La gestione della classe PROBLEMATICHE, STRATEGIE E RISORSE PER AFFRONTARE IL DISAGIO IN CLASSE 20 febbraio 2013 / 11 marzo 2013 Commissione BES Cosa ti aspetti… ¿ ¿ ¿ Per cambiare un comportamento occorre prima cambiare idea • DIMMI 3 PAROLE Archetipi o ideali Storia di una classe Le nuove dipendenze Quale copione? Per cui… Difficoltà relazionali Difficoltà di apprendimento Deficit motivazionale Scenari possibili Quali emozioni? STRATEGIE SE FACCIO COSì… OTTENGO • NON FUNZIONA • FUNZIONA La gestione della classe PROBLEMATICHE, STRATEGIE E RISORSE PER AFFRONTARE IL DISAGIO IN CLASSE LA COMUNICAZIONE SECONDA PARTE 11 marzo 2013 Commissione BES IO PARLO TU MI GUARDI L’ARTE DI COMUNICARE • • • • • • • LINGUAGGIO DEL CORPO CONTATTO OCULARE MOVIMENTO IN CLASSE TONO DELLA VOCE FLESSIBILITA’ PROSSEMICA ASCOLTARE IL CLIMA EMOTIVO NON SI PUO’ NON COMUNICARE Paul Watzlawick • • • • • • Comunicazione non verbale Doppio messaggio Complementare o simmetrico Escalation Vincitore – perdente (METTI VIA E PIANTALA) Perdente- perdente (ECCO VEDI FAI SEMPRE COSì, ADESSO HO PERSO IL FILO) • Senza vincitori né vinti o win-win …………….. Comunicazione perdente • • • • • • • • • • • • • Accusare Fare la vittima Giudicare Predicare Moraleggiare Consigliare Manipolare Sarcasmo (io sono ok, tu non sei ok) Screditare Sminuire Etichettare Lamentarsi SEI è DIVERSO DA HAI FATTO (ESSERE DIVERSO DAL COMPORTAMENTO) • IL DIALOGARE FALLIMENTARE. • Si basa: 1) mettersi su un piano assoluto 2) rigidità 3) non ti vedo né ti ascolto PUNTUALIZZARE, RECRIMINARE, RINFACCIARE, PREDICARE e su altri che possiamo rappresentare con le seguenti frasi: “TE L’AVEVO • DETTO!”, “LO FACCIO SOLO PER TE!”, “LASCIA … FACCIO IO”. • E’ per il tuo bene… • Inoltre il BIASIMARE costituisce una ricetta a sé. Comunicare in modo winwin • Rimarcare in modo neutro un comportamento “hai parlato” è diverso da “SEI un chiacchierone” • Chiedere prima di accusare “stai usando il cellulare?” • Includere • Incoraggiare • Descrivere in modo oggettivo • Usare messaggio IO (in questo momento ti sento distratto è diverso da non stai MAI attento) • Autenticità • Coerenza • Congruenza (IN questo momento mi sento arrabbiato , ti rispondo tra poco) Il linguaggio è uno strumento di lavoro per il docente Negativo- Positivo – Neutrale • Contenuto ( cosa si dice ) • Relazione ( come si dice ) Da dove inziamo a punteggiare? A-Lo sgrido perché fa confusione B- Faccio confusione perché lei mi annoia • (Lo sgrido perché beve/ Bevo perché mi sgrida) • • • • • • • • • • • • • . Alcuni ingredienti efficaci: DOMANDA piuttosto che affermare, CHIEDI VERIFICA piuttosto che sentenziare, EVOCA piuttosto che spiegare, AGISCI piuttosto che pensare Non è una magia ma una TECNOLOGIA raffinata applicata al dialogo, un’arte antica perfezionata durante decenni di lavoro orientato a produrre cambiamenti nelle persone attraverso il dialogo riguardo a problemi da risolvere o obiettivi da raggiungere. La procedura da seguire ha lo schema seguente: 1. domandare 2. parafrasare le risposte “Se ho capito bene Non hai fatto i compiti oggi perché sei stato male?” 3. utilizzare le immagini evocative (invece di “ sei stato maleducato perché urli come un gorilla” “sembra che ci sia un equivoco. Siamo a scuola e invece c’è un rumore da stadio…” 4. riassumere parafrasando “allora lui ti dato un pugno in faccia e tu gli hai detto una paralaccia.” 5. orientare verso l’azione “adesso è meglio per tutti che tiri fuori il quaderno e scrivi” E’ necessario focalizzarsi sulla comprensione dei meccanismi che permettono a un problema di essere persistente piuttosto che sulle cause che l’hanno prodotto. Osservarsi dall’esterno • Cosa innesca certi meccanismi ripetitivi in classe? • Spezzare il copione dicendo con chiarezza IN ANTICIPO cosa non verrà tollerato, e se il comportamento non voluto accade “Pierino fischia, vuole farsi notare la classe ride, tutti perdono la concentrazione.” Opzioni • • Urlo, impreco, offendo, perdo le staffe e do un rapporto Pierino ha ottenuto ciò che voleva, esiste, lo notano, mi ha “agganciato” • • Entro in classe e sapendo le dinamiche pre-vedo con la descrizione in modo neutro di quanto accade senza umiliare o giudicare (crea volontà di vendetta). Si dice a Pierino che il suo disagio è ben chiaro a tutti, che tutti lo vediamo come parte della classe che potrà avere la sua attenzione quando e nella modalità in cui lo stabilisce il docente e che se interrompe la lezione un’altra volta verranno presi provvedimenti. (es lo si può rassicurare dicendogli: do un compito poi vengo vicino a te a vedere cosa scrivi) • Domandarsi “COME MANTENIAMO E • ALIMENTIAMO I PROBLEMI MEDIANTE LE NOSTRE CONVINZIONI E LE NOSTRE AZIONI?”. • Una volta disgelata la dinamica ridondante che nutre le nostre difficoltà, trovare e pianificare cosa fare concretamente per cambiare. • Risvegliare nel nostro interlocutore la sensazione della necessità del cambiamento, evitando ogni opposizione ma aderendo al suo punto di vista senza che si senta umiliato o giudicato. • La collaborazione del partner si può ottenere solo se non si sente contestato ma INCLUSO RISPETTATO VISTO E CAPITO. • Tanto più faccio stare bene il mio interlocutore tanto più lui farà stare bene me. Cosa vogliamo dai nostri studenti? ”CHI VUOL AVERE, DEVE COMINCIARE CON IL DARE” Lao Tsu Una volta individuate le forme fallimentari del dialogo, il primo passo è EVITARLE il secondo consiste nel SOSTITUIRLE con strategie e tattiche in grado di farci raggiungere il nostro scopo. Utilizzare strategicamente la comunicazione non è: MANIPOLAZIONE, ma fare in modi di trovare insieme a lui un punto di incontro. ERIC BIRNE • IO SONO OK- TU NON SEI OK • IO NON SONO OK- TU SEI OK • IO NON SONO OK- TU NON SEI OK • IO SONO OK- TU SEI OK SI PUO’ OPTARE • • • • • AUTOREVOLEZZA VS AUTORITARISMO CONGRUENZA VS FALSO SE’ AUTENTICITA’ VS COMPIACIMENTO ACCETTAZIONE VS ARROGANZA CONSAPEVOLEZZA VS AUTOMATICITA’ ASSERTIVITA’