Coppie di fatto: riconoscere, regolamentare, ignorare? Alcune riflessioni A.M. UFFICIO FAMIGLIA DIOCESANO Diocesi di Adria-Rovigo Questa non è una presentazione fatta per divertire. Non è brevissima (ma neppure lunga). Richiede un minimo di impegno. PER FAVORE soffermati, presta attenzione. Comunque tu la pensi, dopo la lettura, potresti pensarla come prima o cambiare idea. Ma avrai valutato anche altri aspetti, e la tua visuale si sarà arricchita. Se invece ritieni che il problema sia troppo complesso, fuori dalla tua competenza, prova lo stesso: forse scoprirai che le cose non sono poi tanto difficili da capire. Rifletti: queste scelte cambiano il mondo dove viviamo, il mondo dove vivono i nostri figli, il mondo che lasceremo in eredità alle generazioni future. Vuoi che tutto ciò avvenga lasciando fare ad altri? Se accetti questo invito GRAZIE E BUONA LETTURA 1 - La famiglia cellula della società La famiglia: un bene prezioso per tutti • La famiglia è per eccellenza il futuro della società: la società di domani nasce e cresce nella famiglia di oggi. • La famiglia svolge un importante ruolo sociale anche nel presente, in quanto ambiente dove gli individui trovano ragione di essere, motivazione e sostegno per il proprio impegno nel mondo. 1 - La famiglia cellula della società La famiglia: un bene prezioso per tutti La Costituzione italiana attribuisce alla famiglia un valore sociale preminente. • Articolo 29: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio». • Articolo 31: «La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi». 1 - La famiglia cellula della società La famiglia: un bene prezioso per tutti La Costituzione italiana attribuisce alla famiglia un valore sociale preminente. In sostanza la Costituzione dice che la famiglia, società naturale fondata sul matrimonio, svolge una funzione, quindi le agevolazioni e le provvidenze che le vengono accordate non rientrano in una logica assistenziale (aiutiamoli perché hanno bisogno), ma sono strumenti per svolgere dei “compiti”. 1 - La famiglia cellula della società Dai principi al concreto La famiglia "buona", quella che costituisce un ambiente adatto a far maturare uomini responsabili ed equilibrati, e possibilmente felici, è basata su una coppia che offre amore (inteso come affetto, tenerezza e responsabilità vicendevole), che si sforza di superare gli inevitabili cali di passione, gli inevitabili momenti di crisi. In questa famiglia al figlio viene garantito: «Faremo di tutto per essere sempre insieme, uniti, per te». In questa famiglia il figlio non è costretto a respirare l’aria di un rapporto che si è scelto di far nascere già precario. 1 - La famiglia cellula della società Dai principi al concreto Questa descrizione ideale non deve far pensare alla famiglia del Mulino Bianco, fatta di personaggi belli sorridenti e spensierati. Nella vita reale ogni famiglia conosce le difficoltà, la fatica, il conflitto, anche la crisi. Ciò che caratterizza la famiglia “buona”è la capacità di far fronte a questi elementi problematici, resistendo al dissolvimento, contando sul senso di responsabilità, senza ridurre la realtà ai bei sentimenti. 1 - La famiglia cellula della società La crisi della famiglia nella società: un danno per tutti Esperienza non insolita in un qualunque ambulatorio pediatrico di una qualunque città del Nord Italia: un bambino comincia ad avere mal di pancia tutte le mattine, mal di testa tutte le sere, è triste, depresso, a volte irragionevolmente ribelle. In un’elevata percentuale di casi dopo qualche tempo un genitore (in genere la mamma) riferisce al pediatra che la coppia si sta separando. 1 - La famiglia cellula della società La crisi della famiglia nella società: un danno per tutti Che tristezza vedere un bambino privato del padre, costretto ad accettare come padre un estraneo che nella migliore delle ipotesi cerca di trattarlo come un amico. 1 - La famiglia cellula della società La crisi della famiglia nella società: un danno per tutti Certo, una famiglia tenuta insieme solo dalla necessità di "essere in regola" non è meglio. Ma oggi, per un malinteso pluralismo, ci si rifiuta di affermare una verità: è preferibile progettare un rapporto solido, piuttosto che un rapporto precario nella sua stessa costituzione. Con ciò le unioni instabili sono incentivate: e infatti stanno diventando frequentissime. 1 - La famiglia cellula della società La crisi della famiglia nella società: un danno per tutti Le ricadute sociali di ciò non possono che essere catastrofiche. In Italia, “per colpa dell’azione frenante della Chiesa oscurantista”, siamo ancora indietro sulla strada del “progresso”, ma altre realtà europee, che hanno raggiunto livelli di “civiltà” più avanzati di noi, fanno già i conti con situazioni allarmanti. 1 - La famiglia cellula della società La crisi della famiglia nella società: un danno per tutti Alcuni spunti tratti dallo State of the Nation Report of the Family Breakdown Working Group (Rapporto sullo stato della nazione del gruppo di lavoro sul crollo della famiglia) del Social Justice Policy Group del Partito conservatore britannico. 15% dei bambini cresce senza la presenza del padre biologico; 70% della criminalità giovanile interessa soggetti provenienti da famiglie con un solo genitore. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Qualunque legislazione che si proponga di regolamentare le convivenze di fatto può coinvolgere tre aspetti: -1Il riconoscimento come matrimonio di situazioni diverse dalla coppia uomo-donna 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Qualunque legislazione che si proponga di regolamentare le convivenze di fatto può coinvolgere tre aspetti: -2Garantire i diritti individuali in situazioni connesse alla convivenza (per esempio la possibilità di farsi assistere dal convivente in ospedale) 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Qualunque legislazione che si proponga di regolamentare le convivenze di fatto può coinvolgere tre aspetti: -3Estendere alle coppie di fatto i privilegi delle coppie sposate (per esempio la pensione di reversibilità) 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Forme di famiglia diverse I padri della Costituzione, nel definire la famiglia come «società naturale fondata sul matrimonio», certo pensavano al matrimonio come unione stabile tra un uomo e una donna, di regola aperti alla procreazione, impegnati nel mutuo sostegno e nel compito di allevare ed educare i figli. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Forme di famiglia diverse Recenti teorie negano che la differenza dei sessi sia un elemento costitutivo della persona: essere maschio o femmina sarebbe un’evenienza accessoria, perfino modificabile in base alla preferenza dell’individuo. In questa prospettiva si annulla ovviamente il significato di paternità e di maternità, e si stravolge l’essenza della famiglia. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Forme di famiglia diverse Da chi sostiene queste teorie, ispirate ai movimenti gay, provengono sollecitazioni perché le unioni omosessuali siano riconosciute come matrimonio. Chi spinge in questa direzione porta di solito due motivazioni: 1) bisogna riconoscere a ciascuno la libertà di scegliere i propri modelli di vita 2) la società non ha il diritto di entrare nel merito delle scelte individuali. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Forme di famiglia diverse Si tratta di pretesti. Le unioni differenti dal matrimonio in effetti sono già libere. Nel riconoscerle come matrimonio, si fa ben più che rispettare la libertà, si afferma che sono un valore per tutti, e tutti hanno il dovere di sostenerle. È giusto allora che tutti entrino nel merito e valutino se essere d’accordo o no su quest’affermazione. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Forme di famiglia diverse Le proposte legislative attualmente in circolazione non sono espressamente orientate all’introduzione del matrimonio omosessuale, ma le spinte più forti che sostengono queste proposte provengono da forze e movimenti che vedono in queste misure, con ragione, un primo passo in tale direzione. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Diritti individuali in situazioni connesse alla convivenza Un esempio: uno dei due conviventi è in ospedale, impossibilitato ad esprimere la sua preferenza, e all’altro convivente viene negata la possibilità di assisterlo. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Diritti individuali in situazioni connesse alla convivenza Se vogliamo che in ospedale ciascuno possa scegliere da chi farsi assistere, e riteniamo che attualmente questo diritto non sia sufficientemente garantito, potremo promuovere specifici provvedimenti sull’assistenza in ospedale (così permetteremo la giusta affermazione di questo diritto per tutti, e non solo per i conviventi). 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Diritti individuali in situazioni connesse alla convivenza Invece i fautori delle coppie di fatto respingono decisamente questo modo di procedere e preferiscono affermare i vari diritti all’interno di una legge sulle convivenze. È chiarissima quindi la volontà di spingere verso un riconoscimento pubblico delle coppie di fatto. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Diritti individuali in situazioni connesse alla convivenza Posizione legittima, ma che non deve essere portata avanti pretestuosamente. Affermare che l'esercizio di specifici diritti richieda necessariamente un riconoscimento delle coppie di fatto è semplicemente falso. Infatti già ora nella giurisprudenza esistono diversi esempi di regolamentazione di specifiche situazioni connesse alla convivenza “more uxorio”. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Concedere alle convivenze di fatto privilegi e diritti riservati alle famiglie Si tratta di quelle misure economiche e provvidenze previste dalla Costituzione per le famiglie fondate sul matrimonio allo scopo di agevolarle nell’adempimento dei propri compiti. Ciò non è senza costo: quando alla famiglia viene concesso un privilegio, altri restano svantaggiati. Per esempio la pensione di reversibilità costa a tutti. La precedenza nell’assegnazione di alloggi popolari priva qualcun altro di questo beneficio. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Concedere alle convivenze di fatto privilegi e diritti riservati alle famiglie Perché questa disparità di trattamento? La risposta è nella Costituzione, che riconosce alla famiglia un ruolo sociale, e le attribuisce sostegni speciali per svolgere questo ruolo. Ora qualcuno propone di imporre a tutti i cittadini un ulteriore impegno per concedere privilegi analoghi anche alle coppie di fatto. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Concedere alle convivenze di fatto privilegi e diritti riservati alle famiglie Vedremmo allora per esempio coppie di fatto che, a parità di reddito, per il solo fatto di vivere insieme, scavalcano altri cittadini nell’assegnazione degli alloggi popolari. In questo modo alle coppie di fatto sarebbe concesso un trattamento che non è di parità, ma di privilegio! Perché? 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Concedere alle convivenze di fatto privilegi e diritti riservati alle famiglie Perché? Prima risposta: la Costituzione garantisce i diritti dell’uomo, come singolo e nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità (art. 2). Però non dice che l’uomo abbia più diritti nelle formazioni sociali che da singolo. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Concedere alle convivenze di fatto privilegi e diritti riservati alle famiglie Perché? Seconda risposta: per sostenerli nel mantenimento dei figli. Già sono previste garanzie per i figli nati fuori dal matrimonio: possiamo migliorarle. Qui però si propongono privilegi non per i genitori, ma per le coppie, con o senza figli, con l’unica motivazione che vivono insieme. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Concedere alle convivenze di fatto privilegi e diritti riservati alle famiglie Perché? Terza risposta: anche le coppie di fatto fanno qualcosa di socialmente utile. Quest’affermazione va dimostrata. Le coppie di fatto non hanno automaticamente diritto a certi privilegi. Concedere loro dei privilegi a spese di tutti è giusto solo se si conviene che è un vantaggio per tutti. 2 - Possibili obiettivi di una legge sulle coppie di fatto Concedere alle convivenze di fatto privilegi e diritti riservati alle famiglie È davvero una scelta vantaggiosa per la società? 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Quale famiglia tutelare? Davvero una famiglia costituitasi con il matrimonio offre maggiori garanzie di stabilità? La risposta è affermativa! Le statistiche dimostrano che le coppie di fatto si separano molto più spesso e dopo tempi più brevi (ma è poi così strano?). 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Quale famiglia tutelare? La famiglia “buona” però non è quella costituita con un sacramento o con una cerimonia civile: è quella che nasce dalla volontà dei coniugi, fatta di amore, responsabilità, stabilità; esisteva prima che Cristo istituisse il sacramento del matrimonio e prima che esistessero le anagrafi; può esistere anche senza il rito del matrimonio. 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Però di fronte alla legge non può bastare Per svolgere un lavoro bisogna anzitutto saperlo fare, però se uno vuole essere assunto in un’azienda, non basta che sia competente, dovrà anche esibire una documentazione e sottoscrivere un contratto assumendo precisi impegni. Ciò è essenziale per una gestione corretta, tanto più se si tratta di un lavoro retribuito con il denaro pubblico. 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Però di fronte alla legge non può bastare Quando due si sposano, dichiarano formalmente di impegnarsi (almeno di sforzarsi) alla formazione della famiglia e all'adempimento dei compiti relativi (art. 31 della Costituzione). Sono allora considerati come nuovo nucleo familiare. 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Però di fronte alla legge non può bastare Le particolari facilitazioni cui hanno diritto non sono gentili largizioni, non sono neppure un premio, sono strumenti che servono a meglio svolgere i propri compiti. Poi ci sarà chi si impegna sul serio e chi no (come ci sono lavoratori più o meno diligenti). 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Le famiglie di fatto “buone” esistono! Ci sono coppie che vivono con amore e dedizione il ruolo di genitori e sposi, la loro relazione è stabile, e tuttavia non regolarizzano la loro unione col matrimonio, pertanto non possono avere quelle facilitazioni cui avrebbero diritto, visto che svolgono un ruolo sociale di famiglia. Potremmo pensare che la concessione di diritti alle coppie di fatto elimini questa ingiustizia. 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Le famiglie di fatto “buone” esistono! Ma perché non si sposano? Evidentemente non possono (per esempio uno dei due potrebbe avere un altro legame), o non lo trovano conveniente (per esempio per non perdere una precedente pensione di reversibilità), o non vogliono (per esempio per affermare il principio di un’autonomia personale rispetto alla sfera pubblica). 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Le famiglie di fatto “buone” esistono! Queste motivazioni che distolgono dal matrimonio si presenterebbero anche nei riguardi di altre forme di regolarizzazione. Quindi una legge sulle coppie di fatto non servirebbe per queste situazioni (che già trovano nell’istituto del matrimonio la loro possibilità di riconoscimento), ma evidentemente serve a sistemare altre situazioni. 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Prendere atto Si afferma spesso che le coppie di fatto sono ormai una realtà, e lo stato non può fare a meno di prenderne atto. È vero, ma “prendere atto” non significa avallare acriticamente un dato di fatto, o addirittura incentivarlo. 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Prendere atto Per il legislatore sensato, che ha a cuore il bene comune, “prendere atto” può anche significare altre cose: preoccuparsi, porre degli argini; legiferare, quando è il caso, ma con saggezza e discernimento. 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Prendere atto Prendiamo anche atto che i privilegi concessi alla famiglia dovrebbero essere uno strumento che le coppie usano per svolgere un compito. 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Prendere atto Prendiamo atto che concedere gli stessi privilegi ad altri, senza chiedere un impegno analogo, significa dire alle famiglie: «Non è per il tuo impegno che ti aiutiamo, ma per assistenzialismo. Il tuo impegno non è importante.» 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Prendere atto Prendiamo atto dell’effetto devastante che ottiene questo messaggio quando giunge alle giovani generazioni. «In questo modo corriamo il pericolo di minare nei giovani la capacità di crescere, ostacolando così lo sviluppo di affetti duraturi» così afferma su Avvenire lo psicanalista Claudio Risé, concordando con tanti altri esperti. 3 – Riconoscere o no le convivenze di fatto? Prendere atto Ci meravigliamo del fenomeno degli “adolescenti” di 35 anni? Ci meravigliamo dei giovani che non vogliono assumersi un ruolo attivo nella vita? Ci meravigliamo che siano depressi? «Quale mondo erediteranno da noi le generazioni future?» Dobbiamo prenderne atto ed accettare ciò che viene, o vogliamo fare la nostra parte per quanto dipende da noi? «Quale mondo erediteranno da noi le generazioni future?» Dobbiamo prenderne atto ed accettare ciò che viene, o vogliamo fare la nostra parte per quanto dipende da noi? Se vuoi continuare ad approfondire l’argomento leggi “Avvenire” del Venerdì o collegati al sito www.avvenireonline.it/Famiglia/ Il testo della presentazione è disponibile in formato PDF sul sito de “la Settimana”, settimanale di informazione della diocesi di Adria-Rovigo, all’indirizzo: www.lasettimana.ro.it alle sezioni Documenti o Famiglie Dialogo Se sei arrivato in fondo Grazie