Biografia
Hokusai e la sua arte
Hokusai e il Monte Fuji
Hokusai e il mare
Hokusai e i fiori
Hokusai e gli animali
Il Giappone e il clima
Il Giappone e i ponti*
Hokusai nasce il 31 ottobre 1760. Vive in un ambiente
artigianale e artistico. Inizia la sua carriera artistica entrando
nell’atelier di un artista a 18 anni. La sua vita e la sua
produzione vengono divise in sei periodi ai quali vengono
dati convenzionalmente i sei nomi d’arte più famosi tra i
moltissimi da lui usati:
Nel periodo Shunro (19- 33 anni) lavora nell’atelier di
Katsukawa, un importante artista dell’Ukiyoe, famoso per
stampe teatrali e di bellezze femminili.
Nel periodo Sori (33-37 anni) lavora in un altro atelier dove
produce libri illustrati e surimono (biglietti augurali) dalle
immagini delicate, immerse in un’atmosfera
romanticheggiante.*
A 38 anni assume il suo nome più famoso: Hokusai
(studio della stella polare) fino a 50 anni e si impone come
artista indipendente affermando un suo stile personale.
Nel periodo Taito (50-59 anni) comincia a lavorare ai
nuovi soggetti di paesaggio.
Nel periodo Litsu ( 59-74 anni) l’artista si concentra sul
soggetto che più di tutti lo renderà famoso in Occidente: il
paesaggio. In questo periodo realizza la famosa serie delle
Trentasei vedute del Monte Fuji.
Nel periodo Manji (74- 89 anni) continuava ad essere
molto attivo sia nel settore dei dipinti, sia in quello delle
xilografie. *
Sono di questo periodo le Cento vedute del monte Fuji,
uno dei suoi capolavori e circa duecento disegni di leone
cinese che egli componeva ogni mattina come talismano
contro malattia, morte e affanni quotidiani.
Hokusai morì a 90 anni, nel 1849.
Si racconta che sul letto di morte avesse ancora un
soffio di voce per dire alla figlia e ad alcuni fedeli
allievi:”se solo il cielo mi desse altri dieci anni di
vita…..” e dopo un attimo “ se solo il cielo mi desse
ancora cinque anni, io potrei diventare un vero artista”.*
Hokusai fu un artista che non era mai soddisfatto di
sé e delle sue opere. Cercò sempre di superare se
stesso.
Usò oltre sessanta nomi d’arte, alcuni dei quali
indicavano un’innovazione dello stile e cambiò
residenza ben 93 volte.
Fu un carattere insofferente e mai soddisfatto, il che
lo spinse a studiare tutte le tecniche e mettersi alla
prova nella rappresentazione di qualsiasi oggetto:
scene di teatro, paesaggi, cascate, ponti, fiori, uccelli
di ogni specie, personaggi della tradizione, bellezze
femminili.
Egli visse a Edo, l’odierna Tokio.*
Tra la fine del Seicento e la metà dell’Ottocento si
sviluppò un’arte chiamata Ukiyoe, che utilizzava la
stampa, per realizzare volantini o libretti
pubblicitari dei negozi, per l’annuncio di concerti o
spettacoli teatrali, per diffondere notizie di cronaca.
Questi costituivano l’unico mezzo di informazione
dell’epoca, ma soprattutto le opere Ukiyoe erano
piccole opere d’arte disponibili a buon mercato,
quindi alla portata di tutti, la prima forma d’arte
davvero popolare della storia.
Proprio nel XIX sec queste stampe prendono, come
soggetto principale, il paesaggio, con l’avvento di
uno dei più grandi artisti che l’Ukiyoe abbia mai
avuto: Hukosai.*
.
Alla metà dell’800 il Giappone apriva le sue frontiere al
mondo. Le opere di Hokusai furono le prime ad arrivare
in Europa dove scoppiò una vera e propria moda per
tutto ciò che era legato al mondo del Sol Levante.
Le dame parigine cominciarono ad abbigliarsi con
eleganti Kimono;
il ventaglio divenne un insostituibile elemento di moda e
non vi era elegante salotto che non fosse arredato con
stampe e paraventi.
Soprattutto fu sconvolgente l’effetto che i capolavori di
Hokusai ebbero sull’arte, in particolare quella degli
Impressionisti che capirono subito le interessanti novità
di cui era portatrice questa arte.
Questo fenomeno prese il nome di “giapponismo”.*
.
Hokusai realizza trentasei vedute del monte Fuji,
tra il 1830 e il 1832.
Il monte viene riprodotto in diverse condizioni ambientali
e climatiche:
sullo sfondo o in primo piano,
piccolo o imponente,
tra la neve,
sotto scrosci di pioggia
o stagliato contro un cielo sereno,
il vulcano rimane il punto focale di ogni immagine.
L’eterno,
l’immutabile,
contro la caducità dell’uomo e
degli eventi umani.*
Il Monte Fuji
Il Fuji è un vulcano ancora parzialmente attivo,
considerato, tuttora, la montagna sacra del Giappone;
è il centro di uno dei culti più antichi del paese,
il culto del sole,
che i giapponesi veneravano come personificazione della
dea Amaterasu,
capostipite della dinastia imperiale.
Hokusai esprime tutto l’amore possibile
per la sacra montagna,
Quell’amore che lo spinge a delle estenuanti salite
fino alle sue cime,
Per dipingere dal vero tutta la sua maestosa bellezza*
Il monte Fuji
I dintorni di Umezawa 1830-1832
Fuji rosso 1830-1831
Monte Fuji visto tra i pilastri di un ponte alto
Vista della cima
La grande onda a Kanawaga
Fuji visto dalla spiaggia di Shichirigahama
Monte Fuji con alberi di ciliegio in primo piano
Misurando un cedro a Mishima
Monte Fuji
Visto attraverso
L’onda
Monte Fuji e un dragone
Monte Fuji visto attraverso i bamboo
Gigli
Papaveri
Fiori di Aster con erba
Suzuki
1805
Peonie e farfalla - 1832
Iris - 1832
Susino in fiore e luna
1803
Morning glories and tree frog
Bellflower and dragonfly
Monte Fuji con alberi di ciliegio in primo piano
Due gru su un pino
ricoperto di neve
Granchi
1888
Il poeta
Teba sul
cavallo e il
suo
servitore
in un
paesaggio
Invernale*
Due carpe in mezzo alle alghe
Filosofo che guarda due farfalle
Il mare mosso
Il mare calmo
Le cascate
I fiumi*
La grande onda, periodo Itsu
Xilografia, cm 38x25,5 - 1830-1831
New York, Metropolitan Museum of Art*
Un’onda gigantesca, con creste minacciose che
assumono la forma di artigli di drago ,sta per
travolgere alcune imbarcazioni;
i membri degli equipaggi, raccolti i remi in barca e
ripiegati su se stessi, cercano di proteggersi.*
Sullo sfondo la vetta innevata del monte Fuji,
il solito Fuji, il sempre Nuovo Fuji,
testimone e garante dell’evento.*
E’ un’immagine che ci parla della
bellezza e della forza a volte crudele della
natura;
delle fatiche quotidiane dell’uomo,
Della sua piccolezza nei confronti della
natura, ma anche della sua possibilità di
piegarsi reverente ad essa,
di ascoltarne le armonie misteriose
e di farsi condurre dai suoi ritmi
segreti.*
Particolare*
Particolare*
Monte Fuji visto attraverso l’onda
Il mare infuriato a Choshi nella provincia di Shimosa
La cascata di Amida 1834-1835
Particolare*
Persone che attraversano un ponte ad arco
Pellegrini alle cascate di
Kirifuri nella provincia di
Shimotsuke
Il poeta Li Po ammira
La cascata di Lo-Shan
Viaggiatori sul ponte vicino la cascata di Ono
Sulla via Kisokaido
Pescatori che tirano una rete
Contadino
Attraversa un
Fiume con una
Raccolta di
Giunchi*
La barca per i passeggeri sul Sumida a Onmayagashi
Parte destra
La barca per i passeggeri sul Sumida a Onmayagashi
Parte sinistra
L’acqua del fiume, particolare
Luna sul fiume Yodo al castello di Osaka
Donne sulla spiaggia a Enoshima
Particolare
In Giappone, le
condizioni climatiche
variano
notevolmente.
Rilevante è la
diversità di
temperatura tra il
nord e Il sud del
paese.*
In inverno i venti freddi di origine polare
provocano temperature rigide e
precipitazioni nevose lungo la costa
occidentale,
mentre in estate i venti provengono da
sud (assumendo spesso natura tifonica) e
da nord e portano precipitazioni
abbondanti.*
Nel complesso si possono distinguere due
principali regioni climatiche:
A Nord e al centro il clima è temperato, benchè su
gran parte di Hokkaido gli inverni siano lunghi e
freddi.
Procedendo verso sud le temperature medie si
innalzano sensibilmente per diventare subtropicali
nell’estremità meridionale del paese.*
Le precipitazioni sono abbondanti in tutto
l’arcipelago, più copiose a sud.
L’assenza di vaste pianure fa sì che i corsi
d’acqua abbiano carattere torrentizio.
I laghi, di origine vulcanica o glaciale,sono
numerosi e rappresentano
una caratteristica del paesaggio giapponese.*
Vento improvviso*
Passanti sorpresi da un improvviso temporale – 1822-1826*
Ejiri nella provincia di Suruga – 1831*
Hiroishige
Neve a Asakusa
1845*
Contadini attraversano un ponte sospeso ai confini delle
Province di Hida e Etchu*
Il ponte di barche a Sano, nella provincia di Kosuke, in inverno*
Utagawa Hiroshige
Nel recinto del santuario
Di Tenjin a Kameido
1856*
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