dal metodo elaborato da Vico riguardo l’insegnamento della
giurisprudenza, lo invitò nella casa del fratello Don Domenico Rocca in veste di
educatore dei suoi figli. Nel 1699 venne infine nominato professore di retorica
all'Università di Napoli.
• Per G.B. Vico, suprema e unica
scienza da perseguire è la storia, infatti
solo in questa l'uomo può conoscerne le
caratteristiche a pieno essendone causa.
• …L’uomo conosce solo cio’ che fa: verum
e factum coincidono. lo studio della storia è
una scienza nuova, per Vico, la quale,
mediante l'unione di filosofia e filologia,
deve occuparsi di individuare e
documentare gli eventi della storia, i fatti,
ma soprattutto deve interpretarli
ricercandone quelle ragioni ideali ed
eterne, che sono destinate a presentarsi
costantemente, in modo ripetitivo anche se
in gradi diversi, all'interno di tutti i
momenti della storia.
Secondo Vico la storia è dunque opera dell'uomo,
cioè modificazione della mente dell'uomo, che lo
porta a passare dal senso, alla fantasia, fino alla
realizzazione della ragione; e Vico individua anche
storicamente queste tre fasi. La prima, l'età in cui
gli uomini "sentono senza avvertire", corrisponde
all'età dei sensi, in cui gli uomini non sono che
bestie; nell'età della fantasia è in grado di "avvertire
con animo perturbato e commosso" e di concepire le
prime "favole" intorno agli dei. Ma è solo con il
progresso della storia e col sorgere dei vari
ordinamenti civili, che si sviluppa la ragione e quindi
l'età della mente. La storia tuttavia alterna fasi di
progresso a fasi di decadenza: Vico parla di
"corsi e ricorsi storici".
La Fondazione G.B.Vico nasce come idea nel 1997 per volontà di Elena
Croce e Gerardo Marotta e diviene operativa nel 1999 grazie alla illuminata
determinazione del suo Presidente Vincenzo Pepe.
Oggi il castello De Vargas recuperato dalle incurie e restaurato è una delle sedi
della Fondazione.
Oggi il Castello ospita la biblioteca del Parco Nazionale
del Cilento Vallo di Diano, che conta oltre 12.000
volumi specialistici nel campo ambientale e nella storia sociale.
Durante la visita guidata il
prof.Siggilino Innocenzo
e le docenti hanno tenuto
una conferenza
su G.B.Vico e ,in tale occasione,
c’è stata la
presentazione del libro
“Il Vico inedito. Appunti del Vico”.
La Chiesa della Madonna
delle Grazie
è del XI secolo. Sulla facciata
vi sono inseriti due frammenti
di un sarcofago romano del
IV sec. d.C.
• Il convento S. Maria
della Pietà, voluto dai
frati Francescani risale
al 1619. All’interno vi
sono una serie di
affreschi e ben tre
quadri raffiguranti
S.Antonio Abate, S.
Teresa, e S. Vincenzo
della scuola del
Solimena .E’ sede di
un'antica biblioteca e
conserva testi preziosi
del XVI secolo.
Probabilmente è la
stessa biblioteca ove
studiò G. Battista Vico
negli anni della sua
permanenza a Vatolla.
All’interno del refettorio del Convento è
possibile osservare un affresco sul sacro
tema dell’Ultima Cena. Nella parte
inferiore notiamo , invece,lo splendido
rivestimento con maioliche del
settecento
NOI I RAGAZZI DELLA QUARTA G
NOI I RAGAZZI DELLA QUARTA E
Si ringraziano le docenti di storia e filosofia COSTA RAFFAELLA e
MIGLINO ANTONELLA per averci dato la possibilità di partecipare a
questa esperienza didattica importante ,sia come approfondimento
storico-filosofico che di conoscenza del Nostro patrimonio artistico e
culturale.
Presentazione in PowerPoint realizzata dagli allievi:
Coppola N.,Scotellaro A.,Laveglia L.,Calabrese E.,Russo A.,De Vita
A(classe IV G)
Russo A., Maiorana F.,Giannella O., Sprechino T., Alfano G.,LemboC.
(classe IV E)
Musica: “WALKING AWAY” di Craig David
ART DIRECTOR: prof.ssa SPERANZA LETIZIA
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Diapositiva 1 - Liceo Statale A.Gatto