Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione V. MONALDI - NAPOLI Unità Operativa Complessa di Ortopedia Primario: Dott. Roberto Magri L’AUTOTRAPIANTO NELLE LESIONI DELLA CARTILAGINE DEGLI SPORTIVI Roberto Magri Gli anni che stiamo vivendo rappresentano un periodo di transizione tra il vecchio e il nuovo… Aspettative di vita aumentate Innovazioni tecnologiche Il secolo che è iniziato apre un periodo importante per l’umanità Le conoscenze acquisite nel campo genetico hanno permesso di intervenire direttamente sugli organismi viventi Alla fine del secolo scorso è stato avviato il Progetto Genoma Umano che verrà completato in questo secolo Il Progetto prevede tre fasi iniziali di attuazione Un primo stadio ormai completato ha definito le mappe del genoma umano e la localizzazione dei geni Un secondo stadio non ancora completato prevede di riconoscere i diversi geni In un terzo stadio saranno studiate le attività dei singoli geni Queste ricerche sono effettuate in numerosi laboratori del mondo e con impegno di molti studiosi L’ultima fase è quella più importante per la ricaduta sulla nostra vita perché ci farà capire il funzionamento dei singoli geni e cio è importante non solo per la possibilità di curare le 5000 malattie genetiche oggi conosciute ma anche per migliorare la nostra salute Nei prossimi decenni dovremo sempre più abituarci a usare questo linguaggio Il nostro modo di approcciare le cose per molti aspetti della medicina certamente cambierà Ho voluto farvi queste premesse per introdurre l’argomento della mia relazione Perché ciò di cui vi parlerò è un argomento che ha a che fare con il Progetto Genoma Umano e cioè con i Geni Sentirete molto spesso parole come Bioingegneria Ingegneria genetica Ingegneria tessutale ma oggi non stiamo davvero iniziando a costruire il corpo umano? Tra i 10 interventi più frequenti in Ortopedia la meniscectomia figura al 1° posto, la toilette della cartilagine al 2°, la ricostruzione del LCA al 7°, la Protesi di ginocchio al 9°. Per tutti questi interventi però il denominatore comune è la CARTILAGINE (G. Puddu. Isokinetic, 2003) Bendele e Hullman nel 1988 effettuarono importanti studi sul danno cartilagineo. Da allora molte informazioni sono state acquisite sulla costituzione della cartilagine Lars Petersen nel 1995 pubblicò un lavoro nel quale dimostrava la possibilità di coltivare cellule di cartilagine umana (condrociti) Egli negli anni successivi dimostrò la possibilità di trapiantare su un difetto cartilagineo del ginocchio condrociti prelevati dal paziente e coltivati in vitro Tecnica di Lars In passato le lesioni cartilaginee sono state trattate con diverse tecniche: •Débridement •Lavaggi artroscopici •Abrasione subcondrale •Perforazioni subcondrali •Innesti osteocondrali QUESTI TRATTAMENTI HANNO SPESSO DISATTESO LE ASPETTATIVE E A VOLTE HANNO DATO RISULTATI DISASTROSI PENSIAMO PERTANTO CHE L’AUTOTRAPIANTO DI CARTILAGINE PUR ESSENDO UNA METODICA COMPLESSA POSSA APRIRE UNA NUOVA STRADA CHE DARA’ RISULTATI MIGLIORI NON SOLO QUANDO SARANNO RISOLTI ALCUNI PROBLEMI TECNOLOGICI MA, SOPRATTUTTO, SE SI ASSOCIANO METODOLOGIE COMPLEMENTARI (farmacologiche, meccaniche, CEMP, etc.) I problemi attuali non sono tanto legati alla via di accesso (invasiva o non ) quanto alle possibilità di migliorare le probabilità di un buon attecchimento e proliferazione delle cellule trapiantate Il fine inoltre è quello di poter riparare ogni articolazione del corpo umano Queste riunioni hanno lo scopo di ratificare evidenze medicochirurgiche e indurre ad andare avanti nella ricerca …a reperire fondi e investimenti a trovare consensi Pensiamo che la metodica vada perfezionata, ma che soprattutto debba essere utilizzata non soltanto per il ginocchio a b c d a) Cartilagine normale b) Rammollimento c) Fissurazione d) Erosione e) Esposizione osso subcondrale e Una condropatia può assumere l’aspetto di una lesione del tutto superficiale ma può arrivare anche alla scomparsa totale della cartilagine con esposizione completa dell’osso subcondrale (artrosi) Classificazione di Outerbridge(1962) 1) Condromalacia 2) Fibrillazione 3) Erosione 4) Lesione osteocondrale Classificazione ICRS Grado 0: normale Grado 1: les. superficiale Grado 2: lesione < 50% Grado 3: lesione > 50% Grado 4: lesione osteocondrale IMAGING • Esame radiografico • TAC • Ecografia • RNM IMAGING La RNM riveste un ruolo importante per la sua elevata risoluzione di contrasto tessutale Attendibilità della RNM Les. 1° 30% Les. 2° 70% Les. 3° 90% Può permettere il riconoscimento di un danno cartilagineo anche prima della visione artroscopica Le ragioni della notevole sensibilità della RNM è dovuta al fatto che già nelle fasi iniziali della lesione si ha una perdita di proteoglicani e degradazione del collagene con incremento idrico e alterata mobilità dei protoni dell’acqua apprezzabili nelle sequenze T2 pesate e nelle immagini di diffusione Gli sport a rischio per una lesione della cartilagine sono: • Calcio • Rugby • Basket • Sci • Tennis Il ginocchio e la caviglia sono le articolazioni più colpite in assoluto Il trauma è singolo diretto o indiretto (distorsione) ovvero microtrumi ripetuti per overuse o per lassità non trattate che generano zone di sovraccarico statico e dinamico Dal 1999 utilizziamo una metodica diversa da quella che prevede condrociti coltivati liberi in soluzione. La Fidia Advanced Biopolimers ha messo a punto una tecnica di Ingegneria tessutale che prevede la produzione di condrociti autologhi su una membrana (scaffold) costituita da derivati dell’acido ialuronico (Hyalograft C). La membrana con i condrociti di dimensioni variabili è applicata direttamente sulla zona erosa. La tecnica prevede ovviamente due interventi: 1) In un primo tempo si effettua il prelievo di cartilagine che viene inviato presso il laboratorio per la moltiplicazione cellulare 2) Dopo 25 giorni è possibile eseguire l’intervento di trapianto TECNICA CHIRURGICA ARTROSCOPICA 1. Attraverso una cannula si valuta l’estensione della lesione 2. Attraverso il mappatore si introduce il filo guida per l’allineamento 3. Con una fresa a bassa velocità si rimuovono i frammenti di cartilagine 4. Con il mappatore si ritaglia l’innesto uguale al difetto preparato 5. Si posiziona aderendo sulla lesione il trapianto Hyalograft C 6. Movimenti di flesso-estensione fanno valutare la stabilità dell’innesto Sono in corso studi per produrre cartilagine da cellule staminali prelevate dallo stesso paziente (midollo) Gli sviluppi delle conoscenze genetiche e la possibilità di fabbricare tessuti utili per i trapianti apre nuove frontiere alla terapia delle malattie degenerative La nostra casistica inizia nel 1999 allorchè ci trovammo di fronte a un caso di lesione limitata condiloidea in un soggetto giovane al quale non volevamo impiantare una protesi anche se parziale 40 gg 12 mesi 3 mesi 6 mesi 12 mesi Da allora abbiamo trattato oltre 20 pazienti di età compresa fra i 20 e i 60 anni, affetti da lesioni osteocondrali localizzate al ginocchio, tibiotarsica, rotula Controllo a distanza Dopo 12 mesi Questi interventi sono ormai in costante aumento Miglior stato di salute immaginabile SCORE soggettivo dello stato di salute Peggior stato di salute immaginabile Lesione limitata (2cmq) + Età giovanile (<60 anni) risultati OTTIMI Lesione limitata (2cmq) + Età maggiore di 60 anni risultati BUONI Lesione estesa (>2cmq) + Età giovanile (<60 anni) risultati MEDIOCRI Lesione estesa (>2cmq) + Età maggiore di 60 anni risultati SCADENTI C. P. maschio > 65 a. A.G. donna > 65 a. CONCLUSIONI Alla luce della nostra esperienza e di quanto descritto in letteratura possiamo affermare che si tratta di una metodica molto selettiva. I risultati allo stato ottenibili possono essere migliorati. L’autotrapianto di cartilagine trova indicazione nei pazienti giovani con lesioni limitate e buone aspettative di vita. A.O.R.N. V. MONALDI - NAPOLI Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia Primario: Dott. R. Magri Grazie